The Abbey Road Sessions (Kylie Minogue)
The Abbey Road Sessions è un progetto fuori-corso del 2012 della pianista Kylie Minogue.
Dopo aver pubblicato miriadi di raccolte dei suoi più grandi successi[senza fonte] ogni volta che i soldi iniziavano a mancare, finalmente capisce che nessuno avrebbe comprato un qualsiasi volume della sua saga The Best of Kylie Minogue (l'ultimo uscito proprio nel 2012). Decide quindi di viziare il suo pubblico pubblicando un album di cover rivisitate in chiave jazz... dei suoi successi [1].
Descrizione
La cantante si trovò per caso con dei suoi amici in un vicolo del quartiere di White Chapel a Londra nel 2011 e, immaginandosi di essere in un film horror misto a musical su Jack lo Squartatore, registrò in versione jazz le sue hits, sapendo che avrebbero ottenuto lo spaventoso risultato desiderato. Da questa esperienza nasce infatti The Empty Road Sessions.
In una delle serate in cui andava a registrare, trovò nel suo computer portatile la demo di una canzone originariamente programmata per il suo album X e decise di inserirla a caso nell'album di cover. Si sta parlando ovviamente della chiacchieratissima Flower, dove la cantante racconta della sua mancata possibilità di diventare madre dopo l'influenza che la rese sterile nel 2005.
Il titolo dell'album è fallico, non è un album di cover delle canzoni dell'album dei Beatles che porta lo stesso nome.
Tracce
1. All The Lovers (dall'album Afrodisiaca)
2. On a Night Like This (dall'album Anni Luce)
3. Better the Devil You Know (dall'album Rhythm of Sex)
4. Hand On Your Heart (dall'album Goditi)
5. I Believe in You (dalla raccolta L'Ultima Kylie)
6. Come into My World (dall'album Febbre)
7. Finer Feelings (dall'album N'amo va)
8. Confide in Me (dal suo album)
9. Slow (dall'album Body Shaming)
10. The Loco-Motion (dall'album Chloe)
11. Can't Get You Out of My Head (dall'album Febbre)
12. Where the Wild Roses Grow (con Nicola Grotta; dall'album di quest'ultimo Ballate Assassine)
13. Flower
14. I Should Be So Lucky (dall'album Chloe)
15. Love at First Sight (dall'album Febbre)
16. Never Too Late (dall'album Goditi)
Note
- ^ è bassa ma non è mica stupida
