Salto in lungo

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Andrew Howe si cosparge di cenere perché quella sgallettata della vicina di casa gli ha ciulato per l'ennesima volta l'ultimo Kinder Bueno.

Il salto in lungo è una specialità dell'atletica leggera dove i cosiddetti atleti, dopo aver preso una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta asse di decollo, cercando di atterrare[1] il più lontano possibile in una buca riempita di sabbia tipo quella che si usa per le lettiere dei gatti.

La lunghezza del salto viene misurata da alcuni giudici chiamati giudici dal grande Capitan Ovvio.
Il salto in lungo, inoltre, fa parte dei salti in estensione, cioè tutti quelli che hanno bisogno di una molla per allungarsi.

Elementi tecnici ed esecuzione

Gli elementi principali per l'esecuzione sono: una zona di salto, fatta di materiale sintetico come lo sportflex super-X[2], una zona di stacco e la fossa (o buca) che è riempita di sabbia.

L'esecuzione tecnica è suddivisa in 4 parti:

  • Rincorsa: l'atleta cerca di raggiungere la massima velocità per impattare al suolo e posizionarsi meglio degli altri avversari. Per questo motivo non usa molte protezioni ma soltanto una casacca e un pantaloncino stretto, utile soprattutto a evidenziare il pacco.
  • Stacco: attraverso una forte azione del mignolino l'atleta eleva il suo bacino staccandosi da terra. Se non ci dovesse riuscire può sempre tentare con il metodo a reazione, ovvero produrre una fragorosa scoreggia sperando così di decollare.
  • Volo: è una fase in cui gli atleti usano metodi diversi. Se sono ricchi infatti prendono il jet privato ottenendo così ottimi risultati. Se invece sono poveri si lanciano e si spalmano sugli zigomi molto prima del dovuto.
  • Atterraggio: Questo è il momento più critico. La tecnica ottimale consiste nell'atterrare sui denti, al fine di lasciare un solo segno nella sabbia, per poi rotolarsi in avanti cercando di non spezzarsi il collo. Purtroppo ben pochi ci riescono, tanto che il salto il lungo è una delle maggiori cause di morte al mondo, seconda solo all'assistere a un discorso della Gelmini.

Curiosità

  • L'uso della sabbia al posto di un solido terreno serve per velocizzare la sepoltura in loco dei numerosi saltatori deceduti in fase di atterraggio.
  • Se riesce a non farsi vedere dai giudici, l'atleta ha il diritto di utilizzare secchiello e paletta per spostare il segno lasciato sulla sabbia fino a 18 metri più avanti.

Note

  1. ^ Possibilmente senza strafacciarsi al suolo!
  2. ^ Usato anche per la produzione di profilattici.