Utente:Patafix90/Stubs/Fegato alla veneziana

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"La figà in gondoeta
l'altra sera gò menà
dal piasser de la zeóla ea povareta
la s'à in bota indormensà."

« La primavera insiste la mattina dalla mia cucina vedo il mondo tondo, sempre diverso, sempre ogni mattina, sin dal giorno prima, dal giorno prima con in bocca un gusto amaro che fa schifo, chissà cosa è stato.... »
(Il cantante Vasco Rossi dopo una sbronza, non ricorda cosa ha mangiato la sera prima)
« Fegato, fegato, fegato, fegato, spappolato con cipolla! »
(Sua moglie in risposta.)
« Guardalo: a te sembra carne? Ti sembra che somigli alla carne? Ma non dire cazzate. Il fegato è... fegato »
(Quella volpe del tuo compagno di banco)

Il fegato alla Veneziana (o, come lo chiamano gli intenditori, fegato cotto tre minuti in più per renderlo più morbido) è un piatto tipico molisano. Tra i vari piatti tipici, questo è sicuramente uno dei più conosciuti in tutto il mondo[ma de che?] per il suo profumo inconfondibile e particolare, per il suo sapore deciso e perchè una volta un signore lo guardò e notò che, unendo le macchie d'olio sulla carne, veniva fuori un uomo che pescava.

Storia

Ho l'acquolina in bocca!

Io ho formulato diverse teorie sull'origine della pietanza; di seguito riporto le principali.

Prima teoria

Le origini di questo piatto, chiamato in veneto figà àea Venessiana, risalgono addirittura al tempo dei Romani, che usavano cucinare il fegato dei gatti insieme ai fichi.[1]

I marinai veneziani, col passare del tempo, sostituirono i gatti con i prigionieri morti nella stiva delle galere[2] Aggiunsero poi la cipolla e ne fecero un piatto che oggi è apprezzato in tutto il mondo.

Seconda teoria

Il nome originario della ricetta è cipolla con fegato. Le testimonianze più antiche a noi note sono tracce ritrovate sulle pareti di alcune grotte e noi pensiamo che risalgano al protolitico. Può anche darsi, però, che sia stato un orso a lasciare i segni dopo essersi mangiato il fegato di un boyscout di passaggio in modo da far sapere agli altri orsi quanto siano buoni (in tutti i sensi) gli scout.

La ricetta venne reinventata da una dolce cuoca sexy del Molise e per questo divenne nota con il nome di fegato alla iserniota. Quando un furbone del Nord si accorse che il Molise non esiste, decise di approfittarne: impegnò le sue energie nel reinterpretare l'idea della giovane molisana, la mise sotto copyright (l'idea, non la cuoca) e rilasciò la ricetta sotto il nome di fegato alla veneziana.

Ingredienti

La dichiarazione d'amore al fegato da parte della cipolla. Da allora vissero felici e contenti per tutta l'eternità.
  • Vino bianco o urina di gatto;
  • Alcol denaturato
  • Cipolla;
  • Colorante naturale EB45F.977945
  • Tanta cipolla;
  • Un cuoco disposto a partecipare ad un sacrificio umano agli dei (possibilmente veneziano, per dimostrare ai vostri ospiti che è fegato alla veneziana[citazione necessaria] e non alla terzignese).

Preparazione

Fegato e cipolla, dopo la dichiarazione d'amore passano ai fatti: l'accoppiamento.

Iniziate una guerra contro una nazione a random e assicuratevi di fare alcuni prigionieri, almeno uno ogni due persone da sfamare. Ora firmate l'armistizio. Prendete un prigioniero, sacrificatelo agli dei (o ai Grandi Antichi a seconda della vostra fede), contattate telefonicamente Bear Grylls invitandolo a cena, in modo che vi aiuti ad estrarre il fegato.[5] Condite il fegato con olio di cuore, un pizzico di colorante EB45F.977945[6] e lasciate marinare nel vostro frigo a legna per almeno 24 ore girandolo, ma non vi diciamo ogni quanto tempo perchè siamo bastardi geneticamente. Passate le 24 ore prendete il fegato e immergetelo in una casseruola affogandolo con l'alcol denaturato, possibilmente a 90 gradi.[7] A questo punto, tagliatelo a julienne e passatelo nella farina. Nel frattempo, prendete una padella, immergetevi l'olio di ricino, rosolate per circa quattro secondi. Prendete un tagliere e affettate tutte le cipolle. Questa è un'operazione delicata, in quanto verserete lacrime come le Cascate del Niagara, che arricchiranno ancora di più la pietanza, dandole un forte sapore deciso, dolce ma con quel non so che di salato, un po come il vomito. Ora saltate le cipolle con del burro e sfumatele con L'urina di gatto. Una volta che le cipolle sono appassite unite e amalgamate molto bene il restante degli ingredienti, e continuate la cottura per altri cinque minuti stando attenti a non farlo essiccare troppo. Dopo circa 5 minuti il piatto sarà pronto e si potrà gustare con un buon bicchiere di vino.

« Ma è Ronco! »
(Piccolo spazio pubblicitario)

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

Note

  1. ^ Lo so perché l'ho letto su Focus junior.
  2. ^ in quanto i gatti erano di gran lunga più utili, visto che almeno cacciavano i topi.
  3. ^ inutile perdere tempo a cercarlo, buttati direttamente nella pentola.
  4. ^ Da servire a temperatura ambiente nel caso il piatto non dovesse risultare gradito
  5. ^ Consiglio dello chef: per avere un fegato freschissimo, non uccidete il prigioniero. Limitatevi a stordirlo, in modo che resti vivo.
  6. ^ Per i meno esperti: è lo stesso che usa la FIAT per le sue macchine
  7. ^ Non preoccupatevi se, nel frattempo, diventa cirrotico ed ingrossato: in cottura rende meglio!

Voci correlate


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