Siddharta

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Siddharta è uno pseudo-romanzo del plurirattristato premio Nobel per la guerra Herman Hesse. Il libro consiste in una serie di farfugliamenti di ispirazione divina, raggomitolati intorno a una storia più che falsa e più che incredibilmente fasulla. Siddharta tra l'altro è comunemente il nome attribuito al grande stomaco, Buddha.

Trama

La copertina della prima edizione di Siddharta. Hesse era ancora indeciso sul titolo.

Il protagonista del libro è un giovinastro dotato di incredibile dabbenaggine. Ricco da fare schifo, pieno di soldi, di vestiti, di Tamagotchi, di cinte D&G e di tutte le suppellettili varie, quel gran rompiballe insoddisfatto di Siddy, previa illuminazione di stampo ascetico-mistico (probabilmente sotto l'effetto di acidi provenienti dal delta del Gange) decide di darsi all'eremitaggio. Lì incontra quello che sarebbe divenuto l'amico di sempre, inseparabile e fedele: il bandito Gambadilegno. Gambadilegno, nonostante il nome un po' dissonante e l'aspetto quantomeno poco raccomandabile, si rivela un amico degno di fiducia e di stima. Insieme a lui Siddharta trascorre un intenso periodo di vandalismo e scorribande giovanili, atte a danneggiare gli interessi commerciale del losco Topolino. Dopo aver fatto atti deprecabili, come aver suonato a circa 5000 citofoni diversi, aver graffiato dalle tre alle quattromila autovetture e essersi rifiutato di aiutare due vecchiette ad attraversare la strada, il nostro eroe inizia a capire che la Strada da seguire è un'altra. Una nuova illuminazione porterà il protagonista ad abbandonare l'amico di sempre e ad avvicinarsi al mondo dello show-business. Sfruttando le pericolose conoscenze fatte in precedenza, Siddharta entra in contatto con il boss della mafia indù Bulbasaur. Assieme a Bulbasaur il nostro eroe non solo inizierà una lunga e redditizia attività lucrativa, ma vincerà anche la lega Pokémon di Addis-Abeba. Stufo però di questo stile di vita senza regole, Siddharta si reca, in ultimo, ormai provato e malaticcio (avendo contratto la febbre suina), da un vecchio pescatore, suo vero insegnante di vita. Il vecchio pescatore si rivelerà però un perfido assassino, uccidendo Siddharta tra mille agonie, tentando di emulare il noto film record di incassi "Hostel".

Il vecchio maestro di Siddharta, prima che lui lo uccidesse brutalmente.

Struttura

Siddharta segue la classica struttura dei romanzi epico-cavallereschi della letteratura Maya. In parole povere è difficile capirne il contenuto, individuare il senso delle frasi e più in generale leggere il romanzo stesso. Hesse aveva come idea quella di creare un libro di "fai da te" che potesse fare concorrenza al manuale di artigianato casalingo per eccellenza: "Robinson Crusoe". Quando si rese conto di aver creato un mostro, per Herman fu troppo tardi: il libro era già in tutte le librerie del globo. Proprio in questo frangente nacque la furiosa battaglia legale che vide coinvolto l'autore contro la famosa catena di negozi Brico Center.

Famosa poi in Siddharta è la visione distorta e psichedelica di un'India di nullafacenti, travestiti atti a bagordi e festini orgiastici e più in generale a un paese allo sbando e storicamente improbabile.

Successo

Siddharta è stato sicuramente un bestseller e un successo di critica e pubblico. L'autore, per aver scritto questo romanzo, ha vinto un Oscar, il premio Strega, due Golden Globe e 85 Grammy. La fama indiscussa del libro è però da attribuire quasi esclusivamente a Roberto Baggio, il quale, riconvertitosi al buddhismo, ha fatto non poca pubblicità allo scritto. Unica nota dolente in tutta questa apoteosi di idiozia è indubbiamente la triste storia del plagio...

Triste storia del plagio

« Non ti scordare di seguire l'antisemitismo, qualunque cosa tu faccia »
(Papà Siddharta al figlio)
« Sono stato Furher del nono Reich, ma nessuno se ne è accorto »
(l'orrido vecchio pescatore)

Hesse fu accusato dai nazisti di aver copiato quasi interamente il suo libro dal classico della letteratura romantica (serie "Harmony") "Mein Kampf", scritto e ideato dal simpatico Adolf Hitler. Risulta evidente più di uno spunto preso dallo scritto nazista, in particolare il toccante momento sopra riportato dell'addio di Siddharta alla famiglia intera e le famose frasi del vecchio maestro, il pescatore killer che troviamo alla fine del romanzo. Nonostante comunque le aspre critiche mossegli contro dal settimanale di letteratura "Nazifesto", Siddharta si confermò come successo mondiale dando fama, celebrità e tanta figa al suo felicissimo autore.