Project Zero (serie)

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Da notare l'espressione leggermente alterata di questa affascinante signorina.
A discapito di quello che dice la critica, in questi giochi vi è presente grande quantità di affetto.
« La tua unica arma contro un esercito di fantasmi spaventosi e violenti: una macchina fotografica vecchia e ammuffita »
(Retro della copertina)
« A voler risparmiare... »
(Ghostbuster su commento precedente)
« Bah, tutto sommato non fa così paura... »
(Giocatore che ha appena iniziato Project zero)
« ... »
(Giocatore morto per infarto al secondo minuto di gioco)
« Qui utilizzerei una pellicola k-673/a/ marca Nikon, un teleobiettivo X10 e un flash da 1000W »
(Fotografo che gioca a project zero)

Project Zero (in Itagliano Progetto Zero), titolo che non ha nulla a che fare con la storia di alcun capitolo[1], è una serie di videogiochi il cui scopo principale è girare un servizio fotografico sui fantasmi clandestini maltrattati in Giappone.

Storia

La orbisoft, dopo essersi convertita allo shintoismo, è stata così sadica gentile da coniare addirittura cinque episodi, tutti collegati fra loro.

Due delle affascinanti eroine della serie.

Project Zero

La nostra Miku più agguerrita che mai!

Il primo episodio inizia con un ragazzo di nome Mafyiuiu che, in preda ad un delirio post-happy hour, entra in una antica capanna giapponese semidistrutta con l'intento di esorcizzare milioni di fantasmi (compreso quello di Elvis) con una vecchia e ammuffita macchina fotografica risalente all'epopea gagliarda di Alessandro Magno. Ma non riuscirà nel suo intento, non perché la macchina non esorcizzasse i fantasmi, ma perché si era fatto una riga di troppo.
Entra così in gioco (in tutti i sensi) la sua cara sorellina Miku, rigorosamente in minigonna, che dopo alcuni impegni, si era finalmente decisa a cercare il fratello...
Questa trova il relitto fotografico, e deve esorcizzare tutti i fantasmi di Palazzo Himuro per scoprire la verità. Dopo questo spiacevole inconveniente, la ragazza esce da questa avventura riportando soltanto uno shock che la perseguiterà per il resto della sua esistenza, cosa che ha riscosso un notevole successo, anche grazie alle testimonianze raccontate in una trasmissione.

Ed ecco Sae,la boss del secondo gioco. Guardatela,non è graziosa?
Rei mentre firma il braccio di una sua amica.
È attualmente in corso una inchiesta secondo cui sarebbero stati sfruttati animali nella realizzazione di questo gioco.

Project Zero II: Crimson Butterfly

Come protagoniste abbiamo due coraggiose,simpatiche e amorevoli[citazione necessaria] porno-gemelline (di cui una zoppa) di nome Mio e Mayu [2], che si ritrovano improvvisamente teletrasportate dal loro night club nel solito villaggio maledetto infestato da fantasmi assassini e armate di una torcia elettrica e della solita macchina fotografica ammuffita,solo che questa volta l'arma sarà molto più potente[3]
Nel corso della storia le due gemelle scopriranno di essere le discendenti spirituali di due gemelle sacerdotesse.
Dovere a cui adempire: strangolare la propria sorella e buttarla in un fosso profondo quanto le pieghe della pancia di Platinette, così che si ottenga una danza di adorabili farfalline su cui fare servizi fotografici, e quindi farci un mucchio di soldi.

Project Zero 3 - il tormento

Il titolo spiega tutto, molte persone che hanno giocato questo capitolo sono andate in preda ad ictus ed epilessia. Parla di una fotografa freelance di nome Rei che decide di seguire il suo fidanzato morto (Yuu) in una villa di donne affette da sindrome apocalittica premestruale semplicemente dormendo [4]. Con l'aiuto di Kei e Miku, riuscirà ad addentrarsi sempre di più e a risolvere tutti i misteri, fino alla sconvolgente rivelazione finale: lui era gay.

« Non voglio più vedere... »
(Reika su Kei in mutande)

Project Zero 4 - la maschera dell'eclissi lunare

In questo episodio una certa Ruka Minazuki,nota pianista famosa anche per aver inventato la sedia a due piani e lo scolapasta senza buchi, va con le sue amichette su un'isola per recuperare i ricordi perduti di quell'orgia finita in catastrofe che avevano fatto 10 anni fa...in realtà la trama non è molto ben conosciuta perché questo gioco è difficilmente reperibile se non si è molto abili nell'arte del furto dello shopping, ma questi, come dire, potremmo anche considerarli dei dettagli trascurabili... ad ogni modo su quell'isola c'è un mistero che solo tre fighe in abiti succinti potrebbero risolvere. Ce la faranno le nostre eroine?[5]

Project Zero 5 - Maiden of Black Water

Note

  1. ^ si pensa che il titolo originale, "Zero" , sia stato scelto perché come serie di videogiochi non aveva speranza, e in effetti...
  2. ^ Questi nomi sono presi dalla celebre frase "è Mio il Magnum" pronunciate dallo sceneggiatore nell'atto di derubare il gelataio.
  3. ^ in realtà hanno solo aggiunto le lenti, nel retro della copertina parlano di grandiosi stravolgimenti solo per farvi credere che non state buttando i soldi.
  4. ^ (della serie "rifocillati con una bella dormita")
  5. ^ Tanto alla fine muiono lo stesso, che sia per vecchiaia, o che le investa un camion...