Ruoli nel calcio

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« Oh raga.. Portieri volanti? »
(Lo sfigato che viene designato in porta.)


Origini

Il calcio venne creato tanti anni fa dall'uomo che non voleva passare il weekend a fare la spesa il sabato e il pranzo con la suocera la domenica dunque creò questo posto sacro chiamato stadio dove può avere atteggiamenti così animaleschi e privi di ogni forma di civiltà tanto da confermare la teoria dell'evoluzionismo di Darwin. Il problema è che sul campo ci vuole ordine e tattica, non si può solcare quel magico terreno senza uno schema ed ecco che corrono in soccorso i studiosi del calcio, gente rubata all'agricoltura, che colloca un preciso ruolo ad una precisa zona del campo.

« Ma è chiaro che funziona meglio come terzino fluidificante perché sa attaccare gli spazi. »
(Nessuno sa spiegare cosa voglia dire questo concetto.)

Portiere

Intensa sessione di allenamento per un portiere.

In un ideale schema di calcio si inizia sempre dall'estremo difensore, lui è il giocatore addetto principalmente a due cose: parate e bestemmie. Si trova li, in mezzo a due pali e una traversa, protetto dai suoi fedeli servitori, i difensori. Passa la maggior parte della partita come spettatore non pagante mentre i suoi compagni si fanno il mazzo per portare i tre punti a casa, quando viene chiamato in causa, se sbaglia, scarica rapidamente la colpa alla difesa uscendo sempre pulito. Ma nessuno ha il coraggio di dirgli niente perché per sua fortuna ricopre un ruolo fin troppo delicato e ciò gli conferisce molto potere. Questo ruolo fa categoria a sé in tutto e per tutto, l'età in cui di solito un calciatore si ritira è 33-34 anni, per i portieri questo dato non vale assolutamente dato che loro di solito verso i 65 anni si sentono ancora in piena pubertà.

Difensore Centrale

Difensore sorpreso di essere stato ammonito dopo un leggero intervento sull'avversario oramai morto.

Lo si chiama così perché Macellaio suona male, soprattutto per gli attaccanti. Ha la tecnica e la grazia di un termosifone di ghisa che sgocciola, la sua unica funzione è quella di rincorrere gli avversari come un prete rincorre un bambino. La sua sete di sangue è implacabile, se non colleziona quei 400 cartellini gialli per stagione non è contento, deve mandare in infermeria gli esterni offensivi altrimenti la notte non dorme.

Ma ha anche dei difetti.

Di solito il difensore centrale è anche quello con più esperienza di tutti, lo si prende bello anzianotto così che quando bisogna difendere il risultato la sua abilità acquisita nelle trincee della prima guerra mondiale possa tornare utile. Nei tempi più moderni il catenaccio all'italiana è stato sostituito da una espressione anglofona nota come "park the bus" che permette ai difensori di aspettare il nemico nel proprio territorio per poi farne carneficina.

Riconosci un difensore che prova ad uscire dalla propria trequarti perché ha uno sguardo spaesato e non sa bene cosa fare, di solito, nel dubbio, tira le "stecche" per poi rifugiarsi di nuovo nella sua area.

Terzino

Una delle categoria più apprezzate nel mondo del calcio, il terzino non è altro che un motorino rubato su cui è stata applicata magia nera per trasformarlo in una persona. La loro UNICA funzione è correre, non importa cosa facciano, l'importante che corrano. Il mister gli chiede solo quello. Non sono particolarmente abili a difendere o attaccare, di solito corrono come se fossero inseguiti da una schiera di cani affamati per poi provare ad effettuare dei cross sulla fascia, una volta che il cross è stato eseguito corrono di nuovo per riprendere la posizione affiancando il difensore centrale.

Se ci fate caso a fine di ogni partita il terzino non viene mai intervistato, motivo ? Perché appena l'arbitro emette il triplice fischio i terzini vengono inseriti all'interno di un polmone d'acciaio prima che questi collassino per terra privi di vita.

Una vita dura quella del terzino, non c'è che dire.


Centrocampista

Un centrocampista difensivo qualche secondo prima che l'arbitro dia inizio alla partita.

Ruolo importantissimo, il collante della squadra. Il centrocampista è collocabile nella categoria di "bob l'aggiustatutto" poiché in campo è colui che deve fare tutto, fase offensiva e fase difensiva, raccattapalle e durante l'intervallo vendere fruttini nella tribuna. Ma ridurre un ruolo così importante ad una scarna descrizione non è sufficiente, va infatti sottolineato che vi sono ben quattro tipi di centrocampista da esaminare:

Centrocampista difensivo

Sembra più un rottweiler incazzato che un giocatore di calcio. Se ne resta rintanato nella sua trequarti aspettando gli avversari per poter spezzare qualche tibia. Basandoci sulla teoria il suo ruolo sarebbe quello di recuperare palloni e spezzare i contropiedi avversari ma dato che al posto dei piedi si ritrova due mazze da golf di solito passa i 90 minuti della partita ad inseguire ed abbaiare all'avversario mordendo le caviglie. Lo si può riconoscere subito poiché è quel giocatore che nella propria trequarti sbava e ringhia come se avesse la rabbia ma, una volta uscito in avanscoperta nella trequarti avversari, fa più sbagli e danni del governo italiano.

Centrocampista Box to Box

Più raro di una apparizione di San Gennaro a Torino. Questo tipo di giocatore è il più ricercato da ogni allenatore perché ha la capacità di fare tutto in campo; fase offensiva e difensiva, sparare missili terra-aria dai 30 metri e lanciare in profondità gli attaccanti. Nel campo non ha una locazione precisa poiché lo si trova spesso in svariate zone del campo tanto infatti da dubitare se non abbia acquisito il dono dell'ubiquità. Il problema è che molto spesso non ha gli stessi polmoni del terzino quindi dopo un'abbondante mezz'oretta lo si ritrova più stanco di un operaio che fa un triplo turno ma GUAI a sostituirlo, lui dirà di essere sempre in perfetta condizione. Meglio la morte alla sostituzione per questo tipo di giocatore.

Centrocampista laterale

Veniamo a questo particolare tipo di centrocampista che ancora non ha trovato la sua collocazione non nel campo, ma proprio nella vita. Non è né un'ala e ne un terzino, non può spingere troppo altrimenti lascia scoperta la fascia e non può difendere in maniera eccessiva altrimenti la squadra non riesce a salire come dovrebbe. Non è ne carne e ne pesce insomma. Ci sono esterni che a fine partita si domandano dubbiosi se abbiano effettivamente contribuito a qualcosa, spesso la risposta è no.

Centrocampista offensivo

Le ultime immagini di questo giocatore che fa la fase difensiva risalgono al 1952. Con centrocampista offensivo ci si riferisce a quel giocatore che pensa di essere la reincarnazione di Maradona e passa tutto il suo tempo nella trequarti offensiva cercando di dribblare l'avversario e tirare da fuori aria uccidendo nel 99% delle volte lo steward di turno che da le spalle alla porta. In altri casi lo si può vedere impegnato nel cercare di mandare i proprio compagni a rete con passaggi filtranti ma, puntualmente, lo si vede bestemmiare contro il guardalinee poiché l'attaccante era in fuorigioco. Non c'è pace per questo giocatore. Giocatore molto agile e rapido, crede di essere alle olimpiadi invernali di Torino dato che passa la maggior parte del tempo a fare lo slalom tra gli avversari ricevendo tanti di quei calci da fare invidia ad un maestro di taekwondo.

Attaccante

Pirlo prima del famoso gol con lo scavetto a Hart agli Europei 2012. O forse no.

Come poter descrivere l'attaccante senza usare insulti ? Impresa davvero ardua. Sta li, negli ultimi venti metri di campo aspettando il pallone come una vecchietta che aspetta il pullman sotto il sole cocente. Il suo unico ruolo è quello di segnare, non gli si chiede altro, deve solamente correre e tirare verso lo specchio. Il ruolo adatto per persone mono-neuroniche. Da distinguere la punta dalla mezza punta poiché la prima costruisce una vera e propria capanna all'interno dell'area avversaria non muovendosi da li nemmeno sotto minacce del portiere; l'altra invece è più mobile e capisce che accorciando verso i centrocampisti può creare più occasioni. Data la sua forte presenza in area avversaria si crea un fortissimo legame con i difensori scambiandosi così tante "carezze" da far dubitare agli spettatori se questa sia una partita di pallone o uno scontro di MMA.

Ala offensiva

Negli angoli più bui della trequarti avversaria ecco comparire probabilmente la figura più losca di tutto il mondo del calcio, l'ala. Solitamente alto un metro e una vigorsol, costretto a giocare con i sassi nelle tasche per non volare alla prima folata di vento, l'ala offensiva passa tutti e i 90 minuti a provare dribbling su dribbling nel tentativo di saltare l'uomo per creare superiorità numerica in fase offensiva. Nei rari casi in cui ci riesce, l'ala compierà sempre e solamente due cose:

La prima è il classico tiro a giro alla Robben. Ora, le possibilità che questo colpo riesca sono pari a quelle che abbiamo noi di finire a letto con una top model or dunque la maggior parte delle volte sono gli spettatori a dover parare il tiro ma, in quelle poche occasioni ove il tiro centri lo specchio della porta, il giocatore verrà portato in gloria nemmeno avesse risolto il problema della fame del terzo mondo.

La seconda, chiamata anche la grande infamata, non è altro che raggiungere quasi la linea di rimessa per poi mettere in mezzo una palla tesa e bassa verso il dischetto dell'area dove ci sarà un inserimento da parte di un compagno che non dovrà far altro che appoggiare la palla in porta.

Per questi motivi l'ala è il giocatore più odiato da tutta la difesa avversaria che passerà dunque tutta la partita a cercare di infortunarlo nei modi più cruenti possibili, non per niente sono i giocatori che passano più tempo nelle infermerie che con la propria famiglia.