Schizzo:Guerre puniche
Guerre puniche è una trilogia cinematografica composta dai film Prima guerra punica, Seconda guerra Punica e Terza guerra punica[1], prodotti nel corso del III e del II secolo a.C. e finanziati dallo Stato Romano. Ognuna delle pellicole fece gran scalpore uscendo al botteghino e producendo molti incassi per la Res Publica, rendendo possibile la famigerata spedizione militare in Antartide. I film furono ispirati dall'antecedente successo, Guerre persiane, e narrano la perpetua lotta tra le due potenze[senza fonte] mediterranee di Roma e Cartagine.
Prima guerra punica
Ambientata nel Mar Mediterraneo, in Sicilia e in Africa, la Prima guerra punica inizia con un gruppo di ubriaconi (i Mamertini) che vanno a fare nottata a Messina, uccidendo nel processo qualche migliaio di persone. In un disperato tentativo di evitare la trasformazione della città in una perenne Oktoberfest, i Messinesi richiedono l'aiuto dei Cartaginesi, famigerati antagonisti, che causarono a loro volta una richiesta di aiuto dei Mamertini nei confronti dei Romani. I Romani, proponendosi come mediatori ma volendo in realtà avere il controllo della Mafia Siciliana, occupano Messina e fanno fuggire i Cartaginesi. Inizia così la guerra. I Romani fanno presto a occupare buona parte della Sicilia, ma non possono andarci in vacanza perché i Cartaginesi affondano le loro barche con la propria marina ogni volta che provano ad attraversare lo stretto. Inizia così la costruzione della marina Regia Romana, che mostra subito la propria potenza venendo sconfitta in varie battaglie. I Romani, non sapendo manco nuotare, montano sulle proprie navi il corvo, un uncino che permette loro di aggrapparsi alle navi nemiche e salirci a bordo. Così i Romani vincono la Battaglia di Milazzo e molte altre e si sentono così sicuri di sé da andare in Africa a liberare Cartagine da sé stessa. Guidati dall'eroe Attilio Regolo, un incapace condottiero, sbarcano nel continente nero ma si fanno annientare perché i Cartaginesi pagano un generale spartano per fare il lavoro al posto loro. Lo stesso Attilio Regolo viene catturato ma è poi rilasciato per andare a dire ai suoi concittadini di arrendersi per poi ritornare a farsi ammazzare a Cartagine. I Punici, alquanto intelligenti, attendono il suo ritorno. Alla fine Attilio, in un chiaro momento di lucidità, torna dai propri nemici per farsi uccidere senza aver nemmeno detto ai propri compagni di arrendersi.
- ^ Titoli alquanto originali.