Pandemia

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Questo è l'atteggiamento giusto!
« Ci è stato appena riportato che una nuova malattia sta per distruggere la razza umana e tutti noi moriremo di una morte atroce. Drogatevi, scopate, cacate sulla scrivania del vostro capo. Fate tutto quello che volete, tanto tra poco sarete cibo per vermi. Ma passando a cose serie, luna di miele da favola per Elisabetta Canalis, un po'meno per la carta di credito del marito... »
(Giornalista del telegiornale discute con pacatezza della nuova pandemia)
« Ah aspettate. Hanno trovato una cura, come non detto. »
(Lo stesso tg dopo due giorni di panico totale, seguito da distruzione e sciacallaggio)
« Presto, assalite tutte la farmacie! Fate scorta di Tachipirina, Vivin C, acqua santa e cerotti che fanno sempre bene. »
(Madre di famiglia colta dall'isteria)
« L'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato stato di allerta per l'emergenza aviaria. Da oggi è vietato dar da mangiare ai piccioni in mezzo alla strada, quindi sarà vietato l'accesso a parchi e piazze agli anziani muniti di briciole e mangime. Chiunque si becchi una cacata di piccione in testa verrà messo in quarantena. »
« Emergenza ebola: finalmente trovato un vaccino. Le nazioni che se lo possono permettere saranno al sicuro. »
(Giornale del mattino)

La pandemia è uno sport praticato a livello agonistico dall'intera popolazione mondiale alla comparsa di ogni nuova malattia infettiva e che ha come obiettivo quello di instaurare più isteria possibile tra gli abitanti delle nazioni occidentali. Nella storia dell'umanità sono tante le piaghe che si sono susseguite decimando la popolazione mondiale, come la peste nera, il colera, ogni album di Gigi D'Alessio. Però, solo negli ultimi anni le pandemie sono diventate lo sport che sono attualmente, oltre a rappresentare una grande opportunità di guadagno, grazie allo sfruttamento del panico seminato tra le masse. Per questo, diversamente dagli altri sport, non viene praticato dai soli civili, ma anche dalle organizzazioni nazionali e internazionali, nonostante le vere vincitrici di ogni partita risultino sempre essere le aziende farmaceutiche.

Giocatori

La nuova arma in mano al terrorismo islamico.

I giocatori di una partita di questo emozionante sport vanno dai tre giocatori ai sette miliardi. L'età va dai pochi mesi ai centovent'anni, sebbene il coinvolgimento nell'isteria sia direttamente proporzionale all'età del soggetto.

  • Madre di famiglia: lei è impegnata anima e corpo nella difesa dei propri pargoli, fosse anche a costo di ridimensionarsi ed entrare nel corpo del figlio per prendere direttamente a calci in culo il virus. La televisione, perennemente sintonizzata su Medicina 33, telegiornali vari e oroscopo di Paolo Fox, ed il computer diventano il suo nuovo ufficio, da cui monitorizza l'andamento della malattia h24. La cronologia di internet vede nel giro di due settimane solo ricerche come "sintomi mucca pazza", "come sopprimere pappagallo di famiglia", "andare in vacanza in Africa senza incontrare negri", "segni dell'apocalisse" e "come fare testamento".
  • Padre di famiglia: la sua vita continua come prima. L'unica differenza è che appena sentita la notizia al telegiornale alzerà lo sguardo dal piatto di pasta giusto il tempo per maledire i negri e gli immigrati che prima rubano lavoro agli italiani e che adesso tentano pure di ucciderci, per poi riaffondare la faccia nel piatto di pasta.
  • Single: incapace di badare a sè stesso, il single, maschio o femmina che sia, passando sbadatamente davanti a una farmacia, entrerà comprerà il primo antibiotico che gli si troverà davanti, o qualunque altro farmaco che nella sua mente, per chi sa quale motivo, apparirà utile a combattere un virus mortale e uscirà dalla farmacia convinto di poter sventare ogni minaccia, fosse anche il ritorno della peste nera.
  • Anziano: corrisponde al Master Level. Infatti mentre un bambino è capace di fregarsene altamente dell'imminente apocalisse, la vita di ogni pensionato cambierà radicalmente appena avrà sentito al TG1 le parole: emergenza, pandemia, rischio, caldo record. La sua vita a quel punto comincerà a girare intorno alla malattia, documentandosi tra gli amici del centro anziani (cercando di decidere se sia meglio usare il vaccino o il brodo di pollo per combattere la malattia) e assalendo tutte le farmacie raggiungibili con i mezzi pubblici, svuotandole di tutte le scorte di farmaci generici, i migliori per salvarsi la vita in caso di contagio, unitamente a tutte le macumbe conosciute al genere umano.
Un esemplare di mucca affetto dal morbo cerca di confondersi nella mandria, con scarso successo.

Oltre ai comuni mortali vi sono anche giocatori più importanti, coloro che davvero reggono i fili della partita e che di solito hanno come obiettivo comune quello di instillare più terrore e isteria possibili tra i giocatori sopra riportati:

  • ONU: l'Organizzazione delle Nazioni Unte, cui di solito spetta, con l'ausilio delle organizzazioni a lui legate, il compito di seminare in giro quel sano senso di paura dei bei vecchi tempi passati. Proclami rivolti alle nazioni, pubblicità, campagne di sensibilizzazione sono i mezzi con cui informa il mondo che il mondo sta per finire. "Grave minaccia", "intervento immediato" e "cazzo questa è roba seria" sono le espressioni più adoperate in questi casi, con un tono e un pathos che sono superato in drammaticità solo dai servizi dei telegiornali in estate per l'emergenza caldo.
  • FAO: l'Organizzazione Mondiale della Fame, stila statistiche dalle quali si evince che ogni anno muoiono milioni di persone, il cui principale effetto è quello di far fare un "Ooooh" dispiaciuto a tutti i presenti, i quali torneranno un secondo dopo a fare quello che stavano facendo prima.
  • UNICEF: l'Organizzazione Mondiale di Raccolte Fondi per Bambini Poveri, che si prefigge lo scopo di riprendere con una telecamera ogni bambino affamato del mondo. Il suo compito più importante consiste nel mandare in onda in televisione spot televisivi con bambini africani ricoperti di mosche, che spingano gli occidentali assaliti dai sensi di colpa a inviare in Africa i soldi che avevano messo da parte, solo per domandarsi subito dopo che fine abbiano fatto i loro risparmi (probabilmente finiti nelle mani di qualche dirigente malvagio o di qualche medico che invece di aiutare i bambini li ha usati per comprarsi la Jaguar) e se non avrebbero fatto meglio a comprarsi il nuovo Iphone con grattaculo elettrico incorporato.
  • OMS: l'Organizzazione Mondiale dello Spreco Sanitario, che dopo un'attesa di qualche giorno dal primo contagio, volta a creare suspence tra il pubblico, dichiara la necessità di trovare un vaccino. Questa trovata innovativa a cui nessuno sarebbe mai arrivato da solo scatena le aziende farmaceutiche che, colte da immenso dolore e pietà verso i poveri contagiati, si prodigano per trovare un vaccino, senza avere neanche nell'anticamera del cervello l'idea di ricavarci qualcosa.

Una volta che un'azienda ha trovato un vaccino, i presidenti delle varie nazioni sono così felici che insistono per pagare milioni per averlo, allora, con enorme riluttanza, le agenzie si trovano costrette ad accettare i soldi. A questo punto il vaccino verrà venduto in quantità industriali per una spesa di milioni di dollari per essere usato per curare una ventina di casi. I vaccini rimanenti verranno stipati negli ospedali o regalati come simpatici souvenir ai passanti. Inoltre la sanità pubblica, almeno fuori dall'Italia, spesso non copre tutti i casi di contagiati, quindi chi non ha abbastanza soldi per comprarsi il vaccino può almeno trovare conforto nel fatto che il Tg parlerà per dieci secondi di lui.

L'influenza aviaria non risparmia nessuno.

Svolgimento della partita

La battaglia contro una malattia pandemica non comincia al primo comparire della malattia, come molti neofiti potrebbero pensare. Invece, tra le due fasi intercorre sempre un periodo che va dai pochi mesi ai molti anni in cui la malattia miete vittime nei paesi del terzo mondo. In questa fase i capi delle principali potenze mondiali diventano immediatamente ciechi e sordi, incapaci di avvertire la presenza del morbo nel mondo. Questa fase si conclude magicamente appena un medico, un missionario o chiunque altro idiota, che anziché andare dal turco sotto casa è dovuto per forza arrivare fino in Africa per un kebab, inizia ad avvertire i primi sintomi della malattia, rischiando di contagiare i suoi connazionali.
A questo punto si parte, perché queste povere e indifese malattie non possono farsi conoscere da sole al pubblico ed è compito delle organizzazioni internazionali fare in modo che la gente smetta di pensare al lavoro, ad uscire la sera e ad altre cazzate e possa cominciare a spaventarsi per bene e spendere soldi in preda al terrore. Per questo arduo compito giungono in aiuto i mass media, che non mancano mai di ricordare alla gente che stanno tutti per morire di una morte atroce, nonostante finora la malattia abbia contagiato solo mucche, galline, anatre e una decina di persone. Ma quelle dieci persone, e in parte anche le anatre, bastano a far cadere nel panico e far cacare sotto il più pacato degli anti-allarmisti. Manca poco che i giornalisti televisivi non scoppino a piangere in diretta parlando degli allevamenti di manzo contaminati, al pensiero che il giorno prima non avevano resistito a papparsi un big mac, mentre su Rai3 la programmazione ormai è costituita unicamente da servizi sui tre misteri di Fatima e sulle nuove rivelazioni secondo cui nell'Apocalisse si facesse riferimento all'influenza suina.
Nel frattempo, su Mediaset, Adam Kadmon ci svela che Nostradamus aveva predetto un pericolo proveniente dall'Oriente che avrebbe decimato il mondo, il che potrebbe essere la Sars o il remake di karate kid col figlio di Will Smith.
I numeri non contano, l'importante è mandare sui tg immagini di cinesi con le mascherine, bambini malati, anche se malati di tutt'altra malattia, tipi neri a caso ed il gioco è fatto: le farmacie di ogni comune d'Italia saranno assalite da folle impaurite. Nel frattempo qualche attore di Hollywood diventa il nuovo santo del momento perché presta il suo volto alla campagna organizzata contro la malattia, partecipando a pubblicità, Telethon, gare di mangiatori di hotdog; cioè qualunque cosa tranne mettere mano al portafogli e sborsare qualcosa.
In tutto questo, alla gente sembra andare bene che un divo che vede in una settimana più soldi di quanti loro altri ne vedranno in tutta la vita, vada in televisione a parlargli di come i soldi non diano la felicità e che è meglio donarli agli altri.

- Casalinga(dopo aver appena guardato George Clooney in tv che abbraccia un bimbo nero): “Guarda caro quel povero neretto, dobbiamo aiutarlo!”
- Marito: “Ma cara, non mangiamo carne da due mesi.”
- Casalinga: “Ma George Clooney ha venduto il suo quinto yacht per aiutare quel bimbo a guarire. E il quinto era il suo yacht preferito! Quello dove si bombava le modelle.”
- Marito (gli scende una lacrima dagli occhi): “ Hai ragione, come ho potuto essere così egoista? Dammi il libretto degli assegni!”
Con tanti bambini in Africa che muoino di fame, perché buttare via tanta buona carne?

Così comincerà la spasmodica ricerca di nuovi contagiati. Medici senza frontiere, infermieri senza bandiere, muratori senza cantiere tornati a casa con dei sintomi: qualunque pezzo di carne malata sarà utile allo scopo. Non solo, improvvisamente i confini del proprio territorio diventano più grandi, e un turista portoghese contagiato appare improvvisamente vicinissimo a noi, come se da un momento all'altro dal Portogallo ce lo ritrovassimo sotto l'uscio di casa pronto a contagiarci. L'intera Europa si stringe in attesa dell'imminente catastrofe e già parte il toto-malato per capire di che nazionalità sarà la prossima vittima. Tanto è vero che se un alpinista di Aosta si ammala, allora trema tutta l'Italia e perfino l'agente della forestale di Messina si sentirà accerchiato dal virus.
Quindi, nel frattempo la gente inizia a camminare a cento chilometri di distanza dai marocchini che vendono ombrelli in mezzo alla strada ed iniziano le prime incursioni armate contro i fiorai pakistani aperti tutto il giorno, probabilmente occupati a sviluppare baccelli di nuovi virus, i pizzaioli turchi e tutti gli altri tipi provenienti dal Kebabbistan.
A livello mondiale, invece, i capi di stato si organizzano, spaventati all'idea di perdere vite umane e, ancor peggio, voti umani e decidono di affidarsi alle aziende farmaceutiche per salvargli il culo. Allora quei simpaticoni delle multinazionali farmaceutiche, comparsi improvvisamente in mezzo all'assemblea accompagnati da urli spettrali e un forte odore di zolfo, si offrono di trovare un vaccino che ad una modica cifra salvi l'umanità.
Qualche tempo dopo l'accordo milionario, la malattia sembra sparire così come è comparsa, mentre le nazioni e i suoi cittadini corrono a comprarsi la pomata rettale, per il bruciore dovuto alla trapanata anale infertagli dalle aziende farmaceutiche.

Partite precedenti

Ogni tre anni compare una nuova malattia dall'Africa, dall'Asia o da qualunque altro posto in cui le parole sapone e guano sono sinonimi, portando con sé una nuova ondata di isteria collettiva. Le più appassionanti finora sono state:

  • Influenza suina: questa malattia colpisce principalmente i maiali e le maiale, il che rappresentava un grave rischio per la popolazione femminile più disinibita dell'epoca. La malattia proveniva dal Messico, cosa strana considerato l'alto livello di igiene del posto. Inizialmente la malattia fu di difficile riconoscibilità, poiché i sintomi che presentavano i contagiati, spesso turisti di ritorno dal Messico, erano diarrea, vomito, dolore intestinale, svenimenti e meteorismo, cioè sintomi riscontrabili in qualunque turista di ritorno dal Messico o dal ristorante messicano sotto casa. Si iniziò a capire che qualcosa non andava quando la gente iniziò a morire nella propria pozza di vomito. Immediatamente si smise di mangiare maiale e tutto il mondo sembrò essere diventato mussulmano a parte il terrorismo, il sessismo e l'integralismo religioso... e la puzza. Le grigliate di carne non furono più le stesse per molto tempo. Questo stato di cose proseguì fin quando l'uomo capì che una vita senza mangiare maiale non valeva la pena di essere vissuta e che la morte era preferibile ad un mondo senza costolette.
L'influenza suina ha mietuto anche vittime famose.
  • Influenza aviaria: colpisce gli uccelli, quindi molti uomini in quel periodo ebbero problemi a farselo smanettare dalle ragazze più timorose del contagio. I piccioni iniziarono ad essere visti con sospetto, come degli untori malvagi pronti ad ammazzarci tutti per conquistare tutte le molliche di pane del mondo. I cacciatori di uccelli divennero degli eroi e gli attivisti di greenpeace amici degli uccelli divennero le loro prede più frequenti. Gli appassionati di bird watching divennero, se possibile, ancora più sfigati, in quanto capaci di vedere un po'di passera solo col binocolo. L'aviaria, che sarebbe dovuta essere la malattia del secolo, fece centinaia di morti, ma sempre meno dei morti di quell'anno per la normale influenza, anche perché occupati com'erano per l'aviaria non si preoccuparono di quella comune.
  • Sindrome della mucca pazza: anche conosciuta come Encefalopatia spongiforme, perché si sviluppò dopo che dei ricercatori ebbero mostrato ad un branco di mucche una maratona di episodi di Spongebob, che ne causò la distruzione dei neuroni. A quel punto le povere mucche diventarono schizofreniche ed iniziarono a credere di essere dipendenti sottopagati del Mcdonald (probabilmente in preda anche ad un acuta forma di sindrome di Stoccolma) ed iniziarono a contagiare anche i loro simili. In quel periodo si tornò alla caccia alle streghe del medioevo, alla ricerca di chi avesse fatto impazzire le mucche e finendo spesso per incolpare poveri allevatori innocenti che volevano solo variare la dieta delle proprie mucche con quello che trovavano nella spazzatura, ricca di sostanze nutrienti. Nel frattempo nessuno si fidava più a mangiare gli hamburger del Mcdonald, che in quel periodo iniziò a tirare fuori trovate come l'hamburger di pesce e l'insalata, che sarebbe come dire che Hugh Hefner vende le figurine del papa. Alla fine il morbo fece fuori una marea di capi di bestiame, mentre gli umani colpiti furono appena una decina in Europa, soprattutto allevatori di pecore sardi stanchi della solita minestra.
  • Sars o Influenza Asiatica (o influenza made in china): conosciuta come il primo caso di malattia contraffatta dai cinesi, con grande allarme delle polizia postale, fu una malattia piuttosto strana, poiché non fece in tempo ad arrivare che era già finita. Durante questo breve periodo in giro si iniziò a diffidare dai negozi dei cinesi, dei ristoranti asiatici e di Holly e Benji.
  • Ebola: la mallatia all'ultima moda. In realtà è possibile prenderla solo facendo impacchi e aereosol con le feci degli altri infetti, ma tutti ormai temono per l'imminente contagio. Finora i pochi malati i Europa si contano sulle punta delle dita e i morti sulla punta del cazzo, ma Obama, l'Oms e sono già all'opera per far rientrare la minaccia, ma che a quanto pare non era pericolosa mentre uccideva migliaia di persone in Africa.

Curiosità

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  • Attualmente è in corso un processo a carico di Cicciolina per chiarire come l'influenza suina e l'aviaria si siano propagate dagli animali all'uomo.
  • La prossima pandemia sarà probabilmente la stessa che in The Walking Dead rende tutti zombie, ma almeno a quel punto nessuno sarà più costretto a pagare un occhio della testa per una bella bistecca.
  • Si è registrato che i morti per infarto dovuti alle notizie allarmanti dei telegiornali sono di più delle vittime delle pandemie stesse.
  • Amanti delle teorie del complotto sostengono che siano state le stesse aziende farmaceutiche a diffondere i virus delle varie pandemie per poterci guadagnare sopra. Ma sono tutte dicerie prive di fondamento. Ecco l'ho detto! Adesso per favore, lasciatemi andare!

Pagine correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 2 novembre 2014 col 37.5% di voti (su 8).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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