DISSOLVENZA IN APERTURA
SCENA - Esterno, giorno, una camionetta dell'esercito americano precorre le strade tortuose della campagna francese.
All'interno del mezzo, nel vano posteriore, sono seduti sei soldati. Hanno l'aria stanca, come bambini di ritorno da una festa a casa di Michael Jackson, sono sporchi e cenciosi. Insomma, sembrano i finalisti dell'Isola dei Famosi. Due dei militari, aventi il grado di soldato scelto, ossia un livello gerarchico al di sopra di "soldato semplice" ma al di sotto di "tizio che prende gli ordini da McDonald's", stanno discutendo tra loro abbastanza animatamente. I loro nomi sono Utivich e Hirschberg, e, sì, sono due fottuti ebrei.
- HIRSCHBERG
- Dannazione, mi sudano le fottute mani.
Utivich lo guarda con disprezzo.
- UTIVICH
- Hai mai provato con del fottuto borotalco?
- HIRSCHBERG
- Sì, certo che ho provato con il fottuto borotalco, ma non funziona.
Utivich si stringe nelle spalle.
- UTIVICH
- Qual è la formula chimica del borotalco? C'è il boro?
- HIRSCBERG
- Che cazzo di domande...
- UTIVICH
- Sì, dai, BORO-talco. C'è il boro, che è B, e il talco. Qual è il simbolo del talco?
- HIRSCHBERG
- Ma non esiste un elemento che si chiama "talco".
- UTIVICH
- Ma come no, che cazzo dici?
- HIRSCHBERG
- No.
- UTIVICH
- Nemmeno tra quelli creati dall'uomo?
- HIRSCHBERG
- No. E ora chiudi quella cazzo di bocca.
Utivich si incupisce e se ne sta zitto per qualche fottuto secondo, poi alza lo sguardo verso il compagno e riprende a parlare.
- UTIVICH
- Cazzo, ma ci pensi che l'uomo ha creato degli elementi artificiali partendo da niente? È come essere Dio, cazzo. E se in realtà Dio fosse solo uno scienziato che in un labratorio si è divertito a creare dei nuovi elementi? Pensa, con quei fottuti elementi ha creato il nostro universo. L'azoto, l'ossigeno, il permanganato di potassio. Tutte stronzate inventate da un qualche stronzo col suo bel camice bianco che non aveva un cazzo di meglio da fare che giocare al piccolo chimico nel suo fottuto laboratorio. Tutta la vita, l'universo e tutto quanto non sono altro che uno sputo in una provetta. Pensaci bene Hirschberg, non è affascinante? Tutto quello che ci succede, compresa questa fottuta guerra, compreso Hitler e quel bastardo di Roosevelt, non sono niente, solo un capriccio di uno scienziato annoiato e a secco di fica.
- HIRSCHBERG
- A secco di fica... ora che mi ci fai pensare, sì, potrebbe darsi. O magari sua moglie era una fica che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.
- UTIVICH
- Sono un sacco di cazzi.
- HIRSCHBERG
- Una marea. E poi un bel giorno ha incontrato un tipo cazzuto alla John Holmes, e allora... vai alla grande! Cioè, uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La Grande Fuga". Lei ci da dentro come una maiala, finché sente una roba che non sentiva da un secolo: dolore! Fa male, le fa male. Non dovrebbe, perché la strada è bella che asfaltata ormai, ma quando il tipo la pompa, le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capisci?
- UTIVICH
- Ma che cazzo c'entra?
- HIRSCHBERG
- Non ne ho la più pallida idea. Era un discorso che ho sentito da qualche altra parte.
E a questo punto, lo spettatore è tutto ringalluzzito dai miei brillanti dialoghi per accorgersi che il film comincia a non avere più senso, soprattutto perché Charles Bronson ancora non se lo cagava nessuno a quei tempi.
Il resto della truppa ascolta i discorsi di Hirschberg e Utivich con aria scazzata, poi dal sedile del passeggero si volta un uomo. Cazzo, è grosso, è nero ed è pure ebreo - altra incongruenza che seppellirò nei dialoghi per non farla notare a nessuno -, è il fottuto Samuel L. Jackson!
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Chiudete quelle cazzo di bocche, voi due. Un po' di concentrazione, per Dio. Siamo in missione top secret, dobbiamo ammazzare quanti più nazisti possibili per magnificare gli Stati Uniti, anche se poi ci accorgeremo che agli Stati Uniti del nostro sacrificio non è mai importato un cazzo, e ci hanno mandati a morire per niente tra atroci sofferenze, ponendoci quindi come testimoni di un messaggio universale che grida a chiare lettere l'inutilità della guerra come sistema di risoluzione dei problemi sovranazionali e nazionali. Fidatevi di quello che vi dico. Sono nero, ho la voce baritonale e profonda, e soprattutto sono Samuel L. Jackson.
Hirschberg e Utivich ammutoliscono alle parole di Samuel L. Jackson e la camera si allontana dalla camionetta con una carrellata all'indietro stile spaghetti western, ma con una contaminazione dei film d'animazione della Pixar e degli hentai giapponesi. Quante citazioni colte, sono un fottuto genio!
DISSOLVENZA IN NERO
SCENA - Esterno, giorno, la camionetta piena di giudei arriva al fottuto campo base americano, situato in un castello francese che - ed ecco che sfodero la quarta o quinta citazione cinematografica di indubbio fascino - è identico in tutto e per tutto a quello del "Dracula di Bram Stoker" diretto dal mio collega e discepolo Francis Ford Coppola.
I soldati scendono dal mezzo e si dispongono in riga sull'attenti, mentre davanti a loro la camera inquadra, di spalle, il Tenente Aldo Raine, un cazzuto americano non giudeo - lo si riconosce dal fatto che, a differenza degli altri, non è ricco e col nasone - che si appresta a dare ordini alla squadra.
- TENENTE ALDO RAINE
- (A questo punto il tenente proferisce un monologo della Madonna, carico di pathos e partecipazione, il tutto completamente improvvisato. Non ho dubbi che Brad Pitt sappia farlo, dopotutto, cazzo, l'ho scelto io per questo ruolo. Tutti i miei attori presi dalla polvere ora sono degli idoli, guarda John Travolta, Mickey Rourke o il fottuto Kurt Russel. Non erano nessuno prima che li scritturassi per un film e ora sono nell'olimpo. E perché? Perché quando gli chiedo di improvvisare un fottuto monologo loro mi chiedono: "Quanto lungo?". Capito, Angelino Jolie? Io ti ho fatto e io ti distruggo, se il monologo non è abbastanza lungo. Questo monologo ci serve, cazzo, dobbiamo inserirlo nel trailer.)
Appena finito il monologo, però, succede qualcosa di improvviso che sconquassa la serenità della guerra.
Che cazzo succede? Esplosioni, fumo da tutte le parti, grida terrorizzate di soldati inceneriti col napalm (cazzo c'entra il napalm? Il napalm c'entra sempre). O sono arrivati i nazisti, o qualcuno ha sintetizzato male le metanfetamine. Cazzo, le metanfetamine mi servono, devo scrivere il sequel di Kill Bill!
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Cazzo, signore, sono arrivati i tedeschi!
- TENENTE ALDO RAINE
- Soldati, preparatevi a combattere!
- UTIVICH
- Ma, signore, siamo disarmati...
- TENENTE ALDO RAINE
- Anche loro, soldato Utivich.
Un nanosecondo dopo, il tenente Raine viene atterrato da una raffica di mitraglia in pieno petto.
- TENENTE ALDO RAINE(morente)
- Beh, forse non sono disarmati. In ogni caso cazzi vostri, io sto morendo.
Mentre il tenente Raine muore, i nazisti fanno il loro spettacolare ingresso nel cortile del castello, armati di tutto punto con nunchaku, katane e altre armi tipiche del contesto storico. Per ultimo entra in scena un soldato col volto coperto che sfodera la katana e, indicando il sergente Samuel L. Jackson, ordina l'attacco.
I soldati giudei si preparano a difendersi, combattendo corpo a corpo. Segue lunghissima scena di lotta che occupa circa sessanta-settanta minuti e che non ricorda ASSOLUTAMENTE quella della sposa contro gli 88 folli in Kill Bill. E questo non perché io sia a corto di idee, no, cazzo, è una citazione, non siate i soliti bifolchi che pretendono che i film siano aderenti alla realtà.
Al termine del combattimento, Utivich e Hirschberg sono morenti, tutti gli altri soldati americani sono morti, così come quelli tedeschi. In piedi sono rimasti solo il sergente Samuel L. Jackson e il soldato tedesco mascherato, che si leva la maschera e scopre la sua vera identità. Cazzo, è Hitler! Giuro, non lo sapevo quando ho iniziato a scrivere la scena, mi è venuto così.
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Adolf. Finalmente ci reincontriamo.
[Ricordarsi di inserire flèsbèc a cartoni animati in cui si narra la storia del precedente incontro tra Hitler e Samuel L. Jackson, quando Hitler era un boss della Yakuza e SLJ un timido attore non protagonista.]
Samuel L. Jackson e Hitler lottano senza esclusione di colpi, fino a quando il Führer non afferra i gradi della sua uniforme e li lancia a SLJ come fossero stelle rotanti delle Tartarughe Ninja, colpendolo di striscio e ferendogli una guancia. Subito il sergente Samuel L. Jackson si accascia a terra, ferito.
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Maledetto. Cosa mi hai fatto?
Hitler se la ride di gusto.
- HITLER
- Il veleno del
black mamba, pitone damascato dell'isola di Giava, uccide un essere umano in quattro ore, nel caso venga morso alla caviglia o al pollice. Tuttavia, un morso al viso o al torace può causare la morte da paralisi nel giro di venti minuti. Ora ascolta questo perché ti riguarda. La quantità di veleno che può essere iniettata da un solo morso a volte può essere gargantuesca - mi è sempre piaciuto l’aggettivo gargantuesco, succede così raramente di poterlo usare in una frase. Se non si interviene immediatamente con un antidoto 10 o 15 milligrammi possono essere fatali per un uomo. Tuttavia il black mamba può iniettarne di più, da 100 fino a 400 milligrammi di veleno con ogni singolo morso.
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- E questo che cazzo significa?
- HITLER
- Oh, che palle quanto sei fiscale. Non puoi goderti semplicemente il monologo? No che non puoi, perché se un fottuto nero ficcanaso. Allora te lo spiego che significa. Significa che adesso tutti gli spettatori crederanno che morirai, mentre c'è ancora la fantasmagorica scena finale.
Hitler ride, mentre il sergente Samuel L. Jackson perde conoscenza.
DISSOLVENZA IN NERO
SCENA - Interno, giorno.
Siamo in un magazzino abbandonato di Berlino, il sergente Samuel L. Jackson è legato a una sedia, mentre Hitler lo osserva con aria mefistofelica. Si è aperto la camicia e, sul pettorale guizzante campeggia un tatuaggio con su scritto "Eva 4ever". In mano tiene un Miracle Blade terza serie perfetta e sembra essere intenzionato a usarlo.
- HITLER
- Leggi la Bibbia, Samuel?
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Sì.
- HITLER
- E allora ascolta questo passo che conosco a memoria. È perfetto per l'occasione. Geremia 11,12.
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Cosa?
- HITLER
- Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura. Sai cosa significa, Samuel?
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Non ne ho la più pallida idea.
- HITLER
- Significa che io sono un dittatore, e non è frignando che salverai il tuo bel culone.
- SERGENTE SAMUEL L. JACKSON
- Tutto questo non ha assolutamente alcun senso. E poi quella frase non fa nemmeno rima, perché dovrebbe essere come Gerda-merda, giusto?.
- HITLER
- Sì, invece, cha ha senso! Io sono la gomma, tu la colla. E comunque per te è finita.
Hitler estrae una pistola e si prepara a far fuoco. Samuel L. Jackson chiude gli occhi preparandosi a morire come solo Samuel L. Jackson sa fare, quando una voce li blocca.
- TENENTE ALDO RAINE
- Non così in fretta, Dolfy.
Ha in mano una cazzuta pistola! E la sta puntando contro Hitler. Cazzo, che scena, l'ho già detto che sono un fottuto genio?
- HITLER
- Ma tu non eri morto?
- TENENTE ALDO RAINE
- Non credo proprio, mi sono solo finto morto per ricomparire nella scena finale. Perché sono IO la star di questo film, capito mangiacrauti del cazzo?
- HITLER
- Nein! Nein! Nein! Nein! Nein! Nein!
La sconfitta di Hitler sembra inevitabile, ma ecco che arriva uno dei miei ennesimi colpi di scena da cardiopalma. Veloce e silenzioso come un nazininja, entra in scena Joseph Goebbels che punta una pistola alla testa del tenente Raine. Nello stesso istante Samuel L. Jackson sfila il coltello dalla mano di Hitler e si libera tagliando le corde, poi estrae una pistola dalla cintola del Führer e la punta verso Goebbles. Sì! Uno dei miei cazzuti finali con il classico stallo alla messicana: Hitler punta la pistola a Samuel L. Jackson, che la punta a Goebbles, che la punta a Brad Pitt, che la punta a Hitler. Come finirà?
Fregati! Finale aperto, dissolvenza in nero e suono di quattro spari... BUAHAHAHAHAHAHAHA!!!
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