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Portale Videogiochi

L'unico portale che si fa beffe dei casual gamer!

Chiacchiere & giudizi Visita la categoria Progetto

Voce in Latrina
Villa Spencer come appariva quella notte.
« Abbiamo risolto il problema "alla radice". »
(Chris fa una battuta tristissima per entrare a Zelig)
« Perdona le mie maniere, ma non sono abituato ad accompagnare uomini...
E ora cammina o ti riduco a un colabrodo, stronzo! »
(Wesker mette in chiaro con Chris di non essere gay)
« Chris, fai attenzione! »
(Chiunque a conclusione di qualsiasi discorso col protagonista)

Resident Evil (tradotto dall'inglish "Male Residente", titolo storpiato dall'originale "Biohazard" perché gli aveva già fottuto i diritti una band metal) è il primo capitolo della saga con gli zombi che fa tanta paura (o almeno faceva) prodotta dalla Capcom. Uscito nel 1996 e già rifatto nel 1997 col sottotitolo Director's Cut perché i dialoghi facevano schifo, ha lanciato la moda dei revival survival horror in tutto il mondo e dato un motivo ai ggiovani per guardare i film di George Romero.

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Citazioni videoludiche Immagini piene di pixel
« Questo braccio è tutto per me; non potrei farne a meno. »
« Ma per favore... »
(L'Uomo Ragno su Spencer)
« Solo il braccio? »
(L'Uomo bionico su Spencer)
Scaricatori di stress
Videogioco che non ha mai ispirato stragi Passatempi virtuali dal rating medio/alto
La copertina del gioco è intrisa di messaggi subliminali incitanti alla rivoluzione proletaria.
« A raccontare cazzate e a convincere le persone è più bravo di me! »
(Un politico dice la sua riguardo il reclutamento operato da Snake.)
« La grafica di questo gioco fa schifo! È basata soltanto su rettangoli e quadrati! »
(Giocatore di Minecraft su Portable Ops.)

Ingranaggio di Metallo Solido: Operazioni Portatili è l'ennesimo prodotto della celeberrima[citazione necessaria] saga Metal Gear Solid targata Konami, dove ancora una volta ritornano le meccaniche stealth che l'hanno resa famosa[citazione necessaria]. È il primo capitolo su PSP e fu prodotto da Hideo Kojima per ricavare i soldi necessari per piastrellarsi il bagno approfondire e dare nuovi risvolti alla trama, che come tutti sanno gode dell'intreccio narrativo più banale e scontato che esista.

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Addestratori di tiro all'hitbox
Conflitto militare di dubbia natura Guerre poligonali assortite
Questi sono solo una parte...
« Volete davvero dargli ascolto!? Vi ricordo che l'ultima volta che l'abbiamo fatto ci hanno quasi aperto un altro buco del culo. »
(Rico su indicazioni non proprio esatte di Hakha.)
« Vincere! E vinceremo! »
(Scolar Visari arringa le sue truppe.)

Killzone è uno spara-a-caso in prima persona, nel quale impersonare ben quattro carismatici personaggi. Tranne Hakha, che è il negro del gruppo e nessuno lo vuole.
Lo scopo del gioco è quello di mettersi nei panni di uno dei quattro soldati ISA e difendere il pianeta Vekta, colonizzato dalla Terra, dall'attacco degli Helghast, reietti terrestri stanziatisi invece su Helghan. Quello del giocatore è, più banalmente, fare un massacro: come si può notare, i due scopi coincidono.
Il gioco è stato sviluppato nel 2004 dalla Guerrilla Games ed è stato ampiamente elogiato per gli altissimi livelli di grafica e sonoro, paragonabili solo ad altri capolavori del genere, come Tetris. Secondo le aspettative ufficiali dell'Hype, questo gioco doveva essere "L'Ammazza Halo", ovvero un titolo capace di polverizzare la concorrenza. Infatti, dopo aver provato il titolo, molti giocatori sono appunto passati ad Halo.

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Esibizioni Didattico-istruttive
Nuovo tentativo di combo complessa Arrossatori aggiuntivi di tunnel carpale
Tipico giocatore di Spartacus Legends.
« Non hai altra scelta, uccidili tutti! »
(Il gioco ci ricorda che lo scopo ultimo non è raccogliere margherite.)
« Tutti i giocatori di uguale livello hanno accesso allo stesso equipaggiamento, ma chi paga con soldi veri ha accesso preventivo agli oggetti migliori! »
(Ubisoft mentre ci ricorda di essere sempre dalla parte dei giocatori ricchi.)

Spartacus Legends è un picchiaduro spacciato per free to play prodotto nel 2013 dalla Ubisoft, in cui il giocatore verrà messo nei panni di un povero lanista in cerca di gloria. Partendo con una manciata di monete e un gladiatore strappato da una casa di riposo vestito con un pannolone per adulti, il giocatore dovrà costruire la propria fortuna con i litri di sangue e i metri di intestino dei gladiatori le sue mani, fino a diventare il miglior lanista del mondo. Ovvero di quella fogna di città che è Capua.

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Bastardate Multiplayer e cooperative
Possibile causa di S.W.A.T. al citofono Ulteriori motivi per spaccare un controller
Scena tipica di uno scontro.
« Questo è sicuramente il più bel gioco di strategia di tutti i tempi! »
(Un qualunque giocatore di livello 1 su League of Legends, durante il primo minuto di gioco.)
« Che gioco di merda! »
(Il giocatore di livello 1 subito dopo i primi cinque minuti di partita.)

League of Legends (LoL per gli amici) è un videogioco ispirato a World of Warcraft, Risiko, Halo Wars, alla Dama Cinese, che Dota ha spudoratamente copiato. Il gioco è stato sviluppato dalla Riot come passatempo a scopo di lucro per facilitare i guadagni di Microsoft, in quanto i nerd avrebbero speso ingenti somme di denaro per sbloccare campioni e wallpaper invece di scaricarli gratuitamente da Google.

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Visioni di ruoli distorte
Ultimo racconto di spade scintillanti e odio interraziale Mondi sparsi tra tempo e spezie
Locandina del gioco con i protagonisti in posizione stilosa; non si capisce comunque perché Niccolo sia presente e in modalità Kung Fu Panda.
« Ricordatevi di me! Abbiate bisogno di me! Io posso darvi tutto! Io sono l'amore. Trovatemi, e camminate al mio fianco. »
(La dea del Mana sulla dipendenza.)
« Sono 50.000 Lucri; e ricorda che lo faccio per il tuo bene, ho bisogno di avere clienti felici. »
(Niccolo durante un'interpretazione de Il mercante di Venezia.)

Legend of Mana è uno dei tanti capitoli della serie incentrata sull'utilizzo delle magiche foglie dell'albero del Mana che donano poteri magici a chi le fuma dopo averle arrotolate correttamente. Visto che di creare una continuità della trama non se ne voleva parlare nella direzione della sede Square, il produttore Koichi Ishii alzò semplicemente le mani e sentenziò di imbottire il futuro prodotto interamente di missioni secondarie e di incollarle assieme con abbondante colla vinilica in modo che avessero una parvenza di collegamento. Il risultato fu così vario da essere un successo travolgente che sommerse interamente lo studio di Ishii di banconote.

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Videogames dove tocca anche pensare
Osservatorio di civiltà dall'alto Fantasie divino-urbanistico-tattiche miste
Come si può notare da questo screenshot, il gioco del 2010 ha molti punti in comune col primo capitolo.
« La vogliamo smettere di farci rapire in ogni gioco? »
(Rick a Jen.)
« Ma basta plagiare me! Usate delle idee vostre, porca puttana! »
(Lovecraft su Splatterhouse.)
« Voglio che la paghino! Voglio che la paghino per un'eternità di sofferenza. E voglio che sappiano che sono stato IO a fermarli! »
(La Maschera sui suoi insegnanti delle medie.)

Splatterhouse è un videogioco educativo sull'anatomia, che fonde la trama di un qualsiasi racconto di Howard Phillips Lovecraft con quella della prima stagione di Happy Tree Friends.

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Simulatori di realtà paradossale
Esperienza elettronica consenza bug, senzacon features Library preferita dalla fan base
La mitica copertina del gioco.
« La faremo pagare a quei figli di Troia! »
(Arkantos su Guerra di Troia.)

Age of Mythology (pronuciato Eij ov Mitologi) è un videogioco di strategia in tempo irreale progettato dalla Microsoft di Bill Gates dopo che questi, sballato di LSD, aveva sognato di farsi sodomizzare da un centauro.
Altro non è che l'ennesima riproposizione di Age of Empires, solo che questa volta, per chi non si accontenta di armate di soldatini umani (rigorosamente tutti uguali), ora potrete sbizzarrirvi ad andare alla carica alla testa di mandrie di bestie aberranti, creature furry e simili fenomeni da baraccone, dall'idra a settordici teste ai bagherozzi d'assedio, dai puzzolenti giganti della montagna ai robot-caffettiera dell'espansione.

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Competizioni sanzionate o sanzionatorie
Gran premio sponsorizzato dalla Federazione Italiana Autoscuole Campionati di sudore da fermi
Il trofeo concesso al pilota che riesce a salire sul gradino più alto del podio usando ancora le proprie gambe.
« ... »
(Stig su diritti d'autore dopo che il suo casco è stato utilizzato come simbolo della serie)

MotorStorm, o Tempesta a Motore, è un simulatore di guida di gare rally leggermente fantasiose, sviluppato direttamente da Sony per la propria PlayStation 3 rinchiudendo in cantina a lavorare sviluppatori poco noti e sconosciuti. La serie porta su console tutte quelle gare fuoristrada che i giocatori di Colin Macrae Rally si erano solo sognati, rimuovendo sterrati in mezzo al bosco, campestri sulle colline e strade asfaltate per inserire canyon, fitte giungle pluviali, vulcani in eruzione e cataclismi massivi. Per quanto il gioco possa sembrare un sport, non lo è, non c'è niente di sportivo in MotorStorm, non ci sono regole e pure i giudici di gara fanno i gestacci.

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Svaghi per boomer
Copia fisica dalla collezione della nonna Storico dei classici geriatrici
Il protagonista mentre attiva il potere del riavvolgimento temporale.
« Scordatevi la Persia dei gatti, dei tappeti e delle tapparelle. »
(Slogan promozionale della serie.)
« Non ci ho capito una fava. Anzi, un dattero. »
(Giocatore non abituato ai viaggi nel tempo dopo aver finito la saga sabbiosa.)

Quella di Prince of Persia è una serie di videogiochi di stampo acrobatico, temporale e orientale, inizialmente sviluppata per Amiga e computer semisconosciuti della Apple, e successivamente arraffata da Ubisoft e mai più lasciata andare.
Divisa in tre segmenti, ciascuno narra in egual modo le (dis)avventure piene di sfiga ambientate nell'estremo oriente, e incredibilmente prima ancora che la Disney pensasse soltanto a creare Aladdin.

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Giochi e non riesci più a schiodarti
Gameplay seriamente intrippante Stupefacenti digitali sfusi
Una classica partita tutto sommato tranquilla a Piante contro Zombi.
« Ma che giochetto stupido... »
(Chiunque prima di provarlo e non riuscire a staccarcisi per due ore di fila.)

Piante contro Zombi è un videogiuoco basato su una storia vera. La base del gioco consiste, come chiunque farebbe quando vede arrivare un'orda di zombi variopinti, di seminare piante d'attacco nel proprio giardino per eliminare i putrefatti avversari. Al comando di un vero e proprio esercito sempreverde, si possono creare diverse squadre di fiori e combattere con diverse tattiche, anche se sarebbe stato più sensato prendere almeno una delle cinque falciatrici del gioco e usarla per sterminare ogni zombi sul cammino.

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