Primo bacio

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« Al mio segnale, scatenate le lingue »
(Massimo Decimo Meridio sul primo bacio)
Espressione tipica post primo bacio

Il primo bacio è un'esperienza terrificante che ti perseguita fino alla morte, da cui l'adagio "il primo bacio non si scorda mai".
Il primo bacio confina a sinistra con la prima sega e a destra (ma molto a destra) con la prima scopata.

Prima del primo bacio

Si può dire che il primo bacio sia l'inizio della vita sessuale di ognuno, anche se, a dire la verità, di sesso non si vede neanche l'ombra dell'ombra. Dopo il primo bacio si esce cambiati nel profondo: avremo esplorato quello che per molto tempo resterà il buco più proibito che possiamo visitare.

Il primo bacio si affronta come bambini e se ne esce mocciosetti, un po' più sicuri, in particolare riguardo una cosa: la totale ininfluenza della volontà maschile. Per quanto sia un'esperienza romantica per gli individui di entrambi i sessi, è innegabile che senza la volontà della, ancora, bambina il primo bacio non potrebbe esistere, mentre si può senz'altro fare a meno della volontà del maschio (tanto a lui basta avere un posto caldo dove inserire la lingua).
Per natura le donne amano dimostrarsi sempre padrone di ogni bisogno carnale, come se loro non avessero bisogno di un po' di coccole, ma si riproducessero per meiosi.

Situazione psicologica-sentimentale prima del primo bacio

Ecco come ogni dodicenne si immagina il suo primo bacio[1]

In genere il primo bacio avviene verso i dodici anni, anche se le ultime generazioni tendono a darci dentro peggio di Hugh Hefner già durante la propria fase embrionale.
All'età di dodici anni il giovane masculo ha ricevuto un'idea secondo lui molto precisa su come agire dai film sui teenager, nonostante questi mostrino solitamente il primo bacio di personaggi diciottenni interpretati da attori trentenni.
Ecco dunque lo svolgimento ideale del primo bacio in un film qualsiasi:

  • Lui (notare che lui è sempre molto più brutto di lei) e lei stanno uno vicino all'altra su una panchina illuminata soffusamente da un romanticissimo lampione ottocentesco che sta sotto un'albero i cui rami sfiorano la testa ai due "piccioncini".
  • Il loro sguardi si incrociano.
  • Lui le sistema una ciocca di capelli, che era stata spostata sulla fronte da una dolce folata di vento.
  • Le loro labbra si avvicinano lentamente, è come se si avvicinassero per forza d'inerzia, perché così ha deciso il fato.
  • Inizia la pomiciazione, e giù di lingua.

Questa scena si ripete identica in ogni film per teenager, che tanto sono troppo arrapati per il culo della tipa per accorgersi di quanto la scena sia surreale. Si dice che in realtà esista una sola scena ritraente il primo bacio e che i registi se la passino ogni volta modificandola soltanto un po'.

Lo sfigatello medio di dodici anni, ingrifato come il conduttore di Miss Italia, non desidererebbe altro che bruciare le tappe e inzuppare il biscotto, a causa della quantità industriale di cortometraggi zozzi che ha visto: purtroppo per lui il suo primo incontro ravvicinato del secondo tipo sarà con una ragazzetta che invece vede il primo bacio come la cosa più indimenticabile, dolce e pucciosa della sua vita.
Per le ragazzine il primo bacio è qualcosa da raccontare alle nipotine, sperando di parlare in quel momento del marito con cui hanno in seguito vissuto una vita intera. Per il ragazzo il primo bacio è importante quanto il quarto posto ai mondiali di calcio: è soltanto una tappa da passare per arrivare all'umida meta finale del cammino di ogni uomo. Per quanto riguarda la parte dello stare insieme per tutta la vita, il maschio medio al solo pensiero di frequentare la stessa puttanella più di tre mesi rabbrividisce peggio di Scilipoti davanti a un emendamento dimezza stipendio. In più, una volta che riuscirà a gustare il sacro nettare degli Dei non potrà fare meno di cominciare a svolazzare di fiore in fiore per cercare quello più dolce.

Primo bacio: The reality

Al fine di perfezionare l'intento didattico dell'articolo, di seguito è riportata una testimonianza autentica di primo bacio, rielaborata secondo gli stilemi della docu-fiction.

Augusto De Annaffiatestepelatis intento a Mangiare direttamente da un pisciatoio un piatto di coratella.

È un pomeriggio insopportabilmente torrido di Agosto: la temperatura raggiunge i 40 gradi, se ci si nasconde dentro un ghiacciolo, e in più c'è pure il Libeccio che, se possibile, rende la giornata ancora più insopportabilmente torrida.
La location è tra le più romantiche concepibili: "er mejo porchettaro de Ariccia", strapieno. Il tizio che occupa il tavolo vicino ai nostri due piccioncini, un pittoresco indigeno di nome Augusto De Annaffiatestepelatis, è "vestito" con una canottiera che non può nascondere tutti i peli delle ascelle e del petto, né tanto meno tutto il suo sudore, e continua a emettere suoni sulla cui provenienza è meglio non indagare.

Lei è stupenda, la sua pelle bianca come il latte, i suoi occhi di un azzurro così chiaro che quando vengono colpiti da un raggio di sole appaiono quasi trasparenti, più azzurri di tutti i diamanti più brillanti di ogni miniera sfrutta-bambini del Sud Africa. Il suo sguardo da bambina innocente è assolutamente adorabile[2], lui invece... vabbè, passiamo oltre.
I due stanno mangiando una romanticissima coda alla vaccinara (romanticamente pagata da lui, ma una sola porzione per due, che se no costa troppo), lui la guarda romanticamente negli occhi e le sussurra:

« Sai, oggi i tuoi piedi non puzzano come al solito. »

Goffo tentativo di rompere il ghiaccio.
Tuttavia lei, che lo ama, per non farlo sentire troppo un coglione risponde:

« Grazie, anche le tue ascelle non sono troppo sudate. »

Al che entrambi cominciano a ridere gioiosamente, ma la sua risata assomiglia più al verso che fanno i maiali appesi a testa in giù.

Da ora in poi non si gioca più: lui capisce che è l'occasione giusta per darci dentro a limonare, perciò le prende la mano, ma è così sudato che lei rinuncia alla romantica stretta per via del mezzo litro di d'acqua e sali minerali che l'amato le ha lasciato nel palmo.
Poi il minchione prova a spostare la fatidica ciocca di capelli, ma più che un gesto delicato e romantico il suo tentativo di approccio sembra un colpo di badile a un cucciolo di foca. Il loro incontro magico di sguardi che nei film è tanto romantico è disturbato dalla fugace occhiata di lui alle sue minuscole tette da dodicenne.
Finalmente possono darci dentro con la limonazione, ma lui chiude gli occhi troppo presto e devia verso nord baciandole il naso, tra l'altro compie anche una pulitura nasale abbastanza completa prima di rendersi conto del grossolano errore di mira. Lei non si scompone e dopo avergli fatto lavare la bocca lo bacia prima sul naso, e poi può partire la pomiciata, quindi la sua lingua comincia a... e lui fa... poi lei... e...
E poi...

Va bene, lo confesso! Ho 24 anni e non ho mai baciato una ragazza, sto scrivendo questo articolo solo per sembrare un esperto di baci[3], ma in realtà sono nella mia cameretta, che per altro puzza terribilmente di sperma, a casa di mammina. Spero che siate contenti ora che sapete il mio segreto più vergognoso!
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Voci correlate

Note

  1. ^ Non è romantico?
  2. ^ Poi quando tra quattro anni diventerà una raddrizza-banane di prim'ordine anche il suo sguardo non sarà più così innocente.
  3. ^ O qualcosa del genere.