Utente:Citroen CX/Ascolta un cretino

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Ebbene sì, sulla scia delle perle di insaggezza di Giallo Antracite, dell'editoriale di minzoliniana memoria di Black Out e delle riflessioni plurivocaliche, rivendico libertà di scrittura e d'opinione anche per le menti meno evolute di Nonciclopedia, come la mia.
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Bon, adesso mettiti comodo, prendi i pop corn e guarda come mi faccio ridere dietro dal sito intero. Occhio solo a non farteli andare di traverso.

Ancora

Va bene, abbiamo fatto l'ennesimo ban al sockpuppet seriale, dimostrando così che nel mio ultimo intervento ero stato facile profeta. Ma è assurdo che ancora ci s'interroghi sulla sorte degli articoli prodotti da costui e dalla sua sterminata serie d'identità.

Prima cosa che si dovrebbe sapere al momento dell'iscrizione: i contributi appartengono al sito. Seconda cosa: un contributo rimane se è ritenuto valido, altrimenti viene annullato. Fin qua tutto a posto, almeno in teoria. Poi c'è un'altra cosa che s'impara col tempo, ma che sia la terza o la trentaquattresima poco cambia: il ban serve ad impedire che un utente continui a comportarsi in una maniera contraria alle regole stabilite dalla comunità.

E qua forse è il caso di soffermarsi un pochino, perché più di qualcuno di recente è saltato fuori a dire che al blocco in scrittura debba corrispondere per forza la damnatio memoriae dell'utente bannato e la cancellazione di qualunque traccia del suo passaggio. Una linea del genere, oltre a confliggere apertamente con il primo aspetto del funzionamento del sito che ho esposto in precedenza, rappresenta a tutti gli effetti un autogol clamoroso, specialmente se ad essere coinvolto è un congruo numero di validi contributi.

Perché è vero che il ban serve ad impedire all'utente di perseverare in una condotta fuori dalle regole bloccandolo in scrittura, facendogli così capire che non lo vogliamo più tra le palle, ma non sta scritto da nessuna parte che il provvedimento debba valere anche retroattivamente, anzi sarebbe grottesco se così fosse. Prendiamo ad esempio un utente che arriva, scrive una buona pagina, poi sbrocca perché vede la pagina sul suo idolo e comincia a rosicare di brutto fino a far perdere la pazienza a mezza Nonciclopedia: è pacifico che le ragioni per il ban in questo caso siano indiscutibili, ma secondo la logica di alcuni oltre al ban dovrebbe essere cancellato pure l'articolo, creando così un danno per il sito per motivi che non hanno la minima relazione con il blocco.

Il bello poi è che addirittura c'è chi arriva a sostenere che tenere l'articolo e bannare l'utente una volta appurata la sua identità di sockpuppet rappresenta la solita soluzione all'italiana, lanciandosi in paragoni con evasori fiscali o multe non pagate che a loro dire sarebbero legittimati da provvedimenti del genere. Parallelismi che, va da sé, non hanno il minimo senso, per due lampanti motivi. Primo, il ban viene comunque imposto dopo che la nuova identità viene sgamata, perciò il messaggio "Non ti vogliamo" lo si manda lo stesso, non è che gli si dice "Ok, abbiamo visto che sei te, ma fa' pure il cazzo che ti pare", ma proprio per niente. Secondo, se il principio da seguire fosse questo, infatti, allora quando Steve Harris ha buttato fuori Paul Di'Anno dagli Iron Maiden, questi ultimi sarebbero stati obbligati ad eliminare da ogni loro opera riferimenti di qualunque genere al loro primo cantante e a ritirare dal mercato una volta per tutte gli album incisi con lui. Stronzate, è evidente, eppure c'è chi sostiene che opporsi a un atteggiamento simile sia una presa in giro.

Privarsi di articoli buoni per una ragione come questa non solo sa di ripicca da ragazzine premestruate, ma va nella direzione opposta a quella che i fautori di questa linea sostengono di voler perseguire più degli altri, cioè quella di preservare l'integrità del sito. --Citroën CX ça va sans dire 13:03, mar 5, 2012 (CET)ver

Qui lo dico e qui lo nego

Ho la sensazione che 'sto Moshedayandisc sia la nuova incarnazione di una nostra non troppo vecchia conoscenza. Mi sbaglierò, ma potrebbe essere interessante stare a vedere... --Citroën CX ça va sans dire 18:34, feb 23, 2012 (CET)ver

Antiche polemiche tornano

Lo dico da subito: 'sta roba appena tornata in auge del complotto antimanga è una puttanata sesquipedale.
Stiamo parlando di un argomento il cui portale conta 8-9 utenti e controlla, tra categoria principale e sottocategorie, più di 700 voci: in pratica, qualcosa più di un articolo su 20 di Nonciclopedia riguarda soggetti di questo tipo. Uno su venti, cazzo, cioè probabilmente il triplo delle persone che s'interessano effettivamente all'argomento e di sicuro una proporzione che per un sito enciclopedico è quasi ridicola, e lo dico avendo io stesso contribuito ad alcune voci di questo tipo. Il tutto quando poi, tanto per fare degli esempi, esistono in tutto 14 pagine sulle lingue straniere, 15 articoli sugli Stati africani e a malapena una decina di voci sulla finanza.
Il fatto che taluni riescano a sostenere un'assurdità simile con apparente serietà è più stupefacente di un rimorchio di peyote. --Citroën CX ça va sans dire 11:36, feb 21, 2012 (CET)ver

In difesa dell'articolo vecchia maniera

Inizialmente questo intervento doveva finire in discussione a commento dell'ultimo intervento dell'utente a massimo risparmio energetico, ma poi ho preferito metterlo qua, anche per togliere qualche ragnatela da questa pagina.
Onestamente, le mie opinioni su questo punto differiscono su alcuni aspetti Black Out: l'articolo estroso in un sito enciclopedico secondo me dovrebbe rappresentare l'eccezione, non la regola, e se si afferma "prima la sostanza della forma", a mio avviso citare gli autori di voci quali Il buono, il brutto, il cattivo (versione rimasterizzata), Sabato sera da soli a casa sai quelli che non ti passa niente proprio no eh esattamente quelli e Willy, il principe di Bel-Air, che in più di un caso hanno sfornato pagine che puntano parte delle loro fiches sulla confezione sorpresa, non è il più calzante degli esempi.
Questo senza nulla togliere alla validità di molta della produzione di costoro, sia chiaro, anzi magari lascia il tempo che trova un rilievo del genere mosso da me, che ho una fantasia paragonabile a quella della tastiera su cui digito e soprattutto quanto a produttività dovrei prendere lezioni quasi da chiunque. Però talvolta è proprio l'espediente della formattazione particolare che rende le cose più semplici: gran merito a chi va ad idearlo, ma ritengo che sia proprio l'articolo standard a costituire il metro di misurazione della capacità di un autore, sia dal punto di vista comico che formale, e in questo secondo me - tanto per buttare là qualche nome - sono elementi come Cugino, Milo e lo stesso Black Out a fare scuola.
Quanto all'articolo 6, si tratta di un tema già dibattuto a lungo in altre sedi: per quanto mi riguarda, la qualità è certamente il primo parametro da considerare ma la crescita del sito non può prescindere anche dalla quantità di voci in esso presenti: su 12000 e passa articoli è fisiologico che compaiano casi di similitudine tra articoli o trovate visibilmente ispirate a fonti esterne, non c'è nulla da fare, e la pretesa di avere un sito costituito unicamente da voci di livello WOS o poco sotto è utopistica, perciò non vedo affatto la necessità di far rispettare questa linea guida con maggior rigore, a meno ovviamente di fotocopie smaccate, s'intende. --Citroën CX ça va sans dire 11:10, feb 15, 2012 (CET)ver

Di nuovo

« Errare è umano, perseverare è da stronzi »

E meno male, visto che si torna a discutere se dare la centosettantasettesima chance al noto vandalo-sockpuppetista plurirecidivo. Robe fuori dal mondo, cristo. Di 'sto passo, con un precedente del genere rischiamo di dover dare a qualunque stronzo decine di prove d'appello sapendo già che ne ha bruciate a bancali. Esiste un detto dalle mie parti per personaggi del genere: te si come 'a merda tacà al bajìe, pi che te 'a bati e pi che 'a se taca.--Citroën CX ça va sans dire 13:47, feb 6, 2012 (CET)ver

Il più grande spettacolo prima del big ban

Visto che ho voluto creare a tutti i costi questa pagina, dico la mia pure io sul caso che da due settimane ha polarizzato (anzi, come direbbe l'imputata/o, catalizzato) l'attenzione dell'intero forum in un modo che, in certi frangenti, m'è parso persino maniacale. Sarà perché fin dai miei esordi, quando il forum era costellato di spammoni della peggiore razza, ho sempre limitato i miei interventi alle questioni tecniche, ma ho davvero trovato che l'interesse suscitato dall'allegra brigata di marionette sia stato un filo eccessivo in rapporto all'importanza della discussione.
Tuttavia, il pregio di una discussione tanto minuziosa dovrà pur essere una maggiore accuratezza, perciò se dopo attente e laboriose analisi e prolungati dibattiti si è giunti al ban definitivo di tutte le utenze accusate di sockpuppeting estremo, è chiaro che risulta difficile criticare una decisione del genere. Sebbene, nell'unico laconico post che avevo scritto sul topic apposito, avessi infatti invitato a tener conto della validità dei contributi prodotti dalla congrega d'amici che condividono fraternamente gli IP, era inevitabile che s'imponesse un provvedimento simile, a seguito degli elementi emersi e all'atteggiamento mostrato quando le si è chiesto conto delle sue azioni, che ha provato a giustificare fino a consumarsi i polpastrelli.
Dispiace perdere degli articolisti validi, visto che non ne arrivano tutti i giorni, ma davanti alla prospettiva di votazioni falsificate in un caso e di un clima di sospetto strisciante che rischiava d'instaurarsi, di fatto non c'è stata scelta.

Detto l'ovvio, concludo l'intervento con un po' d'amaro in bocca (Petrus, per la precisione) dopo che l'ultimo articolo che ho scritto, Magica Magica Emi, non ha beccato un voto in due votazioni, nonostante la consistente mole di lavoro che mi è servita per condurlo in porto in modo un po' più curato della Costa Concordia. Trovo sia un peccato che un lavoro a mio parere tra i più riusciti che ho scritto - anche rispetto a quelli che illo tempore furono premiati - sia passato così sotto traccia, soprattutto alla luce del fatto che lingua ceca, che ho di fatto ideato in un giorno, è arrivato secondo. Ha avuto certamente il suo ruolo la sfortuna di essere capitato in due settimane tostissime, e probabilmente non ha deposto in suo favore una lunghezza forse eccessiva rispetto all'importanza del soggetto - una prolissità iommiana se vogliamo Asd - ma onestamente qualcosa in più me l'aspettavo. Comunque, onore ai degnissimi vincitori e agli altri concorrenti. --Citroën CX ça va sans dire 12:21, gen 16, 2012 (CET)ver


De profundis per i paesini

Non potevo esordire che con un intervento su un argomento per cui mi sono invano prodigato: il diritto alla sopravvivenza dei paesini. Lo faccio in seguito alla vittoria della linea "tolleranza zero", che nel timore di un'invasione di articoli di merda e battute sul vicino di casa ha deciso di mandare al macero tutti gli articoli sulle località non di prima grandezza, attivando il provvedimento anche retroattivamente con un rigore degno di ben altra causa.
È dunque così che una buona ventina di articoli, oggettivamente non tutti memorabili ma non dissimili per qualità dalla moltitudine degli altri articoli sulle città, finisce nel cesso una volta per tutte, vittima di una decisione miope e fondamentalmente contraria allo spirito di un sito di natura enciclopedica.
Non riesco infatti a definire altrimenti la scelta di escludere qualunque articolo su una città nota anche solo a livello regionale tacciandolo a priori di localismo, quando pagine come Gubbio, Jesi, San Benedetto del Tronto o Busto Arsizio, luoghi che qualunque essere cogente in Italia ha sentito nominare, con questa motivazione perdono una volta per tutte il diritto di cittadinanza su Nonciclopedia, venendo assimilate di fatto all'articolo di due righe sul compagno di banco che si scaccola con le dita dei piedi. Si vuol essere un sito enciclopedico, si proclama di voler avere il maggior numero di articoli possibili divertenti per tutti (quindi per chiunque sappia di che posto si stia parlando: e qui non vale l'alibi della rilevanza, perché per dire un veneto come me conosce allo stesso modo Ivrea e Cosenza, tanto per citare due posti di cui conosco solo la posizione ma che ricevono disparità di trattamento), si ha addirittura la linea guida numero 7 a sancirlo e poi si esclude una categoria di articoli a prescindere, andando persino contro ai criteri applicati dalle altre Uncy che mi è capitato di bazzicare. Parrà forse coerente a chi ha votato perché così avvenga, ma a mio avviso è una fucilata sui piedi bella e buona, soprattutto in considerazione delle peculiarità locali che il nostro Paese offre in abbondanza e che di fatto destituiscono di qualsiasi ragionevolezza il timore di una valanga di articoli-fotocopia.
Intendiamoci, non sarebbero in nessun caso state quelle le voci da mettere in mostra in qualità di alfieri dell'umorismo nonciclopediano, ma riservare loro un trattamento più duro rispetto a qualunque altra pagina addirittura a prescindere dalla qualità della voce significa buttare via bambino, acqua sporca, una discreta fetta di lettori e probabilmente anche qualche contribuente valido. Se poi si condisce il tutto con una retroattività che è stata data per sottintesa addirittura a dispetto di esplicite richieste di spiegazioni si aggiunge un tocco kafkiano all'intera vicenda di cui onestamente si poteva - anzi, si doveva - fare a meno.
Ad ogni modo, tant'è e poiché ho già rotto i coglioni a sufficienza tanto vale metterci sopra pietra ed epitaffio. Ma in quattro anni sul sito non ho mai avuto una così netta sensazione di aver visto approvare una stronzata. --Citroën CX ça va sans dire 21:15, gen 8, 2012 (CET)ver