Strage di Viareggio

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La stazione di Viareggio poco prima della tragedia.
« Capo, questo asse è arrugginito, che dobbiamo fare? »
(Addetto alla manutenzione della Cima Riparazioni.)
« E che cazzo, mettici lo Svitol e montalo, non è morto mai nessuno per un po' di ruggine! »
(Responsabile manutenzione Cima Riparazioni.)
« È stata una tragica fatalità, un evento più unico che raro. »
(Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.)
« Porca troia! »
(Mauro Moretti sei mesi dopo, quando un altro treno che trasportava GPL ha preso fuoco.)

La strage di Viareggio è nata su una rotaia la sera del 29 giugno 2009 alle ore 23:48: è vissuta pochi istanti, causato molti danni, ma soprattutto ha ucciso 34 persone senza che fossero invitate allo sciagurato evento. Oggi, dopo quattro anni, conosciamo nei minimi particolari (o quasi) dinamica, cause e colpevoli: tutto questo grazie alla giustizia italiana, efficiente come nessuno e affidabile come un oroscopo.

Dinamica

La stazione di Viareggio il giorno dopo.

Il convoglio, partito da Trecate (tranquillo comune in provincia di Novara, noto per galleggiare su petrolio e gas naturale), è diretto senza soste a Gricignano (anche questo un tranquillo comune, ma in provincia di camorra). Il carico consiste in svariate tonnellate di gas GPL presumibilmente da usare per riempire un trilione di accendini Bic. Il trenino della morte viene trainato da una locomotiva di ultimissima generazione: la E.655.175, costruita nel 70 a.C. e mossa da 12 motori in corrente continua da 400 kW, praticamente una Ferrari, ma solo nei consumi. Giunto in prossimità della stazione di Viareggio il primo carro deraglia, probabilmente per un cedimento dell'asse del carrello, trascinando fuori dai binari altri quattro carri, con resto di due. Durante il ribaltamento la cisterna viene a contatto con un elemento dell'infrastruttura, il GPL fuoriesce per prendere una boccata di ossigeno ma incontra una scintilla facendo scoccare l'amore che innesca l'esplosione. La deflagrazione è fortissima, pari a dieci volte quella che dà il via al carnevale, e l'imponente fiammata, visibile da chilometri di distanza, porta via nell'immediato undici persone e qualche migliaio di zanzare. Successivamente farà fermare il cuore ad altre due per lo spavento, altre ventuno per le ustioni riportate.

Soccorsi

Solidarietà anche dal mondo del commercio.

Tra i primi a lanciare l'allarme gli stessi macchinisti del locomotore: dopo aver tirato il freno a mano, scendono e trovano riparo dalle fiamme dietro un muro. Ottimisti, danno per scontato che in stazione siano tutti morti, così chiamano la sede di Massa. Contemporaneamente testimoni, passanti e ogni forma di vita presente nei paraggi effettua chiamate a polizia, carabinieri, pompieri, protezione civile, Studio Aperto e Bruno Vespa, ottenendo la saturazione delle linee. No, i vigili urbani non li chiama nessuno, tanto meno gli ausiliari del traffico: troppo facile fare le multe con tutto quel casino! Le sedi di Massarosa, Pisa e Lucca si preoccupano di fare quello che fanno sempre: mantenere i treni fermi o in ritardo, ma per una volta per giusta causa. Tra i primi ad arrivare, come sempre in questi casi, una massiccia rappresentanza del mondo politico armata di bla bla bla[citazione necessaria].

L'inchiesta

È la procura di Lucca ad occuparsi delle indagini preliminari: il Gip, che fino a quel momento si prodigava per risolvere l'ennesimo furto di biciclette e motorini operato dai soliti nomadi ospitati a scrocco lungo le rive del fiume Serchio, si mette subito all'opera.

Qualcosa non torna...

La prima domanda che si pone è quella di risalire ai proprietari del treno: scopre così che il convoglio, composto da quattordici carrozze, è di proprietà di una multinazionale americana che ha marchiato i mezzi con un altro nome riconducibile ad una società austriaca che a sua volta è controllata dalla prima... ma che ha dato in locazione il tutto a FS Logistica, che a sua volta li ha utilizzati per il trasporto per conto di una raffineria. I mezzi cisterna erano stati fabbricati nella DDR ai bei vecchi tempi andati.

Identikit del presunto colpevole secondo la procura.

Dopo sei mesi di aspirine il giudice giunge alla conclusione di non averci capito nulla, così decide di fare una simulazione sul campo impiegando un InterCity e un Eurostar, senza farli scontrare né ribaltare. Prima di dare il via alle operazioni però si ricorda di aprire una raccomandata arrivatagli proprio dopo aver ricevuto l'incarico, mittente: GATS, testo:

« Siamo noi i proprietari del treno, distinti saluti. »

Dopo nove mesi i familiari, che nel frattempo avevano creato un apposito comitato, cominciano ad avvertire un discreto giramento di palle, al che decidono di andare a trovare il gip in procura, così, tanto per ricordargli che solo una trentina di morti aspettano risposta.

« I vostri cari possono stare tranquilli, a breve ci saranno i primi avvisi di garanzia. »

Il tempo scorre, Viareggio è una città di mare ed è alto il rischio insabbiamento delle indagini da parte di chiunque. Passano trenta giorni e il giudice scrive tutti i nomi delle possibili persone coinvolte nel fattaccio in bigliettini accuratamente riposti in un sacco, ne pesca sette e chiama la stampa. Visto che nessuno aveva fatto ambo o cinquina, procede con un'altra pesca di undici nominativi (e siamo a 18).

« non mi sorprenderei di fare tombola... »
(Mauro Moretti prevede il futuro, lo avesse fatto anche in passato sarebbe stato meglio.)


Il 16 dicembre 2010, dopo 38 estrazioni, la tombola finisce. Moretti aveva visto giusto, aggiudicandosi varie accuse: disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Il tutto restando comodamente seduto in ufficio, provateci voi! Nell'incidente probatorio i periti nominati dal Gip sposano la tesi dei consulenti nominati da FS, peccato che dei due periti il primo non si era mai occupato di incidenti ferroviari, mentre il secondo era retribuito dalla stessa RFI ma si era dimenticato di comunicarlo al giudice. Le conclusioni sono una vera e propria genialata: tutta colpa di una zampa di lepre. Il 22 luglio 2013 la Commissione Ministeriale di Indagine del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblica una relazione che ribalta completamente la tesi esposta poc'anzi: tutta colpa di un picchetto! Qualcuno azzarda anche l'ipotesi che la tragedia possa essere stata causata da un calcio rotante di Chuck Norris, considerando le precedenti perizie non è poi così scandaloso pensarlo. Il 18 luglio 2013 il Gup di Lucca decide per il rinvio a giudizio di 33 imputati, tra cui i vertici delle Ferrovie dello Stato, e fissa al 1 novembre 2013 la data di inizio della prima udienza del processo per la strage. Dopo aver chiesto la disponibilità alla famiglia Orfei per un tendone (rigettata), si opta per effettuare il dibattimento al polo fiere del capoluogo di provincia.

« E lo Stato? Dov'è lo Stato italiano? »
(Classica considerazione di chiunque.)
« Lo Stato si costituirà parte civile nel processo. »
(Tutti i politici subito dopo la tragedia.)
« Lo Stato non può costituirsi parte civile. »
(Letta appena ricevuta l'offerta milionaria di GATS per levarsi dai coglioni.)

Il processo

Novembre 2013: parte la farsa il processo. La prima udienza è servita solo ad assegnare i posti in prima fila e verificare se l'amministrazione comunale ha ben ristrutturato lo stabile. Successivamente gli avvoltoi avvocati degli imputati hanno chiesto nell'ordine: un minuto di silenzio, un milione di euro, un aperitivo, un milione di posti di lavoro e l'esclusione dalle parti civili di gran parte dei parenti delle vittime, cugini dei cugini compresi. Il tribunale ha però ravvisato una discreta presa per il culo in tutto ciò, respingendo quasi tutte le richieste. Saranno parti lese familiari, Regione, Provincia, Comune, frazione, via e tutti i numeri civici. Per condire il tutto una manciata di associazioni quali Codacons, Croce Verde, Alcolisti Anonimi e amici dello Zoo di Pistoia. Il procedimento è ancora in corso, ma siamo certi che chi ha sbagliato pagherà. <poll> E tu, come credi che finirà il processo? A tarallucci e vino. Incolperanno il treno. Incolperanno la Banda della Magliana Quale processo? </poll>