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Altair Ibn-La'Ahad e Ezio Auditore approvano questo articolo.

Quindi l'autore non verrà brutalmente trucidato da un'assassino armato di spada. Comunque, essendo QUASI sicuramente un templare verrà ucciso in un vicolo buio da un loro agente con una lama nascosta.

« Requiescat in pace. »
Ezio in tutta la sua durezza.
« Requiescat in pace »
(Ezio Auditore su chiunque.)
« Quella maiala 'de la tu sorella! »
(Ezio durante una garbata lite con Vieri de Pazzi.)
« Basta, vi prego basta. »
(Ezio Auditore a 60 anni sulla lucrosa Ubisoft.)
« Requiescas in pace, bastardo! »
(Ezio cambia il suo motto per la morte di Cesare.)
« Caro Desmond mi sa proprio che sono tutti cazzi tuoi. »
(Ezio Auditore dopo l'ennesima apparizione di Minerva.)

Ezio Auditore (24 giugno 1459, data di morte ahimé ignota) è un'assassino professionista, puttaniere e noto paleontologo italiano.


Biografia

Ezio Auditore nasce il 24 giugno 1459 a Firenze da madre Maria Mozza (Mozza poiché cadendo dal triciclo all'età di cinque anni si trancerà drammaticamente una gamba) e padre Giovanni Auditore, insospettabile[citazione necessaria] banchiere che per tirare avanti svolge segretamente la professione di cazzuto Assassino per conto dalla famiglia dei Medici. Ezio sarà agghindato e coccolato dalla tenerà età sino ai 17 anni, quando gli sviluppatori della Ubisoft riscaveranno le sue memorie per sconvolgerle e trarne una serie di videogiochi, libri, gadget, ed accessori per riempirsi di soldi.

La fanciullezza

Ezio cresce tra i sobborghi di Firenze e, da buon figlio di papà, passa la sua intera adolescienza a sperperare tutti i suoi soldi in vino e puttane, suo passatempo preferito. Quando non è solito trastullarsi l'arnese con qualche donna è solerte passare i pomeriggi prendendosi a cazzotti con Christian Vieri appartenente alla famiglia De Pazzi, rivale storica degli Auditore, nonostante i due giovani effettivamente non abbiano nessun motivo di odiarsi a vicenda.

La fuga da Firenze

Ezio durante una doppia penetrazione con delle sue vittime.

Rincasato dopo l'ennesima scopatina notturna Ezio troverà villa Auditore deserta e distrutta. La madre e la sorella vistosamente seviziate, le quali sembrerebbero però le uniche sopravvissute all'accaduto, spiegheranno al nostro Ezio che i Carabinieri avrebbero fatto irruzione e arrestato il resto della famiglia poiché non avevano pagato il canone Rai.

Dopo aver scalato la torre della prigione ed appollaiatosi sul cornicione della cella del padre come un piccione, si farà rassicurare da Giovanni, che gli dirà di cercare nella sua stanza l'ultima bolletta della Rai che certificherebbe l'avvenuto pagamento, e di consegnarla ad un tale di nome Uberto Alberti.

Ezio tornerà dunque a Villa Auditore, dove forzando il cassetto privato del padre ed essendosi imbattuto in una vasta quantità di materiale pornografico riuscirà a trovare la bolletta ed una seconda lettera. Quest'ultima al suo interno conterrà una striscia bianca ed un cinquantino arrotolato sopra poche righe con su scritto semplicemente di sniffarsela. Rotto di LSD Ezio scoverà illuminato nel buio un passaggio segreto. Al suo interno vi troverà un cosplay di Fra Martino, che indosserà, ed una lama rotta. Agile e molleggiato come uno scoiattolo volante Ezio balzerà forte dei suoi nuovi superpoteri di tetto in tetto, consegnando la bolletta ad Uberto.

Rinfrancato la mattina seguente si recherà in piazza, dove nel bel mezzo della folla urlante saluterà fiero i suoi fratelli e suo padre sul cappio. Nel momento in cui il delegato chiese se vi fossero testimoni con prove dell'innocenza degli Auditore, il caro Uberto se ne fregherà le mani, continuando a chiacchierare del più e del meno coi suoi compari. Senza troppi fronzoli i tre verranno impiccati davanti ad Ezio che non potrà far altro che farsi arrivare le mascelle per terra. Scoperto verrà inseguito dalle guardie, innescando un fugone generale per tutta Piazza della Signoria.


Il povero fiorentino[1] si rifugerà nel bordello di una tale Paola con l'intento di farsi la zoccola di turno per smaltire l'incazzatura e metidare su un oscuro piano per uccidere Alberti. Incontrerà però Paola[2] che gli spiegherà come sedersi e mendicare per ricevere qualche soldo, avendo già capito che fine avrebbe fatto il nostro Ezio. Desideroso di vendetta ad Ezio non resterà che capire come ammazzare Alberti.

Dopo aver ricevuto la soffiata dall' uccellino di Del Piero Ezio si recherà quindi ad Arcore dove l'avvocato è invitato ad un allegra festicciola. Infiltratosi all'interno del party Ezio deciderà intelligentemente di infilzare Alberti come uno spiedino, per poi urlare pubblicamente quanto la madre del suddetto fosse una puttana.

Lo zio Mario.

Capendo di aver fatto la cazzata più grande di tutta la sua vita Ezio sarà inseguito dai De Pazzi. Costretto a fuggire a gambe levate da Firenze per non essere linciato a sangue, l'Auditore di quartiere abbandonerà la città con al seguito la sorella e la madre ridotta al coma vegetativo per lo shock.

La congiura De Pazzi

Il povero Ezio, spaesato e senza una lira fiorino, si ricorda tutto ad un tratto di avere uno zio di nome Mario in una spaesata fortezza di nome Monteriggioni.

Appreso dallo stesso Mario che sua moglie, la celeberrima Principessa Peach, è deceduta tempo addietro in circostanze misteriose ed aver superato il momento di sconforto, Ezio decide di prendere in mano le redini di famiglia e di aprire un impresa edile. Dopo aver vinto la gara d'appalto con altri grandi imprenditori inizierà a ridare lustro alla città reinvestendo i soldi del pizzo imposto alle povere anime del paesino, in modo da iniziare a costruire il suo impero.

Durante la costruzione di un paio di bordelli per la città intanto si farà istruire da Mario nelle tecniche di salto e doppio salto per eliminare i suoi futuri nemici. Alla fine dell'addestramento Mario deciderà di condurre suo nipote nell'impresa di famiglia, cioè la setta degli assassini, di cui faceva parte anche suo padre. Al contrario di ogni rigor di logica ad Ezio non gliene fotterà una sega, intento solo a portare il suo culo e quello di sua sorella e sua madre in Congo, il più lontano possibile dai De Pazzi.

Proprio mentre Mario stava per mandarlo in un luogo ben più lontano vengono interrotti dalle guardie del paese, che riferiscono ai due che Bowser, Vieri e le sue truppe hanno iniziato a malmenare le vecchiette ed imbrattare le mure della città. Si scatena dunque un feroce scontro che vede fronteggiare Ezio e Vieri nel bel mezzo della battaglia. L'assassino assalirà il nostro Bobone nazionale uccidendolo, ed infierendo sul suo corpo esanime per tutta la notte. Successivamente, senzanza sprezzo per il pericolo, Ezio deciderà di tornare a Firenze per fermare la congiura De Pazzi.

Saputo sempre dal fidato uccellino di Del Piero che Jacopo De Pazzi[3] si stava nuovamente recando ad Arcore, indubbia sede del complotto, Ezio lo seguirà e si intrometterà di nascosto spiando il piano dei congiurati ed osservando gli altri presenti. Una volta colto all'uscita lo ucciderà appendendolo successivamente per Firenze come un cappone.

Nell'anno successivo non farà altro che sparpagliare morte verso altri congiurati minori, diventando la seconda più importante causa di morte solo dopo la peste del 1340.

La vita a Venezia

Un famoso Doge veneziano dell'epoca.

Dopo aver ucciso praticamente qualsiasi tipo di possibile attentatore o congiurato per tutto il centro Italia, Ezio passerà i mesi successivi a girarsi i pollici sino a quando un suo amico tale Leonardo Da Vinci, sconosciuto pittore e meccanico dell'epoca, lo inviterà a farsi un paio di settimane di vacanza su a Venezia.

Durante il lungo viaggio, dopo aver sgominato una banda di altri agenti di Equitalia, per fare lo sborone deciderà di fare una gara di bighe con Leonardo beccandosi però l'Autovelox. Perde dunque il traghetto ed i soldi nel verbale coi Carabinieri, ma riuscirà comunque ad imbarcarsi dopo aver offerto del sesso orale ad una tale Caterina Sforza, che lo ripagherà in denaro per la prestazione.

Giunto a Venezia ed invasato nella sua nuova smania di giocare all'assassino non si prenderà neanche un giorno di vacanza, passando i pomeriggi con i suoi amici della Gilda dei Ladri a pensare come infiltrarsi a Palazzo della Seta ed uccidere il Doge corrotto di Venezia. Una sera, affranto, chiese a Leonardo se almeno lui avesse qualche idea. A corto d'idee anch'esso gettò in aria una casuale lettera d'amore per Alvise e petò di conseguenza. Il peto fu talmente armonico da sollevare ulteriormente il foglio di carta, ispirandogli l'idea di costruire dei generatori di peti armonici per l'intera Venezia e di dotare Ezio di un paio d'ali da Batman in modo di svolazzare sino a palazzo. Il piano giungerà a compimento vedendo un Ezio-Batman atterrare in testa al Doge durante una regale cenetta, ed uccidendolo con la testa dentro al piatto.

Ezio diventa dunque il secondo uomo più ricercato al mondo, secondo solo a Saddam Hussein.

Lo scontro con il Papa

Dopo aver rotto il culo anche all'ennesimo cospiratore Ezio decide per forze di cose di entrare nella Setta degli Assassini, dato che l'omicidio è diventato suo culto ed hobby preferito. Dopo essersi girato tutta l'italia alla ricerca dei papiri che avrebbero ricostruito, all'interno della cripta di famiglia, l'esatta locazione della Pera dell'Eden, si reca dunque a Roma. Ezio non ha la più pallida idea di che cosa potesse essere questa Pera, ma dato che tutti i congiurati la stavano cercando gli sembrava un buon motivo per mettersi in mezzo e rompere i coglioni.

Giunto a Città del Vaticano, lì dove le sacre scritture lo conducevano, si scontrò contro il fautore della morte del padre, nonché re di tutte le congiure. Papa Ratzinger notevolmente sovrappeso. Dopo una furiosa lotta a furia di crocifissi spaziali, sindone rotanti e chi ne ha più ne metta finita ad armi pari, Ezio capisce che il potere della Pera dell'Eden in suo possesso è alla pari con lo Spirito Santo del Papa. Decide dunque di gettare via ogni arma e di deciderla a cazzotti. Dopo aver violentemente malmenato il Papa, Ezio utilizzerà la Pera dell'Eden per aprire il Caveau segreto del Vaticano.

Al suo interno, tra fantastiliardi di fiorini, trovò la Madonna. Nonostante ciò la Madonna non si rivolse a lui ma bensì ad un certo Desmond, dicendogli che sarebbe presto stato nella merda fino al collo. Dato che le minacce non erano rivolte a lui ma comunque scosso, Ezio decide di fregarsene altamente e tornarsene a casa con la potentissima Pera dell'Eden.

L'assedio di Monteriggioni

Tornato bel bello da Roma Ezio decide di festeggiare i suoi trent'anni a Monteriggioni, circondato dai suoi cari e dai membri della Confraternita. Ezio non farà in tempo a cantar vittoria che al suo uscio si recheranno due messaggeri inviati da Equitalia, i quali suggeriranno velatamente al nostro Auditore di consegnarsi volontariamente alla giustizia italiana. Ezio sfoggerà quindi una delle sue migliori citazioni:

« Questa...è... MONTERIGGIONI! »

Calcerà quindi nella fossa della città i due poveri messaggeri, dichiarando apertamente guerra a chiunque. La mattina seguente verrà svegliato da un paio di colpi di cannone che gli scoperchieranno la villa, dunque turbato per il brusco risveglio si affaccerà lì dove una volta c'era il muro della sua camera da letto. Troverà l'intero esercito Papale intento a cingere d'assedio il paesino, distruggendo e bruciando qualsiasi cosa troveranno davanti. Da qui un altra famosa citazione del nostro protagonista:

« Minchia. »

A Zio Mario viene piantata una palla in fronte e Monteriggioni viene devastata in pochi minuti. I bambini vengono bruciati e le donne violentate analmente. Ezio decide giustamente di darsela a gambe, arrivando casualmente alle porte di Roma.

L'arrivo a Roma

Di gran carriera a bordo di un asino Ezio riuscì a raggiungere dunque la capitale. Nuovamente senza una lira, con Monteriggioni distrutta e tutta la sua gente massacrata, non poté fare altro che stabilire Roma come sede del suo nuovo impero. Inizia col situare la nuova base degli assassini nel posto più lussuoso ed elegante di tutti: un bordello. Vi ci butta quindi dentro la sorella Claudia e la madre comatosa per iniziare a racimolare qualche soldo da dedicare alla causa.

Ezio in una normale giornata lavorativa.

Il progetto è ovviamente tutto in salita. Difatti Roma è anche la base degli stessi Borgia che hanno assalito Monteriggioni e rubato la Pera dell'Eden, ma alla fine 'sti gran cazzi. Ezio decide dunque di crearsi un esercito per contrastare i Borgia e mandarli in giro all'estero a saccheggiare villaggi e seviziare analmente le donne degli stessi per diffondere il credo. Si reca quindi a spasso per tutta Roma promettendo ai barboni ed ubriaconi di turno, in ordine troppo disperati e troppo sbronzi per capire i progetti di Ezio, ricchezze e donne. Riesce dunque a costruirsi una cricca di tutto rispetto che addestrerà nel corso degli anni a delinquere.

Ezio trova dunque un nuovo compagno di giochi in Cesare Borgia. I due, che si stanno davvero sui coglioni, passeranno il tempo ad uccidersi uomini a vicenda e a scontrare le loro cricche per il dominio di Roma.

Un giorno Ezio decise di recarsi a Castel Sant'Angelo dopo che il fidatissimo uccello di Del Piero gli disse che Cesare era andato a trovare suo padre Rodrigo. Dopo aver spiato Rodrigo tentare di avvelenare il figlio per la Pera dell'Eden, appollaiato ovviamente sul cornicione, osserva Cesare prendere suo padre e lanciarlo fuori dalla finestra dopo averlo scoperto. Dato che Cesare si scorda la finestra aperta Ezio riesce ad entrare nelle stanze dei Borgia. Sorpreso dalla santissima Lucrezia Borgia, essa ovviamente si offre di rivelargli il nascondiglio della Pera dell'Eden in cambio di sesso orale. Accontentata e recuperata la Pera Ezio tornerà soddisfatto al suo Quartier Generale.

Soddisfatto per aver recuperato la Pera ed avere un vantaggio sui Borgia, Ezio organizza un piano per catturare Cesare e chiudere le danze una volta per tutte. Accompagnato da un altro tale di nome Niccolò Machiavelli andranno prima a farsi un weekend ad Ostia sapendo dai poteri della Pera che Cesare sarebbe passato da quelle parti per fuggire dall'Italia. Intercettata la nave e catturato Cesare, Ezio si vedrà bene di consegnarlo al nuovo Papa Berlusconi XIII di cui diventerà il fidato consigliere.

Cesare riesce nuovamente a fuggire ma al contrario di ogni plot che si rispetti Ezio se ne sbatterà le palle avendo ormai il consenso del Papa e la Pera dell'Eden. Nel giro di qualche anno comunque si rompe i coglioni di utilizzare i poteri della Pera per allungarselo di dieci centimetri ad ogni rapporto, e decide di nasconderla nella cripta del Colosseo in modo che nessun altro possa utilizzarla per conquistare il mondo, o peggio, allungarsi il pene.

La scomparsa di Leonardo

Un Ezio ormai ultracinquantenne è capo della mafia più diramata del mondo, consigliere del Papa ed ha il sommo potere di fare quel cazzo che gli pare praticamente ovunque. La saggia Ubisoft come giusto che sia comunque decide di utilizzare ancora una volta il nostro amico Ezio, ormai vecchio e pieno di sciatiche, per un ennesimo capitolo della serie che si apre con la scomparsa del nostro gaio Leonardo da Vinci.

Il nostro inventore di fiducia infatti scompare misteriosamente ed i nostri eroi, Ezio e Sola, apprendista anale di Leonardo, si recano nella sua officina per cercare qualche indizio per ritrovarlo. Trovano solamente un bigliettino con scritto di raccattare tutti i suoi quadri sparsi qui e lì per l'Italia, che li avrebbero condotti a lui.

« Ma non poteva semplicemente scrivergli dov'era? »
(Mario, acuto lettore di quest'articolo)

Andando in giro un pò dappertutto per il mondo come al suo solito Ezio riuscirà a raccattare tutti i quadri di Leonardo, e a suo malincuore dovrà staccare l' 'Ultima Cena dal bagno, dipintino che Leonardo gli aveva regalato per il compleanno qualche anno addietro.

Uniti i dipinti Ezio e Sola scopriranno che l'indirizzo civico di un tempio a caso per il mondo era scritto con l'inchiostro simpatico, altra geniale trovata di Leo. Raggiunto il templio i nostri eroi uccidono le guardie di turno e raggiungono Leonardo, pronti a fare il fugone. Quest'ultimo però li frena dicendo ad Ezio che il documento segreto che Indiana Jones cercava deve essere distrutto in modo che nessuno scopra cosa stessero cercando. Superata una vagonata improponibile di enigmi i tre si troveranno davanti ad un altare molto simile a quello che Ezio aveva già visto nel suo scontro con Papa Ratzinger.

Posizionata la Pera dell'Eden sull'altare la stanza venne illuminata da un fottio di luce propria, che rivelò una sacra scritta che si palesò proiettata davanti ai loro occhi: scemo chi legge. Ovviato che la profonda scritta non era rivolta a loro ma bensì a qualcun'altro in un futuro non ben definito, i tre se ne tornano tranquillamente a casa.

Masyaf

Ezio torna dunque a Monteriggioni a trastullarsi tra i suoi scritti antichi , nuovo passatempo, avido di sapere e di ricercare nuovi tesori. Neanche il tempo di pagare le bollette del mese che Ezio è già ripartito alla volta di Masyaf. In una lettera scritta dal suo prozio di ventisettesimo grado si parla infatti di una biblioteca nascosta, carica di saggezza ma anche di puttane.

Perché lui di patatine se ne intende ancora.

Giunto a Masyaf troveremo il nostro Ezio fronteggiare un esercito di templari. Data l'età questa volta i suoi acerrimi nemici riusciranno a catturarlo, essendo il nostro assassino limitato da una fastidiosa ernia al disco dettata dalla veneranda età. Ezio viene dunque condannato all'impiccagione, dalla quale ovviamente si salverà slegando in una sola mossa il cappio, rallentando il tempo e planando via dai Templari. Riuscirà comunque a eliminare un informatore templare, scoprendo che per aprire la biblioteca servono ben cinque chiavi dato che per il vecchio custode non era mai troppa. Recatosi a Costantinopoli dove l'uccellino di Del Piero gli aveva detto che si trovavano la maggior parte delle chiavi incontrerà Sofia, una ricercatrice che lo aiuterà nella ricerca delle chiavi. Dopo aver massacrato un altro pò di templari, aver fatto altri giri per il mondo, riuscirà a trovare tutte le chiavi e recarsi finalmente a Masyaf.

Arrivato nella biblioteca troverà al suo interno un mare di figa. Soddisfatto il nostro assassino deciderà che si è finalmente rotto i coglioni di ammazzare gente e farsi malmenare in giro per il mondo, ed appenderà l'armatura e la Pera dell'Eden al chiodo. Quest'ultima prima che Ezio se ne vada mostrerà un ologramma del famoso Desmond, destinatario di tutti i messaggi segreti durante la vita del nostro venerando amico. Ezio gli darà dunque una solidale pacca sulla spalla, congedandolo dicendogli che ora sarebbero solo stati cazzi suoi.

La morte

Un sessantenne Ezio decide di mollare tutto e tornarsene in patria, comprandosi una casetta tra le campagne fiorentine. Prenderà Sofia come compagnia per trascorrere la vecchiaia, e farà anche una figlia. Morirà qualche mesetto dopo d'infarto in un bordello fiorentino durante l'amplesso con delle gentil donzelle, scordandosi temerariamente la sua età. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e così vedremo scomparire il nostro eroe e compagno di mille avventure.


Caratteristiche ed abilità

Il nostro Ezio è dotato di agilità, forza ed abilità sovraumane. Si pensa infatti che sia un semidio o che sia nato direttamente da uno sputo dell'Altissimo.

Ezio Auditore colto nel suo unico attentato fallito.

Ha capacità addirittura superiori a quelle di un altro noto assassino nonché antenato di Ezio, Altaïr Ibn-La'Ahad, quale l'abilità di nuotare.

Le diverse capacità atletiche di Ezio gli consentrebbero paradossalmente di scalare l'Empire State Building a mani nude, sconfiggere un intero esercito da solo e di assassinare un cantante nel bel mezzo di un concerto senza che nessuno se ne accorga. Inoltre Ezio è campione mondiale in carica di salto nei carretti di fieno di cui non è però l'inventore: difatti l'invenzione di questo sport estremo si annovera allo stesso antenato Altaïr, che non detiene però il record del mondo che è di proprietà del fiorentino: 89347104 chilometri d'altezza dritto in una cesta di paglia.

Oltre alle mere abilità agonistiche Ezio è maestro nel combattimento corpo a corpo, abilità sviluppata nel corso degli anni. Se all'inizio della sua carriera da assassino non sarebbe mai riuscito a sconfiggere un Bruto, nel fiore degli anni sarebbe stato in grado di sconfiggere un Gundam corazzato smontandolo semplicemente a pugni e testate.

Nonostante ciò il nostro assassino è comunque in grado di utilizzare qualsiasi tipo di arma bianca, dildo, pistola e diavoleria inventata da Leonardo, che lo rendono l'assassino più letale ed ingegnoso di tutti i tempi.

Curiosità

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  • Ezio è il primo assassino a saper nuotare.
  • Ezio è in grado di cadere da altezze enormi e non fare una piega.
Un anziano Ezio deriso dal suo baldo antenato Altair e dal suo amico del futuro Desmond.
  • Ezio è in grado di derubare i passanti semplicemente accelerando il passo.
  • Ezio ha una cicatrice sul labbro esattamente come Desmond ed Altair, lui però se la procura grazie ad una sassata in faccia da parte di Vieri.
  • Ezio è solito avere una conversazione intima con ognuna delle sue vittime mentre questa sta per passare ad altra vita.
  • Il cappuccio di Ezio è antigravitazionale: difatti nonostante le mille acrobazie e movimenti rimarrà sempre ben saldo sulla testa del nostro assassino.
  • Nonostante Ezio non faccia assolutamente nulla sino all'età di 17 anni, subito dopo aver indossato il vestito del padre assumerà i superpoteri da assassino.
  • Le tasche di Ezio sanno contenere millemila miliardi di fiorini.
  • Ezio è in grado di scattare e arrampicarsi con la stessa velocità all'infinito.
  • Nonostante la sua infinita resistenza in acqua non è in grado di resistere più di una decina di secondi.
  • Ezio è in grado di centrare un carretto di fieno a centinaia di chilometri d'altezza.
  • Ezio cadendo all'interno del suddetto casuale carretto non lo sfonderà mai con il peso del suo corpo, ed in oltre uscirà fuori dalla caduta illeso.
  • Secondo una profonda ricerca nel corso della sua vita Ezio avrebbe avuto rapporti con oltre millemila prostitute.
  • A cinquant'anni Ezio è ancora in grado di fare salti mortali che farebbero impallidire un adolescente.
  • Ezio ha una collezione impressionante di Cappe che gli consentono di fare il cazzo che gli pare per tutta Italia ed alcune altre parti del mondo.
  • E' da quando aveva 17 anni che Ezio non indossa nessun vestito che non abbia almeno un cappuccio.
  • Ezio in realtà è morto di arresto cardiaco per colpa del Death Note.
  • Ezio ha dato l'idea al Papa di assumere le guardie svizzere come protezione.
  • Ezio è stato il primo ad avere la geniale idea di mettere lo zucchero nel caffé. (sul serio!)
  • Nonostante ad Ezio venga marchiato l'anulare come rituale per accedere alla setta degli assassini nei capitoli di Assassin's Creed: Brotherhood e Revelations i segni della bruciatura spariranno nel nulla.
  • Nonostante Ezio giri sempre col cappuccio calato sulla testa ed armato sino ai denti non desterà mai sospetto in nessunissima guardia.
  • Ezio è fiorentino ma non ha minimamente la calata toscana.
  • Tutti gli avversari, anche se in folto gruppo, affrontano Ezio rispettivamente uno alla volta.
  • Tutti gli abiti di Ezio sono di tessuto antistrappo indistruttibile.
  • Ezio è in grado di sgozzare e perforare i soldati nemici con canne da pesca e scope di saggina.
  • Prima dei suoi soldati appartenenti alla Setta, Ezio era solito sorpassare le guardie utilizzando le prostitute.
  • I menestrelli di qualsiasi regione italiana sono misteriosamente attratti da Ezio.
  • In tutta la sua carriera da assassino Ezio ha ucciso circa millemila milioni di persone.
  • Ezio è l'unica persona al mondo ad essere ricercato Morto di Vivo.
  • Ezio è inoltre l'unica persona in Italia ad essere in grado di nuotare.

Altri progetti

Note

  1. ^ incazzato nero
  2. ^ quella che poi si rivelerà essere un'assassina come il padre
  3. ^ uno dei congiurati


Categoria:Videogiochi che stanno alla realtà come Holly e Benji sta al calcio