Truzzo materano
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Questo tipo di truzzo è ignoto ai più a causa della scarsa raggiungibilità della città di Matera, la Raccoon City dei truzzi. Matera ha infatti una bassissima concentrazione di punk, rocker, reggaers, metallari e skinhead, probabilmente ce n'erano due o tre, ma si sono suicidati, mentre i truzzi materani rappresentano oltre l'85% della popolazione Under-21, riempiono quasi completamente il centro della città e si dice che creino nuovi truzzi dai membri delle altre razze mordendoli o ungendoli con la loro lacca. Molteplici sono i casi di metallari o skinhead che hanno saltato il fosso e sono diventati truzzi. Il 99,99% di questi casi è dovuto a un essere nocivo per lo stile di vita di questi esemplari: la ragazza.
Caratteristiche
La loro sbrilluccicosità è fra le più alte: i tipici capi di vestiario sono maglioncini a strisce rosa e nere (o, ultimamente, neri con stelline bianche e viceversa), maglie con scollature fino all'ombelico, fantastiche cinture metalliche con strani, giganteschi emblemi privi di significato che ruotano a comando, collane di perline grosse quanto uova di condor, occhiali da sole dal design indecifrabile e giacche con peli di mangusta sul collo. Essendo loro abitudine indossare qualunque cosa si venda nei negozi, hanno inserito nel loro orrorifico guardaroba anche le Converse, che però non devono assolutamente essere monocolor, infatti indossano solo quelle a fantasie assurde con colori tendenti al rosa, viola, fucsia, celeste, verdino.
Il punto forte dei truzzi materani sono i capelli (ideati dal noto acconciatore per truzzi Confuorti): le loro capigliature sono tutte, ma proprio tutte uguali. Hanno due peculiarità: da sopra ciò che sembra una cresta tendente al cielo punk che indica probabilmente la loro presunta discendenza divina, e davanti una frangetta molto aggraziata e carina, che in genere copre interamente un occhio. Per questo motivo, a volte, vengono anche chiamati ciclopi; per loro è disdicevole come avere un rapporto incestuoso girare con i capelli non sistemati. I truzzi materani sono tutti uguali, si distinguono tra loro dal forte odore che emanano dato dai diversi tipi di lacca che usano, e hanno inoltre un sistema di riconoscimento per differenziare ed evidenziare il loro livello di truzzaggine. Dall'altezza della cresta e dal numero di stelle (recentemente coloro che portano questo tipo di vestiario sono stati soprannominati "Pan di Stelle") o strisce sulla maglia, e dall'apertura alare delle ali che portano disegnate sul culo si calcola l'importanza del truzzo nel branco e il livello di gnocca a cui può avvicinarsi, dalla direzione della frangia (destra, sinistra o incerto) si deduce l'orientamento politico (fascista, comunista o anarchico) e dalla quantità di gelatina su di essa (floscia, sparata in avanti, dritta) quello sessuale (omo, etero, qualsiasi buco va bene). Ai truzzi materani non cresce la barba oltre il mezzo millimetro, e si depilano tutti il petto per non mostrare peli che potrebbero trasparire dalle ampie scollature che tutti loro portano.
È anche molto caratteristica l'andatura dei truzzi, infatti camminano con le ginocchia leggermente flesse verso l'esterno, con la schiena inarcata ( però questo varia da truzzo a truzzo) e con le immancabili mani (ma molto spesso solo i pollici) nelle tasche dei pantaloni, portati a vita bassissima, in modo da far notare anche gli slip nella maggior parte fosforescenti e di marche taroccate.
L'immensa grezzaggine che traspare dal loro vestire e camminare si ritrova identica nel loro caratteristico modo di esprimersi: monosillabi gutturali per mezzo dei quali i truzzi materani dibattono sui più alti argomenti (automobili/moto, ragazzine, musica house).
Ogni truzzo materano che si rispetti possiede infatti un'automobile per gli spostamenti quotidiani nei posti sopracitati, nonostante questi posti distino poche decine di metri l'uno dall'altro; automobile sempre rigorosamente con un impianto stereo da paura per enfatizzare i bassi di interminabili suits di musica house che allietano le strade del centro cittadino e che mai perdono la sfida con il metallaro di turno che si rompe i coglioni e spara a palla il suo orrendo stereo a cassette della sua insulsa Fiat Uno Fire. Coloro non ancora in età da patente non si fanno mancare rumorosissimi motorini sui quali girano per la città di consueto a gruppi di 2 o più esemplari, senza il casco protettivo (per non rischiare di alterare l'acconciatura).
Espressioni tipiche
- Uè trmò, ce vù fà accupr?;
- Uagliò, nan facenn tropp u sgargiand!;
- Uagliò nan facenn u prezios!;
- Uè trmò, mò ti lvà da nanz!;
- Uagliò ca j t plizz!;
- O maggì o Mirò crasser?;
- Mo ti mné na chrtddet;
- oh waglio fa fmé;
- Ci vediamo all'uscììì (pronunciata in segno di sfida all'interno di scuole o qualsiasi altro edificio pubblico);
- Uè trmà, mo ti mné nu ricchion!.
- Uè tin na cos d trnis?
- Uè trmò mo ti skté 'nda n 'cchj
- Chep 'd cazz vid a cher com sta...
- Uagliò ma fa f'lon crematin?
- N'famon vin do ca ti dic du parol....
- mannagg com romp u'prior...Piccè c dic lattant?Lattanm?cag'u cazz
- Uè trmò salutm a sort...E tu salutm a cher baldracc d mamt...
- Ohu, ce cazz u tin a ffé stu cellular ci u tin semb st'tat?
- Amòòò kitemmurt quant ti amo
- oh..la serata al Mirò è stata popo amaraaa...
- Ma ce capisc tu... Citt!