Tom Henning Øvrebø

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(Rimpallato da Ovrebo)
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Ovrebo dopo che gli è stato fatto notare che ha espulso uno spettatore.
« Buongiorno, lo sa che qui c'è il limite di velocità? Temo che dovrò farle la multa... »
« Il cartellino rosso lo si espone solo nel caso colui che subisce il fallo perde un'arto...almeno credo... »
(Ovrebo mentre Klose piega in due la gamba di Felipe)

Con Tom Henning Øvrebø si intende una massa informe che aveva il compito di dirigere alcune partite di calcio di poca importanza, come per esempio semifinali di Champions League.

La caratteristica che lo caratterizzava di più era la facilità con la quale padellava ogni decisione in qualsivoglia partita attirando su di sé imprecazioni e bestemmie.

Biografia

Ma non vedete che faccia innocente?

Tom Henning Øvrebø (Oslo, 26 giugno 1966) nasce da padre balena e mamma talpa. A soli otto anni gli viene diagnosticata una malattia alla cornea che non gli permette di mettere bene a fuoco gli oggetti più lontani del suo naso, ma i genitori, troppo poveri, decidono di non comprargli gli occhiali da vista. Bensì trovano molto più giusto acquistare merendine su merendine e così il piccolo Tom si mette a potenziare i suoi già sviluppati lardominali.

Da ragazzo Tom prova alcuni sport, come il Curling e il Lancio Della Mucca, senza però togliersi alcuna soddisfazione: spesso nel Lancio Della Mucca veniva scambiato per la medesima, e quindi provò col Calcio.

Inizialmente la squadra dove militava (il Berellastica United Football Club o BUFC) lo inserisce in rosa come portiere, dato che copriva solo con il busto il circa due terzi della porta: grazie a lui la squadra smette di perdere sempre 41 a 0 ma solo con qualche gol di scarto, dato che comunque gli attaccanti avversari riuscivano a piazzare la palla nel restante 23,7% di spazio disponibile.

Con l'avvento delle porte regolamentari però il ragazzo non riusciva più a rendersi utile e decise di lasciare. Innamorato del Calcio, Tom decide di diventare arbitro, per restare comunque nel mondo del Pallone.

Le migliori prestazioni

Notare l'aria pacifica con la quale Drogba vuole dialogare con Ovrebo.

Italia - Romania

Europei Di Calcio 2008

Luca Toni segna un gol di testa regolare e giustamente esulta. Qualche secondo dopo però la bandierina dell'assistente di Ovrebo, il sig. Jan Petter Randen, si alza e il nostro amico ciccione annulla il gol. Può sembrare poco, se solo non avesse arbitrato alla cazzo di cane tutta la partita.

Chelsea - Barcellona

Semifinale di Champions League 2009

La partita finisce 1 a 1 con gol di Inietta nei minuti di recupero e quindi a passare sono i BlauGrana o come cazzo si scrive. Durante la partita però Ovrebo non ha assegnato 364 rigori al Chelsea, e ha buttato fuori Abidal del Barca solo perché ha osato guardare i pettorali di Anelka.

Fiorentina - Bayern Monaco

È semplice: il guardalinee non ha fischiato perché tra Klose e la porta c'era Frey.

Ottavi di finale di Champions League 2010

A Monaco la partita scorre benino per quaranta minuti circa, finché Kroldrup stende un Bayernese in area di rigore e l'arbitro si limita ad ammonirlo. Dopodiché, Ovrebo espelle Massimo Gobbi, per non aver passato la palla a Robben, e ammonisce Klose, per aver perforato la gamba a Felipe. Corona la prestazione un gol di Klose a un minuto dal termine, convalidato benché il tedesco fosse talmente in fuori gioco da essere direttamente dietro la linea di fondocampo.

« Sono qui per parlare a nome mio e dei miei colleghi. Ho sentito voci riguardanti una nostra corruzione da parte dei dirigenti del Bayern per somme come 100.000€ e sono disgustato. Ci tengo a precisare che abbiamo ricevuto solo 40.000€ a testa. »
(Ovrebo a fine partita)

Curiosità

  • Ovrebo dopo ogni partita va da se stesso a farsi curare. Ovrebo infatti come mestiere fa il Pissicologo.
  • Ovrebo in patria gestisce una rubrica di cucina sulla rete televisiva nazionale TeleNorway 1.
  • La FIFA per produrre le divise ad Ovrebo a creato la taglia Ovrebo, che corrisponde ad una nostra XXXXXXXXXXXXXXXL
  • Ovrebo è talmente obeso che non si vede le dita dei piedi, per cui gli capita spesso di uscire di casa in mutande.

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