Utente:Odisseus/Sandbox2
Ulisse Laerte Grancazzaro da Itaca, talvolta abbreviato in Ulisse, è un famoso eroe dell'Antica Grecia con la particolarità di non essere mai esistito.
È soltanto il frutto della fantasia di Omero, noto scrittore di libri Fantasy dell'epoca, e passerà poi alla storia allo stesso modo di tanti altri personaggi di libri d'avventura, come Gulliver, protagonista del celeberrimo romanzo "Ventimila leghe sotto i mari", e Cristoforo Colombo de "Il milione". Le sue imprese ci furono tramandate da Omero nel best-seller "L'Odissea", secondo libro di un ciclo di cui faceva parte anche l'Iliade, e che secondo i progetti dell'autore avrebbe dovuta essere una trilogia, anche se poi vi dovette rinunciare a causa di un banale contrattempo.
Queste suoi poemi divennero subito celebri e, si sa, la gente prende facilmente per vere opere palesemente di fantasia; fu così che gradualmente, in una sorta di allucinazione collettiva, spuntarono fuori dal nulla persone convinte di aver conosciuto Ulisse, tra cui suo padre Laerte e sua madre Anticlea, ma anche tanti altri come Polifemo[1] e Calipso. Per farla breve l'esistenza dell'eroe Itacese venne data da tutti per scontata. L'unico che rimase molto perplesso fu Omero stesso, che essendo cieco, credette fino al momento della sua morte di aver scritto un trattato sulle tecniche per la pesca delle tortore d'acqua dolce.
Tuttavia, siccome qualcosa dovrò pur scrivere su questa pagina, faremo finta che sia esistito veramente. Spero che anche quei venticinque lettori giunti fin qua vogliano seguirmi nella lettura; ma anche se così non fosse, non ci perderò certo il sonno.
I primi anni
Dai documenti storici risulterebbe nato intorno al 1.200 a.C., ma non abbiamo notizie più precise a causa di uno sciopero degli addetti all'anagrafe (sciopero dovuto al fatto che in quel tempo erano senza lavoro in quanto l'ufficio anagrafe doveva ancora essere inventato). È inoltre verosimile affermare che nacque da sua madre Anticlea e da suo padre Laerte, o al limite l'idraulico Aristofane.
Maturità
La guerra di Troia
Il cavallo
Il viaggio di ritorno
Polifemo
Di nuovo a casa
Ulisse quando si risvegliò così sulla spiaggia di Itaca, realizzò di essere finalmente tornato a casa, e che probabilmente la sera prima aveva alzato un po' troppo il gomito. Tempo di svuotare la vescica, il nostro eroe iniziò ad incamminarsi verso la reggia dell'isola, ma la dea Atena lo fermò, dicendogli di fare attenzione perchè la sua casa era occupata dai proci
Vecchiaia
Dopo aver sistemato tutte queste faccende, Ulisse non potè comunque avere una vecchiaia serena, perchè in tutti quegli anni di guerra si era sempre dimenticato di versare i contributi. Ci sono a questo punto diverse teorie sui suoi ultimi anni di vita.
- Per Dante Alighieri Ulisse partì con un nuovo equipaggio, desideroso di oltrepassare le colonne d'Ercole per scoprire cosa si trovava oltre. E dal momento che tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino fece una brutta fine.[2].
- Secondo alcuni invece Ulisse fu preso di nuovo dal desiderio di viaggiare e riprese il mare per ripercorrere la rotta del suo ritorno ad Itaca, anche se molto più probabilmente dovette scappare da una Penelope molto alterata appena venuta a conscenza delle sue "scappatelle". I detrattori di questa teoria hanno tuttavia opposto delle tesi molto valide nella loro semplicità, che fanno notare che non avrebbe alcun senso tornare in mare dopo avere perso a navigare dieci anni di vita. Inoltre chi sarebbe così coglione da seguire una persona con una tale sfilza di disgrazie alle spalle?[3].
- Infine alcuni dicono che semplicemente se ne stette a casa a godersi la vecchiaia, invece che andare a perdere altro tempo su una barca[4].
Dibattito sulla reale esistenza di Ulisse
Il luogo di nascita di Ulisse, si sa, fu l'isola di Itaca, che Omero inventò di sana pianta convinto di descrivere la tecnica corretta per attaccare un'esca all'amo. Tuttavia questo non impedì a eminenti studiosi di sprecare le loro vite a cercare di trovare la collocazione dell'isola, basandosi su gli elementi presenti nel libro.
In particolare Omero ci dice:
- che era circondata dal mare.
- che era conosciuta in tutta la Grecia per le sue coltivazioni di ovini.
- che a parte il punto precedente era così inutile e fuori dal mondo che persino gli abitanti stessi a volte si dimenticavano della sua esistenza.
- che era lontana dalla tangenziale di Mestre.
- e lontana anche da Vladivostok.
- e da Palermo? No, non ci siamo ancora, acqua.
- Isola d'Elba?? Ancora acqua...
- Corsica??? Fuochino...
Un gruppo di archeologi era riuscito, verso il 1871, a scoprire dove si trovasse Itaca[5] ed era sul punto di fare così la scoperta del secolo, ma dopo che Heinrich Schliemann li inculò tutti scoprendo le rovine di Troia e facendola lui la scoperta del secolo, decise di aspettare a divulagare la notizia per fare la scoperta del secolo successivo. Purtroppo per loro all'inizio del '900 erano già tutti morti o in casa di riposo, ragion per cui la verità morì con loro. Al giorno d'oggi, con le moderne tecnologie di cui disponiamo, sarebbe facile come un bere un bicchiere di tamarindo localizzare l'isola, ma gli scienziati moderni devono confrontarsi con i problemi del nuovo millennio (come l'effetto serra, il sovraffollamento globale ed i reality show) invece di perdere tempo a giocare alla caccia all'isola che non c'è.
L'influenza sulla letteratura
Che non vuol dire che i libri si ammalano, ma che per secoli la figura di Ulisse fu un punto di riferimento per moltissimi scrittori posteriori, i quali copiarono spudoratamente si ispirarono alle sue vicende per le loro opere. Giusto per capirci, come fanno gli scrittori fantasy di oggi con i libri di Tolkien.
Innumerevoli potrebbero essere gli esempi di grandi capolavori ispirati all'Odissea, ma non li scrivo perché questa è nonciclopedia, e se siete qui non è di certo perché volete imparare qualcosa. Inoltre non li so neanch'io. Se proprio vi interessa andate su wikipedia, ma probabilmente non ne vale la pena.
Curiosità
Note