Utente:Uldomm/sandbox

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Terremoto in Sierra Leone?
Attentato con triplice esplosione a Kuala Lumpur?
Violenta guerra tra gang in quel di Baltimora?
Un aereo colpito da un fulmine?
Gli Unni saccheggiano San Donà di Piave?
In cucina è caduto un barattolo di vetro?
Precipitazioni sparse in Valle Stura (CN)?
Niente paura! Qualsiasi sia la tragedia appena avvenuta, essa troverà subito ampio riscontro presso il celeberrimo popolo del web. Tra questa composita moltitudine, possiamo trovare diverse tipologie di commentatori social di tragedie, sempre pronti a dire la loro sui tristi avvenimenti appena verificatisi.

Il lanciatore di slogan

Il poeta

Il rigiratore di frittata

Il cinico

Il cinico, individuo che si ritiene assolutamente controcorrente (ma che in realtà è semplicemente un depresso cronico mollato dalla fidanzata e disconosciuto dai genitori) ci tiene particolarmente a smontare la commozione per la tragedia della settimana, uscendosene con una battuta disillusa e irridente nei confronti di tutti gli altri utenti del social.

  • Meravigliosi tutti questi commenti sulle alluvioni in provincia di Cuneo. Come se qualcuno di voi sapesse dove si trova in Italia.
  • Sinceramente a me non importa se gli Unni saccheggiano il Veneto, ogni tanto una sfoltita alla popolazione mondiale ci vuole.
  • E va bene, questo aereo è caduto in mezzo al mare, ma d'altronde la colpa è di chi continua a sostenere certe compagnie aeree di pessima fama. Magari adesso ci si pensa su due volte.

In realtà l'obbiettivo segreto del cinico è farsi rispondere da un sacco di persone indignate, e quindi sentirsi considerato e interpellato. Insomma, è un tenerone in cerca di attenzione.

Il giovane gaudente

Il giovane gaudente non sa un'emerita mazza delle tragedie avvenute in quei giorni, quindi parlerà di tutt'altro.

Il monotematico

Quest'essere umano può dirsi ben fortunato, poiché riesce a conservare nella sua vita alcuni principi e punti fissi, da cui mai si distrae. Tutto ciò purtroppo significa che, in caso di qualsiasi evento, si troverà a commentare e ricondurre ogni discorso sempre e soltanto alle cose che interessano a lui.
Alcuni esempi indicativi:

  • Guerra nelle strade tra gang a Baltimora. Quando un'amministrazione comunale non riesce a imporre l'ordine per le strade, ci si trova di fronte a un grave problema, che coinvolge non solo il partito cittadino, ma l'intera dirigenza nazionale. Per questo sostengo Gianni Cuperlo al congresso del PD del 2017.
  • Un aereo è stato colpito da un fulmine mentre era in volo sopra la Malesia. La sicurezza degli aeroplani è un tema fondamentale per tutte le persone che viaggiano, e che fino ad ora è stato ripetutamente ignorato da questa dirigenza inaffidabile e incapace. Per questo sostengo Gianni Cuperlo al congresso del PD del 2017.

Il benaltrista

Di razza simile al monotematico, il benaltrista riesce sempre a svicolare dalla tragedia del giorno: poiché egli è decisamente più saggio e lungimirante di tutti gli altri commentatori, si rende conto che il problema è costituito da ben altri fattori, e non esista a elencarli a tutta la comunità social.

Matteo Salvini

L'uomo con la barbetta più sognata d'Italia merita una categoria a parte, sebbene i più ingenui possano credere di inserirlo, di volta in volta, tra i monotematici, gli sloganisti e/o i rigiratori di frittata. Il soggetto in questione si distingue per l'uso strategico del MAIUSCOLO e per la capacità innata di trovare un colpevole che, casualmente, è quello contro cui sta combattendo in quel momento.
Di conseguenza, ecco alcuni esempi:

  • Un barattolo di vetro è CADUTO in cucina. Intanto quei pirla di Bruxelles hanno deciso di METTERE nuove tasse sugli alimenti. Io non voglio vivere IN questa Europa!
  • Un aereo è STATO colpito in volo. Io non mi sento sicuro, e voi? Alfano, dimettiti!
  • Tumulti nella comunità AFROAMERICANA di Baltimora. E la sciura Kyenge COSA ne dice?

Quelli del Fatto Quotidiano

Recenti studi hanno dimostrato senz'ombra di dubbio che il curatore della pagina Facebook del Fatto Quotidiano è realmente un fatto quotidiano, nel senso di un tossicodipendente incallito. In effetti, solo così si spiegano molti dei post condivisi sulla pagina, consistenti in battutine dal dubbio umorismo che, nell'intenzione del tossico di cui sopra, dovrebbero essere argute frecciatine contro l'avversario politico del momento.
Ecco alcuni esempi:

  • Alluvione in provincia di Cuneo, con lampi e tuoni e pioggia. Forse Renzi si è dimenticato di dire al cielo di stare sereno.
  • Gl Unni saccheggiano San Donà di Piave. Probabilmente questi sono i primi effetti del Jobs Act.
  • I signori della droga di Baltimora rompono la tregua e si fanno la guerra. Mentre noi ci dobbiamo sorbire il Patto del Nazareno.

Il disilluso

Il soggetto in questione è cresciuto convinto che a nessuno interessino le tragedie che avvengono in giro per il mondo, perché la gente è malvagia e scorretto. Non legge nemmeno i giornali, perché sa già quello che non c'è scritto. Si informa solo su blog alternativi di missionari mormoni in Africa con un passato da skater, oppure su quelli di giornalisti parmigiani falliti con velleità poetiche residenti in Nuova Zelanda. Di conseguenza, cresce ulteriormente nell'idea che nessuno racconti mai nulla. Sta sui social network, eppure non legge mai niente di quello che condividono gli altri, perché probabilmente sono cose fatue e anche un po' di destra. Di conseguenza, quando viene a conoscenza della tragedia del momento (di solito un paio di giorni dopo rispetto agli altri), viene preso da sana indignazione: quindi, copia il link della notizia (preso dal blog di uno scalatore di vette cilene in solitaria originario di Collegno) e scrive:

  • Ecco una notizia che nessun telegiornale passerà, troppo preso a parlare di tette e culi! È una vergogna, perché nessuno ne parla?

A questo punto, succedono diverse cose:

  1. I suoi simili mettono un timido "mi piace" al suo status. A volte lo condividono pure, commentando con un "che vergogna, nessuno ne parla".
  2. Altri amici, più caritatevoli, gli condividono il link del sito del Corriere della Sera o di Repubblica dove, due giorni prima, si parlava del fatto.
  3. Il nostro eroe viene a scoprire la cosa una settimana dopo, quando riaccende Facebook.
  4. Dunque, presumibilmente, decide di ignorare la cosa e andrà avanti così all'infinito.
  5. In rari casi più fortunati, si rende conto della figuraccia e si lascia morire di inedia.

Il complottista

Sicuramente una delle categorie più amate del web, dispensatrice di buon umore e felicità anche nei momenti più bui dell'anno. A sua insaputa, però.

Quello che risponde ai complottisti

Come sa chiunque legga la Bibbia, il paziente Giobbe ebbe numerosi figli, che perpetuarono la sua discendenza sino ad oggi. I suoi discendenti sono, ovviamente, pazienti come lui, e questo si vede nella costanza con cui, ogni singola volta, commentano con fonti e argomentazioni i deliri dei complottisti.

L'autore satirico

L'autore satirico, di fronte alla tragedia appena avvenuta, è preso da un dubbio: scrivere una battuta di dubbio gusto sulla calamità (tanto per tenersi allenato), o scriverne una di pessimo gusto?
Qualunque sia il verdetto, il suo post sarà seguito da centinaia di commenti imbestialiti di fan, ex fan, colleghi di lavoro, figli del compagno di classe delle elementari, che scriveranno questa volta mi hai proprio deluso. A questa fase ne segue una successiva, in cui l'autore satirico scriverà su Facebook un pistolotto lungo venti righe in cui spiegherà la funzione sociale della satira, e di quanto sia sacrosanto continuare a fare quel che cazzo gli pare.

Quello che rivanga dopo due mesi

L'autore di questo articolo

Il quale si crede spiritoso e immune da queste mode ma che, a seconda dei casi, si è ritrovato a essere lanciatore di slogan, poeta, rigiratore di frittata, cinico, monotematico, benaltrista, rivangatore dopo due mesi e via discorrendo.

Note

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