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Foca

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Foca
Una tipica foca da ricerca, detta anche focalizzatrice.
« Papà, papà, questa foca mi sta sporcando tutta! »
(Giovane bastonatrice alle prime "armi".)
« Oh, com'è bella l'uva focarina e com'è bello saperla vendemmiar »
(Nanni Svampa decanta il cibo preferito dalle foche.)


Le foche o focidi sono animali dalla stazza poderosa e dalla tipica forma di foca. Ormai si sono quasi estinte e quei pochissimi esemplari che rimangono sopravvivono grazie ad aiuti di Stato e alla gestione di bed & breakfast.










Origini

Non esitare: al tuo posto lei ti bastonerebbe senza alcuno scrupolo!

Un tempo sul nostro pianeta le foche non erano in via di estinzione anzi, la Terra era piena di stormi di foche, milioni e milioni di foche che correvano avanti e indietro, dal mar di Sardegna al Tirreno, dalle Alpi alle piramidi, dal pescivendolo al pizzicagnolo e così via, senza fermarsi mai. Facevano pipì di corsa, si riproducevano di corsa, starnutivano di corsa e correvano di corsa. Molti studiosi si sono scervellati per decenni cercando di decifrare questo comportamento tanto misterioso, hanno passato anni e anni ad inseguire sciami di foche dalla Sardegna al Tirreno, dalle Alpi alle piramidi, dal pescivendolo al pizzicagnolo e così via, senza fermarsi mai; eppure sembra non siano ancora riusciti a dare una risposta certa che spieghi questo particolarissimo trend comportamentale. Tuttavia tutte le ipotesi sembrano puntare verso un unica spiegazione: che cerchino di fuggire da un'altra muta di foche.

Caratteristiche generali

Per qualche strana ragione, verrebbe da pensare che molto recentemente le foche si siano impigrite, che abbiano perso quello stimolo al movimento continuo descritto in precedenza. Oggi, quando una persona pensa a una foca, la prima immagine a comparirgli in mente è quella di un grazioso nuotatore. Ma in realtà è sulla terra ferma e sul ghiaccio mobile (banchisa) che le foche dimostrano le loro grandi qualità. Sono talmente pigre ed inutili che si muovono sulla terraferma solo da sdraiate, rotolando su sé stesse o strisciando come dei vermi (da qui deriva la loro forma pseudo-cilindrica) passano intere giornate a dormire con sonno REM ed all'occorrenza possono perfino schiacciare pisolini in acqua.
Vantando un 50% del peso corporeo costituito interamente da grasso, non ci si soprende che nell'intero regno animale non esista niente di più sfaticato.

Morfologia

La foca com'era in origine
La foca com'è ora

Nel corso dei secoli diverse industrie di marketing operanti nel settore di rivalutazione dell'immagine hanno lavorato duramente per rendere accattivanti quegli orribili cosi oblunghi che talvolta fuoriuscivano dall'acqua spaventando famiglie e gettando intere città nello scompiglio più totale.

Sono state quindi dotate di grandi occhioni (di ovvia ispirazione manga) mantenuti costantemente lucidi da un opportuno intervento sulla ghiandola lacrimale atto ad aumentarne la frequenza di deflusso; sono stati ridotti gli organi locomotori per conferire loro un andatura impacciata e lenta in modo da impedire le scorribande urbane descritte sopra; è stato triplicato il contenuto di grasso ed infine sono state decorate da una folta, soffice e candida pelliccia per renderle più amichevoli e pucciose.

La caccia alla foca (la focaccia)

Questi animali hanno costituito per secoli la principale fonte di nutrimento dei nativi sardi (o “Sardegnoli di Sardegna”, come venivano erroneamente chiamati), che li cacciavano con la tecnica dello sgambetto. Quando una foca ruzzolava per terra, moriva sul colpo e prima di tirare le cuoia si distendeva in una padella cosparsa d’olio con due foglioline d'alloro dietro le orecchie. Questo garantiva una scorta di cibo inesauribile, anche se il menù era abbastanza monotono.

- Lui: “Dunque, io prendo foca trifolata, straccetti di foca e un po’ di frappè di foca.”
- Cameriere: “E per lei, signora?”
- Lei: “Ce l’avete la foca monaca?”
- Cameriere: “Sì.”

Per chi non mangiava foca la vita non era semplice. Costoro erano bollati con l’infamante epiteto di “sfocato”, che significa “colui che non mangia la foca” ed erano puniti con il divieto assoluto di mangiare foca, almeno finché non cambiavano idea.

L’importanza delle foche monache non era limitata all’alimentazione. Erano indispensabili anche per l’abbigliamento, la lavorazione di utensili e ornamenti ed erano usate perfino come moneta. Naturalmente questo comportava l’uso di portafogli molto grandi, ma rendeva le transazioni commerciali decisamente semplici. Ad esempio un foca costava una foca, due foche due foche e così via. L’unica eccezione erano venti foche: venti foche costavano trentacinque foche.

Con l’arrivo dei "continentali" le foche monache furono sterminate e nel giro di poche settimane il loro numero passò da circa venti milioni a cinquanta. Le superstiti continuarono a nuotare nei mari della Sardegna, ma in maniera meno convinta.


Voci correlate