Smeet

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Primo paese al mondo che ha sperimentato Smeet versione Beta.
« Quello che fa per me! »
(Pensionato in cerca di forti emozioni su Smeet)
« Avete rovinato mio figlio, criminali! »
(Madre di un utente di Smeet)
« Ti faccio vedere le tette in cam se mi regali 500 smeet coins »
(Ragazzina di quindici anni sull'arte di prostituirsi)

Smeet è un noto social forum dai contorni foschi, contrabbandato come videogioco innocente ai più.

Il social game, se così lo si può chiamare, è in 3D (disgraziati depravati disoccupati), la nuova moda per indossare panni virtuali appositamente confezionati da uno staff di pervertiti.

Origini

Il logo satanico del videogioco.

Gli ideatori e padri fondatori di Smeet, sono due criminali di origine tedesca, certo Otto Graf von Orco e un certo Peter Strunze. Messo da parte il passato oscuro di stupri, rapine ed estorsioni, decidono di buttarsi nel crimine informatico: mettono a punto il loro piano criminale assoldando webdesigner, hacker, disegnatori 3d in pensione, secondini di S.Vittore, Dj disoccupati, nonché un folto numero di telefoniste di chatline erotiche, il tutto chiuso dentro un cantinone condominiale di Wolkestrasse, nella periferia di Berlino est, circondato da cani alani. Qui il progetto vede la luce il 6 giugno 2006.

Scopo di Smeet

Ben presto ci si rende conto della micidiale trappola nella quale sono caduti migliaia di persone con la vana illusione di diventare ricchi attraverso l'approviggionamento di "coins": soldi veri vengono scambiati per soldi virtuali, con cui si possono comprare cose virtuali.

Una banda di misconosciuti dai nomi trendy fa a gara per accaparrarsi un posto al sole, o fra le cosce della prima che accetta le loro avances: la chat in 3d viene presentata come un gioco, ma anche il video poker lo è, e non per questo è educativo. Ma tutto questo nasconde una micidiale trappola: memori del grigiore della prigionia, i due padri fondatori di Smeet hanno pensato di impegnare gli utenti in lavori virtuali, e renderli dipendenti dall'accumulo di coins, valuta fittizia ottenibile scambiandola con soldi veri, per poter acquistare beni digitali. La perdita di contatto con la realtà è devastante: l'acquisto di cocktail virtuali, induce l'utente all'alcolismo, dato che dopo aver convertito soldi veri in soldi fittizi per comprare un mojito virtuale, tanto vale abbreviare la trafila e sputtanarsi direttamente soldi veri in alcolici veri. Parimenti, l'uso di slot machine virtuali rende abituale l'uso di slot machine reali dei bar più malfamati.

Voci correlate