Teatro classico

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Schema-tipo del Teatro classico
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Il teatro classico

Il Teatro classico è una forma di spettacolo e di intrattenimento che, potremmo dire, costava meno della Pay TV ed aveva programmi più decenti.

Origini

Nella preistoria si usava fare forma di spettacolo con cose semplici, come la caccia al Mammuth, il pattinaggio su ghiaccio, la fuga dal Tirannosauro. Ma queste attività, sebbene seguite con entusiasmo, si svolgevano tutte all'esterno (e per questo poco fattibili in ogni stagione), nonché abbastanza pericolose da prevedere più di un morto a conclusione dello show, soprattutto durante il pattinaggio su ghiaccio.

Un primo esempio di esibizione al chiuso è testimoniato dalle grotte di Chiusi, vicino le chiuse. Qui però si verificarono diversi incidenti, secondo gli archeologi, che causarono la morte dei primi attori al chiuso. Forse il fatto di aver portato con sé dentro la grotta anche il Tirannosauro.

Epoca Greca

Esempio di grotta per spettacoli all'aperto

I Grechi, come ben sappiamo, inventarono di tutto. A loro dobbiamo infatti la matematica, la filosofia, l'alfabeto e il tamagotchi. Ma relativo a questa voce delle loro invenzioni, sinceramente, non ce ne può fregare nulla. La cosa importante da sapere è che solo con essi - vuoi per il grado elevato di cultura raggiunto, vuoi per l'estinzione dei Tirannosauri - si avrà la forma più pura del Teatro Classico.
Anzitutto le strutture: a differenza dei cavernicoli i Grechi non si imbucavano nelle grotte (umide, buie e piene di topi), né tantomeno si esibivano all'aperto. Essi pensarono bene di realizzare una struttura in cui seguire gli spettacoli, che vennero inizialmente realizzate prive di illuminazione, venivano costantemente bagnate e riempite di topi di allevamento, per rispetto per gli antenati.

La funzione iniziale di spettacolo fu presto sostituita da quella religiosa, anche perché ci si rese presto conto che la mitologia era molto meglio delle telenovelas. Le opere degne di nota sono pertanto intrise di personaggi dell'Olimpo, quali ad esempio Zeus, Eracle, Pamela Anderson. Il più delle volte essi interferivano con la vita dei comuni mortali, creando situazioni imbarazzanti, buffe e divertenti quali ad esempio:

  • Edipo che uccide il proprio padre, fa sesso giace con la propria madre e si toglie la vista per diventare un vagabondo vecchio e straccione;
  • Medea uccide il fratello Absirto per sposare Giasone che comunque la cornifica. Lei per vendetta uccide l'amante e figli avuti con lei: il dolore per la perdita dei propri discendenti porta Giasone al suicidio;
  • Penteo, re di Tebe, deve far fronte al dio Dioniso che, per essere creduto come divinità, fa impazzire tutte le tebane le quali distruggono villaggi, rapiscono bambini, scuoiano le vacche. Alla fine proprio la madre di Penteo prenderà il figlio e lo ridurrà in brandelli.

E tante altre spiritosissime situazioni simili.

Esempio di satira:"cosa faremo, ora che ci hanno tagliato la testa?"
"Chissenefrega! Quantomeno la TV è ancora sintonizzata sul derby!"

La cosa che appare evidente è che tali racconti sono talmente aderenti al vero che tutt'oggi si vedono i fenomeni descritti, con la differenza che i principali protagonisti non si chiamano più "déi", ma "parlamentari".
Tuttavia, esistendo già allora il MOIGE, si capì che fosse necessario riscrivere le opere con piccoli accorgimenti, che non avrebbero comunque guastato lo spirito dell'opera, ma semmai l'avrebbero resa fruibile anche ai palati più sensibili e di sicuro ne avrebbero migliorato la qualità. Così nacque il Teatro Allegro, detto anche "Commedia" dai lettori di Dante. Tuttavia gli autori più anziani, ancora abituati alle vecchie forme di spettacolo (prima tra tutte la fuga dal Tirannosauro), rimasero ancorati al vecchio metodo, che chiamarono Teatro Serio o "Tragedia" in onore alla dea Tragedia, protettrice della tristezza. Alcuni giovani autori emergenti tuttavia vollero svecchiare un po' la Tragedia e non si rassegnarono alle ferree imposizioni del MOIGE, creando un nuovo genere: Nonciclopedia la Satira.

Tragedia

Come già anticipato è quel genere il cui finale lascia sempre senza fiato: muoiono tutti. La forza delle opere tragiche sta nel finale sempre innovativo e nella sua capacità di trovare nuove trame, complicate e mai uguali a sé stesse: infatti bisogna indovinare la sequenza di chi muore dei personaggi, in ogni opera sempre diversa.
Altro punto di forza è la catarsi, da non confondersi col catarro che tuttavia da essa trae il nome, cioè "liberazione". Secondo esimi studiosi è la liberazione dalle pene della comunità mediante un capro espiatorio che prende su di sé tutte le colpe della poleis per annullarle nel sacrificio. No, non è la storia di Gesù, in quanto poi non resuscitano...
Tuttavia questa spiegazione convince poco, è molto più probabile che per "liberazione" si intendesse una vera liberazione fisica: con la morte, reale, dell'attore che interpretava il personaggio di turno gli spettatori si liberavano di chi proprio recitava male. Le belle usanze di una volta! Quelli sì che erano tempi!

Commedia

La Commedia è come la Tragedia, solo che non fa ridere. Nata con l'intento di rendere meno violenta la presenza di sangue in scena è nota per le situazioni in cui si smorzavano i toni in allegria:

Edipo re
Edipo : Ho ucciso mio padre!
Giocasta : Morto un padre se ne fa un altro!
Medea
Giasone : Medea! Cos'è tutto questo sangue per terra?!
Medea : Ma niente... ho solo le mie cose...

Ovviamente le Commedie più apprezzate erano quelle dei fratelli Vanzina e delle loro imperdibili opere del ciclo "Natale a...".

Satira

Forma di spettacolo alternativo, prende il nome da "Satiro", un deejay del V secolo a.C. che decise di organizzare uno spettacolo che facesse al contempo piangere, ridere e riflettere. In pratica una puntata del Grande Fratello. Il più celebre satirografo fu senza dubbio Luttaziade, ma anche noi non siamo da meno. Anzi.

Epoca Romana

Sì, anche presso i Romani il Teatro era una delle forme di spettacolo preferite. In particolare, vista la particolare tendenza conservatrice degli imperatori, si tornò alla fase più antica e affascinante del Teatro: la fuga dal Tirannosauro. In mancanza del lucertolone si usarono i leoni e una volta finiti gli attori si dovette ripiegare sui cristiani, ma il meccanismo era tutto sommato sempre quello.
Gli antichi Romani, che erano un po' come gli americani di oggi, amavano fare le cose in grande e vollero che gli spettacoli si svolgessero in strutture enormi, addirittura il doppio dei teatri grechi. Così inventarono il Colosseo, un immenso teatro tanto grande che poteva contenere una popolazione pari al doppio dei cittadini di Roma, per questo il biglietto costava sempre doppio. Qui gli spettacoli preferiti erano la lotta tra i gladiatori, la lotta tra gladiatori e cristiani, la lotta tra cristiani e leoni, la lotta tra leoni e Cristiano Malgioglio.
Tuttavia le opere tanto amate nel passato si persero inesorabilmente sempre più, per lasciar spazio ad una nuova forma di intrattenimento: la Televisione.

Alcune celebri opere

Qui di seguito riportiamo un breve elenco dei capolavori assoluti di quest'arte spesso dimenticata, grande nella sua semplicità e semplice nella sua grandezza. Dite la vostra ho detto la mia.

  • Adipe re, la storia di un sovrano ciccione;
  • Le Baccanti, la storia di un gruppo di donne casiniste;
  • Alcesti, la storia di una figura mitologica metà donna e metà cervide;
  • Lodo Mondadori, storia di un nano diventato gigante grazie ai suoi mille trucchi di magia;
  • Melevisione, storia incantata di folletti ubriaconi e fatine pornostar
  • Processo SME, il ritorno del nano, liberatore dei suoi interessi.

Voci concesse e connesse