Proibizionismo

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia sporcacciona.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
È proibito anche l'uso di bicchieri.

Il proibizionismo è una filosofia legale ed una teoria politica volta a prevenire che i cittadini assumano sostanze o compiano azioni generalmente[1] ritenute illegali ed immorali, in pratica una gran rottura di palle per il cittadino medio italiano che vuole semplicemente spararsi un cannone senza nuocere a nessuno e/o frequentare qualche signorina a pagamento, magari in appartamento ed a prezzi popolari, con o senza sconto-comitiva.

Il proibizionismo è strettamente legato a visioni morali o, per meglio dire, moralistiche della realtà; già in epoca arcaica è ben noto che popolazioni antiche imponessero ai propri cittadini delle proibizioni legate a precetti religiosi o filosofici a cui tutti dovevano attenersi pena sanzioni anche notevoli e sproporzionate: alcuni esempi di queste dottrine manichee si riscontrano presso i Romani, popoli presso i quali era severamente vietato alle donne che esercitavano la professione di attrici o prostitute di portare il manto (stola) riservato solo alle pudiche matrone[2], oppure presso i Greci dove era proibito ai pitagorici, il consumo delle fave, sebbene è noto che molti di questi e lo stesso Pitagora avessero una predilezione ostentata della fava maschile, in ossequio ai più grandi maestri di filosofia dell'epoca che usavano accompagnarsi con uno (o più) allievi prediletti e variamente effemminati.

Nel cristianesimo affondano numerose proibizioni ancora in vigore, formalmente, tra cui il comandamento "non desiderare la donna d'altri" risalente alle leggi mosaiche ed alle tavole vergate di divina dottrina sul Sinai da un rovetto ardente, che del resto è ampiamente e allegramente disatteso da tutti, da sempre assieme all'altro famoso "non desiderare la roba d'altri", massima a cui si ispirano ladri ed evasori fiscali, assidui frequentatori di chiese e cattedrali ed insigniti, a vario titolo, dai prelatoni pontifici di onorificenze particolari quali "Ladro di Gran Croce" o "Cavaliere dell'Ordine dei Viscidi".

Esempi

E non riesci a spiegarti perché la Maria sia ancora illegale.

Il proibizionismo spesso produce divieti inerenti alla sfera sessuale o relazionale dell'individuo: vuoi andare a zoccole? Non si può! Ma se sei un politico puoi permetterti le escort e/o di promuovere le escort a parlamentari o consiglieri regionali, ovviamente in cambio di favori sessuali di bassa scrivania. Vuoi divorziare da quella baldracca di tua moglie che ti ha messo le corna pure con i sette nani? Puoi, ma devi fare prima la separazione, poi aspettare almeno tre anni, dissanguarti le finanze con gli avvocati matrimonialisti, ossequiare la sentenza di una giudicessa cattocomunista, racchia e misandrica che ti condanna a pagare gli alimenti, a lasciare la casa alla tua adorata moglie ninfomane e fedifraga, oltre che a negarti di fatto di vedere i tuoi figli per il resto della tua vita, impoverendoti al punto di farti tornare a vivere a 50 anni coi tuoi genitori che continuano a darti la paghetta per aiutarti e/o andando a mangiare alla Caritas; in definitiva è un divieto strisciante per gli uomini, anche molto motivati, dal separarsi e divorziare tipico del proibizionismo italioto. Dopo tutti questi traumi e guai vorresti fumarti una sigaretta normale? Non puoi! Tra poco sarà proibito farlo anche in spiaggia e altri luoghi all'aperto, mentre già lo è da anni in locali pubblici e luoghi chiusi aperti al pubblico. Eppure, come sempre in questi casi, lo Stato coi monopoli incassa, altro tipico esempio di proibizionismo all'italiana: produco e ti vendo le sigarette ma non le devi fumare, se le fumi oltre alle sigarette mi paghi la multa e devi sorbirti i cazziatoni più assurdi da parte di qualche capoufficio vegetariana e salutista che sniffa solo cocaina ma ci tiene a proteggere i polmoni dal fumo passivo.

Consensi

Il Proibizionismo è quasi sempre sponsorizzato e voluto da ambienti moderati e filoclericali, perché ciò è propedeutico all'accaparramento di voti cattolici e di gran parte degli strati più ritardati della popolazione. Sono famosi discorsi e proclami di noti politici italioti in cui, in nome della famiglia e dell'ordine sociale, si contesta qualsiasi forma di liberalizzazione e anzi spesso si richiede che vengano introdotti ulteriori divieti a tutela dell'ordine morale dell'italietta, come ad esempio imporre divieti di chiusura delle discoteche dopo una certa ora di notte, che oltre a fare ridere palesano la totale e completa ignoranza in materia di divertimento, salvo avere 4 famiglie da mantenere o lucrare sulla pelle degli extracomunitari coi centri di accoglienza.

Critiche

Il proibizionismo è spesso criticato da ambienti radical-chic e fancazzisti miliardari senza un briciolo di originalità, del rango degli ospiti di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Tali illustri intellettuali illuminati (leggi Jovanotti o Pannella) sostengono che è meglio liberalizzare determinati prodotti e servizi e che sarebbe (è) da ottusi proibire facendo arricchire le mafie o mercati paralleli ed illegali, o promuovere con le proibizioni nazionali migrazioni in paesi esteri dove tali proibizioni sono attenuate (leggi Amsterdam e Jamaica) o nulle. Di avviso similare , sebbene dopo una lunga riflessione e contrizione, sono anche esponenti politici di destra che candidamente hanno confessato di essere stati in pellegrinaggio in Jamaica in gioventù e di aver provato l'ebbrezza della Maria in modo equo e solidale, cioè dal produttore al consumatore, senza intermediari. Stranamente[3] il proibizionismo NON riguarda ambiti specifici e di notevole interesse, in particolare NON è proibito in Italia:

  • comprare cocaina e andare a transessuali con i soldi della Regione Lazio
  • attività di lobby in ambito economico con turbativa del "libero" mercato
  • intercettare chiunque, comunque, ovunque e sputtanarlo sui giornali a piacimento
  • evadere le tasse
  • creare partiti politici dal nulla con a capo degli Scilipoti
  • mantenere in vita governi a suon di milioni
  • fare di una valletta ignorante un ministro
  • fare di una igienista dentale un consigliere regionale
  • piazzare i propri figli e parenti in posti di potere, sebbene cerebrolesi
  • tassare sempre la stessa fetta di popolazione
  • far lavorare la gente precaria a vita
  • far lavorare la gente in nero a vita
  • rubare la marmellata e quell'uovo di cioccolata
  • comprarsi le lauree
  • fare carriera con meriti di bocca
  • essere eletti con condanne penali definitive
  • cambiare la Costituzione a seconda delle necessità del momento
  • vedere in TV le facce dei politici
  • farsi scoppiare il fegato
  • comprare alcol e sigarette, sebbene poi stanghino tutti con controlli stradali o multe per aver fumato al parco
  • vendere vacanze inesistenti in hotel inesistenti
  • fare falso in bilancio
  • intestare lo yacht da 100 metri ad una società delle isole Cayman
  • dichiararsi non vedenti e nullatenenti, per poi riscuotere una pensione a scrocco
  • far affogare nella monnezza e nei veleni la popolazione
  • farsi i cazzi degli altri
  • vedere che ogni volta che c'è un omicidio chiamano i RIS, che poi smerdano tutte le indagini e vengono puntualmente sconfessati dai tribunali

ecc.

Ultime abolizioni approvate in Camera

In politica

In generale è proibito essere coerenti, concludenti, obiettivi, non faziosi, non nepotisti, sani di mente, giovani, rispettabili: il politico italioto è notoriamente incoerente e inutile agli altri[4]. Esistono quelli da ultime frasi famose del tipo "neanche più un caffè" riferendosi ad altro noto politico, per poi ritrovarsi assieme al governo,[5] categoria sparacazzate. Esistono quelli che mandano il tricolore al cesso un anno e qualche anno dopo giurano su quello stesso tricolore e diventano ministri, categoria facce da culo. Esistono quelli che pensano che bisogna cambiare nome al partito ogni volta che il consenso scende per riguadagnarlo a costo zero, categoria ottimisti fino alla morte[6]. Esistono quelli che "costruiremo un gioiosa macchina da guerra", categoria trombati dimenticati.

In amore

Il proibizionismo amoroso riguarda una serie di divieti, impliciti o espliciti, all'espletamento di rapporti sessuali particolari: c'è quella che non la dà nemmeno dopo 6 anni di fidanzamento ufficiale per preservarla dall'usura; c'è quella vergine a 30, con cui è proibito provarci se normoreddito, che si conserva per il grande amore[7]; c'è quello truzzo fissato coi capelli che non si possono toccare; c'è quello emo fino al midollo che non gli si può parlare di Michael Jackson se no piange disperato; c'è quella che proibisce il secondo canale; c'è quella che "in bocca no perché ho l'apparecchio e si rovina"; c'è quella che "se guardi un'altra ti mollo" ecc.

Nel lavoro

Nel lavoro il proibizionismo italioto si realizza con divieti di essere produttivi, brillanti ed equamente retribuiti in base alla qualità e quantità del lavoro svolto. Queste norme di civile convivenza si esplicano negli ulteriori divieti di sembrare ed essere meglio dei ruffiani del capoufficio, di essere onesti e chiari nelle proprie intenzioni e propositi, di avere relazioni affettive/sessuali nate sul luogo di lavoro se il/la partner è gradito/a al capoufficio, nel divieto perentorio di contraddire anche le ipotesi e tesi più balzane ed irrealistiche del proprio superiore, nel divieto assoluto di non riverire ad ogni occasione la forma fisica della propria capa[8], nel divieto di ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, nel divieto di chiedere aumenti di stipendio o ferie retribuite, nel divieto alla retribuzione degli straordinari, nel divieto per il lavoratore di fumare in qualunque luogo ivi compreso un universo parallelo, nel divieto a rilassarsi o usare Facebook a meno di non essere ruffiani fancazzisti e spie del capo, ecc.

Nello sport

Il proibizionismo sportivo si realizza con il divieto assoluto di doparsi, sebbene tutti i ciclisti lo facciano, il 90% dei culturisti anche, l'80% dei nuotatori e corridori pure e un 70% dei calciatori e praticanti di sport "minori" idem. A questo scopo sono istituiti fantomatici tribunali sportivi e laboratori severissimi che indagano su singoli atomi di caffeina presenti nei campioni degli atleti, con lo scopo dichiarato di squalificare e castigare chi usa sostanze dopanti. Il risultato è che però poi tutti vengono condannati a pene ridicole e che pure coi campionati falsati e la gente che ha scommesso e perso soldi, quelli continuano a doparsi ed a vincere grazie al doping sportivo. Molte medaglie d'oro olimpiche, frutto del doping, sono poi vantate dagli stati come trionfo dello sport sano e del proibizionismo all'uso del doping, che quasi tutti usano ed a cui molte di quelle medaglie sono dovute.

Nel consumo di droghe

Il proibizionismo vieta l'uso di maria, cocaina, eroina, morfina, LSD, mescalina, anfetamina, ecstasy, origano, latte in polvere ed altre droghe per tutti ma l'effetto è che se ne usano sempre di più e provengono tutte dal mercato illegale gestito dalle mafie. Solo a Milano coi residui di piscio cittadino ogni giorno ci si potrebbero estrarre 7 chili di coca purissima[9]. Altre droghe non sono considerate tali, come l'alcol o il tabacco, ma se poi vai a spiattellarti contro un muro il sabato sera perché sei pieno di Jack Daniel's come una botte non cambia molto rispetto alla cocaina, così come se stiri qualche passante sotto l'effetto di alcol invece che di droga. Anche sull'alcol lo Stato lucra, da bravo magnaccio come nel caso del tabacco, che poi vieta di usare nei luoghi pubblici.

In conclusione

Il proibizionismo è un esercizio di retorica inutile di persone inutili volto a realizzare l'inutilità delle loro vite ed a celebrare l'inutilità delle loro menti.


  1. ^ oserei dire immotivatamente
  2. ^ che usavano intrattenersi con schiavi, gladiatori e circensi spesso sotto lo sguardo incuriosito del consorte guardone
  3. ^ ma forse neanche tanto
  4. ^ mentre è molto utile a se stesso, familiari, amici e ruffiani
  5. ^ causa spartizione di poltrone
  6. ^ politica, che puntualmente poi avviene
  7. ^ cioè un figo coi soldi che se la sposi anche se è un cesso a pedali
  8. ^ pena licenziamento in tronco
  9. ^ l'Italia potrebbe fare concorrenza alla Colombia se solo riciclasse le pisciate dei milanesi in questo modo, saneremmo pure il deficit di bilancio!