Nonsource:Lettere d'amore

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Quanto amore, quanto sentimento! Quella dolce emozione che vi fa urlare di gioia quando fate il giro d'Italia su di una bicicletta senza sellino. Ed oggi Leggeremo le lettere di 3 innamorate dedicate ai loro uomini, eccole:

Caro Lano Mifuma...

« Caro Lano; »


Ho deciso di laciarti perché non riesco più ad andare avanti, perdonami se dopo 5 anni inizio a sospettare che ci sia qualcosa fra noi che non va. Non rieso proprio a dimenticare quella volta che hai litigato con un signore al ristorante e l'hai preso violentemente a borsettate ed unghiate, o quella volta in cui ti ho chiesto il significato di "AIDS" e tu mi hai risposto Abuso Indiscriminato Del Sedere. Lano, io ti amo, ma non credo che il nostro rapporto possa continuare. Ti ricordi quella volta che eravamo al mare e ti ho beccato nudo con un uomo nei bagni della spiaggia? E tu mi hai detto: "Amore, stava soffocando!" e io ti ho risposto: "Ma dovevi fagli la respirazione bocca a bocca" e tu mi risposi: "Eh! Abbiamo iniziato proprio così".
Caro Lano, avrei dovuto sospettare che c'erano dei problemi tra noi ancora quando tua mamma mi ha raccontato che quando eri piccolo il ciuccio non te lo metteva in bocca per farti stare tranquillo. Tesoro mio, non potrò mai dimenticare quelle grandi serate in cui ci siamo divertiti a ridere insieme mentre provavamo i fard, gli smalti per la unghie; e che ridere quella volta che abbiamo litigato perché avevo tagliato a fettine quella banana, l'ultima rimasta, e tu hai pianto per ore dicendomi che ero un'assassina. E quelle poche volte che abbiamo fatto l'amore tu mi costringevi a mettermi la barba e i baffi perché dicevi di essere fanatico di Abramo Lincoln. Ricordi di quando mi hai raccontato di quel terribile tizio in mezzo al bosco che ti ha violentato? Mamma che spavento, tu mi raccontasti che lui si presentò con la mazza in mano e tu cercasti di fuggire, ma le scarpe col tacco e la minigonna ti rallentavano troppo. Ormai questa storia non può più continuare, addio Lano.

Baci Fo-pompin.

P.S.
Ho allegato l'immagine di te e quel tuo amico, con il quale preferivi stare, mentre guardavate la partita. Arrow

Caro Pierre Cagone...

« Caro Pierre; »


Ormai sono più di 3 mesi che non stiamo più insieme e tutto ciò che mi rimane di te sono i tuoi armadi pieni di lassativi e il poster di Alessia Marcuzzi con quelle strane macchie bianche. Ricordo con nostalgia il giorno in cui ci siamo conosciuti; tu eri in bilico sul cornicione di casa con i pantaloni calati che cercavi disperatamente di cagare in un nido di piccioni dopo che questi ti avevano smerdato i sedili della tua bellissima macchina. Appena ti vidi, capii che eri l'uomo della mia vita. Ah, i ricordi mi sconquassano come la fagiolata con i peperoni che mi portavi a letto ogni mattina per colazione; come quando mi costruisti un cesso a 2 piazze, in modo che potessimo stare insieme, anche nel momento del bisogno. O quella volta in cui dovevo lavare le tue mutande e tu mi lasciasti scrtitto sopra "ti amo" con le sgommate. E che dire poi del tuo lavoro: cuoco personale di Gianni Morandi, ammiravo tantissimo la dedizione e l'impegno che ci mettevi, come quando eri costretto a mangiare i baci Perugina senza scartarli, affinché anche il tuo padrone posse avere la gioia di leggere le frasi d'amore. Ero pazza di te, e ti chiesi di sposarmi, e tu mi rispondesti che ci dovevi pensare, ma io capii che non avevi nessuna intenzione di prendermi in moglie quando ti sorpresi in cucina a tagliarti l'anulare con il coltello della Miracle Blade, da allora hai smesso di cagarmi e poi, poco a poco, ci siamo lasciati. Come avrai capito caro Pierre io sono ancora follemente innamorata di te, conservo con geleosia il nostro album fotografico a tema, pieno di quelle foto fatte nei cessi chimici della festa dell'unità. Ora che non ci sei più il mio bagno mi sembra così vuoto e triste. Adesso ti devo proprio salutare, ti sto crivendo dal cesso dell'autogrill e c'è la signora con il piattino degli spiccioli che sta per sfondare la porta a craniate.

Tua Fancessa.

P.S.
Ti ho allegato quell'collage di immagini con cui abbiamo fatto imparare l'alfabeto a tuo nipote Arrow

Caro Alberto...

« Caro Alberto; »


Ti scrivo questa lettera perché credo che solo tu potrai comprendere il mio problema. Prima di tutto devi sapere che non sono una bella ragazza, anzi, diciamola tutta: sono proprio un cesso coi pedali, un rutto con il muschio, una lavatrice con le scarpe, un boiler. Pensa che quando sono nata i dottori sono scoppiati a ridere e mia madre ha cercato di rinfilarmi dentro a cazzotti. I ragazzi trovano che io sia inguardabile, persino quelli cechi. Ormai ho 29 anni e l'unico uomo che io sia mai riuscita a baciare è sato mio nonno Antonio, ma solamente perché eravamo in casa da soli e lui era morto da 2 mesi. Non cosa ci sia in me che tiene lontano gli uomini, forse perché sono alta un metro e 30 coi tacchi, ho il naso a sventola, la basette alla Elvis, lo strabismo ai capezzoli e mi sono spuntati i denti del giudizio nelle orecchie.
Caro Alberto, come avrai capito ho una voglia matta di essere sbattuta, non impotra da chi né come, ho solo tanta voglia di prendere qualcosa di diverso della solita bottiglia di vetro che ormai è tutta scheggiata, e devo ammetterlo, inizia a farmi un po' di male. Quindi voglio che sia tu il primo a farmi provare il piacere dell'amore, prometto che non te ne pentirai, farò tutto quello che vuoi, come vuoi, e non temere per la mia brutezza, in questi anni mi sono allenata e ormai sono abiutuata a respirare normalmente anche con un cuscino schiacciato sulla faccia. Già m'immagino noi due avviluppati nella dolce danza dell'amore mentre ci gurdiamo negli occhi attraverso il sacchetto di plastica che mi infilerai in testa.

Con affetto Cofana

P.S.
Portati dei preservativi resistenti, perché ho la vagina piena di vetri.