Renji Abarai

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(Rimpallato da Renji)
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Renji Abarai quando qualcuno diffama Che Guevara
« Ti decidi a decolorarli, fissato che non sei altro? »
(Rukia Kuchiki su capelli rossi)
« Mai! »
(Renji Abarai a Rukia Kuchiki sui propri capelli)
« Non lo conosco, davvero. »
(Ananas malefico omicida su Renji Abarai e la sua acconciatura)
« BRUTTO PORCO CAPITALISTA! »
(Renji su Byakuya Kuchiki)
« Perché tutte a me? »
(Byakuya dopo l'assegnazione di Renji al grado di vice-capitano nella sua compagnia)
« Beh... qualche hollow l'ho fatto fuori anch'io dai... »
(Renji cerca di giustificarsi quando Rukia DA SOLA ha fatto fuori un Espada, e lui, con tanto di aiuti, non ce l'ha fatta)



Renji Abarai (阿散井 恋次, Abarai Renji) è un personaggio truzzo comunista del manga-anime Bleach creato da Tite Quadro. Non è né il protagonista, né un antagonista di rilievo, né un figo pazzesco come il suo capitano: è tutt'al più un piacevole contorno per farsi quattro risate con la sua simpatia, la sua incapacità, la sua sfiga nel trovarsi di fronte sempre avversari tre volte più potenti di lui. Inoltre è stato tesserato in praticamente qualunque partito comunista di ogni singolo paese al mondo, Nigeria e San Marino inclusi: ormai solo Cuba è rimasta a dargli un briciolo di soddisfazione... Insomma dai, consci di questo fa tanta tenerezza e suscita tanto compatimento che è impossibile non amarlo! È il vice-capitano della Sesta Divisione, comandata dal milanese leghista risaputo Byakuya Kuchiki col quale ha avuto più di qualche screzio in passato. È anche il miglior amico della sorella di questi, Rukia Kuchiki, con la quale, prima che il polentone la adottasse, ha condiviso molte bellissime esperienze teppistiche e scoutistiche tra le baraccopoli di Soul Society.

Vita terrena

Renji nacque sulla terra col nome di Abelardo Juanez Mikail Igor Kastroski, nella Russia del sud, appena cinque metri più in su del Kazakistan (cosa che di fatto lo rende un terrone del suo paese natale). Suo padre era un operaio Russo, sua madre un'avvenente cubana truffata dalla sua agenzia di viaggi e spedita in mezzo ai barboni della tundra (non che se ne lamentò mai...). La madre di Renji lo allevò fino ai due anni e poi tornò in patria, dove si sposò e diede vita alla rinomata cantante Gloria Estefan. Un anno dopo, dovendo contribuire al mantenimento familiare, venne assunto nella stessa fabbrica del padre, il quale lo iniziò fra l'altro alla dottrina Marxista. Quando scoppiò la rivoluzione, Renji ormai giovanotto, si precipitò subito in piazza a gavettonare gli zaristi e a gridare "LIBERTÀ!" di qua e "LIBERTÀ!" di là.

Poi la rivoluzione si trasforma in un bagno di sangue, tradisce i propri ideali e si trasforma in dittatura. Renji disgustato e affranto parte per Cuba, la terra materna, sperando che il sogno comunista avrebbe potuto realizzarsi appieno là. Scoppia la rivoluzione a Cuba, e Renji diventa il primo rivenditore autorizzato delle magliette con la faccia di Che Guevara, Fidel Castro solo su ordinazione.

Poi la rivoluzione si trasforma in un bagno di sangue, tradisce i propri ideali e si trasforma in dittatura. Ancora più disgustato e affranto, Renji si trasferisce a Livorno, in Italia, avendo sentito che lì vi è il più forte partito comunista fuori dalla Russia al mondo. Vive qualche anno felice, col partito alla maggiornaza, sposandosi con una lavoratrice tessile di Rosignano Marittimo.

Poi Berlinguer muore... Il partito ristagna all'opposizione e inizia il declino... Affranto e disgustato dalla profezia di una cartomante che preannunciava il crollo della falce e del martello e la venuta di un nano malefico al potere, Renji abbandona l'Italia con la famiglia, optando per tornare in Russia nella speranza che i tempi siano cambiati.

Lo sono troppo. Crolla il muro di berlino e tutto l'ambaradan rosso insieme a lui...

Ormai stanco e deluso, nonché col sospetto di aver portato sfiga ovunque andasse, Renji finisce i suoi giorni a Cuba, poco distante la casa della sorellastra Gloria, consolato dalla moglie, dai figli Ernesto e Palmiro, e da un bel po' di sigari locali. Prima di morire giura che se ci fosse stata un'altra vita si sarebbe impegnato a creare finalmente una società comunista che funzionasse.

Vita spirituale

Notare la tatuaggistica truzza, nonché i chiari segni del tempo perso in palestra

Gioia e giubilo! L'altra vita c'è! Visto che però in Paradiso non si può fare politica perché è appunto un luogo di pace e serenità, e che l'Inferno di politici è pieno, ma Abelardo non meritava la dannazione eterna, si decide che la sua vita post-morte si svolgerà a Soul Society, l'oltretomba dei ninja, dei samurai, dei salumai e dei mangiatori di sushi in genere. Lì una qualche possibilità di instaurare un governo a orientamento rosso italo-cubano-russo c'era. Tornato bambino, Renji vive i primi decenni dell'oltrevita nei quartieri poveri degli operai e dei proletari, luogo perfetto per far maturare in lui nuovamente il desiderio di prendere a calci gli imprenditori shinigami della Seireitei. Qui fa amicizia con parecchi bimbiminkia, il cui contatto gli fa sviluppare una certa dose di truzzità, inclusa Rukia Kuchiki che diventa la sua migliore amica. I due insieme facevano di tutto: sputavano dai cavalcavia sulle teste dei passanti, tiravano pietre alle finestre dei proprietari d'industria, acchiappavano lucertole per il gusto di tagliar loro la coda... Insomma un gran divertimento. Un giorno però, resisi conto che se volevano cambiare le cose dovevano entrare nel giro della politica che conta, i due, approfittando del fatto che tutti i loro amichetti erano crepati per avvelenamento da amianto, si trasferiscono all'Accademia Shinigami, per poter diventare dei potenti combattenti e far udire la propria voce e la voce del popolo oppresso. A scuola Rukia cerca di rigare dritto, ma ci pensa Renji a trascinarla ogni volta che poteva sulla via del fancazzismo e dell'attentato ai sandali del preside. Nonostante i due amici si divertissero ancora molto insieme, avvenne una svolta inaspettata.

Byakuya Kuchiki, un ricco proprietario shinigami di origini nordiche, propone a Rukia di portarla fuori da quel cesso di vita venendo adottata da lui. Il capitano voleva mantenere una promessa fatta alla moglie morta, che altri non era che la sorella bonozza di Rukia, inoltre la tappetta gli ricordava un soprammobile a lui molto caro rottosi cadendo accidentalmente dal comodino. Rukia accettò. Renji ci rimase di merda: non poteva credere che la sua amica volesse dar via la lotta dura senza paura, la propaganda, le magliette rosse, le canzoni di Rino Gaetano, la condivisione di ogni bene e tutto il resto semplicemente per una barca di soldi, una piscina con acqua riscaldata, cibi di prima qualità, una camera tutta propria, un coniglietto morbidosi e un pony tutto per sé... In realtà ciò gli servì ad aprire gli occhi: Rukia era sua amica, ma non aveva mai condiviso realmente il suo sogno leniniano: la politica le era sempre interessata pochissimo, tutt'al più le piaceva vandalizzare e bighellonare con l'ananas rosso. Ancora una volta affranto e deluso, Renji giurò che si sarebbe allenato e allenato fino a scalare la vetta della società diventando uno shinigami ufficiale, e da lì l'avrebbe distrutta dall'interno e si sarebbe ripreso la sua amica, imprigionata nelle seducenti grinfie di un tronfio demone capitalista... e per giunta polentone!

Carriera

Lo stemma del nuovo partito disegnato da Renzo Piano

Diplomatosi shinigami, Renji si rende attivo sotto un duplice aspetto. Primo: lavora, fa il suo dovere, trancia spiriti maligni, si allena, diventa più forte (così diceva lui...). Secondo: ritrovata a Soul Society l'anima del fu Antonio Gramsci, inizia una salda collaborazione che porterà ad una campagna di sensibilizzazione e diffusione di idee della vecchia guardia (rossa). Intanto Renji milita nell'Undicesima Compagnia, sotto l'egida del tagliuzzatore folle Kenpachi Zaraki e la durezza degli addestramenti di Ikkaku Madarame, poi divenuto suo amico. Ivi sviluppa una certa abilità con la spada, coi cazzotti e l'impepata di cozze. Dopo anni e anni di gavetta, finalmente fonda, insieme a Gramsci e al Barone Rosso il primo Partito Comunista di Soul Society. Gli iscritti iniziano ad aumentare, e con l'ingresso in politica, il passo per una raccomandazione è breve, e Renji riesce a diventare vice della compagnia comandata proprio dall'odiato Byakuya[1]: i suoi piani andavano insomma a gonfie vele. A quel punto poteva considerarsi arrivato abbastanza in alto da riagganciare i rapporti con Rukia, non fosse che questa prima si disperne nel mondo umano a pomiciare con Ichigo, e poi ci resta così tanto tempo da farsi condannare a morte...

La prima saga di Bleach

Qui parte la storia del manga, e qui stavolta c'è ben poco da dire. Appare che sembra odi a morte la nana Rukia, ed esegue senza fiatare l'ordine di riportarla indietro al patibolo. Qui incontra per la prima volta Ichigo-Fragolo, il quale lo batte, costringendo il capitano Kuchiki a intervenire. Tornato a Soul Society, e passata la rabbia per l'abbandono, torna amico di Rukia e si dispiace che stia per essere condannata (alla faccia della coerenza...). Poi Fragolo e la sua banda di simpatiche canaglie fanno irruzione nella Seireitei. Renji affronta Fragolo una seconda volta, stavolta con i pieni poteri visto che è lui che gioca in casa e Ichigo in trasferta... e le prende. Segue scena drammatica con figura di merda da scaricabarili visto che supplica Ichigo di salvare Rukia mentre lui va a godersi le infermiere dell'ospedale. Poi si riprende, e sembra tornato nuovamente serio. Si precipita sul luogo dell'esecuzione, ma lungo il cammino incontra la sua nemesi Byakuya Kuchiki, il quale lo odia perché è terrone russo, comunista cubano, livornese, ha i capelli rossi e nonostante ciò è il suo tenente! I due combattono e indovinate un po'? Il rosso le prende anche usando il suo Bankai: << Putin è una merda >>. Tuttavia un impeto di orgoglio lo rende per un istante più forte dell'Armata Rossa e con un attacco riesce nientemeno a spezzare un unghia al potentissimo capitano. Questi impressionato dal suo valore ammette che tra i comunisti ci sono stati eroi e gente con grandi ideali, gli rende omaggio e se ne va fischiettando a veder morire la sorella.

Chissà come, Renji non crepa (peccato) ed arriva al patibolo, quando ormai Ichigo ha già fatto il grosso del lavoro. L'unica utilità che dimostra è quella di acchiappare al volo Rukia e filare via a razzo per non intralciare il protagonista nei prossimi combattimenti. Perché come sappiamo il protagonista, beneficiando del potere della Botta di Culo, è sommo e invincibile. L'inutile Renji scappa via con l'amica ritrovata, ma chi incontra?

SALVATORE AIZEN! E la sua banda di canaglie per nulla simpatiche. Se non è sfiga la sua...

Maledicendo la sfiga prima prova a resistergli da solo e le prende. Poi prova a combatterlo in un tag team con Ichigo, e le prendono... Fatto immenso sfoggio di inutilità, lui, Ichigo e Rukia si salvano solo perché ormai mezza Soul Society, incazzata col sommo bastardo, è accorsa lì in massa per riempirlo di legnate. Aizen si defila con una sonora pernacchia e tanti saluti.

La saga dello Hueco Mundo

Nella seconda saga di Bleach, Ichigo penetra abusivamente nell'Hueco Mundo con la sua banda di simpatiche canaglie per salvare una sua amichetta rapita dal cattivone, stavolta tale Inoue Orihime. Renji non è nella lista dei convocati insieme con la sua migliore amica, così i due, decisi a non essere tagliati fuori per riconquistare consensi tra i fan dopo le innumerevoli figuracce della prima serie, raggiungono Ichigo e compari, lo malmenano, e si fanno tesserare. Dopo una dozzina di capitoli inutili, le strade dei due si dividono: Rukia si ritrova a combattere contro l'Espada a forma di idropene saturo; a Renji tocca invece lo scienziato pazzo coi capelli gusto Big-Babol.

Renji e Ishida, ormai esautorati, assistono ad una "lezione" di Mayuri su come far bella figura in questo manga

La sua sfiga purtroppo si dimostra proverbiale: anche se aiutato dall'occhialuto Ishida e dagli hollow di Timon e Pumbaa, e anche se sfodera tutte le sue carte, gli è capitato un'avversario che ogni volta che sembra sconfitto tira fuori una nuova abilità, rendendo l'incontro enormemente lungo e palloso. Resosi conto di star affrontando un limone impossibile da spremere fino in fondo, Renji getta la spugna e viene colpito dai suoi terribili attacchi vodoo. Solo l'arrivo del bruttissimo e napoletanissimo capitano Mayuri Kurotsuchi con la figlia salvano lui e Ishida da morte certa.

Poco dopo, per pietà, l'autore ci ripresenta il compagno Renji ripresosi dalle ferite grazie al pesante doping iniettatogli dal geniale scenziato partenopeo, intento a far fuori alcuni semplicissimi hollow. Queste saranno le sue uniche vittime a malapena degne di nota di tutta la saga... Per chiudere in bellezza, riesce a venir massacrato con tutti i suoi compagni residui (Chad e Rukia), dall'Espada che tutti, ma proprio tutti, riescono a rempire di mazzate, e che proprio contro di lui si trasforma in un Godzilla incazzato contro cui tutto è vano. Al momento è svenuto a sognare un mondo in cui tutto è di tutti, e forse è meglio così.

Zampakutou e abilità

Il Bankai di Renji: "Putin è una merda!". Notare però la predominanza dei colori della banidera russa: la patria natia non si scorda mai!

In quanto ad abilità è meglio lasciar perdere. Ci limiteremo a descrivere di seguito la sua spada.

  • Il suo nome è Zabimaru, che in dialetto russo meridionale vuol dire "Marx era un grand'uomo!". Si rilascia pronunciando la frase di comando "Hasta la victoria, siempre!", con la quale la spada si trasforma in una specie di matrioska: da ogni pezzo ne esce un altro, e la spada si allunga e si attorciglia a mò di serpente. È discretamente forte e provoca un'infiammazione delle ferite che fanno diventare tutto rosso colui che le subisce.
  • Il Ban-Kai (pronunciarlo in due distinte vignette per ottenere la massima efficacia, ma tanto lui lo dice sempre intero e le prende sempre) è Hihio Zabimaru che sempre in dialetto russo terronico vuol dire "Putin è una merda!". In questa forma la spada si trasforma in un grosso serpente-matrioska con una parrucca rosso vivido, e sulle spalle di Renji spunta un'uniforme da colonnello della Guardia Rossa con tanto di colbacco in testa. Il suo potere, oltre a quello di essere grosso e devastante, è di sparare un raggio rosso comunista con il potere di distruggere le proprietà private altrui. Risparmia solo i beni pubblici che restano illesi anche se colpiti in pieno, come anche le bellezze ambientali-architettoniche-culturali dello stato, che si sa sono patrimonio comune (difatti il David, o Alberto Gilardino, quando furono colpiti da Renji ubriaco a Firenze con questo attacco non riportarono danni).

Per il resto è un totale incapace che non ha mai, dico mai, vinto un combattimento contro un avversario di riguardo. Non è riuscito nemmeno a spaccare un coriaceo cocco d'importazione con un martello nella cucina di casa sua.

Curiosità

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Notare la perfetta sovrapponibilità.
  • Si pensa che la Cina sia l'unico paese in cui il comunismo sia ancora in piedi perché Renji non ha avuto occasione di visitarlo quando era in vita.
  • Il sogno nel cassetto di Renji è di finire con la propria faccia sulle magliette come il suo idolo.
  • Renji è bisessuale: una volta non disse di no alle avance di Uryuu Ishida, e molto probabilmente si farebbe Fragolo e Rukia in un threesome.
  • Renji, in vita, tifava per la "Stella Rossa Belgrado".
  • Renji e Byakuya sono in lizza per le elezioni politiche di Soul Society a capo dei rispettivi partiti: si preannuncia un'aspra campagna senza esclusione di colpi.
  • Renji non si è mai fatto Rukia.
  • Ichigo si.
  • Renji è sfigato: l'unica volta che ha incontrato un avversario che chiunque è sempre riuscito a malmenare, proprio contro di lui questi ha cacciato l'arte di trasformarsi in Godzilla e frantumarlo come Rifondazione Comunista agli scrutini comunali di Treviso.
  • Come per Gin Ichimaru, la sua "spada" si allunga, ma comunque non quanto la sua e si affloscia subito dopo...
  • L'unico settore in cui Renji riesce a riscuotere grande successo è il sordido mondo delle funfiction yaoi. È infatti il personaggio di Bleach più amato dalle fungirl yaoiste, che l'hanno fatto accoppiare davvero con chiunque (amici, nemici, gente con cui non ha mai nemmeno parlato...), ovviamente riservandogli sempre il ruolo del sottomesso[2].

Voci correlate

Note

  1. ^ La raccomandazione si aggiunge così ai millemila motivi per cui il bossiano ha detestato il suo tenente sin dalla sua assegnazione
  2. ^ Tranne con Ichigo. È impossibile essere più sottomessi di Ichigo!