Rai Fiction

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   La stessa cosa ma di più: Fiction.
Claudio Santamaria, protagonista in "Damiano - L'uomo finito sotto uno schiacciasassi"
« Questa sera non perdete la struggente storia di Santa Illibata, patrona delle fighe di legno. »
(Tg1 lancia l'ultima Fiction Rai)
« Volete interessarvi di storia ma siete troppo ignoranti per capirla e/o sintonizzarvi su un documentario serio? Non perdete l'ultima fiction storica Rai! »
(Tg3 lancia l'ultima Fiction Rai)
« Ma che me ne frega a me?? Io c'ho Mediaset premium! »
(Italiano medio su Rai Fiction)

Rai Fiction è la direzione della Rai che si occupa della realizzazione di fiction televisive per sfamare le famiglie di Beppe Fiorello e del non meno celebre Claudio Santamaria. Fiore all'occhiello di Rai Fiction è la dedita rappresentazione inaccurata dei fatti di personaggi cari al pubblico italiano (Papa Wojtyla, Rino Gaetano, Dj Francesco) scelti attraverso una poco ortodossa interpretazione dei sogni dell'ex-direttore Rai Fabizio del Noce.
Nel 1997 nasce con il nome di Rai Beppe Fiorello: l'unica occupazione fu, fino al 2001, la gestione dell'imitazione da parte di Beppe Fiorello di suo fratello Rosario Fiorello. Nel 2003, a causa di grossi debiti contratti con il fratello famoso, il suo fondatore è costretto a venderla alla RAI.
Originale il metodo di scelta degli attori: ogni attore aspirante a un ruolo nella fiction dà prova di sè cercando di commuovere la giuria delineando un ritratto patetico della sua vita e supplicando in ginocchio una piccola particina che lo aiuti a sopravvivere. Beniamino di Rai Ficton è Beppe Fiorello, storica stella dell'insignificante sezione Rai oltre che re indiscusso del patetico grazie al complesso di inferiorità rispetto al fratello.
Secondo uno studio recente Beppe Fiorello è favorito nell'interpretazione di qualsiasi personaggio storico poiché somiglia ad ogni persona al mondo.

La trame

Il vecchio Claudio Santamaria in una delle sue tipiche apparizioni socialmente imbarazzanti.

Per quanto riguarda le trame delle fiction, queste sono rigorosamente inaccurate dal punto di vista storico, per non rischiare di divulgare informazioni utili in qualsiasi senso. Piuttosto si tende ad adottare commedie poco note di Plauto e Terenzio e sostituire il nome del protagonista con quello del personaggio storico prescelto. Per il titolo, invece, i grandi intellettuali di Rai Fiction si affidano al vecchio trucco di omettere il cognome del protagonista della fiction ("Rino", "Edda", "Benito") suggerendo così un contatto intimo con il protagonista che possa conquistare il pubblico. Invece no, fa schifo.

Fiction di Claudio Santamaria

Il bello e dannato Claudio Santamaria si è spesso prestato a interpretazioni di ogni tipo, lasciandosi alle spalle ogni briciola di dignità pur di apparire sul piccolo schermo e competere con Beppe per il titolo di personaggio più patetico della tv.

Rino Gaetano - Evviva la vita, evviva la figa

Claudio Santamaria mette a disposizione il suo fascino di stallone italiano per interpretare il cantautore Rino Gaetano. Alcuni episodi della sua vita vengono tagliati perché considerati di scarsa importanza, ma in compenso vi sono scene avvincenti come Rino Gaetano che rimane in mutande davanti alla scolaresca e la spernacchiata di Rino a Vladimir Lenin.

A causa di alcune controversie, i testi originali di Rino Gaetano vennero sostituiti con la ricorrente espressione "Evviva la vita, evviva la figa".

Silvestro - Notti insonni

Fiction di scarso successo sul noto personaggio Gatto Silvestro. Accidentalmente, nel 2007, la Warner Bros concesse gratuitamente i diritti su Gatto Silvestro. La Rai non si fece sfuggire quest'occasione: Claudio Santamaria interpreta un Gatto Silvestro alcolista e sull'orlo di una crisi di nervi, costretto a combattere i suoi difetti di pronuncia, ribelle all'autorità costituita dalla nonnina, in continue baruffe con altri gatti randagi.

Claudio Santamaria non ha più partecipato a una fiction Rai dopo l'insuccesso di Silvestro. I suoi genitori non vogliono più sentir parlare di lui.

Fiction di Beppe Fiorello

Preziosa immagine di Beppe Fiorello in pigiama.

Le interpretazioni di Beppe Fiorello sono monotematiche e basate principalmente sullo sfruttamento intensivo delle emozioni domestiche e su un velato sentimento di patriottismo. Lo stile caleidoscopico di Fiorello gli permette di interpretare con la stessa disinvoltura personaggi come Domenico Modugno, un operaio della Fiat, un partigiano della seconda guerra mondiale o Pippo Baudo. Oppure tutti e quattro insieme in un'unica fiction. Per dovere di cronaca, su Pippo Baudo la Rai ha già fatto una fiction che sarà mandata in onda dopo la sua morte. Questo continuo interpretare ruoli differenti a distanza di pochi mesi ha causato al giovane Beppe una precoce demenza senile con conseguente moltiplicazione della personalità. Una volta, infatti, mentre era ospite a L'Arena di Massimo Giletti si persuase di essere davvero Giuseppe Moscati e cercava di guarire Giletti dalla sua deficienza congenita mediante l'imposizione delle mani. Per questo motivo fu condannato dalla Rai a pagare una multa simbolica di 250 euro e ad interpretare uno stupratore nella fiction su Iva Zanicchi. Si fa notare inoltre per aver interpretato sé stesso, seppur con pessimi risultati, nella serie L'uomo sbagliato, stroncato dalla critica poiché Fiorello non seppe calarsi bene nella parte.

Di seguito sono elencati i principali ruoli interpretati da Beppe Fiorello:

  • Un ladro in "Lo scandalo della banca romana"
  • Antonio Meucci ne "I sogni erotici di Anna Frank"
  • Svariati elettrodomestici in "Volare - la grande storia di Domenico Modugno e del suo Pterodattilo"
  • Un telespettatore in "Il grande Torino" (nel senso che se lo guardò da casa sua)

Fiction a tema religioso

La prossima fiction rai: Il Trono di Banane.

Circa il 98% delle fiction Rai sono basate su argomenti religiosi. Qualora questo non fosse possibile, lo statuto della Rai impone di inserire almeno due scene in cui si facciano chiari riferimenti alla religiosità del protagonista e un finale in cui tutto si risolve per il meglio soltanto grazie all'intercessione divina. O all'intercessione di Mike Bongiorno. Prima di andare in onda, le fiction devono essere vagliate e giudicate da una commissione di vigilanza del Vaticano, che ne deciderà le sorti.

Le fiction Rai a tema religioso hanno come scopo trasmettere ai telespettatori il messaggio che ogni azione buona è ispirata da un sincero sentimento religioso.

Fiction poliziesche

Ogni fiction prodotta dalla Rai deve necessariamente avere almeno un ispettore, commissario o secondino dal cuore d'oro. Interpretato da Beppe Fiorello che avrà come spalla uno di quegli attori in stato semivegetale che da anni vagano senza direzione nei corridoi della Rai e di cui tutti si ricordano la faccia ma nessuno il nome. Attori che sono anche sottopagati e obbligati dalla Rai a interpretare ruoli denigranti e lesivi della propria immagine in cambio di uno stipendio minimo sindacale, tra le principali vittime di questo abuso ricordiamo Maurizio Aiello, Enzo Decaro o Irene Ferri. Il ruolo di protagonista per queste fiction è equamente diviso tra Beppe Fiorello e Pierfrancesco Favino, i quali guadagnano 2,5 volte la dichiarazione dei redditi di Claudio Santamaria di tutta la vita.

Curiosità

  • Il 99% dei telespettatori di Rai Fiction è ultrasessantenne, lobotomizzato o entrambe.
  • La visione prolungata dei prodotti Rai Fiction può causare delirio, demenza senile e Morbo di Alzheimer.
  • Rai Fiction è una delle principali cause di suicidio in Italia.
  • Il Governo Renzi ha stanziato un milione d'euro per realizzare una fiction su Matteo Renzi.

Voci correlate