Utente:Manjusri/Sandbox

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Fate/Stay Night

« Seibaaaaaaaaaaaaah! »
(Shirô ed il fantastico rapporto tra i giappi e l'inglese)

Fate/Stay Night (フェイト/ステイナイト, Sono due etti e trenta, che faccio, lascio?) è una Visual Novel creata dalla TYPE-MOON, un gruppo di giapponesi diventati famosi per aver reso pubbliche le storie che scrivevano per eccitarsi a vicenda. È anche l'incubo di tutti coloro che si sono scaricati illegalmente la versione subbata in blue-ray; notti e notti di sonno perduto per cercare di capire come poter infilare quel maledetto slash nel nome del file.

Pur essendo nato come Visual Novel Hentai, ossia come incrocio tra un romanzo, un cartone animato ed un librogame, Fate/Stay Night è stato reso celebre dalle successive trasposizioni animate e videoludiche, nelle quali non si vede una tetta manco a pagarla oro. Per questo si può considerare il primo prodotto al mondo del quale è stata è stata tratta la versione normale a partire da quella pornografica.

Trama

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

Archer è una versione futura ed incazzata di Shirou
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

Prologo
È una notte tranquilla nella città di Fuyuki, Giappone. 21°C, Leggermente nuvoloso con possibilità di pioggia. Un usignolo canta. Un gatto miagola. Un telefono squilla. Un cormorano... fa... qualcosa. Una giovane ragazza, dopo settimane di fatica e duro lavoro, riesce finalmente nel suo intento; mettere la suoneria dei Puffi nel suo cellulare. Ma questo non è nulla rispetto a quello che riesce a fare Tousaka Rin; dopo indicibili fatiche e numerosi tentativi ha difatti evocato un Servant, un antico[citazione necessaria] spirito eroico, diventando finalmente una Master. Rosicherà non poco quando saprà che tutti gli altri Master hanno evocato i loro Servant per sbaglio. Comunque, è il segnale: la Guerra Santa è iniziata e .
Fate
Lo scenario in cui Shirou si tromba Saber.
Unlimited Blade Works
Lo scenario in cui Shirou si tromba Rin.
Heaven's Feel
Lo scenario in cui Sakura si tromba Shirou.

Master

Emiya Shirou
Il protagonista maschile della storia, l'eroe di grandi e piccini, l'ennesimo protagonista involontario d'un harem con ragazze d'ogni tipo. Mi sta già sul cazzo. Shirou è il tipico eroe senza macchia e senza paura, quello che vuole salvare tutto e tutti e che vorrebbe la pace nel mondo senza neanche dover concorrere per Miss Italia; grazie alla sua immensa generosità, finisce sempre per pigliarsela in culo.
Diventa Master così, per vanvera, un po' come quasi tutti gli suoi colleghi; i più esperti passeranno il tempo a ridergli in faccia e ricordargli quanto sia scarso come mago, quanto sia patetico come mago, quanto il suo circuito magico faccia cagare e via dicendo fino ad un finissimo sminuzzamento delle palle di Shirou, ma anche dello spettatore, perlomeno finché questi scopre di avere un enorme potere. Shirou, non lo spettatore. Shirou può infatti replicare qualunque arma abbia visto o anche soltanto immaginato, salvo quelle da fuoco, dato che non è abbastanza intelligente per capire come funzionino.
Tohsaka Rin
La figa della scuola. La ragazza perfetta. Quella brava, ricca, gnocca, che tutti vorrebbero trombarsi ma che nessuno ha il coraggio di avvicinare e, alla fine, va col peggior imbecille di tutta la scuola. In questo caso, Emiya Shirou. Rin è forse l'unica maga vera e propria della storia, oltre che l'unica che ha eseguito il rituale d'evocazione per ottenere il suo Servant. Giustamente, è anche l'unica a cui l'evocazione è andata a puttane. Anzi, nel suo caso a gigolo; Rin sperava di evocare Saber, ma è rimasta fottuta dal ciondolo utilizzato per l'evocazione, che, per un paradosso temporale è legato allo Shirou del futuro. Grande Giove! Possiede uno speciale portagioie dove tiene le sue Fruittella ripiene di mana[1] di vari colori e poteri, oltre che sapori. Quelle alla ciliegia resuscitano i morti, quelle alla fragola esplodono. Non potete immaginare che divertimento nel cercare di distinguere tra le due. Il suo sogno è quello di prendere possesso del Graal per trasformarsi in Sailor Moon, o al limite partire per Londra per andare a studiare ad Hogwarts.
Sakura Matou
L'amica d'infanzia nonché compagna di classe gnocca ma timida del protagonista di cui è segretamente innamorata mentre lui non la caga di striscio, come ce ne sono a dozzine in ogni storia di origine nipponica. Sakura in realtà è una potentissima maga e la Master di Rider, ma è stata costretta sotto ricatto a passare la Servant al fratellastro, perlomeno se voleva rivedere la sua collezione di Barbie. Nei primi due scenari la sua utilità si limita al fare il pranzo a Shirou, compito comunque importantissimo. In un'occasione verrà costretta ad indossare un adorabile completo sadomaso in pelle, apparentemente necessario per uno dei riti magici di Caster.
Nello scenario Heaven's Feel Shirou si accorge improvvisamente della sua quarta di seno e si innamora di lei. Peccato che quel simpatico vecchietto del bis-bis-bis-nonno Zouken risvegli accidentalmente[citazione necessaria] il suo lato oscuro, facendola diventare un'oscura distruttrice desiderosa di morte e sangue. E morte. E sangue.
Illyasviel von Einzbern
« Irrys... Irriascvir... Irriashibiru.... Oh ma baffankuro. »
(Un giapponese alle prese con la lettura del nome di Ilya)
Una giovane e spocchiosa bimbola aristocratica, così simpatica da ricordare la piacevole sensazione data da un pezzo di vetro accidentalmente entrato a contatto con il proprio orifizio rettale. Pur essendo di origini tedesche riesce a parlare benissimo il giapponese, scatenando l'invidia di tutti i nippomani. Come tutte le bambine della sua età, possiede un intero castello medievale, con tanto di torri, arazzi e camere delle torture, il tutto a pochi passi di distanza da un paesino giapponese, come è ovvio che sia. Nonostante il suo nome sia così aulico ed altisonante, la giovane preferisce farsi chiamare semplicemente Ilya per pietà verso i poveri doppiatori giapponesi che non riusciranno mai a pronunciare nulla di vagamente simile al suo nome.
Ilya partecipa alla Guerra Santa come master di Berserker ed è un'eccellente maga; nessuno tra i personaggi riesce a capire come faccia una mocciosa col colbacco a controllare un energumeno alto sei metri e, contemporaneamente, trovare piuttosto difficoltoso il riuscire a contare fino a 12. Alla fine della storia si scoprirà che la giovincella non è un vero essere umano, bensì un homunculus creato appositamente per essere il sottobicchiere del Sacro Graal.
Bazett Fraga McRemitz
Molto probabilmente vi starete chiedendo chi minchia sia costei. Bazett è la vera Master di Lancer. Innamorata da sempre del personaggio di Cú Chulainn, era diventata Master con l'intenzione specifica di evocarlo. Peccato che andrà da Kotomine, ignara della sua vera identità, e si farà sottrarre il Servant e le magie di comando con un subdolo trucco; una volta arrivata alla Chiesa per il rituale di inizio della Guerra, viene tratta in inganno dall'antico ed astuto stratagemma giapponese conosciuto come "Senti com'è caldo qui!". Passerà l'intera Guerra Sacra in coma, fatto che la rende persino più inutile delle sgallettate al seguito di Shinji ai fini dello svolgimento della trama.
Zouken Matou
Sì, lo so, non sapete neanche chi sia costui. È perché non appare né nell'anime né nel manga. Lo so che siete troppo pigri per leggervi la Visual Novel, ma non disperate, prima o poi uscirà qualche altro film d'animazione. Zouken è il bis-bis-bis nonno di Sakura[2] e Shinji, e si presenta come un simpaticissimo gnomo pelato con tendenze al vampirismo e con un esercito di vermi parassiti al suo servizio. E poi si chiede ancora perché nessuno lo invita a cena. Questo simpatico vecchietto si mantiene comunque arzillo grazie al giovane sangue di vergini ed ad un sapiente utilizzo della chirurgia plastica. Fa la sua unica apparizione nello scenario Heaven's Feel quando, dopo l'ennesima sconfitta di Shinji, decide di prendere in mano la situazione e andare a fare un po' di casino risvegliando il potentissimo lato oscuro di Sakura. Morirà inciampando per via d'una scarpa slacciata, lasciando una Sakura incazzata e desiderosa di distruggere il mondo. Bravo.
Il tizio che ha evocato Caster per sbaglio
Muore ancor prima dell'inizio della storia, ucciso dal suo stesso Servant a colpi di merluzzo congelato. Quest'individuo è l'ennesima dimostrazione di come, nonostante ci siano decine e decine di maghi potentissimi nel mondo, per scegliere dei Master per questa Guerra Sacra si sia preferito pescare delle persone caso dall'elenco telefonico. Non si sa neanche quale sia il nome di questo individuo. Infatti, perché ne stiamo parlando?

Servant

Seibah
« Ekkusu... CALIBAAAAAAAAAAAAAAAAAH! »
(L'urlo di battaglia di Saber)
Tra le sette classi di eroi evocabili come servant, quella di Saber viene generalmente considerata la più potente, per via del perfetto mix tra velocità, potenza e quarta di reggiseno che la contraddistingue.
Aciah
« Sono l'osso della mia spada

Acciaio è il mio corpo e fuoco il mio sangue
Ho creato oltre mille lame
Sconosciute alla Morte, Non conosciute alla Vita
Ho sopportato dolore per creare molte armi
Eppure, queste mani non afferreranno mai nulla[3]

Perciò così io prego, Illimitati Lama Lavori. »
(Evocazione del Fantasma Nobile di Archer[4])
Tra le sette classi di eroi evocabili come servant, sebbene su carta quella di Archer sia la più pippa, in realtà può spesso rivelarsi la più potente in quanto si tratta di guerrieri capaci di evocare millemila armi, una più potente dell'altra. Archi esclusi[5]. Evidentemente questo Rin non lo sapeva, dato che quando scopre di aver evocato Archer anziché Saber per espletare la sua gioia dà un paio di craniate sullo spigolo della parete di casa Tohsaka.
Archer è in realtà l'Eroe Leggendario Emiya Shirou che, nel futuro, a forza di rompere i coglioni col suo voler diventare un eroe, riuscirà finalmente a diventarlo; peccato che la condizione di Eroe non gli porterà fama, onore, gloria e figa a palate, bensì sangue, morte, sangue, morte e, ogni tanto, sofferenza. Deluso dalla sua triste condizione lavorativa ed abbandonato dai sindacati, Archer decide dunque di approfittare della Guerra Santa per tornare indietro nel tempo, perché apparentemente è possibile, ed uccidere il suo vecchio se stesso, il giovane Shirou, prima che le sue seghe mentali su amore e giustizia lo trasformino in un vecchio albino incazzato ed inacidito.
Basacah
Tra le sette classi di eroi evocabili come Servant, quella di Berkserker viene comunemente considerata la più potente per via della sua immensa forza e di un sordido cheat che gli permette di resuscitare tranquillamente quando viene ucciso. Noto anche come "Occhietto ammiccante a LED", Berserker è l'incarnazione dell'Eracle delle leggende greche, con il quale non condivide assolutamente nulla. Nonostante qualunque ferita, anche mortale, riesca a causargli soltanto un fastidioso prurito, in ognuno degli scenari il povero Berserker finisce per essere brutalmente massacrato senza possibilità di resurrezione da qualcun altro per motivi di trama, grazie all'aiuto di un qualche cheat di morte istantanea più potente del suo. Quando si dice la sfiga.
Chiastah
Tra le sette classi di eroi evocabili come Servant, quella di Caster viene spesso considerata la più potente, per via delle sue potenti arti magiche e per quelle fantastiche orecchie a punta acquistate durante l'ultima edizione del Lucca Comics & Games. Caster è l'incarnazione di Medea, la celebre moglie cornuta e mazziata del ciclo degli Argonauti. Non si è ben capito come una principessa greca, nel diventare uno spirito eroico, si sia trasformata in una maga elfa armata di bastone fatato +2. Ma d'altronde se Artù può essere una donna e Ercole un esperimento della Umbrella, non vedo perché farsi ancora questi problemi.
Lanciah
Tra le sette classi di eroi evocabili come Servant, quella di Lancer viene spesso considerata la più potente, per via della sua velocità fulminea e del suo codino fèscion. Lancer è l'incarnazione di Cú Chulainn, eroe della mitologia irlandese meglio noto come Cucullino[6]. In realtà il nome è l'ultimo dei problemi di Lancer, il quale finisce umiliato e massacrato da chiunque si ritrovi a combattere contro di lui per più di dieci secondi consecutivi, risultando il servant con il tasso di mortalità più alto dell'intera storia.
Raidah
Tra le sette classi di eroi evocabili come servant, quella di Rider viene comunemente considerata la più pippa, in quanto le sue abilità in battaglia più che sulla forza si basano su astuzia, strategia e trappole. Purtroppo l'intelligenza media dei Master è quella che è, e così nessuno si stupisce quando il Rider di turno viene fatto secco in un petosecondo. La vera identità di Rider è quella della leggendaria Gorgone Medusa, che come tutti sanno era una gnoccolona ninja coi capelli lunghissimi e lisci di colore viola, capace di pose talmente snodate Sasha Grey in confronto sembra un'impiegata della ASL. Apparentemente è in grado di evocare e cavalcare Pegaso, che però per qualche motivo chiama Bellerofonte. La mia ipotesi è che gli autori abbiano aperto un libro di mitologia in una pagina a caso e copiato soltanto i nomi.
Asshasshin
Assassin è un servant evocato da un altro servant, cosa che gli concede pochissime energie e pochissima resistenza, e a causa di questa condizione non è mai riuscito a vedersi Titanic per intero. È costretto dalla sua padrona a fare il guardiano notturno ad un cancello dove non passa mai nessuno, persino i Testimoni di Geova, pur di evitare di suonare al suo cancello, si convertono all'Islam. Come se non bastasse, Assassin è uno spirito eroico artificiale; Kojiro Sasaki, un personaggio probabilmente neanche mai esistito, conosciuto per la sua celebre sconfitta per mano di Miyamoto Musashi. Inoltre soffre di mancanza di autostima ed è pure una discreta pippa. Non si sa perché il destino si sia accanito contro di lui, forse deve essere per quella volta in cui alle regionali ha votato Berlusconi.
Cirù Asshasshin
Viene evocato da Zouken dal cadavere di Assassin, giusto perché non era già abbastanza disgustoso di suo. True Assassin è un coso nero con una maschera bianca, una specie di via di mezzo tra Slender e l'assassino di Scary Movie.

Intrusi

Shinji Matou
Cosa potete aspettarvi da uno che si chiama Shinji? Questo coso qua è il fratellastro di Sakura, nonché un disgustoso bulletto, un codardo ed un vigliacco. Giustamente, tutti lo schifano e lo evitano. Tranne due/tre ragazze profumatamente pagate per fingere di essere sue fungirl, e Shirou che lo considera un amico, per via della sua Sindrome del "Devo aiutare chiunque per quanto viscido e inutile esso possa essere". O forse è solo un po' deficiente.
Sebbene sia il discendente d'una nobile stirpe di maghi, la sua abilità nella magia equivale a quella di una comune donna nella sacra arte del parcheggio. Prendendo un passante a caso totalmente ignaro di come funzionano magia e Guerra Sacra, avrete un Master decisamente migliore di lui. Ignorando le sue scarse capacità, Shinji bulla la povera Sakura e la costringe a dargli le magie di comando della povera Rider ed a partecipare al suo posto alla guerra per il Graal. Dopo averla stuprata. Sakura. Ma anche Rider, eh. Quale che sia il corso della storia, Shinji si ritrova sempre senza magie di comando nel momento del bisogno, dato che le ha usate tutte per costringere Rider a far sesso con lui, e finisce per essere massacrato, causando nello spettatore/lettore la stessa sensazione che prova uno stitico che riesce ad andare al bagno dopo settimane.
Kuzuki Souichirou
Il professore di Scienze della Comunicazione di Fuyuki. Diventa il Master di Caster dopo la prematura sparizione del mago originale, pur non capendo assolutamente un cazzo di magia. Ma, d'altronde, non è l'unico. La sua profonda voce gutturale ed il suo viso quadrato gli donano una straordinaria forza e lo rendono capace di spaccare le spade di Shirou a pugni.
Kotomine Kirei
Un prete che dovrebbe fungere da arbitro per la Guerra Sacra, e, contemporaneamente, da sgherro del Vaticano e da tramite tra Chiesa e Gilda dei Maghi. Da bravo arbitro se ne fotte alla grande di ogni regola e si intromette nella Guerra Sacra col suo Servant Gilgamesh, conservato nel frigorifero per dieci lunghi anni, nonostante la scadenza fosse a tre mesi. Scopo di Kotomine è quello di trasformare il Sacro Graal in un artefatto oscuro, sperando di usarlo per distruggere la razza umana. Così, perché le buone azioni sono da sfigati. Sia ben chiaro, egli è ben conscio della differenza tra bene e male, solo che il male è più figo. Non fa una grinza, no?
Ghirugamesh
« GHIRUGAMESH! AND GAYMING! »
(I tizi che vanno al Sakura-con)
Questo sborone vestito con così tanta roba sbrilluccicante da far invidia sia ad un Rapper che ad un Santo d'Oro altri non è che l'Archer della precedente Guerra Santa. Conclusa la battaglia per il Graal, invece di sparire come gli altri Servant, Gilgamesh pensò bene di sistemarsi nel garage di Kotomine e di passare il tempo davanti alla TV, nutrendosi di birra, patatine ed anime di bambini.
Angra Mainyu
« Muorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuori

muorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuori muorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuori

muorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuori »
(Angra Mainyu in un momento di pucciosità)
Il male personificato. Il peggiore dei vostri incubi. Dio quando si sveglia di cattivo umore.

Cerca di contaminare il Graal e trasformarlo in... boh, un Graal cattivo, suppongo. Contamina Sakura e la trasfigura in una versione giovane e munita di reggipetto di Benedetto XVI. In realtà il povero Angra era soltanto un povero tizio qualunque in un villaggio di selvaggi che ucciso dai suoi compaesani perché credevano che fosse l'incarnazione del male, quando in realtà portava semplicemente sfiga. Una volta defunto, evidentemente, deve averci iniziato a crederci anche lui, tanto da arrivare a calarsi del tutto nella parte della divinità malvagia.

Avengiah
L'ottavo Servant segreto, rinchiuso all'interno del Graal, Avenger aspetta pazientemente nella coppa come una sorpresa nell'Ovetto Kinder. Purtroppo per lui, gli altri Servant sono soliti mangiare l'ovetto e buttare la sorpresa, perciò resterà all'interno del Graal senza poter combinare nulla. Avrà una parte importante in Fate/Hollow Ataraxia, ma in questa sede ce se ne può fottere alla grande di lui.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

  • In linea teorica sarebbe possibile evocare come Servant anche Gesù.

Note

  1. ^ In gergo "energia magica"
  2. ^ Che poi sarebbe adottivo, ma vabbè.
  3. ^ Cosa avrà voluto dire?
  4. ^ Perché sprecarsi a fare battute divertenti quando basta tradurre il testo originale? Alla prossima puntata di I Giapponesi e l'inglese
  5. ^ A meno che per arco non intendiate quell'affare assurdo che serve per sparare ibridi tra spade e trapani
  6. ^ Guardate su Kiwipedia se non ci credete

Collegamenti Esterni

Manuali:Affrontare un colloquio di lavoro

Avete passato gli ultimi tre anni della vostra vita a casa dei vostri genitori alternando fasi di sonno profondo a sessioni di programmi trash accompagnati da birra, patatine ed altri alimenti dagli ingredienti intellegibili? La vostra carriera come mendicante non vi permette di mantenere uno stile di vita altolocato? Vorreste lasciarvi alle spalle borsette e marciapiedi ma l'addetto al personale del McDonald's più vicino a casa vostra ha riso per venti minuti dopo aver letto il vostro curriculum vitae?

Niente paura, Nonciclopedia è qui per voi. Rimboccatevi le maniche ed intingete le vostre penne nei vostri calamai: grazie a questo manuale imparerete come affrontare le varie fasi necessarie per entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale. Sfondandola.

Fase #1: Scrivere il vostro Curriculum Vitae

« Ma questo è un coglione! »
(Rupert Sciamenna leggendo il curriculum di Geeno)

La stesura del vostro Curriculum Vitae è un momento molto importante. Al tipo che assume la gente basterà un'occhiata di striscio al vostro curriculum per capire se avete qualche speranza o se può passare i dieci minuti successivi alla lettura a prendervi per il culo.

Cerchiamo dunque di arrivare perlomeno all'inizio del colloquio di lavoro e passare egregiamente la fase della lettura del curriculum. Fortunatamente questa fase è piuttosto facile, basterà fare attenzione a questi punti durante la stesura:

  • Scegliere una foto; La foto di presentazione del curriculum è importantissima, basterebbe anche solo guardare quella per capire se chi ci sta davanti è più adatto ad essere assunto come impiegato o come portascopettino del water. La vostra foto dovrà trasmettere quanto più possibile intelligenza e bellezza. Sì, ok, lo sappiamo tutti che la foto che vi siete fatti all'addio al celibato di vostro cugino Pancrazio è meravigliosa e che stavate benissimo con quelle poppe finte, ma vi assicuro che con quella al massimo potete essere selezionati per la prossima edizione del Grande Fratello. Nel peggiore dei casi vi toccherà pure passare la sera con Marrazzo.
  • Selezionare il contenuto; Cercate di non allungare il più possibile il vostro curriculum inserendo informazioni pertinenti. Non importa quanto allenamento abbia richiesto, né quanto sia stato difficile riuscire a raggiungere i vostri risultati, ma a nessuna azienda importa che abbiate vinto tre edizioni consecutive della Gara di Rutti del bar di Gino. Sempre che che non abbiate fatto domanda per diventare il nuovo doppiatore di Barney Gumble.
  • Evitate d'annoiare il lettore; Siate chiari, coincisi e sintetici.

Fase #2: Scegliere il lavoro

Fase #3: Preparazione al colloquio

Congratulazioni! Siete stati selezionati per partecipare al colloquio! Forse non siete così stupidi come sembrate A quanto pare siete riusciti a mettere in pratica alcuni dei consigli di questo manuale. Probabilmente il vostro probabile datore di lavoro, subissato di richieste da parte di branchi di Truzzi non del tutto alfabetizzati, si è dovuto accontentare di ciò che passava il convento, ma è il risultato che conta. Adesso basta festeggiare.

Fase #4: Il colloquio

Note

Nippofobo

« I musulmani vorrebbero che tutti diventassimo musulmani, gli omosessuali vorrebbero che tutti diventassimo omosessuali, i giapponesofili vorrebbero che tutti diventassimo giapponesofili! »
(Oriana Fallaci sulla cultura giapponese)

Il Nippofobo è un individuo che prova odio incondizionato verso tutto ciò è originario Giappone. O perlomeno ritiene tale. Lo scopo ultimo della sua esistenza è morire come un martire per salvare l'Italia dal pericolo dell'invasione della cultura giapponese, esattamente come Fallaci fece per salvarla dall'invasione araba. Preferibilmente evitando la parte del tumore.

È possibile trovare dei Nippofobi un po' ovunque, sia in rete che nella vita reale. Paradossalmente, anche nei forum su anime e manga.

Segni caratteristici

I motivi per cui un comune individuo decida di diventare un Nippofobo non è sono ancora stati accertati. Di solito i Nippofobi sono persone che sono cresciute esattamente come molte altre, guardando i cartoni propinati da Mediaset ed MTV e giocando con la Playstation. Alcuni Nippofobi sostengono che il proprio astio sia motivato dalla grande diversità tra la propria cultura e quella dei paesi orientali, dove si fanno cose assolutamente inconcepibili come mangiare gatti con posate di legno e bollire bambini per concimare i campi. Il Nippofobo spesso sente la propria cultura molto vicina a quella Americana, anche se non saprebbe spiegarvi chi è Oprah Winfrey né ha una vaga idea di cosa vogliano dire termini come East Coast e West Coast.

La principale caratteristica del Nippofobo è un disinteresse convinto nei confronti di tutto ciò che si trova ad est di Mosca o persino, in alcuni casi un po' preoccupanti, ad est di Trieste. Questo atteggiamento ha come conseguenza una conoscenza frammentaria e nebulosa dell'intero mondo orientale, che conduce le loro conoscenze verso le numerose e spesso divergenti culture orientali verso un buffo sincretismo. Insomma, esattamente come l'Americano medio non è in grado di capire che l'Italia non è la Spagna, il Nippofobo fatica a distinguere tra Cina, Giappone e Corea.

« Il cinema giapponese mi fa cagare, sinceramente. Ho visto Old Boy e La Tigre e il Dragone e non m'è piaciuto nessuno dei due. »
(Un Nippofobo sul cinema giapponese)

Modus Operandi

I Cartoni Animati

Il Nippofobo è assolutamente convinto che l'animazione sia un mezzo che deve essere utilizzato esclusivamente per intrattenere un pubblico al di sotto dei 7 anni. Chiunque abbia finito le scuole medie e si mostra ancora interessato ad un qualunque tipo di disegno in movimento che non siano Simpons, Griffin e, se lo conosce, South Park verrà automaticamente bollato come bamboccione. Mostrare un prodotto che ricordi vagamente il mondo dell'animazione ad un Nippofobo significa costringerlo a reagire automaticamente con frasi del tipo "Ma ancora guardi 'sta roba?" o "E lo zainetto di Dragonball non te lo compri?". Anche se gli state mostrando Bible Black.

Paradossi

Mobile Suit Gundam

« Sì, bello, però gli alieni quando escono fuori? »
(Uno che non ha capito un cazzo su Gundam)
- Fraw Bow: “Amuro! Come sei riuscito a pilotare il Gundam se non l'hai mai visto prima d'ora?”
- Amuro Rei: “Semplice, è tutto scritto nel foglietto illustrativo.”


Mobile Suit Gundam è una serie d'anime robotici, conosciuta anche come "Gundam 0079", "MSG" o . Il suo creatore, Yoshiyuki Tomino, è uno dei più celebri sceneggiatori dell'animazione giapponese ed è meglio noto al pubblico come Ammazzali Tutti.


Mobile Suit Z Gundam

Mobile Suit Z Gundam, chiamato anche "Z Gundam" o "Ma quindi questo sarebbe il seguito di gundam? E dov'è Peter Ray?", è il seguito di Mobile Suit Gundam, ed AMURO Rei si vede se riuscite ad aspettare un minimo, maledetti quarantenni nostalgici degli anni '80 che non siete altro.

Questa serie eredita le profonde tematiche già esplorate dal predecessore

Terminologia

AEUG
Pronuncia itagliana "Eiug", perché si era indecisi tra Inglese vero ed Italiano. La sigla sta per "Anti Earth Union Group", e come è ovvio, con un nome così non possono che essere i buoni. Quale nomea migliore per i guerrieri della libertà se non "Gruppo d'unione contro la Terra"? Cribbio.
Axis
L'asteroide che ospita i pochi rimasti di Zeon. È vuoto all'interno e ha una comodissima forma di nave madre. Che pratica coincidenza. Ma come sono riusciti a trovarlo? C'era una squadra di ingegneri edili a servizio di Zeon che si occupava di osservare gli asteroidi?
Axis Zeon
Quel che resta di Zeon dopo lo sfacelo della fine della Guerra di un Anno. In teoria seguono Mineva, l'ultima Zabi rimasta in vita, ma dato che questa è una mocciosa con un qualche disturbo fisico a metà tra autismo e bipolarismo, in realtà comanda la sua babysitter Haman Karn. Da quando ha preso il potere la donna, ad Axis deve essere tutto rosa o viola, dal trono, agli arazzi, ai Mobile Suit, pena la morte.
Federazione Terrestre
L'associazione che dovrebbe comandare su tutto. In realtà non conta più un cazzo, sono tutti finiti o coi Titani con con l'AEUG. I pochi militari rimasti fedeli alla Federazione, soli e tristi come la loro divisa verde marcio, vengono usati dai Titani come appendiabiti.
Gryps
Nome con cui è conosciuto Green Noa 2, ossia un settore di Noa, ossia Side 7, ossia una delle colonie spaziali. Oltre ad essere la base operativa dei Titani, è anche un casino da ricordare visto che ogni volta la chiamano in modo diverso.
Guerra di un Anno
Il nome che usano i personaggi per indicare la prima serie senza rompere la quarta parete, oltre che un eufemismo per non dire ogni volta "quell'annetto in cui abbiamo dimezzato la popolazione umana per noia".
Jaburo
Un piccolo di villaggio di cannibali in Amazzonia, che in seguito ad una oculata politica d'investimenti e ad un forte sviluppo della green economy, nell'Universal Century è divantata la città militare più importante del mondo.
Mobile Suit
Leggasi Robottone.
Newtype
Secondo le leggi di Gundam, gli esseri umani nati e/o vissuti nello spazio hanno la possibilità di evolversi; diventare Newtype, per l'appunto. I newtype oltre ad avere capacità telepatiche, molto utili se non prende il wi-fi, hanno riflessi ipersviluppati e riescono a capire quando sono in pericolo grazie a delle simpatiche scintille che esplodono all'altezza della fronte. Inoltre di norma i newtype riescono a comprendere ed utilizzare istantaneamente tecnologie che ignoravano fino a qualche minuto prima, cosa che li rende molto desiderati ogni volta che s'inceppa la stampante in ufficio.
Psycommu
Un'interfaccia per robottoni Mobile Suit che consente ai Newtype di effettuare azioni prodigiose, come l'utilizzo di pistolini radiocomandati, lo scagliare potenti.
Side
Leggasi Colonia Spaziale. Dei giganteschi ventilatori USB spaziali in cui vive la gente. Gli Zeoniani si divertivano a farli precipitare sulla terra, i Titani preferiscono trasformarli in cannoni laser.
Titani
I cattivi. Vogliono dominare il mondo, l'universo, quel che è.
Universal Century
Sistema di datazione di Gundam. Essendo Gesù poco a tema con lo spazio, la federazione terrestre ha deciso di far diventare il nuovo anno zero il lancio della prima colonia spaziale. Inutili le proteste delle varie religioni, anche perché sono letteralmente sparite dall'universo.

Personaggi

Aeug

Camille Bidan
L'eroe della storia. Un giovane ed abile newtype che nel tempo libero progetta robottoni senza neanche aver avuto bisogno di passare Analisi I. Ha un nome da donna, e non mancano di farglielo notare. Camille, purtroppo, è abbastanza permaloso, ed ogni volta che qualcuno tenta di perculare il suo nome, va sempre a finire che si risveglia coperto di sangue, solitamente non suo, ritrovandosi coinvolto in incidenti diplomatici di grave entità.
Fa Yuiry
Quarta di sette fratelli, è sempre stata portata per lo spazio, al contrario dei suoi fratelli Mi, Sol e Si, più a loro agio sulle righe. Il suo ruolo nella storia è quello di ricordarci che lei non è Fraw Bow. Compare in due-tre fotogrammi all'inizio della storia, poi dopo parecchio tempo si materializza letteralmente a bordo dell'Argama come infermiera secsi, dove si occupa dei bimbi orfani rompicoglioni di turno. Ok, Fraw non era secsi nonostante i tentativi di mostrarla nuda[1] coi marmocchi, ma la differenza tra le due era ancora minima, quindi Bright decide di farla diventare una pilota. Decisione azzeccatissima, in quanto ogni volta che esce in battaglia sopravvive per miracolo.
Bright Noah
Il capitano della Base Bianca torna a fare il capitano a bordo dell'Argama. Tra una serie e l'altra i suoi capelli sono inspiegabilmente diventati verdi, ma a parte quello è rimasto lo stesso; dovrebbe comandare ma nessuno lo caga.
Quattro Bajeena
Altri non è che quel simpaticone di Char ha scelto un soprannome che in giapponese si pronuncia Vagina, così per far fare grasse risate a tutti. Ha cambiato nome e vestito per non farsi riconoscere, ma la sua strategia è così efficace che viene riconosciuto persino gente che neanche l'aveva mai visto prima dal vivo.


Haro
Un robottino a forma di palla che ripete parole a caso, simpatico ed utile come una palla che continua a balzarti intorno ad ogni minuto della tua vita. Lo costruì Amuro, ma guarda tu le coincidenze, viene ritrovato ed aggiustato da Camille.
Blecks
Il capo dell'AEUG. Si vede pochissimo, e muore, ucciso da assassini random. Neanche viene mostrato quando lo ammazzano. La sua importanza nella storia, dopo la sua morte, sarà la stessa.


Karaba

Amuro Ray
Il protagonista del primo Gundam, divenuto miliardario vendendo milioni di copie di Haro in tutto il mondo, perché in un futuro in cui esistono i robottoni e le basi spaziali i bambini non giocano con la Playstation 7 e l'Xbox 1440, nossignore, giocano con un robottino a forma di palla. E magari anche con le trottole. Amuro passa le giornate a non fare un cazzo in una megavillona, sorvegliato a vista da una squadra di camerieri e maggiordomi filippini, che per tenerlo lontano dai Mobile Suit, si impegnano a procacciargli macchine, zoccole e quant'altro possa desiderare. Una vita così misera non può andar bene per un eroe di guerra come lui: quando il suo ex interesse amoroso Fraw Bow ed i ragazzini rompicoglioni del primo Gundam lo vanno a trovare e passano mezza giornata ad insultarlo, si rende conto che forse è il caso di alzare il culo e combattere. Perderà gli agi ed i vizi, ma rimorchierà senza far nulla una biondona russa, alla faccia di "Lalah anche se sei morta non ti dimenticherò mai".

Titani

Zeon

Mobile Suit

Gundam Mark II
:Essenzialmente identico al primo Gundam, però con la carrozzeria più fescion. Viene costruito dai Titani, ma all'inizio della serie Camille ne ruba uno per fare uno scherzone e si ritrova a far la guerra contro mezza federazione galattica. Che burlone quel Camille. Inizialmente invincibile ed usato solo dai protagonisti, appena iniziano a comparire tutti i modelli che si trasformano diventa una caccola e viene appioppato ad Emma.
Hyaku Shiki
Un quasi Gundam progettato per Char Quattro. Stranamente, invece di essere rosso, è totalmente placcato d'oro. Una cosa di una tamarraggine unica.
Methuss
Inguardabile. Uno dei primi Mobile Suits trasformabili a calcare le scene, utile più come batteria d'emergenza per l'iPhone di Quattro che in battaglia. D'altronde viene pilotato da Reccoa e Fa, che pretendiamo.
Rick Dias
Se ne vedono 3, e vengono distrutti tutti e tre in malo modo. Poiché la commissione di ingegneri dietro la loro progettazione stabilisce all'unanimità che portino sfiga, la produzione viene messa al bando.
Zeta Gundam
Un Gundam trasformabile progettato da Camille in persona, scopiazzando un po' tutte le caratteristiche più fighe degli altri Mobile Suit già esistenti. Dal momento in cui scende in campo, fa sembrare tutti gli altri MS dell'AEUG e gran parte di quelli avversari delle Fiat Duna. L'Anaheim Electronics, costruendolo, già che c'era ha inserito lo Psycommu, un sistema per sfruttare le capacità dei newtype, qualunque esse siano. Lo Zeta Gundam apparentemente è in grado di raccogliere l'energia degli spiriti dei morti per usarla per creare attacchi kamikaze psichici. Scientificamente inoppugnabile.

Radiant Historia

« Questa è una decisione importante. Essa può stabilire il mio destino e quello dell'intero universo. Devo pensare con estrema attenzione prima di rispondere. »
(Stocke alla domanda "Quanto zucchero?")

Radiant Historia è il risultato d'una partita a Final Fantasy VII durante la visione di Sliding Doors: un gioco di ruolo giapponippo per Nintendo DS a base di politica, guerra, seghe mentali ambientaliste inframezzati da una sfilza di "...e se invece avessi fatto così?".

Sugababes

Le Sugababes sono un terzetto di donne liberamente intercambiabili, proprio come i Lego ed i tre robottini che formano Getter Robot.

Storia

Nascita

Le Sugababes furono una geniale intuizione del produttore discografico Ron Tom; dopo il sesto Negroni Sbagliato, fece una scommessa con l'estintore del suo ufficio su chi sarebbe riuscito ad infilare quante più etnie possibili all'interno della stessa girl band. Ron prese stranamente sul serio la scommessa, anche perché l'estintore, passata la sbronza, smise di parlargli.

Il produttore iniziò a sondare tutti i curriculum di aspiranti cantanti ricevuti finora con l'intenzione di prendere le due tipe più assurde e male assortite del mucchio per poi lanciare sul mercato la strana coppia. La scelta ricadde sulla rossa irlandese Siobhán Donaghy e sulla creatura della notte Mutya Buena. Ron non perse tempo, e fece subito incontrare le due per farle cantare assieme.

Mutya si presentò all'incontro con la sua amichetta del cuore, Keisha Buchanan, una ragazza di colore. Keisha era andata ad accompagnare Mutya con il solo scopo di guardare con lo sguardo torvo la sgualdrina rossa che come cazzo si permette cantare meglio della sua amica. Però il discografico, vedendola, ebbe l'ennesima geniale intuizione:

« Ma sai che ti dico? Faccio entrare pure questa. Tanto una più una, meno. E poi così copro le quote afroamericane e sudamericane con un colpo solo. »

Il duo divenne un trio; Keisha entrò a far parte del neonato gruppo, nonostante raccogliesse stecche persino nei campionamenti già modificati con autotune.

Fu così che nacquero le Sugababes, un gruppo destinato a far parlare di sé. E di altro. Soprattutto di altro. L'estintore vinse però la scommessa e per punire la sua sconfitta Ron Ton dovette rinunciare ad avere una sua pagina su Wikipedia. Comunque può sempre averne una su Nonciclopedia. Wink, wink.

Le Formazioni

Formazione Iniziale
Mutya Buena: Mezzo soprano
Keisha Buchanan: Mezza capra
Siobhán Donaghy: Capro espiatorio
La prima formazione, nonostante le buone intenzioni di Ron Tom, durò a malapena un album. Keisha essendo l'incarnazione della bulletta presente in qualsiasi telefilm per teenager americane, prese di mira la rossa. Siobhán resistette un paio di concerti prima di chiudersi in camerino ed alternare crisi di pianto e di depressione.
Seconda formazione
Keisha Buchanan: Afroamericana
Mutya Buena: Eurasiatica con influenze africane ed oceaniche
Heidi Renge: Biondina del cazzo
Terza formazione
Amelle Berrabah: New Entry
Heidi Renge: Quella di mezzo
Keisha Buchanan: La prossima ad uscire
Formazione finale
Amelle Berrabah: Portiere
Heidi Renge: Difesa
Jade Ewan: Attacco


I Membri

Siobhán Donaghy: Rossa, di etnia celtico-irlandese, Siobhán è uno dei membri fondatori del gruppo. Il suo contributo alle Sugababes è stato così importante che neanche Ron Tom si ricorda di averla reclutata. Abbandona il gruppo subito esservi entrata, scappando in lacrime a seguito di una raffica di sparticulo a sorpresa eseguitigli da Keisha. Tentò due volte di sfondare come solista con due diverse etichette, riuscendo a vendere un totale di 76 dischi, tutti comprati per sbaglio da appassionati di musica celtica che cercavano i CD di Siobhán Fahey. La sua carriera musicale valse un disco di yogurt e due lettere di licenziamento.

Mutya Buena: Il suo nome completo è Rosa Isabel Mutya Kinder Buena Vista Social Club. La sua etnia, ipotizzata come filippino-ispanica-venusiana, non è ancora ben chiara. La stessa Mutya, in un'intervista, quando fu interrogata sulle sue origini, si limitò a rispondere: "Klaatu barada nikto.". Membro fondatore della band, decise di lasciare il gruppo dopo aver avuto la sua prima figlia asserendo di voler fare la mamma a tempo pieno, salvo poi mettersi a fare la solista due settimane dopo.

Keisha Buchanan: L'immancabile nera, di etnia anglo-giamaicana. Membro fondatore del gruppo, subito dopo la creazione della band si è autonominata "addetta alle pubbliche relazioni ed alle vessazioni nei confronti delle minoranze bianche del gruppo". Riuscì con successo nel mobbing di Siobhán, ma la nuova arrivata Heidi si rivelò un osso duro; resisteva stoicamente a spazzolini nel water, dentifricio sul cuscino e sessioni di bondage e solletico. Quando Mutya lasciò il gruppo, Heidi colse la palla al balzo. Coalizzandosi con l'appena arrivata e già bullizzata Amelle, indisse un referendum nel gruppo per votare l'espulsione di Keisha dalle Sugababes. La mozione venne approvata con il 66% di voti favorevoli e nel giro di dieci minuti Keisha si ritrovò in mezzo alla strada con una scatola di cartone con i suoi effetti personali.

Heidi Renge: Quando Siohán abbandonò il gruppo su due piedi, i due membri rimanenti dovettero rimpiazzarla in fretta e furia; in mancanza di possibili riempiposto dall'etnia possibilmente stramba fu scelta Heidi, banale biondina di razza caucasica, che se non altro aveva preso una o due lezioni di canto ed aveva un paio di bombe niente male. Heidi, prima di entrare nelle Sugababes era una riserva in un altro gruppo di Ron Tom, le Atomic Kitten; ed il suo ruolo era quello di sperare che capitasse una disgrazia ad una delle tre per poterne prendere il posto. Fortunatamente fu dirottata nelle Sugababes, con grande sollievo delle Atomic Kitten che poterono smettere di portarsi in giro il kit per la rilevazione di cianuro di potassio.

Amelle Berrabah: Mutya Buena, in pausa riproduzione, necessitava prima possibile di un rimpiazzo. La scelta ricadde su Amelle Berrabah, una giovine sgnacchera anglo-marocchina fortunosamente incontrata durante una pausa pranzo al chiosco del kebabbaro all'angolo tra lo studio di registrazione e casa di Ron Tom.

Jade Ewen: L'espulsione e il rimpiazzo di Keisha fu una cosa progettata a tavolino e questo lo dimostra Padre metà scozzese, metà siciliano, madre giamaicana, nata a Londra, nome completo Jade Almarie Louise Ewen; figurarsi se le Sugababes potevano farsi sfuggire una con un curriculum del genere.

Cao Cao

Cao Cao
Cao Cao legge un rapporto di battaglia da un'illustrazione risalente alla dinastia Tang
Nascita 8 Ottembre 155 d.c.
Buhbu, Cina
Morte 15 Marzo 220 d.c.
Yoghi, Cina
Cinese Tradizionale 曹操 - Cao Cao
Cinese Semplificato 曹操 - Cao Cao
Pinyin Cáo Cāo
Wade-Giles §'ao² §'ao¹
Nome di Cortesia 曹孟德 - Cao Mengde
(trad. Cao alla seconda)
Nome di Scortesia 曹阿瞒 - Cao A'man
(trad. Cazzo ti ridi stronzo d'un Cao)
Nome Postumo 武王 - Wudi
(trad. Salsicciotto)
« Cao Cao Meravigliao! »
(Paola Cortellesi su Cao Cao)

Cáo Cāo (cinese tradizionale: 曹操, cinese semplificato: 曹操, cinese per venire incontro alle vostre capacità celebrali: Cao²) è stato un condottiero, uno statista ed un grande stronzo cinese vissuto a cavallo tra la fine della dinastia Han e l'epoca dei Tre Regni.

Fu il primo ultimo ministro della dinastia Han. O forse l'ultimo primo ministro, 'sti ideogrammi sono un casino da tradurre. Grazie ai suoi sforzi i discendenti fonderanno il regno di Cao Wei, del quale verrà nominato dopo la sua morte "imperatore Wudi", in memoria del suo grande amore per gli insaccati cotti alla griglia.

Brillante, eclettico e di bell'aspetto, per quanto possa essere di bell'aspetto un cinese, fu una delle figure più importanti della sua era, cosa che gli valse un posto importante nel Romanzo dei Tre Regni e continue citazioni improprie in età contemporanea.

Biografia

Gioventù

Cao Cao nacque in una famiglia povera; suo padre Cao Song era figlio di un eunuco, cosa che lo fece sempre restare un po' dubbioso sulla legittimità del suo lignaggio. Nonostante fosse di umili origini, avere un nonno eunuco, per quanto biologicamente improbabile gli permise di vivere nei salotti buoni della corte dell'Imperatore cinese e di farsi un sacco di amici importanti. Oltre che di imbucarsi ai festini di tutti i nobili più importanti, pieni di alcool e gnocca.

Cao Cao è sempre stato brillante, ambizioso ed anche un tantino stronzo. Fu celebre un episodio della sua gioventù; un giorno invece di studiare gli ideogrammi andò ad ubriacarsi di birra cinese col suo amico nobile Yuan Shao, fondamentalmente perché pagava lui. Suo zio lo scoprì e lo riferì al padre, che per punizione gli nascose la fionda. Il giorno dopo Cao Cao si fece trovare dallo zio accovacciato sul pavimento in posizione fetale mentre urlava in francese. Lo zio, preoccupato dal fatto che il nipote conoscesse il francese, andò a chiamare il padre. Questi accorse e trovò Cao Cao seduto tranquillo che fischiettava. Al che il padre chiese spiegazioni.

« Padre, io sto bene. È mio zio che ultimamente dà di matto. Ma l'hai visto come si veste? E quei calzini turchesi? E poi,a dirla tutta, secondo me gli sto un po' sulle balle. »
(Cao Cao sullo zio)

Da quel giorno Cao Song smise di credere a qualunque cosa suo fratello gli dicesse nei confronti di Cao Cao.

- Zio di Cao Cao: “Fratello, accorrete, ve ne prego! Cao Cao sta orinando nella zuppa che avete preparato per la cena degli eunuchi di questa sera!”
- Cao Song: “Sì, sì, certo, come no.”

Secondo le cronache dell'epoca, i commensali affermarono che la zuppa di quella sera avesse un leggero retrogusto d'ammoniaca.

Celebre fu anche anche il suo incontro con Xu Shao, un ufficiale famoso per l'atipica abilità di percepire le potenzialità delle persone con uno sguardo. Fosse ancora vivo oggi le Risorse Umane se lo litigherebbero, altro che assumere psicologi del cazzo che invece di vedere se uno sa lavorare vedono come ha impaginato il CV o se fa sport di gruppo. Venuto a conoscenza delle abilità di Xu Shao, Cao Cao volle a tutti i costi incontrarlo; l'ufficiale, al contrario, si inventò le peggiori scuse per non riceverlo.

- Cao Cao: “O magnanimo Xu Shao, voglia accettare in dono questa rarissima pelle di unicorno striato in cambio dei suoi servigi.”
- Xu Shao: “No, guarda, devo andare a riprendere il risciò dal carrozziere. E poi oggi non mi sento bene, sono stato ad un ristorante cinese ieri, ho l'intestino in subbuglio. E poi ho il gomito che mi fa contatto con il ginocchio.”

Dopo due settimane però Xu Shao cedette, anche perché Cao Cao si era appostato di fronte alla finestra del soggiorno di casa sua e continuava a fissarlo in maniera inquietante, specialmente quando cercava di andare di corpo. La valutazione di Xu Shao fu la seguente:

« Sarai un eroe in tempi di caos, ed un tiranno bastardo avido di potere in tempi di pace. Insomma, sarai un ottimo politico. »
(Xu Shao)

Ben presto Cao² divenne abbastanza grande per arruolarsi e sfogare la sua ambizione massacrando ribelli male organizzati come militare; in poco tempo venne posto a capo del distretto della capitale dell'Impero. Cao Cao si mostrò estremamente ligio al dovere, anche troppo: arrivò a promettere bastonate sulle gengive a tutti coloro che non rispettavano la legge, tra le risate degli altri capi di distretto, che si limitavano ogni tanto a bastonare qualche barbone a caso per dare una parvenza di lavoro vero. Purtroppo però Cao Cao non era tutto chiacchiere e distintivo, e, dopo averlo pizzicato che passeggiava tranquillo dopo il coprifuoco, fece bastonare anche un parente di uno degli eunuchi più potenti della capitale. Questo, per ricompensarlo, lo "promosse" facendolo governatore maximo della provincia di Baranzate di Bollate, al confine con la Mongolia, all'epoca popolata da nomadi pelosi e puzzolenti. Fortunatamente per Cao Cao di lì a poco scoppiò la rivolta dei Turbanti Gialli e fu richiamato in capitale.

Hitman: Codename Cao

I suoi successi contro i Turbanti Gialli furono numerosi e consentirono al Cao di fare carriera. Di lì a poco il tiranno Dong Zhuo, approfittando del marasma della corte, posò il suo grasso sedere unticcio vicino al trono imperiale ed iniziò a fare un po' come cazzo gli pareva, organizzando festini cene eleganti e facendo precipitare la capitale Luoyang nella corruzione e nel degrado.

Cao Cao si imbucò in un banchetto tenuto dal padre di quella gnocca di Diao Chan, il consigliere Wang Yun. Durante la festa gli invitati, quasi tutti vecchi nobili, passarono tutto il tempo a piangere e lamentarsi di quanto Dong fosse brutto e cattivo e quanto volessero che sparisse. All'improvviso i piagnisdei furono però interrotti da un Cao Cao un po' sbronzo, che rise in faccia ai nobili e sbottò:

« Eccheccazzo, hic... Siete solo capaci di lamentarvi senza fare niente... Siete inutili... Hic... Siete peggio del PD... Mo ve lo faccio vedere io come si ammazza un tiranno! Oste, un'altra birra! »

Cao Cao prese la famosa "spada delle sette gemme" di Wang Yun, rivelatasi in seguito una copia Made in China, e giurò a tutti i presenti che con quella avrebbe ucciso Dong Zhuo, restaurato la gloria della dinastia Han e debellato il cancro in 3 anni.

Il giorno successivo, Cao Cao, risvegliatosi tutto nudo nel prato di casa che abbracciava un pesco in fiore, tra un conato di vomito ed un mal di testa, ricordò la promessa fatta ai nobili. Avrebbe preferito desistere, ma purtroppo per lui nell'antica Cina chi prometteva a cazzo di cane non otteneva consensi dagli elettori meno intelligenti, ma maledizioni e disonore per sette generazioni. Cao Cao era molto simpatico a Dong Zhuo da quella volta che gli presentò la cugina di Yuan Shao, perciò non fu difficile per lui ottenere un'udienza privata presso il Dong, che lo aspettò nella sua camera da letto. Tra un convenevole ed una leccata di culo, Cao Cao si lamentò col tiranno di quanto il suo cavallo fosse lento. Dong non perse tempo e mandò il figlio adottivo Lu Bu a cercare un cavallo più veloce da donare al leccaculo di turno. Approfittando dell'assenza di guardie e della distrazione del tiranno, impegnato a farsi la tinta, Cao Cao tirò fuori la spada e la puntò contro Dong Zhuo. Purtroppo per lui Dong vide tutto da uno specchio rosa shocking lasciato da un eunuco e si girò di scatto. Come se non bastasse, nel mentre ritornò Lu Bu col cavallo.

- Dong Zhuo: “A Cao, ma che cazzo fai?”
- Cao Cao: “Ehm... Ehi, sire, dato che lei è così magnanimo, forte e bello, volevo regalarle la famosa "spada delle sette gemme". Le ho mai detto quanto è affascinate la sua barba?”
- Dong Zhuo: “Sì, però...”
- Cao Cao: “Guardi che impugnatura finemente cesellata! Guardi che lama, con questa può tagliare qualunque cosa; scatole, barattoli, lattine, concubine... E con un sol colpo. È proprio un'arma adatta ad un nobile del suo lignaggio, e poi si intona col suo cappello! Io non sono degno d'un arma del genere, insomma, guardi che nome stupido che ho!”
- Dong Zhuo: “Ma...”
- Cao Cao: “Oh, ma guarda come si è fatto tardi! Devo proprio scappare! Grazie del nuovo cavallo! Si riguardi, eh!”

E nel giro di cinque minuti sparì dalla città.

Il fuggitivo

Dopo aver passato mezz'ora a fissare la spada con sguardo inebetito, un ancora stordito Dong Zhuo riuscì finalmente ad emettere un ordine di cattura per tentato assassinio nei confronti di Cao Cao.

« Preferisco metterlo in culo al prossimo prima che il prossimo lo metta in culo a me »
(La filosofia di vita di Cao Cao)


Differenze tra Romanzo e Mondo Reale™

Il buon Luo Guanzhong, autore del Romanzo dei Tre Regni, era un palese ultras del regno di Shu Han. Per questo si ritrovò suo malgrado ad essere trasformato nel cattivo della storia, spesso attribuendogli comportamenti assai differenti da quelli reali. Il Cao Cao del romanzo viene spesso dipinto come un tiranno crudele ed inutilmente stronzo con l'ossessione delle regole. Una situazione ben differente da quella reale, che vede Cao Cao essere un tiranno crudele e stronzo quando serve con una leggera ossessione per le regole.

Il buon Luo ha inoltre inventato di sana pianta alcuni degli episodi narrati nel romanzo, rendendo alcuni dei capitoli qua sopra storicamente accurati almeno quanto lo stesso Romanzo.

  • Cao Cao non progettò mai di assassinare Dong Zhuo. Semplicemente lasciò la corte e l'esercito imperiale dopo un litigio con il tiranno promettendo che sarebbe tornato con un esercito tutto suo, con blackjack e squillo di lusso.

Differenze tra trasposizione cinematografico-videoludiche e Mondo Reale™

Retaggio Culturale

  • Mao Zedong è stato spesso paragonato a Cao Cao, tant'è il Partito Comunista Cinese dovette iniziare una campagna per ricordare a tutti quanto fosse fico Cao Cao. Uno degli esponenti di partito, Peng Dehuai, si paragonò di fronte a Mao a Zhang Fei, uno dei più acerrimi nemici di Cao Cao. Il giorno dopo venne promosso a Supervisore unico della nettezza dei servizi della gloriosa sede del Partito e proseguì quella carriera sino alla fine dei suoi giorni.

Curiosità

  • Chiedere ad un anglofono di pronunciare il nome di Cao Cao in alcuni casi può far esplodere l'interessato. L'anglofono, non Cao Cao. Se questi sopravvive, nel migliore dei casi il risultato sarà equivalente a "Mucca Mucca".

Turismo (Roma)

Il Turismo è per Roma il secondo più importante settore dell'economia. È stato il primo per lungo tempo, finché nel 2014 l'ISTAT ha iniziato a conteggiare nel PIL anche le zoccole.

La ridente capitale italica si conferma ogni anno una delle mete più gettonate dai turisti di tutto il mondo. Italiani e stranieri arrivano a frotte da ogni dove per ammirare ruderi millenari ed un vecchio immigrato vestito di bianco. Incredibile come il Turista a Roma riesca a spendere tre euro per un espresso fatto male e cinque per una bottiglietta di Acqua di Nepi in vera plastica, il tutto senza perdere il proprio sorriso. Per potersi vantare con gli amici di essere stati a Roma, questo ed altro.

La magia di Roma è così forte da esser sopravvissuta ai continuativi sforzi delle varie giunte comunali di renderla invivibile; sono riusciti nell'impresa soltanto nei confronti dei cittadini dell'Urbe, che ormai preferiscono trasferirsi in ameni luoghi distanti e mal collegati come Trigoria o Cesano di Roma piuttosto che vivere all'interno del GRA. Nulla è invece in grado di arrestare le armate di turisti; né una Stazione Termini perennemente pregna di dodici varietà differenti di aroma di piscio, dall'alcolico al basico, né una rete di mezzi di trasporto incomprensibile persino per coloro che ci lavorano, né tassisti ancora muniti di mappa cartacea che bestemmiano nel traffico e nemmeno tasse comunali sul soggiorno più alte del soggiorno stesso.

Mete Turistiche

Colosseo e Fori Imperiali

Ovviamente la meta più gettonata da tutti i turisti stranieri sono i rimasugli della gloria imperiale, Colosseo e Fori. Teoricamente anche la Torre di Pisa, ma dovreste vedere le loro facce quando si rendono conto che Pisa si trova a trecento e fischia chilometri da Roma.
In realtà sono ben pochi a visitare l'interno, scoraggiati dalle file infinite dovute a bigliettai che sanno a malapena l'italiano, figuriamoci l'inglese. La maggior parte dei turisti si limita a fare due foto all'esterno ed ai coatti palestrati vestiti da gladiatori.

Vaticano

Musei

Trastevere

La meta più gettonata dai gruppi di giovani venuti a Roma principalmente per ubriacarsi e scopare con gente a caso. Di solito chi va a passare una serata a trastevere si infila in un locale a caso per riuscirne nel cuore della notte totalmente sbronzo ed a malapena capace di pronunciare la parola "Taxi". I coreani non ci riescono neanche da sobri, e per questo evitano totalmente l'esperienza.

Pompei

« Ma come, Pompei mica sta a Roma, oh! »
(Tu in questo momento)
Lo so, hai ragione, ma ti ricordo che nel 2015 gli stranieri si immaginano ancora l'Italia come un grosso paesino fatto di casette diroccate a due piani con panni stesi ovunque e gente che suona il mandolino per strada. "Quanto potrà mai essere lontana Pompei da Roma? Andiamo a vederla!". Ed ecco che organizzano il viaggio direttamente dal loro continente, di solito con quei tristi pullman con una sola guida che dopo anni ed anni dietro a gruppi di almeno tre etnie differenti, è diventata più simile ad un pastore maremmano che ad un accompagnatore turistico.
Poi una volta arrivati a Roma, si accorgono che per arrivare sono almeno tre ore di autobus e disdicono immediatamente.

Approccio ai Mezzi di Trasporto

Taxi

Il Taxi romano non è un mezzo di trasporto vero e proprio, quanto più un'attrazione turistica equiparabile alle gondole veneziane. I Tassisti veraci rifiutano qualsivoglia tecnologia moderna, e si muovono ancora a suon di mappe e scorciatoie che di norma allungano il percorso più che farlo a piedi.

Autobus

L'approccio con gli autobus è di solito piuttosto pervaso da un grosso spirito di delusione; dopo aver atteso invano per una mezz'ora abbondante, il turista si rende conto che non arriverà mai alcun autobus, per poi arrendersi e, mentre si incammina verso metropolitana o taxi, vedere l'autobus sfrecciargli davanti a velocità che farebbero perdere almeno due o tre patenti. Inutile chiedergli di fermarsi, l'autista ATAC è privo di pietà e sentimenti, e tirerà dritto per la sua strada.

Metropolitana

Roma vanta la metropolitana più semplice mai vista in una qualsiasi città di dimensioni importanti

Tipi di Turisti

Australiani

Fenomeno in costante crescita, i Turisti Australiani sono il terrore linguistico di tutti coloro che lavorano in hotel. Il loro Inglese è regolato da pronunce che cambiano arbitrariamente in base all'umore del parlante, rendendo le loro frasi un guazzabuglio quasi incomprensibile.

Giapponesi

Chi non conosce i Turisti Giapponesi? Adorabili gnappe tutto sorriso, si esprimono con un inglese così affettato che si vede il segno del coltello. Tra un intercalare inintellegibile ed un sorriso di palese circostanza, sono sempre pronti a fotografare qualunque cosa sembri vagamente artistica, sia anche il barbone gibboniforme che scuote continuamente la testa di Piazza dei Cinquecento, ed a fare "ooooh" e "sgoi desnè" a tutto quello che la loro guida indica come famoso. Erano l'isola felice di tutti, dal ristoratore al tizio con la bancarella di cartone di Piazza Navona.
Un vero peccato siano ormai prossimi all'estinzione. Un po' colpa di Fukushima e del suo fallout invisibile, un po' colpa della crisi economica che va avanti da 20 anni, i nipponici sono ormai una sparuta minoranza che si perde nel marasma di asiatici. Con buona pace delle guide turistiche che, durante il boom economico degli anni '80 e '90, avevano tirato giù numerose Madonne nell'improba impresa di studiare la lingua giapponese.

Cinesi

Dalla cultura e raffinatezza comparabile a quella degli energumeni che maneggiano i container nel porto di Civitavecchia, i Turisti Cinesi condividono con gli scaricatori anche l'abitudine di scaracchiare quantità abnormi di muco e saliva sempre, ovunque, così, per passare il tempo.
Il Turista Cinese è inspiegabilmente fin troppo informato; ancor prima di arrivare sa già come muoversi, cosa andare a vedere, dove andare a mangiare e quanto spendere. Si raccomanda di fare particolare attenzione nell'imprecare nella propria lingua di fronte ai Turisti Cinesi, in quanto questi sembrano perfettamente in grado di capire frasi idiomatiche fondamentali quali "Il bagno si trova in fondo a destra", "Costa dieci euro", "No, non è gratis" e "Anvedi quella fa li pompini cor culo".

Coreani

Fenomeno sociale in preoccupante aumento, i Turisti Coreani altro non sono che i Turisti Giapponesi del nuovo millennio. Ovviamente si parla solo di Corea del Sud, in Corea del Nord più che di turisti sparla di rifugiati politici.
I Turisti Coreani sono esclusivamente coppiette sulla trentina in Luna di Miele. Se qualsiasi altro tipo di Coreano tenta di arrivare a Roma, viene fucilato seduta stante all'aeroporto di Fiumicino.
Le loro vacanze sono standardizzate; sveglia ancor prima dell'alba, colazione rigorosamente con "breakfast box", perlomeno se riescono a pronunciarlo, poi di corsa a Cipro[2], dove affronteranno una maratona di Musei Vaticani, San Pietro, Colosseo e Fori Romani, per tornare giusto in tempo per la cena e partire nel cuore della notte del giorno successivo, alla volta di Firenze o Venezia.
I Turisti Coreani tendono ad abusare di tutto ciò che gli viene offerto gratuitamente; chiederanno sempre quantità extra di saponi, asciugamani e, soprattutto, ciabattine, cosa che fa pensare che in intimità tendano a camminare a quattro zampe.

Italiani

Inutile girarci intorno, i soli italiani in grado di permettersi una stanza al centro di Roma sono rimasti gli uomini d'affari ed i politici, i primi perché sono gli unici con ancora un po' di denaro, i secondi perché non pagano di tasca loro. Di solito si fermano una, massimo due notti, per affari. Sono i maggiori responsabili della crescita del PIL della capitale, in quanto principali utenti delle zoccole est europee che offrono i loro servigi al chiuso.
  1. ^ Si, anche Fa si vede nuda
  2. ^ La Metro, non l'isola