Pluriball

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(Rimpallato da Plastica con le bolle)
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Attenzione a non cedere al vostro istinto animale di assalire le bolle compulsivamente.

La Plastica con le bolle altro non è che la più grande e sublime invenzione del genio umano dai tempi delle tette. Trattasi di due fogli di materiale plastico cuciti insieme contententi bolle d'aria (sarà veramente aria?): è un rivestimento leggero e pratico, adatto ai più svariati scopi, quali foderarsi la testa prima di andare a combattere in Vietnam, soffocare le zie addormentate, costruirsi una minigonna da trojetta, rendere impermeabile la camera del bimbo evitando così che le sue continue pisciate infracichino il parquet scatenando le ire del vicino di sotto o incrementare le dimensioni apparenti del proprio pene mentre ci si protegge dalle malattie veneree.

Origini

Il primo foglio di plastica con le bolle fu introdotto in Europa (esclusa la Svervegia) da alcuni esploratori di ritorno dalla Cina, assieme all'abile arte di tirare il Wasabi dal naso (che però arrivava dal giappone ma tanto sono tutti uguali). Proprio questo abile materiale aveva consentito all'imperatore cinese Gundam il Magnifico (1455 - vivente) di ottenere una schiacciante vittoria contro l'esercito delle cavallette pompinare, guidato da Garyson in persona. La leggenda vuole che i soldati cinesi, con il solo ausilio della suddetta plastica e di Super Liquidator carichi del sughetto del pollo con le mandorle riuscirono non solo a vincere la tremenda battaglia del Fosso di Helm, ma anche a impedire l'accesso del Milan alla Champions League.

Primi utilizzi in Europa

La potenzialità della plastica con le bolle non fu subito compresa appieno dalla popolazione Europea, il cui status cerebrale primitivo si limitava a usarla per avvolgere i vasi cinesi vinti ad Affari tuoi (in modo che il rumore causato dal loro frantumarsi non disturbasse le allegre nonnine).

Fu solo l'ingegner Olaf Arturo Olafsson che, durante un viaggio a Barletta, scoprì il materiale e capì le sue potenzialità. Tornato in Svervegia ottenne magna gloria registrando un concerto per plastica con bolle, liuto e criceti. La masterizzazione pirata rese il concerto, e dunque la rivoluzionaria possibilità di ottenere un suono dall'implosione controllata delle bolle, noto in tutto il vecchio continente.