Utente:Marco campa/Sandbox/Concilio di Nicea I

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Questo utente offende il Signore ed i suoi seguaci!
Lascialo perdere, o sarai scomunicato, arso vivo
e messo sotto sale per compiacere il Signore.

« Allora, quanti la capricciosa? »
« Era vergine, possa piovermi un fulmine sul capo, certo ch'era vergine! »
(Vescovo su Maria durante il Concilio)
« 'Cazzo dici? Se appare solo in un testo?! »
(Altro vescovo, sempre su Maria)
« E per Giove, vi volete mettere d'accordo? Porco Zeus! »
(Costantino su precedenti tizi)

Il Concilio di Nicea I è stata la più grande rissa teologica nonchè caso di pazzia collettiva di tutta la storia romana tardoantica. Il concilio verteva sul fatto che una massa di ciarlatani in palandrana, altresì detti vescovi, e un gelataio col cappello da idiota, altresì detto papa, si dovevano una volta per sempre mettersi l'anima in pace e decidere quale favola dottrina propinare insegnare alle genti, a scrutare il tutto come un magister iudicis miii penis vi fu l'imperatore Costantino I, al quale sinceramente nun glie ne poteva frega' de meno di tutto ciò.

Scopo

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Concilio di Nicea I

Il concilio nasce con lo scopo di mettere a tacere tutte quelle teste calde che stavano dalla mattina alla sera a litigare su un'improbabile tipo nato il 25 dicembre da una vergine, che compì miracoli per il rotto della cuffia, racimolò 12 idioti, salvo poi essere tradito dal più coglione di questi e che morì crocifisso tre giorni prima di risorgere[1]. Perchè però costoro si scanavano? Per evitare altre inutili domande passiamo direttamente a ai nomi[2]: Ario e Nicola di Mira. Il primo era (parole loro) "un eretico degno dell'inquisizione della scomunica, un fottuto maldicente che propina fandonie e avvelena le menti. E gli puzzano i piedi...", insomma: era una personcina a posto dal loro punto di vista, questo perchè si limitava a dire in giro cose che non gli andavano bene, come ad esempio che Cristo era solo un messaggero di Dio e non Dio stesso eccetera eccetera, scatenando così nei suoi collega la famosa sindrome dei sentimenti offesi; il secondo era il suo più acerrimo rivale: un bigotto conservatore e qualunquista che predicava bene e razzolava male, ma aveva molti più fun, e questo gli permise di scatenare questa specie di Forum ante litteram, dove in poche parole chiedeva di cacciare Ario a calci in culo.

Il secondo motivo invece era che i Vangeli uscivano dalle fottute pareti, con conseguente malditesta dei fedeli che, non sapendo da che parte guardare, entravano in una specie di trans ipnotico, oppure si menavano tra loro credendo ognuno di aver ragione, mentre i pagani se la ridevano. Questo portò così Costantino I alla decisione che 'sti dannati testi andavano scelti attraverso un'accurata ricerca dei contenuti, degli insegnamenti e delle forme[ma anche no], e già che c'era risolveva anche la questine di quesi due pazzi di sopra, in modo da prendere due fave con un piccione due piccioni con una fava.

Organizzazione del concilio

La scarsa grandezza della chiesa, il grosso numero dei partecipanri e il dibattito molto acceso causò al concilio diverse risse.

La riunione venne organizzata da Costantino I in una chiesa da qualche parte dell'Impero Romano d'Oriente, anche se non è escluso che il Concilio si fosse tenuto in più sedi[3]. Il Concilio è stato organizzato secondo lo schema delle manifestazioni del PDL, cioè con tornelli e tendoni d'appertutto, per far credere alla gente che non erano quattro gatti, a tal proposito si pensa anche che in realtà sia stato Brunetta a prendersi l'incarico della manifestazione, con conseguente manipolazione delle cifre conta dei presenti. Sempre a questo proposito, si stima che i vescovi partecipanti siano stati da 250 a 320, 1800 secondo Il Giornale e Avvenire, e 1 milione secondo Berlusconi[4]. Più tardi, secondo Sant'Ambrogio, il numero sarebbe stato stimato sui 318, ma è ovvio che a nessuno importa.

Ora parliamo di come si svolse propriamente la manifestazione, e lo facciamo servendoci di un testo che ci è arrivato recentemente: la Pergamena del Pistacchio o, Pergamena di San Pistacchio, in quanto proveniente dall'omonima basilica. Cosa ci dice questo manoscritto? Ci dice essenzialmente che il Concilio era composto in quattro fasi, esattamente come le fasi dell'inculata: la prima è l'arrivo dei vescovi alla città, o alle città, non si capisce molto bene, ma sono però bloccati da una folla di papaboy urlanti e schiamazzanti[5], seguiti da una massa di Ciellini che si limitavano a imitarli, ma in modo molto più "politico"[6], questa è la prima fase dell'inculata in cui il tuo silos di carne

Eccoli, sono pronti all'assalto!

spinge verso il buco del culo della tua partner, ancora reticente; la seconda fase fu invece quando i vescovi si facero strada dicendo che avrebbero scomunicato chi non li avrebbe lasciati passare, ma nonostante tutto si fanno strada ancora a forza, questa è la seconda fase, in cui il tuo siluro, ormai entrato totalmete, esercita una pressione costante in avanti, mentre la tua compagna ti fissa come un gatto investito da un tir in corsa; la terza fase fu invece quando i vescovi, prossimi all'entrata della/e chiesa/e, annaspano affannatamente verso la porta che li condurrà alla salvezza, ma sono ancora inpiccaiti da quella massa di idioti urlante che vuole ad ogni costo strappargli i vestiti di dosso per i loro orrendi giochetti sessuali, questa è la penultima fase, in cui il gioiellino inizia il suo lavoro, assecondato dalla partner che comincia a susssultare; e infine l'ultima fase; i partecipanti entrano nel clamore di tutti, inizia il Concilio e i papaboy intanto ricominciano a schiamazzare ancora più forte di prima, detta in termini pratici: il culo si, la compgna grida, eiaculazione, orgasmo, o per dirlo con le parole dei lobotomizzati allora presenti: "Evviva evviva Gesù!!!! Viva il Papa e viva Gesù!!!".

Svolgimento del concilio

Recentemente ci è arrivato, insieme alla Pergamena, un verbale, proveniente dalla basilica di San Pistacchio, che rende l'idea di come poteva essersi svolta la riunione, parola per parola, eccovi il testo[7].

Presenzio di Casamia : Appello, siori appello. Ci siamo tutti? Clorentino?
Clorentino : Eccomi!
Presenzio di Casamia : Gerémia?
Gerémia : Eccomi!
Presenzio di Casamia : Costans di Mid... Med... Midnla... Midland?
Costans di Midland : Ekko, zto kvy!
Presenzio di Casamia : Costantino il pagan Grande?
Costantino I : Aoh! Ce sto... ma senti: nun la voi pianta' che tanto so io che ce semo tutti?! 'O juro...
Christostato : We, nun se jura, piccio'!
Costantino I : E portame 'n poco de rispetto che so l'imperator tuo, galileo!
Presenzio da Casamia : Calma calma, non siamo quì per litigare....
Nicola di Mira e Ario : (sottovoce) Per ora...
Presenzio da Casamia : Allora cominciamo?
Costantino I : Se ve va...
Alessandro da Alessandria : Allora.... li argumenta del dì son... la determinazione della data pasquale, la verginità di Maria... e la natura di Cristo. È quanto
Presenzio da Casamia : Appunto
Costantino I : Eh?

« Che paalle! »
(Costantino prima...)
Ario : Niente... si tratta solo Del Salavatore, la Grande Madre e la nascita del primo...
Costantino I : Ma La Grande Madre non era un nome di una divinità pagana?
Christostato : Null', lascia stare...
Nicolo di Mira : Obbe'... secondo me Gesù era figlio di Dio, Maria... e che ne so!? Per la pasqua per me anrebbe bene il 26 dicembre
Gerémia : 26 dicembre!?...
Presenzio da Casamia : Se fosse per questo anche il 27 va bene... ma mi sfugge la ragione del perchè...
Nicola di Mira : Così natale dura di più
Gerémia : E ti pare una ragione sensata?
Costantino I : A me nun me disturba
Costans da Midland : E ki the lla kvyesten!?
Ario : Posso dare la mia modesta opinione? Secondo me Gesù non era figlio, ma bensì messaggero di Dio, o Sophya, che ha generato tutto tramite la scissione di sè, originariamente riunito nel Monade, ma corrotto da una sua forma: Demiurgo, creatore di tutta la materia, che Gesù ha detto di schivare e raggiungere così la riunione con Sophya: la Gnosi
Costantino I : Eh? Gnosi? Monade? Demiurgo? Ce sto a capi' ancor de meno de du' seconni fa'...
Germanico da Mosca : Cosa? Ma chi è quel Monade lì che, che sbatte la porta[8] e la chiude u-uurlando, Dio...
Costans di Midland : Ghnosy? Ma kvesten ezzere erhesien!
Nicola da Mira : No, questa è blasfemia!
Costantino I : No! QUESTA È SPARTAAAAAAAAAA!!!

(si girano tutti e lo fissano)

Costantino I : Che c'è: pensavo fosse 'n gioco...
Presenzio da Casamia : Continuiamo?
Clorentino : Secondo me Gesù era stato generato, e non creato, da Dio... ma la Madonna e la sua verginità, andiamo, è 'na cazzata
Presenzio da Casamia : Sicuro, l'accendiamo?
Alessandro da Alessandria : Vossignoria è concorde?

I e II rappresentante del papa : A nome del papa... andate avanti, che finora non ci ho capito molto
Costantino I : E lo dici a me?
« Allegria! »
(...E dopo il Concilio)
Ario : Continuiamo?
Alessandro da Alessandria : Certamente...
Nicola di Mira : Vuoi dire qualcosa Germanico?
Germanico da Mosca : Chissà che non mi incazza, aeh!
Nicola da Mira : (Emh!) Lasciamo stare....
Gerémia : Se mi posso permettere... :
Il Mistero non può essere posseduto: è oggetto di esperienza ma non può essere posseduto, cioè misurato, esaurito, abbracciato nella sua totalità. Ma è altrettanto vero che è posseduto, come è altresì vero che ciò sia possibile nella sua interezza, si prosegua nel cammino di Nostro Signore in cerca di ciò che noi chiamiamo Verità. Il Mistero non è l’ignoto; è l’ignoto in quanto diventa contenuto di esperienza sensibile, o vita, creata e nongenerata da Dio, forza di tutte le cose, alle quali aneliamo. Il Verbo di Dio è un possesso inesauribile e, perciò, non può che essere vissuto nell’umiltà, nella quale il nostro salvatore arrivò in seme alla Madonne, che nella sua purezza era vergine. Il Verbo di Dio, fatto seme nel seno della Madonna, la Madonna lo possedeva; fatto bambino, giovane, uomo, la Madonna come madre lo possedeva, come donna che era sua madre lo possedeva

Christostato : C'acci dett'?!
Costantino I : A meo pare', questa era 'na foglia de canapa decisamente tajata male. Limortàcci...
Gerémia : Costantino, quello che volevo semplicemente dire è che le teorie di Ario so' delle emerite stronzate...
Costantino I : Ma ti sei sentito?
Nicola di Mira : Questa è teologia...
Costantino I : E io contino a ripete' che questa è canapa...
Alessandro da Alessandria : Allora, Christostato, vuoi dire tu qual'cosa?
Christostato : Nun saccio che di'... bah! Mi assuocio a Gerémia...
Nicola di Mira : E dato che pure a me quel tipo mi sta parecchio sulle palle, mi associo pur'io
Ario : Che hai detto!? A chi starei sulle palle!?
Nicola di Mira : Proprio a me, hai sentito bene, eresiarca!
Ario : Eresiarca lo vai a dire a tua sorella!

(parte un ceffone)

Christostato : Camma, uaio', calmaa...

(gli arriva un doppio diretto dritto in faccia da parte dei due di sopra)

Costans di Midland : Whurlesteuldèn! Kwhy cci zi mena ti pruttho... mhy unyzko ankio, fa'....
Alessandro da Alessandria : Un po' di contegno siori, vi prego...

(gli parte anche a lui l'ennesimo diretto in faccia, seguito da una bibbiata dritta in fronte)

Alessandro da Alessandria : Ma Cristo d'un Dio, che cazzo t'è saltato in quella massa informe di letame putrefatto che c'hai in testa!!? Potevi uccidermi brutto stronzo, lo sai questo si o no, pezzo di merda!!!? Rispondimi, cazzo!!

(inizia una vera e propria rissa)

Be', che dire? In fondo c'ha ragione...
Costantino I : Che goduria: 'na bella scazzottata di quelle che si all'anfiteatro se vedeno raramente...

(parte una librata che colpisce Germanico in pieno petto)

Germanico da Mosca : Dio porco, se venite avanti ancora vi do un punio!
Christostato : Eccala la: saccev'io ca qualcunn' beshtemmiava...
Ario : Chissene'! Vieni quà, terrone!
Christostato : Ue'! Inanzitutto so' de Atene, poi...

(ripartono i pugni, ricominciano le botte)

Clorentino : Lo sapevo io che non ci dovevo veni'!
Costantino I : Vabbò, che dici: aspettiamo che finiscano?

Decisioni (sempre) de 'sto cazzo de concilio

Le decisoni del Concilio furono prese con larghissima maggioranza in quanto nessuno aveva il coraggio di dire la propria, e furono essenzialmente queste:

Costantino gioca con un medellino durante il Concilio
  1. Per colpa di un tizio chiamato Eusebio di Cesarea, si arrivò alla conclusione che ogni nuovo adepto e fedele, dovesse dichiarare in chiesa un mantra di cui non capiva neanche lui il significato[9], chiamato dalla congrega "credo niceno". Questo credo in poche parole tutto quello che avevano affermato costoro a proposito di Gesù, definedo eresie tutti coloro che non la pensavano così[10] e autorizzando a pestarli finchè lo si riteneva necessario.
  2. Venne dichiarata ufficialmente la nascita virginale di Gesù, nonostante la cosa apparve solo in un testo, ma a quanto pare gli bastò.
  3. Ario venne pubblicamente dichiarato eretico e quindi stronzo. Fu linciato, umiliato e gli venne fatto cantare "O sole mio" in falsetto, a braccia conserte, saltellando su un piede, vestito da donna incinta.

Altre decisioni prese dal Concilio furono:

  1. Dichiarate brutte e cattive le teorie del vescovo Melezio di Licopoli, al quale toccò la stessa sorte di Ario
  2. Fu decisa una regola ad-categoriam per il battesimo degli eretici
  3. Si giustificarono i linciamenti di chi, durante le persecuzioni, aveva negato il cristianesimo.

Queste regole vennero spedite ai vescovi da Costantino, il quale li esortò molto gentilmente di accettare, dicendo, sempre molto gentilmente, che se non l'avrebbero fatto gli avrebbe fare un bel viaggetto di durata indefinita. Alla fine dai vescovi furono stabiliti i eguenti dogmi canoni:

1. Proibizione dell'autocastrazione ai biondi, mori, a quelli alti più di 1,57 metri e ai fun dell'imperatore e del papa, tutti gli altri potevano pure tagliarselo, tanto non gli sarebbe dispiaciuto in fondo più di tanto.
2. Definizione di un termine minimo per l'ammissione dei neo-catecumeni nella C.H.I.E.S.A., di modo che diventasse una specie di concorso e si favorissero così i più raccomandati i più meritevoli.
3. Proibizione della presenza di donne nella casa di un chierico, sempre che non fossero ben pagate o pagassero loro stesse.
4. Un vesovo poteva diventare tale solo se pagavano in denaro, in natura o in altro qualsivoglia modo altri tre vescovi della propria provincia, subordinati da un vescovo metropolitano.
5. Fu decisa una legge astrusa sugli scomnicati che puntava a umiliarli prima di potersi ribbattezzare.
6. Dittatura dei vescovi di Roma e Alessandria d'Egitto.
7. Genuflessione verso il vescovo di Gerusalemme, con particolare attenzione nel leccargli il culo.
8. Riconoscimento dei Novaziani, altresì detti nabbi.
9.-14. Provvedimento di clemenza verso gli apostati delle persecuzione, ma una clemenza che ammetteva l'umiliazione.
15.-16. Proibizione del trasferimento dei vescovi dalle loro città, di modo che potessero meglio gestire i loro affari.
17. Proibizione dell'usura frai chierici, ma incoraggiamento al sadomasochismo.
18. precedenza di vescovi e presbiteri sui diaconi nello sbafarsi il pane azimo la domenica.
19. Tutte le donne diacono sono da considerarsi come i laici, perchè sono inferiori.
20. proibizione di inginocchiarsi durante la liturgia della domenica e nei giorni pasquali, fino alla Pentecoste, ma dovere di fare i cagnolini del papa ogni qualvolta lo vedevano[11].
21. Venne dichiarato che l'Agnosticismo Mosconiano era un eresia, sebbene accettasse le posizioni teologiche del Concilio[12].

Subito dopo il Concilio i presenti si prostrarono all'imperatore, bvallarono la giga e brindarono per il concluso successo, subito dopo chiamarono la Croce Rossa per curare gli infortunati. Dopo questa allegra festicciola, Costantino annunciò l'unificazione della Chiesa e l'acquisto della sua nuova vasca da bagno.

Il credo Niceno: scopiazzature e non rispetto al credo cattolico

Una comprensibilissima pergamena contenente il Simbolo Niceno

Prima della "riunione" ognuno poteva ripetere come un cretino il proprio credo senza che qualcuno gli dicesse niente, e ciò preoccupava molto l'imperatore, perchè, ogni volta che si alzava la domenica, gli toccava sentire dieci, cento, diecimila chiacchericci diversi la mattina, il che gli causava spesso forte emicrania. Da quì la decisione di unificare il credo e piantarla una volta per tutte con le aspirine. Gli elementi di questo credo sono:

  1. Dio è uno solo, in pratica il ribadimento dell'acqua calda
  2. Gesù è descritto come Dio da Dio, luce da luce, in pratica un modo subdolo per dire che Ario meritava di averlo messo in culo per sempre, insieme agli Gnostici e compagnia
  3. La dottrina dice: generato e non creato, sempre a proposito di Gesù, e questo è l'ennesimo modo per smerdare Ario[13]
  4. La dottrina dell'homooùsion (vedi sotto), probabilmente dettata da Costantino, che si sentiva in quel momemto in vena di cazzate.

IL terzo articolo del Simbolo Niceno (si può anche chiamare così) è "Credo nello Spirito Santo", ennesimo modo dei tanti per discriminare gli Ariani, che prima poteva essre accettato da qualunque cretino. Tale articolo era inoltre stato definito frutto di 20 anni di Concili, a dimostrazione che i preti non c'hanno proprio 'na minchia da fare, ma d'altronde anche Costantino non era da meno.

Lo stesso imperatore poi dichiarò che chiunque non accettasse questo credo aveva tutte le motivazioni di essere esiliato. A causa delle scuse espresse da Eusebio di Nicomedia e da Teognis di Nicea, e della frode che secondo Costantino perpetrarono (nella parola originariamente concordata homoùsios inserirono una iota che cambiò la parola in homoioùsios, cioè di "simile sostanza", mentre prima era "medesima sostanza", ennesima prova che il greco ti frega peggio di certi politici) essi, pur avendo avallato le decisioni conciliari, vennero esiliati in Gallia, costretti a vivere di solo pane, vino e brioche, tre mesi dopo . Ario fu messo al bando in una remota provincia dell'Illirico, la sua persona e i suoi discepoli furono bollati dalla legge con il nome di porfiriani, ovvero "Coloro che non accettano un equivalente di un decreto-legge fatto apposta per piantarla su un inutile dibattito dall'Imperatore e che mertitano quindi di essere eternamente fanculizzati", i suoi scritti furono bruciati e contro chiunque ne fosse stato trovato in possesso fu prescritta con valenza retroattiva la pena capitale.

Dichiarazione dell' homos... homùss... homoos... homooùsios

Spiegazione terra-terra di cos'è 'sta minchiata, chiarissimo, no?

In pratica l'homooùsios non filosofia, ma è un concetto matematico di uguaglianze e somiglianze, infatti prima che il Concilio fosse annunicato c'era chi credeva che Gesù e Dio fossero la stessa cosa, e chi credeva che fossero diversi, ovviamnte ai fedeli non importava, ma ogni scusa era buona per perdere tempo.

Gran parte della disputa riguardava la differenza fra l'essere nato o creato, e l'essere generato dal Padre. Gli ariani dicevano che i due concetti erano la stessa identica cosa, i seguaci di Alessandro no. In effetti, molte parole usate nel Concilio venivano dal greco ellenistico, e per chiunque non fossse una cima nè in greco nè in storia poteva sapere di che stavano farneticando (ottimo esempio di ciò siete voi), perciò la tattica degli Ariani in quella discussione fu sorridere e annuire, a costo di farsi venire il torcicollo perenne. La parola homooùsion (= della stessa merda) in particolare, che tra l'altro viene approssimativamente tradotta nel latino del Credo con consubstantialem, fu inizialmente poco apprezzata dai vescovi convenuti, per la sua vicinanza formale con gli sporchi gnostici, che ne facevano uso abbondante nella loro ricerca spirituale dell'uomo invisibile. In particolare, il termine stesso homooùsion era stato proibito dal Sinodo di Antiochia nel 264-268, per il possibile fraintendimento della gente comune che avrebbe potuto far pensare che Dio, Gesù e/o la Trinità fossero homo.

I seguaci dell'homooùsion credevano che seguire l'eresia ariana significasse spezzare l'unità della natura divina, rendendo il Figlio ineguale al Padre, in palese contrasto con le Scritture ("Io e il Padre siamo una cosa sola", Gv 10,30). Gli ariani, dal canto loro, credevano che, siccome il Padre ha creato il Figlio, il Figlio deve essere stato emanato dal Padre, e quindi essere inferiore al Padre, in quanto il Padre è eterno, ma il Figlio è stato creato dopo di lui, e, quindi, non è eterno (prendete un'aspirina, vi conviene). Anche gli ariani citavano le Scritture, per esempio Gv 14,28: "Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me." I seguaci dell'homooùsion rispondevano dicendo che la paternità di Dio, come tutti i suoi attributi, è eterna: il Padre è sempre stato Padre, e quindi il Figlio è rimasto sempre Figlio, anche prima di esistere.

Ora: logicamente si potrebbe concludere che nessuno dei due ha ragione, oppure entrambi, ma non essendo la teologia soggetta alle leggi della logica-matematica, e cioè essendo un insieme di segate una più grossa dell'altra, venne deciso dal Concilio la vittoria dell'homooùsios, in quanto la cosa gli sembrava più bella, anche se nessuno era stato a sentire e s'erano addormentati prima. Questo si ritroverà poi nel Credo senza una plausibile spiegazione.

La data di pasqua

Gesù poco prima di sopprimere violentemente un povero agnellino pasquale per poi sbranarlo, dipinto nella chiesa di Don Bosco a Lat(r)ina

La festa della Pasqua è legata alla Pasqua ebraica, in quanto la crocefissione e resurrezione di Gesù avvennero durante questa festa. Qualcuno invece celebravano la Pasqua il 14 del mese di Nissan, la data della crocefissione secondo il calendario ebraico del Mitico Libro del Mostro degli Spaghetti Volante.

nonostante ciò papa Sotero, un vecchio e sconosciuto papa, decise di non far mai coincidere la pasqua cristiana con quella ebraica, e affidò ad un gruppo di kapò il calcolo, costoro decisero di fissarla alla prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera. Secondo Duchesne[14], che fonda le sue conclusioni sui seguenti documenti: la lettera amorosa di Teoderet(t)o di Ciro agli Alessandrini; nella lettera circolare di Costantino ai vescovi alla conclusione del concilio; su Satanasio; Sant'Epifanio di Salamino scrisse alla metà del IV secolo che:

« ... l'imperato' ... convocò 'n concilio de 318 vescovi ... n'a città de Nicea. ... Quelli dissero de si ad arcuni can(n)oni ecclesiastici durante 'r concilio, e inortre decretarono riguardo 'a Pasqua ebraica che ci dovesse esse' 'n accordo de tutti su 'a festa. »


Il concilio si assunse il compito di regolare queste differenze, un po' anche perché in alcune diocesi era proibito fare coincidere la Pasqua ebraica con la Pasqua cristiana.

« Si decise di celebrare ovunque la festa della resurrezione di domenica, e di non farla mai in nessun modo coincidere con la Pasqua ebraica, cioè sempre dopo il 14 di Nissan, la domenica dopo il plenilunio di primavera (che tralaltro non so neanche di che si tratta...). Il motivo principale di questa decisione era l'opposizione netta e severa al giudaismo, che aveva disonorato la Pasqua con la crocefissione del Signore. »
(Mein Kampf Lettera di un parroco per niente antiebreo)

Eusebio di Cesarea scrive che Costantino disse queste parole:

Teodoreto di Ciro riporta invece queste parole dell'imperatore[15]:

« Fu prima di tutto dichiarato obrobrioso seguire i costumi degli odiosi Giudei nella santa celebrazione della santissima Pasqua, perché, a causa del fatto che le loro mani erano state macchiate dal crimine, le menti di questi uomini maledetti e infedeli erano necessariamente accecate. ... Non abbiamo nulla in comune con i Giudei, che sono i nostri avversari e nemici. ... evitando ogni contatto con quella parte malvagia e impura. ... le cui menti, dopo avere tramato la morte del Signore, fuori di sé, non sono guidate da una sana ragione, ma sono spinte da una passione irrefrenabile ovunque la loro follia innata le porti. ... un popolo così completamente depravato e infame. ... Quindi, questa irregolarità va corretta, in modo da non avere nulla in comune con quei parricidi e con gli assassini del nostro Signore. ... neanche un solo punto in comune con quegli spergiuri dei Giudei. »
(Sempre Hitler il buon Costantino I)

Il Concilio di Nicea, dunque, contrariamente a quanto entrò poi nella letteratura successiva, dall'epoca di Dionigi il piccolo in poi, non stabilì alcun criterio oggettivo per il calcolo della Pasqua, tranne uno solo: che la Pasqua non potesse mai, assolutamente e per nessun motivo al mondo essere celebrata il 14 di Nissan, anche se quest'ultimo fosse stato una domenica. In particolare, il concilio non dichiarò i calcoli alessandrini o romani come obbligatori, scomodando così astronomi e matematici che prima stavano beatamente in panciolle. Invece, il concilio diede al Vescovo di Alessandria il dovere di annunciare annualmente la data della Pasqua cristiana alla Curia romana. Alla fine, nonostante ilConcilio avesse promesso di stabilire una data certa per la pasqua, si concluse in un nulla di fatto, smentendo ovviamente le precedenti dichiarazioni, e lasciando fare a ognuno quel cazzo che glie pareva.

Il battesimo degli eretici

Effetti del concilio

Uno dei maggior benefici del Concilio, non trovate?

Subito dopo il Concilio le cose si appianarono, i papaboy cominciarono a starnazzare da una sola parte, i vescovi potevano farsi tranquillamente i cazzi dell'impero e i pagani potevano rosikare in santa pace. Ovviamente questa è solo una descrizione sommaria del gran bordello ch'è successo poi.
In primis: i vescovi, oramai pacificamente unificati, aprirono la più grande fabbrica d'aria fritta dell'Impero Romano d'Occidente: il Vaticano, dove, assieme a un'allegra combriccola di simpaticissimi barbari krukki, diedero vita a quel grande periodo di fioritura culturale, economica e democratica conosciuto altresì come Medioevo.
D'altro cato però bisogna ricordare l'infelice[risata necessaria] sorte di Costantino che, oramai non più necessario da questo punto di vista, si ritirò nei suoi palazzi a Costantinopoli, dove la sua discendenza verrà osannata sia come imperatore, sia come papa, a dimostrazione che la religione e la politica non c'entrano nulla l'una con l'altra, salvo poi cadere misaremente sotto le orde turche qualche secolo più tardi[16].

Giudizi di qualche sconosciuto

Nel corso del XVIII secolo, l'atteggiamento di alcuni illuministi nei confronti del concilio di Nicea fu improntato su posizioni critiche, evidenziando gli aspetti politici e sociali che accompagnarono il primo dei concili ecumenici.

Notevole è la discussione che fa Edoardo Gibbone del Concilio nella sua monumentale opera Decline and Fall of the Roman[17]. In particolare questo tizio evidenzia le necessità politiche di mantenimento l'Impero unito, che spinsero Costantino a convocare il concilio. Gibbon non nasconde il ricatto d'esilio da parte imperiale: «(...) la dottrina nicena fu decisa da Costantino, e quando l'imperatore affermò incazzato come una bestia che chiunque avesse osato opporsi al giudizio divino del concilio avrebbe dovuto prepararsi a prendere immediatamente qualche calcio in culo e la via per la porta, tacquero i brusii di protesta di una fiacca opposizione, fiacca quasi quanto quella del PD, che da diciassette vescovi si ridusse quasi istantaneamente a quattro gatti.»

Un illuminato storico, giudica il giudicabile con inneffabile intelligenza

Voltaire invece fa più casino nelle sue posizioni, infatti nel suo Dizionario filosofico scrive otto la voce "Concili" un riassunto da quinta elementare sulla storia dei concili ecumenici. Voltaire indica l'attore primo della convocazione del concilio in Costantino, il quale desiderava che a causa delle "frivole" dispute teologiche non si creassero scandali, che qualcuno gli pagasse a sua insaputa una casa per farlo dimettere[citazione necessaria] o, peggio, occasioni di caciara tra il popolo. Voltaire ritiene che tali dispute 'n c'entrassero 'na mazza con il messaggio principale dei Vangeli, e con la moralità che normalmente si chiede da una persona per bene.

L'aneddoto citato da Voltaire è da lui riportato per affermare che i concili sono fatti dagli uomini[Grazie tante...] e che quindi sono il frutto naturale delle passioni umane e delle circostanze storiche[Eh?]:

« Tutti i concili sono infallibili, senza alcun dubbio: se non altro perché sono fatti dagli uomini.

È cosa impossibile che in alcun modo gli ammori, i gossip, lo spirito polemico, l'odio, la gelosia, il pregiudizio, l’ignoranza, regnino in tali consessi.
Ma perché, ci si potrebbe chiedere, tanti concili si sono tanto scannati gli uni agli altri? È successo per esercitare la nostra fede; essi, ciascuno nel proprio tempo, hanno sempre avuto ragione.

Non si crede oggi, presso i cattolici romani, solo e unicamente ai concili approvati dal Vaticano; e non si crede oggi, presso i cattolici greci, solo e unicamente a quelli approvati a Costantinopoli. I protestanti sfottono sia dei primi che dei secondi; in tal modo tutti devono dichiararsi contenti. »
(Voltaire. Dizionario Filosofico, voce Conciles)

Infatti in una lettera San Gregorio di Nazianzo (che in qualità di Vescovo di Costantinopoli, stette a capo per poco tempo del concilio di Costantinopoli) scrivendo a Procopio ebbe da polemizzare al riguardo:

« Accio terrùr' d' i concìlii, nùn ne accio manco veduto alcun' ch' nun accìa fatto più mal' che bbene, e che accìa avùto una riuscita no a schifìo: 'o spirito pulemico, 'a vanità, l’ambiziòne li domminano; colui che uoglìa raddrizzàr' li malissiosi se espun' a esse' a su' volta mess' 'n crùc' sine avelli raddrizzat' »

La dististinzione dei libri apocrifi

Voltaire amava giocare fra serietà e l'ironia, quasi quanto un gay ama un dito nel culo; riguardo al concilio di Nicea cita ad esempio l'episodio che sarebbe avvenuto della distinzione fra libri apocrifi e i(n)spirati

« I Padri del Concilio distinsero tra libri delle Scritture e apocrifi grazie ad un espediente piuttosto bizzarro: avendoli collocati alla rinfusa sull'altare vennero detti apocrifi quelli che caddero in terra. »
Fedi secondo l'iconografia canonica

Come potete vedere da questa citazione, sempre di Voltaire, il quale aveva di sicuro fonti certissime[Certo, certo...], gli illuminati Vescovi del Concilio avevano i loro arguti metodi per decidere i testi sacri da quelli non. Questo metodo fu deciso, si dice, durante il Concilio di Gerusalemme I, da alcuni monaci: Minzolione, Fedi e Sanbove[18], i primi due volevano distinguere i testi in base al messaggio, l'ultimo in base alla poesia. La vicenda s'è più o meno svolta così: Minzolione propose, durante una passeggiata di leggere i testi per decidere, quelli col significato più morale sarebbero stati approvati, a quel punto è subentrato Sanbove che voleva soprattutto poetica, per rendere il tutto più bello e quindi vero, ma Fedi ribbatteva che anche una bella poesia non era nulla se senza significato. Allora Minzolione cominciò a recitare il Vangelo di Luca, mettendo in risalto la bontà di Cristo, ma Sanbove ribbattè citando l'ultima parte del capitolo 19:

« Io vi dico che A CHIUNQUE HA, SARÀ DATO; ma A CHI NON HA, SARÀ TOLTO ANCHE QUELLO CHE HA. E quei miei nemici che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e UCCIDETELI IN MIA PRESENZA  »
(Luca 19:26-27)

A quel punto Fedi e Minzolione si irritarono dicendo di non stare a vedere il pelo nell'uovo e, che comunque quella è la Verità Assoluta quel testo andava interpretato, a quel punto intervenne Fedi che, dopo aver sapientemente sfilato dalle mani del collega il suo libro e averci messo al suo posto un preservativo usato, cominciò a recitare Matteo, ma di nuovo, come se sapesse esattamente quando è il momento migliore per rompere, Sanbove citò il decimo capitolo di quel libro:

« A chiunque parlerà male del figlio dell'uomo sarà perdonato, ma la BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO, NON GLI SARÀ PERDONATA, nè in questo secolo, nè in quello futuro »
(Matteo 12:32)

A quel punto, entrambi quasi sul punto di bestemmiare, recitarono le lettere di Paolo, ma ecco che di nuovo, con irritante puntualità, quello riattaccò:

« Come in tutte le comunità dei fedeli, LE DONNE nelle assemblee TACCIANO perché NON È LORO PERMESSO PARLARE; stiano invece SOTTOMESSE, COME DICE anche LA LEGGE. »
(1-Corinzi 14:34 (di san Paolo))

A questo segno[19] i due erano definitiavemnte sul punto di sbroccare e, onde evitare citazioni peggiori, si astennero dal leggere l'Antico Testamento, e chiesero allora una prova, una messa in pratica di quanto scritto nel Sacro Testo, per vedere, se era cosa buona, in quale parte ciò era scritto. Allora Sanbove andò in un tempio di Zeus, distrusse la statua che era all'interno, incendiò il tutto e per finire uccise un autore satirico perchè aveva osato bestemmiare il suo dio e diede fuoco ad una prostituta che tradiva suo marito, quelli allora si convinsero e, mentre si rifugiavano in qualche catacomba onde evitare grane, decisero che effettivamente il senso non aveva importanza e, sotto consiglio di Fedi, si misero d'accordo sull'usare un metodo-nonsense per la decisione dei libri ispirati, questo metodo però entrò venne utilizzato solo nel concilio successivo.

Il rapporto con l'Agnosticismo Mosconiano

Mosconi leggermente indignato per essere stato definito "eresiarca"

Il rapporto tra la Pedof Santa Madre Chiesa e i Mosconiti iniziò con il predecessore del culto: Germanico da Mosca, il quale aveva commentato al Concilio la sua missiva d'invito così:

« Hic anunciatio facta est a deretano! (trad: "Un annuncio fatto da cul'!") »
(Risposta alla missiva d'invito al Concilio di Germanico da Mosca)

Come si può già intuire da queste parole, il rapporto tra Germanico e la burocrazia ecclesiastica non era quel che si dice ottima. Comunque sia, Germanico presenziò alla riunione, esponendo le sue opinioni, le quali sono principalmente:avversione contro lo gnosticismo, in particolare contro il concetto teologico del Monade e la necessità di scrivere in un modo da tutti comprensibile i documenti ufficiali, ponendo soprattutto l'attenzione sui punti e le maiuscole.

Della questione della punteggiatura Germanico discusse con i suoi colleghi prima dell'inizio ufficiale del Concilio (notevole il commento agli scribani sul loro stile di scrittura: "Neque punto neque grandioribus litteris vestri scripti facti sunt!"), nonostante ciò non ottenne l'attenzione voluta, e l'argomento cadde lì. Sulla seconda questione bisogna dedicare maggiore spazio: Germanico, prima di diventare vescovo, lavorava come storico in un convento chiamato "San' Novus", e aveva il compito di ricopiare e riscrivere testi antichi, o semplicemente di fare la cronaca, rigorosamente o in greco o in latino, di tutte le notizie che gli passavano sotto tiro. Questa situazione era però pericolosamente ostacolata da dei canti di uno gnostico della stanza accanto, che forniva a Germanico i fogli e le notizie recenti (scritti da schifo) e che inoltre aveva il pesante onere di dover portare tutti i documenti da una parte all'altra del convento, il che disturbava al quanto il povero futuro Vescovo. Questo fatto rese ben presto Germanico insofferente verso gli Gnostici, e in particolare verso il Monade, che sentiva spesso invocare da loro. Ciò si protrasse per parecchio tempo, e quando andò al Concilio riuscì a far valere le sue ragioni, ma venne scomunicato in quanto il suo concetto di divinità non era in linea con il resto del gruppo, nonostante ciò Germanico accetto il concilio, e i suoi discendenti nelle loro preghiere fecero sempre riferimento a ciò che lì venne deciso. Va inoltre ricordato che è grazie a Germanico che ci è pervenuto il racconto di Fedi, Minzolione e Sanbove.

Dan Brown

« Il primo concilio ha assunto una certa notorietà nel 2003, grazie al romanzo di Dan Brown "Il codice da Vinci". Nel romanzo si sostiene che "fino a quel momento, Gesù era visto come un profeta mortale dai suoi seguaci ... un grande e potente uomo, ma sempre un uomo. Un mortale. La sua definizione come "il figlio di Dio" fu ufficialmente proposta e votata al concilio di Nicea. " Il romanzo afferma quindi che la divinità di Gesù è stata ottenuta dopo una votazione al concilio, con un margine stretto, e che Costantino avrebbe condizionato il voto per consolidare il suo potere."

In realtà le affermazioni del romanzo non sono accettate da alcuno storico serio, che può citare come la divinità di Gesù sia affermata dagli apostoli quasi subito dopo la sua morte. Anche uno storico latino come Plinio il Giovane, parlando dei cristiani, afferma che "cantano un inno a Cristo come ad un dio".

La visione più comune degli storici è che Costantino convocò il concilio per risolvere la disputa su Gesù, se fosse "fatto" (cioè creato) o "generato", e non ci furono votazioni, ma piuttosto una discussione, per redigere un "Credo", che fu infine firmato da tutti i partecipanti tranne due.

 »

Che dire: alla faccia della neutralità....

Note

  1. ^ Questa almeno è la versione ufficiale: nei Vangeli apocrifi costui non sarebbe stato crocefisso, avrebbe avuto 2 fratelli e un'amante e avrebbe condotto un'infanzia di merda a genuflettersi presso un tempio per poi fulminare un bestemmiatore. Ma figurati se ve lo dicono quei figli di buona donna...
  2. ^ E possibilmente anche ai cognomi...
  3. ^ Esattamente come fanno i Ciellini quando non vanno a trombare a Rimini
  4. ^ Poi si ricordò che non era la sua manifestazione e smentì tutto, come fa sempre...
  5. ^ Esatto: esistevano già all'epoca!
  6. ^ Leggasi: "Accusando i pagani di stronzate impossibili"
  7. ^ Ovviamete nessuno vi promette che questi siano i nomi e i fatti veri al 100%, ma in fondo che ci si poteva aspettare da gente che crede agli zombye-rambo, figli dell'uomo invisibile?
  8. ^ Del Paradiso N.d.r.
  9. ^ Ricordiamo che originariamente tutto si diceva, scriveva o parlava o in latino o in greco
  10. ^ Che libertà di pensiero, eh?
  11. ^ Non che sia cambiato granchè
  12. ^ Altrimenti che bestemmiava?
  13. ^ Come se non si fosse capito che gli stava sui maroni...
  14. ^ Ma chi lo conosce...
  15. ^ Ma non si mettono mai d'accordo?
  16. ^ Ma tanto ormai che glie fregava?
  17. ^ Libro che ovviamente non vi filerete de pezza...
  18. ^ Ogni riferimento a personaggi realmente esistenti e fortemente voluto.
  19. ^ "Segno" usato nel senso Manzoniano, cioè "punto", se vi importasse...

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • In questa pagina ci sono 19 note perchè, secondo tradizione, 19 uomini tra Vescovi e Cardinali persero tutti i denti durante un'acceso dibattito
  • Si dice he durante il concilio Costantino tifasse per Ario, anche se non lo diceva
  • Il concilio è stato definito da parecchi storici "Una discussione accesa con toni seri e con parole definibili concrete e lusinghiere, che aveva come punto centrale il rendere il fuffa ancora più inutile"
  • Si dice che alcuni ciellini e papaboy, pur di poter partecipare alla discussione, si nascosero sotto i gonnelloni di alcuni partecipanti opportunatamente pagati
  • Checcè ne possa dire Kiwipedia, in realtà il papa era presente al Concilio: era travestito da uno dei suoi due rappresentanti
  • C'è chi dice che durante il concilio si fossero sentiti rumori di frusta e gemiti di dolore (o di gioia?)
  • C'è chi invece sostiene che qualcuno avesse portato addirittura delle sedie da sfasciare in testa ai partecipanti
  • Per determinare chi dovesse iniziare per primo a parlare durante la seduta, venne stabilito che si dovesse fare una gigantesca partita a Morra Cinese
  • Tutti i documenti che contengono gli atti del Concilio sono fatti di carta igenica appositamente lavorata con colla vinilica e pezzi di carta e papiro.

Pagine correlate (per decisione di un Concilio)

Collegamenti esterni