Tales of Destiny

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La veste grafica poligonale della versione PlayStation del gioco, incredibilmente all'avanguardia.
« Lo conosco da quando a 4 anni mungevamo assieme le vacche, ma mentre io sono andato a studiare, lui ha scelto di fare il fighetto con le spade. »
(L'ingegnere di Team Fortress 2 su Stahn.)
« Lui? Preferiamo non parlarne, è un nostro fan così sfegatato da farci credere che ci stia sentendo anche adesso. »
(I My Chemical Romance su Leon.)
« Ecco la magia più potente di tutte: Terapia Tapioco!!! »
(Lydon mostra il potere fornitogli dall'Occhio di Antani.)

Tales of Destiny è il secondo capitolo di una serie giappocinese e indiana, in quanto in questo caso creato da una collaborazione con M. Night Shyamalan durante una sua vacanza di due settimane in Giappone. Nonostante il team originale si fosse preso i soldi degli incassi del primo titolo e se ne fosse scappato con essi, i disperati dirigenti Namco si affidarono al giovane produttore indiano, facendo come risultato cadere a dirotto i profitti della ditta e rischiando di causare una guerra nucleare tra Giappone e India.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Il tanto agognato Occhio.

Il gioco parte alla grande mostrando un'aeronave alimentata a gatti imburrati e il protagonista di origini texane che ci si infila come clandestino per immigrare in Messico dopo essersi macchiato di crimini contro l'umanità nel suo paese: per mostrare fin da subito il suo carisma e la sua personalità, il pischello viene arrestato immediatamente e riceve la cordiale ospitalità dello staff del velivolo, venendo costretto a fare il lavacessi nelle prigioni dell'aeronave, tradizione che verrà ripresa in futuro da The Elder Scroll IV: Oblivion. Un provvidenziale attacco di mostri casuali permette al giovine di campagna di nome Sthan non solo di liberarsi, ma anche di recuperare uno Spadiano, arma parlante e dispensatrice di coppini al portatore nel caso non segua le proprie istruzioni.

Armato dello Spadiano, Sthan riesce nell'impresa di far schiantare l'aeronave, uccidendo tutti i suoi occupanti e confermando le sue grandi doti di protagonista. Dopo ciò il contadinotto di campagna scopre di essere finito in Siberia anziché in Messico, ma incurante di ciò raccatta un paio di compagne e parte per fare letteralmente il cacciatore di lenti a contatto[1]; tuttavia, tempo un paio di giorni e si fa subito sgamare dalla KGB finendo nuovamente in gattabuia solo per poi essere costretto a seguire finalmente la trama di gioco per ordine dei produttori. A quanto pare un bigotto di una nazione estera ha rubato un potente manufatto che potrebbe distruggere il mondo intero con il suo potere magico: l'Occhio di Antani. Raccattato qualche altro elemento per rimpolpare gruppo e voglia del giocatore, Sthan e compagnia raggiungono in quattro e quattr'otto l'obbiettivo, lo atomizzano con la forza di Grayskull e recuperano l'occhio, portandolo al sicuro: baci, abbracci, saluti e addii vari, il gioco può dirsi finito.

...oppure no?
Istantanea del ricercatore corrotto mentre distrae una guardia per potersi così appropriare dell'Occhio di Antani.

Ecco infatti che entra in scena la diabolica mente di Shyamalan spiaccicando un plot twist enorme in faccia al giocatore: sembra infatti che uno dei ricercatori sovietici che studiava l'Occhio venga lasciato incantare con promesse di tanta gnocca, internet a banda larga per l'eternità e la resurrezione di Enrico Berlinguer, e abbia quindi finito con il decidere di voler usare l'Occhio per distruggere il mondo intero perché sì. Stahn è di nuovo chiamato dal villaggetto texano dove era tornato strisciando e di nuovo raccatta lo Spadiano e il resto del gruppo per risolvere la questione: pim, pum, pam, altre mazzate a destra e a manca e si arriva al boss finale.

...oppure no?

Non potendo resistere una seconda volta, il regista indiano vuole inserire un altro colpo di scena degno di Mike Bongiorno prima che il gioco finisca, quindi ecco che il ricercatore che era stato corrotto dall'Occhio diventa un biondone palestrato e anonimo di cui nessuno aveva mai sentito parlare, dando il via alla tanto amata[citazione necessaria] tradizione dei giochi di ruolo muniti di cattivo sbucato fuori all'ultimo secondo che pretende di essere rilevante per la trama. Stahn e compagnia pensano bene di esprimere la loro opinione sull'argomento direttamente sul cranio del nuovo arrivato, salvando il mondo e finalmente terminando il gioco.

...oppure no?

No, effettivamente è la fine: per assicurarsi che Shyamalan non creasse altri colpi di scena, i dirigenti Namco lo hanno preso, legato come un salame e messo sul primo aereo diretto in America, lasciandolo libero di scatenarsi negli Stati Uniti.

La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Curiosità

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  • Per convincere i dirigenti Namco a salvare le disgrazie di questo gioco create da Shyamalan, Sthan e Rutee hanno deciso di mettersi insieme e di sfornare un simpatico marmocchio che erediti la palma di protagonista in un sequel. Ha funzionato, ma solo per la Giappocina.
  • Anche Khang e Philia finiscono per avere una relazione, con sommo orrore dei giocatori. Fortunatamente però non hanno figli come Stahn e Rutee, in quanto al solo pensarci la character designer della serie è morto per arresto cardiaco.
  • In uno dei millemila remake, è possibile reclutare anche la sorellina minore di Sthan, che in combattimento usa una padella e lo stile di combattimento insegnatole da Samvise Gamgee.
  • Si sospetta che il prolungamento della saga del clone dell'Uomo ragno verso la fine degli anni '90 sia stato ispirato dal trattamento dei produttori nei confronti di Leon. O forse da una pessima sceneggiatura. O forse da entrambe le cose.

Note

  1. ^ Nel mondo di gioco sembrano essere la valuta locale: si vede che sono tutti ciechi.
  2. ^ O la sfiga, dipende.
  3. ^ E che, come da tradizione, ha sostanzialmente una personalità da depresso che tende all'autolesionismo.