Orchidea

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Ecco alcune delle pestifere. mi raccomando, non guardarle. NON GUARDARLE! Troppo tardi....
« Ciao bel bambino, io mi chiamo Orchidea. E Tu? »
(domanda della bambina)
« 'orcodio »
(risposta del bambino)

Le orchidee (Orchidaceaeaeae Juss., 1789) sono piante appartenenti alla stessa famiglia degli orchi, e con questi condividono il pessimo carattere. Infatti sono tra le bestiacce più dispettose, infingarde e bizzose che esistano nel regno vegetale.

Queste creature sono universalmente divise in due grossi gruppi dalle evidenti affinità genetiche:

Le orchidee facili

Solitamente sono tutte quelle che si trovano da fioristi, garden center, mostre primaverili e sagre della polenta. È una definizione ingannatrice[1], non esistono orchidee facili o orchidee difficili, esistono solo orchidee stronze o orchidee stronzissime.

Se vengono curate costantemente, con amore, con dedizione, facendo sempre attenzione ai minimi segnali di attività vegetativa o di fioritura, queste improvvisamente:

  • Si riempiono di afidi, cocciniglie, macchie chiare, macchie scure, e ogni genere di muffa, parassita e malattia conosciuta;
  • Perdono tutti i boccioli uno dopo l'altro mentre la pianta vegeta allegramente;
  • Ingialliscono tutte le foglie nell'arco di un'ora e poi cadono tutte nei venti minuti successivi;
  • Gli pseudobulbi si ingialliscono/anneriscono/arrossiscono passando per tutti i colori dell'arcobaleno.
  • Dopo due giorni il primo si secca, il secondo diventa polvere, il terzo diventa smilzo come un grissino e del quarto rimane solo un mucchietto di melma.

La coltivazione

Esemplare a cui tieni

Se cerchi di curarli non puoi assolutamente cambiare le cose[scientificamente dimostrato]. In modo più o meno approssimato è qui riportata la trafila:

  • Lunedì: vedi che la tua preferita ha una foglia che ingiallisce in punta: aggrotti le ciglia
  • Martedì: la foglia è tutta gialla: comincia a chiamare l'amico, il vicino, a cercare sui libri di orchidee, riviste di medicina. Ma non trovi nulla che gli assomigli.
  • Mercoledì: la foglia cade e lo pseudobulbo si raggrinzisce. Telefoni all'esperto[2] che capisce subito dove è il problema e ti da istruzioni precise e sicure su come salvare la pianta.
« Rinvasare e cambiare il composto, dai una spruzzata di questo anticrittogamico e vai tranquillo »
(Esperto all'altro capo della cornetta che sta scuotendo la testa)

Quindi, zompi in macchina e vai a comprare la corteccia e la medicina che ti consiglia [3]. Torni e fai tutto quello che ti ha detto l'esperto, compresa sterilizzazione a fiamma degli strumenti e già che ci sei anche del tuo corpo.

  • Giovedì: va sempre peggio, stanno cadendo tutte le foglie e i bulbi diventano neri. Preso dalla disperazione ripeti la trafila dei giorni precedenti, cedendo fegato e cornee al posto dei reni.
  • Venerdì: è rimasto uno ed un solo bulbo ancora verde e bello cicciotto, con ancora tutte le foglie: ri-togli la pianta dal vaso, tagli tutto il resto[4], prendi il superstite[5] e lo deponi in un letto di sfagno[schifezza necessaria], gli misuri la febbre con il termometro e sul comodino gli metti il classico bicchiere con aspirina-c e ormone ricostituente-rivitalizzante-fo'-rinasce-anche-i-pali-del-telefono.
  • Sabato: Non osi guardare

Domenica: è il giorno della messa, un cero all'anima sua.

Occhio col fertilizzante.
Ricapitolando

Se una pianta si ammala cazzi suoi, che muoia!

Esemplare a cui non tieni

Poi c'è sempre la pianta che-m'hanno-regalato-ma-non-mi-piace-e-non-me-ne-frega-niente, che tieni nell'angolo più lontano del soggiorno/terrazzo/serra, quella che ogni tanto annaffi per sbaglio, che non gli dai un piffero di fertilizzanti, di medicine, niente di niente e di solito sta al buio più assoluto o nell'unico angolo dove la benevola ombreggiatura estiva non la salva dal sole infuocato delle 14 e si becca temperature che vanno dai -20 ai 65 gradi centigradi. Ecco, quella prospererà e fiorirà sempre, tutti gli anni, precisa come un cronometro, perlomeno fino a quando (dopo 15 anni che non viene rinvasata) sarà diventata troppo grande per ignorarla[6] e comincerete ad apprezzarla. E quello stesso giorno inizierà a deperire.

Le Orchidee difficili

Poi ci sono quelle "di difficile coltivazione":

- tu: “carina questa, quanto costa?”
- vivaista: “cento euro”
- tu: “vabbé, oramai me ne sono innamorato, la prendo!”
- vivaista: “si, però è un po' delicatina, deve fare attenzione”

Il vivaista si dimentica sempre cosa significa un po' delicatina.

  • Va annaffiata ogni tanto[7]. Ogni tanto vuol dire che ogni dieci minuti vuole 1cc di acqua con il contagocce, mica tutta insieme però, dovete spargerla bene bene tutta intorno alle radici.
  • In coltivazione cresce esclusivamente su scorza di sequoia della California. Sequoia viva.
  • Però devi mettergli intorno alle radici del muschio speciale che cresce solo in un'area di 500 metri quadrati in una foresta delle Ande peruviane ed anche questo naturalmente deve essere del muschio vivo perché quello secco perde le particolari proprietà.
  • Come fertilizzante gradisce solo del guano prodotto da un particolare uccello del paradiso della Nuova Guinea. Attenzione però, perché se il guano è prodotto da un uccello tenuto in cattività non vale.
  • Poi vuole delle temperature un po' particolari: 10/12° in inverno mentre in estate vuole escursioni termiche tra i 40° di giorno e i 5° di notte.
  • Luce: rigorosamente luce media, ma non media-media, quella particolare luce media che si ha verso le 10.45 di una soleggiata giornata di aprile quando c'è un po' di foschia e qualche nuvoletta bianca
  • Se non la guardate di continuo se la prende a male, attenzione alle pause caffè.
Mi dispiace per te, ma questa non è un'orchidea.

A questo punto sorge spontaneo chiedersi com'è possibile che quel gran esperto del vivaista avesse questo parto del demonio questa pianta in fiore???? Semplice, a lui era arrivata mezz'ora prima. Spedita tramite volo non-stop in Concorde dal vivaio tropicale che sta a dieci metri dall'unica stazione conosciuta in natura di tale specie.

Come aver successo con le orchidee?

  • Intanto scegliete solo piante "facili" perché costano meno, tanto muoiono tutte, sia quelle facili che quelle difficili.
  • Comprate la pianta, la portate a casa e la sbattete rudemente nel suo posto designato.
  • Inutile cercare la posizione più appropriata, tanto nel posto che "potrebbe" essergli più confortevole non prospererà mai. Quindi va benissimo il primo angolo utile che vi capita. Poi cercate di non guardarla mai. La pianta reagirà facendo di tutto per attirare la vostra attenzione. Farà getti a profusione e fiori a volontà.

Ma attenzione, non ammiratela mai, per nessun caso. Solo occhiate distratte mentre spolverate o lavate il pavimento o cose simili. Se avete ospiti che vi fanno i complimenti dovete dire solo cose del tipo mah, non è niente di speciale, anzi, a me pare un po' bruttina in questo modo la prossima fioritura sarà anche più spettacolare. Assolutamente in nessun caso dovete cedere alla tentazione di fargli due coccole, di fargli una foto o di ammirarne i fiori. Se lo fate la pianta deperirà immediatamente.

Per le piante "difficili", se proprio vi vorrete cimentare, sappiate che dovreste avere minimo minimo 24 serre, ognuna della quale simula perfettamente le condizioni ambientali di:

  • foresta di montagna peruviana al livello del suolo;
  • foresta di montagna peruviana al livello dei primi rami degli alberi;
  • foresta di montagna peruviana al livello delle cime degli alberi;
  • Prateria brasiliana con rocce ferrose e qualche sparuto cespuglio di altezza tra i 60 cm e i 2 metri e 20;
  • Altopiano messicano con querce e qualche cactus dove non piove mai ma l'umidità atmosferica varia tra l'87% e il 274% possibilmente con variante di ombra e umidità (i cactus riparano meno delle querce);
  • Valle monsonica delle pendici dell'Himalaya. Ovviamente per questa vi occorrono le varianti "versante est", "versante sud" e "versante ovest" con le sottovarianti "fondo valle" "mezzavalle" e "crinale" a loro volta divise in "lato nord" e lato sud";
  • Almeno tre diverse quote del lato est del monte Kinabalu (Borneo), si consigliano i 650 metri s.l.m. gli 875 e i 1.123;

Naturalmente ogni specie ha poi le proprie esigenze in fatto di annaffiature e fertilizzazioni.

Fonti

Note

  1. ^ poi capirai
  2. ^ 25€/min + rene una tantum
  3. ^ peraltro quasi introvabile o costosa quanto il rene che ti rimane
  4. ^ compresa sterilizzazione degli strumenti
  5. ^ naturalmente era l'unico bulbo che non aveva neanche una radice
  6. ^ oramai pesa mezza tonnellata anche se è una "miniatura" e le radici sono saldamente cresciute nel cemento armato
  7. ^ esclusivamente con acqua cristallina delle sorgenti del Gange