Nonsource:Antologia Poetica Vogon

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Ode a un pezzetto di mastice verde che mi sono trovato sotto un'ascella in un mattino di piena estate

Mastice Verde
Mastice Verde

La squarcagnosa mierd' de
Le mje sciornianche naticozze,
Il profumissimo razzulo
De 'l mjo 'mbeliciccio,
Et gelachiraterontemente vero che si fosse
Vero ch'è superaraverato da 'l ciusco Sangue Vogoniano femmenile
'N cici crederrebberei.
Dacché null'ove null'è esistitutiterito
È mi preferibile a
Quel eremo, verde, mastice estivo
Dell'ascella mua


Questa poesia è la ricostruzione dell'originale poema scritto da Gruntus il Flatulento, uno dei più accreditati poeti Vogon dell'epoca moderna. Questo poema venne recitato a un convegno Centro-Galattico delle Arti Nocive, e valse la morte di 4 spettatori, mentre il Presidente dell'Ente per sopravvivere si staccò una gamba a morsi.

Oh, Acciacciato Grugnosco

Oh, acciacciato grugnosco...
Oh, acciacciato grugnosco...

Oh, acciacciato grugnosco, le tue minzioni mi appaiono
Come ciance di sebi su luride api.
Deh! Impiacciami, imploroti, sgabazzone rampante
Sciasciami, sprusciami, sprusciami coi crespi tentachili
O ti strapperò gli sputtoni coi miei scassagangli, CAPITO?


Questa poesia è la prima rinvenutaci dell'Ottemperante Jeltz. Non c'è dato sapere se qualcuno abbia mai commentato seriamente questo scritto, sicuro è che un umano c'ha provato. Questi era Arthur Dhent, che provò con tatto a descrivere Oh, Acciacciato Grugnosco al suo compositore onde essere liberato dalla scomoda posizione di Ospite Indesiderato nella quale gli era toccato trovarsi. Ovviamente provare a stuzzicare un Vogon è ancor più sconsigliabile di darsi volontariamente in pasto alla Bestia Bugblatta, ma lui non lo sapeva. Questo è il suo commento:

« a me è piaciuta davvero molto. ritengo che alcune delle immagini metaforiche fossero particolarmente efficaci. vi ho trovato alcune interessanti interpretazioni ritmiche che paiono fare da contrappunto al surrealismo della sottintesa metafora della vogonità dell'anima compassionevole del poeta, che riesce, attraverso il mezzo della struttura poetica, a sublimare questo, trascendere quello, a venire a patti con le fondamentali dicotomie dell'altro per cui si rimane con la netta e profonda sensazione di avere penetrato in pieno la sostanza dell'argomento, qualunque esso fosse, di cui la poesia trattava! »

Un'analisi lucida e chiara per chiunque abbia la licenza media. Per questo non ha funzionato con Jeltz.

Oooh, frettoloso Griborium

Questa composizione è in realtà una versione alternativa di Oh, Acciacciato Grugnosco rinvenuta nello studio del Prostetnico Jeltz e poi succesivamente utilizzata per la versione cinematografica della Guida Galattica

Oh, frettoloso griborium
E fergidi bamblimbogidi sull'urgida
Beh, io imploro l'imbloblo degli straglaglanghi
Dell'ode del gignucoso mararasco
Ooooh, io strazierobbi nei gobbi sbarchi,
col mio blastogancio.
E vedi se non lo faccio.

Si...

Piccolo Maledetto Bastardo

Più non giocar costì...
Più non giocar costì...

Più non
Giocar costì
Presso la fossa granchiosa
Deponi cotesto mazzuolo
E sguiscia le brascia flosce
A un mondo di sole e di pelle tesa.
L'odio vieppiù apprendi
Mio piccolo Maledetto Bastardo

Pormozufolo

Rosta la Rasta!
Punzeccheriliappere la Rapunzola!
Blow the Qwertyai!
Germanezerizzi la campionessa!
E la Rasta blowi la qwertyaiosa Rapunzola campionessa!
'Sì, pe' rammalignoragnare la patta...
Ma anche se non qwertyaioazzi la Rapunzola
Potrebbi gervosare la Nave, purché matura
Sennò son grugnascoschi guaioschi, per nobis
ma nulla, nulla poterrerà MAI azzolare
Il Mio Pormozufolo.
E TE LO FARÒ VEDERE!

VogSfera

Kroompst


La poesia sicuramente più ermetica della letteratura Vogon. Questa poesia racchiude in una parola la concezione che i Vogon hanno del loro Pianeta Natale. Kroompst infatti è un termine Vogoniano traducibile sia come "Vogonissimo" sia come "Così schifoso da far vomitare persino un asceta che non mangia da anni". Non è ancora chiaro quale sia l'accezione più frequente. Da notare la cacofonia del tutto, musica per le orecchie Vogon. Un po' meno per gli altri. E la scelta ritmica, che passa dalla mano del poeta all'interpretazione del lettore: il tutto potrebbe suonare come un insulto "Kroompst!" o come un saluto "Kroompst... !". E implicito che i Vogon preferiscano la prima opzione. C'è chi ha notato una presunta citazione con l'arcaico poema Vogoniano La Mille Lune di Sterco, il quale alle prime righe narrava:

« Oh, se le ŗasseő-gnoskij Romßabweseeraskakjł le Onde Spumioscosche! Oh, potessi ∂ss∂ss∂rε le Minzioni! E che ķяoόмρşţ!!! »
(Le Mille Lune di Sterco - Libro 1, Cap. 1, R. 1)

Ode a quella Luna Semi-Distrutta alla quale vorrei togliere quel "Semi-"

La suddetta Luna
La suddetta Luna

Oh, dolce Luna, dolce più del miel
Avariato di Betelgeuse.

Si: quel Betelgeuse, quel Miele
Che fa scarpaponchiare 'l membro

Oh, Luna: perché non mi fai un favoreuse
Dolce come il fiele e rotto come un nembro

Va' a mori' ammazzata co' sto raggiele

Dolce, cara Bugblatta Bestia

La Bestia
La Bestia

Oh, dolce Bestiuncolo della sebe raminghe
Rimembri ancor quel tempo delle mele marce
Qual è dell'Aldebarangosa chioscide
Cincischiosa? O forse bortablatta?
S'è vero quant'è vero che - COMUNISTA! -
Mi scasserai i gangli con le tue chelounghiosche,
Dimmi: hai fame, brutto essere schifizzionosco del...

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