Resident Evil (Videogioco)
E ora cammina o ti riduco a un colabrodo, stronzo! »
Resident Evil (tradotto dall'inglish "Male Residente", titolo storpiato dall'originale "Biohazard" perché gli aveva già fottuto i diritti una band metal) è il primo capitolo della saga con gli zombi che fa tanta paura (o almeno faceva) prodotta dalla Capcom. Uscito nel 1996 e già rifatto nel 1997 col sottotitolo Director's Cut perché i dialoghi facevano schifo, ha lanciato la moda dei revival survival horror in tutto il mondo e dato un motivo ai ggiovani per guardare i film di George Romero.
Storia
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler. Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza. |
In seguito a delle morti sospette nei boschi fuori Raccoon City, causate da un non ben identificato animale, viene inviata ad indagare la Squadra di Servizio Salvataggio Tattico (che in inglese fa S.T.A.R.S.) della polizia, anziché un qualsiasi guardaboschi. Purtroppo la squadra Bravo tarda a tornare indietro o solo a dar notizie, così viene spedito il team Alpha dei protagonisti composto da Wesker, Jill, Chris, Barry, Brad e uno che muore. La squadra Alpha viene smollata in una radura alla ricerca dei resti del primo elicottero e prontamente abbandonata dal suo pilota, Brad, che se ne vola immediatamente al sicuro. Vengono quindi attaccati da un dobermann[1] con le membra cadenti e, nella corsa per mettersi in salvo, si imbattono in una villa gigantesca nascosta tra due alberelli e una coltre di nebbia degna di Silent Hill.
Nella foga di varcare l'uscio, un componente a caso del team rimane chiuso fuori, ma gli altri se ne sbattono di riaprire la porta per ragioni di sicurezza, nonché di strizza. La magione sembra disabitata da tempo e gli sbirri si guardano in faccia chiedendosi chi paga la bolletta contando che le luci sono comunque tutte accese. Proprio mentre si stanno per mettere le mani addosso per stabilire chi abbia ragione, ecco che si odono degli spari provenire da una delle sale della casa e Chris (o Jill, ma teniamo buono Chris) va a controllare. Trova un membro del team Bravo con la testa di uno zombi a bagnomaria tra le sue cervella, e gli pianta due colpi in faccia; o almeno, cosi avrebbe fatto SE si fosse degnato di portarsi dietro la pistola, che ritroverà solo in seguito.
Terrorizzato torna indietro (o perde parecchia energià cercando di uccidere il sudetto zombie col coltello base) per avvertire i compagni rimasti all'ingresso, ma lo ritrova completamente deserto. Per essere un corpo tattico della polizia c'è da dire che il gioco di squadra non è il loro forte. Passa così al setaccio la villa risolvendo enigmi dal dubbio meccanismo con lo scopo di ritrovare le chiavi per aprire le varie stanze della magione, perché sia l'architetto che il proprietario di casa dovevano avere una mente un attimino malata per complicare il libero accesso alle stanze interne. In una di queste trova Rebecca, medico del team Bravo, e la conosce per la prima volta anche se lavorano assieme da almeno un mese. Anche qui Rebecca offre il proprio aiuto a Chris; lui accetta, ma poi vanno entrambi per i fatti loro anziché in squadra.
Dopo aver eliminato zombi, cani zombi, corvi zombi e un'anaconda non zombi ma grande come quella del film, Chris mette insieme quattro tasselli trovati qua e là e li ficca in un mosaico trovato in cortile, peraltro pacchianissimo, che una volta completato apre la porta d'accesso al giardino sul retro, altrimenti inaccessibile perché sì. Nell'intento di trovare i compagni il protagonista raggiunge così la tenuta dei giardinieri, talmente sottopagati che hanno confuso il diserbante con un qualche tipo di agente chimico e hanno trasformato il geranio in un baobab senziente. Chris fa pulizia del verdurone con l'aiuto di Rebecca e la manda di nuovo a funghi, per poi tornare alla villa a testare l'ennesima chiave ritrovata.
Sulla via del ritorno ritrova Wesker, che lo informa di non avere la benché minima idea di che fine abbia fatto Jill, ma gli suggerisce di cercare altri indizi tipo "Giù di là fai tu a me sta bene", e di non seguirlo assolutamente per nessun motivo perché lui riesce a risolvere casi unicamente quando è da solo. Chris torna allora alla villa e fa la conoscenza di creature simil-rettilose col vizio di accarezzare la gente con le unghie, sguinzagliati all'interno della casa da non si sa davvero chi.[citazione necessaria] Apre allora l'unica porta che gli era rimasta nella casa ma non ci trova niente; deluso e amareggiato picchia i pugni su un pianofort, richiamando così l'anaconda affrontata in precedenza che sbuca dal camino e, incazzata come la bestia che è, sfonda il pavimento nel tentativo di papparsi il belloccio. Tolto definitivamente di mezzo il rettile, che si liquefa come un Calippo al sole, Chris scopre all'interno del buco nel pavimento una stanza di tre metri per uno[2] che si rivela essere un passaggio segreto verso un sotterraneo umido e puzzolente. Qui incontra Enrico Capelli[3] che, prima di rivelargli il segreto per cuocere la pasta al dente, viene ucciso a pistolettate da un'ombra che corre via. Chris ci rimane talmente male che perde almeno dieci minuti ad interrogarsi su chi potesse essere stato. Poi insegue la figura misteriosa attraverso i cunicoli, affrontando decine di stupide insidie degne di Temple Run, ma non trova nessuno.
Dopo una breve boccata d'aria forzata a causa di tutti 'sti dannati indovinelli, Chris si infila in un'altra cantina per trovarci dentro un laboratorio biologico di proprietà della casa farmaceutica Umbrella, dove venivano condotti esperimenti su virus letali da vendere ai Jihadisti mediorientali. Almeno prima dell'incidente che ha zombificato il personale... Chris ritrova valanghe di indizi incriminanti e scopre che pure Wesker è sorprendentemente[citazione necessaria] colluso nell'affare fino alla cima dei suoi capelli a punta. Come faceva a gestire questa doppia occupazione di capitano della polizia e scienziato pazzo a tempo perso? Girovagando per le sale finalmente Chris trova Jill, che è stata risparmiata dall'essere crivellata di colpi per dubbi motivi morali e rinchiusa in una cella; decide quindi di affrontare il suo capoccia ovunque egli sia e malmenarlo fino a sottrargli la chiave. Lo ritrova all'entrata del laboratorio Armi Bio Organiche[4] dove Wesker stesso si offre di fare da guida turistica puntando a Chris la pistola in faccia. Wesker mostra quindi al protagonista il Tyrant, n'abbominio creato sperimentalmente dalla casa farmaceutica come soluzione alternativa all'utilizzo dei droni in guerra, ma quando lo libera per massacrarlo il bestio lo guarda storto e lo trapassa da parte a parte con delle unghie di un metro, rivolgendosi poi a Chris per un abbraccio amichevole. Il belloccio, ormai coi nervi a pezzi, replica a magnumate e mette l'invincibile[Lo diceva Wesker] creatura KO, per tornare poi a salvare Jill e darsela a gambe assieme dopo aver fatto attivare l'autodistruzione a Rebecca, che passava di lì in quel momento ed era libera da altre commissioni. Se questa sia stata attivata per eliminare la minaccia del Virus-T come detto da Chris, o per eliminare le prove dell'Umbrella come suggerito da Wesker non è dato saperlo, ma diciamo che è convenuto a tutti. Sul retro della villa i protagonisti trovano un comodo eliporto che il pilota dell'elicottero, Barry o Brad a caso, si trova comodamente a sorvolare, e comodamente li avverte via radio con un tempismo talmente perfetto da essere comodamente giudicabile ridicolo. Il Tyrant sbuca dal pavimento per salutare e augurare a tutti un buon rientro a casa, ma Chris si fa prendere dallo spavento e gli scarica il lanciarazzi sui denti. Eliminato anche l'ultimo organismo vivente Chris, Jill, Barry (o Brad) e forse Rebecca[5] se ne tornano a Raccoon City con un urgente bisogno di una birra e una doccia.
Personaggi
Stile di gioco
Resident Evil segue tutte le regole degli azione/avventura degli anni '90: è infatti in terza persona, i movimenti del personaggio sono legnosissimi e la visuale di gioco è stata pensata apposta per non permettere mai al giocatore di vedere e mirare il bersaglio da distanze di sicurezza; è incentrato sulla sopravvivenza del protagonista (dato dal coefficiente vita/munizioni) attraverso orde di non morti e sulla risoluzione degli stupidi enigmi di cui tutto il gioco è costellato.
La censura non ha tardato ad arrivare ed ha cambiato quasi tutto quello che era considerato violento e truculento lasciando poco o nulla del gioco originale, questi sono solo due esempi di quanto materiale è stato tolto nel nome dei "poveri pampini" dalle scene: il filmato iniziale che non è violento per un cazzo ma sembra un ammasso di sketch stile video di un YouTuber, dove il nero viene fatto a pezzi dal dobermann zombie tra mille esplosioni di pixel irreali al 100%, è stato rimaneggiato per apparire meno cruento di un episodio di Amici di Maria De Filippi (infatti si vede solo la faccia di un cane e i protagonisti che fuggono) mentre la scena del primo zombie che doveva originariamente fare saltare i giocatori sul divano, non lo mostra più coi canini colanti ficcati nelle sanguinose cervella della vittima, ma solo di spalle mentre banchetta.
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Il Virus-T rende gli umani di cartongesso. Infatti una volta morti basta un semplice calcio in faccia per staccargli via la testa.
- Durante il gioco gli zombi non possono aprire le porte delle stanze. L'unico che ci riesce era in realtà un umano, ma il protagonista non l'aveva capito.
- Il ragno viola, grande quanto un furgoncino, che si trovava all'interno della villa, si nutriva molto probabilmente della sua stessa prole, essendo imprigionato in una stanza tre metri per tre da almeno tre settimane.
- A Raccoon City è sufficiente un cane che abbaia per legittimare i poliziotti a entrare in una casa senza mandato, ma bisogna innescare l'autodistruzione del palazzo per toglierseli di torno.
- A Raccoon City la gente si porta il mazzo di chiavi nella vasca da bagno.
- A Raccoon City gli architetti sono dei malati mentali.
- A Raccoon City non esistono psichiatri.
- A Raccoon City piovono serpenti.
Pagine correlate
Note
- ^ Ma potrebbero essere anche due, da sto filmato di merda che ricorda tanto un videoclip scrauso anni 80 dei Dead or Alive, non si capisce un cazzo.
- ^ . . .
- ^ Come cazzo c'è arrivato lì che i passaggi a ritroso son tutti chiusi?
- ^ E non biologiche come dice la traduzione.
- ^ Ma nel filmato finale non si vede.
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