Nonsource:25 giorni di offline

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20 aprile 2011: Una giornata qualsiasi per molti ragazzi come me. Mi alzo alle 6, prima di andare a scuola, tanto ho l'autobus alle sette e mezza. Faccio colazione con delle patatine e del cioccolato fondente versato sulle patatine stesse. Accendo la playstation 3 per giocare a Call of Duty: Modern Warfare 2 e massacrare qualche figlio di puttana con orario UTC+18. Ero già pronto con le mie cuffie con microfono professionali pagate 200 euro, la tastiera per mandarli a cagare in chat mentre giocavano e il mio joystick sbrilluccicoso ergonomico che consente di giocare 26 ore di fila senza spezzarsi i tendini delle mani, quando notai una cosa che mi lasciò stupito. Non aveva fatto l'accesso automatico.

Le mie mani lasciarono il joystick, e iniziarono a tremare. Vomitai patatine e cioccolata e un paio di orsetti di gomma della sera prima, prontamente rimangiati dal mio gatto. Stavo per chiamare il mio amico del clan, quando il telefono suonò. Era lui, che con voce tremante mi disse:

« È offline...dio mio..che cosa hanno fatto.. »

Gli chiesi spiegazioni, e mi disse che un gruppo di hacker aveva attaccato il PSN. Ero già pronto a spammare come un mandrillo in calore su DioChan, quando mi spiegò che gli Anonymous non c'entravano nulla. Peccato, mi piace lo spam mattutino. Dopo la disperazione mi prese il panico. Cosa avrei fatto fino alle 7 e mezza? Guardai la mia mano destra e mi diressi verso il bagno.

21 aprile 2011: La Sony ha annunciato che presto il PSN tornerà online. Oggi per la prima volta sono uscito di casa, ma appena l'ho fatto una signora mi ha sorriso. In preda al panico sono fuggito in casa, dopo averle urlato "BOOM! HEADSHOT" e mi sono barricato a giocare a Dead Space. Ma non è la stessa cosa.

25 aprile 2011: Le vacanze continuano, e il PSN continua ad essere offline. La mia vita ha perso ogni senso ormai. La luce sta iniziando a filtrare dalle tapparelle, presto sarà troppo tardi.

26 aprile: Ho iniziato a scrivere le mie memorie e il mio testamento, nel quale lascio tutti i miei beni (tranne la PS3, che preferisco portarmi nella tomba, non si sa mai.) al mio gatto e al mio clan.

27 aprile: Sono stato invitato ad una festa e mi sono ubriacato per cercare (inutilmente) di dimenticare il PSN, che ormai mi aveva lasciato.

28 aprile: Mi sono risvegliato vicino ad una ragazza seminuda, anch'ella ubriaca della sera prima. Appena si è svegliata siamo andati a casa mia. Abbiamo giocato a Red Dead Redemption, e ho vinto.

2 maggio 2011: Un commando di soldati americani ha ucciso Bin Laden. Non sapevo che le persone potessero fare così tante cose con il PSN offline.

16 maggio 2011: oggi mentre ero a scuola ho provato ad accedere al PSN con l'iPhone, e sono riuscito ad effettuare l'accesso. Prima ero sgomento, poi durante la lezione di matematica che era in corso mi sono alzato e ho urlato:

« Il PSN è tornato online!! »

Il prof mi ha guardato sghembo per un attimo, poi tutta la classe, come un solo uomo, ha iniziato a urlare dalla gioia. Le persone si abbracciavano, si baciavano, qualcuno faceva un'orgia coi primi che vedeva. Ho corso per tutta la scuola e sono entrato in ogni classe urlando che il PSN era ritornato online. La gioia si diffuse come la peste, e uscimmo tutti fuori in cortile in preda all'euforia.


21 maggio 2011: ho appena letto che tra il 17 e il 18 il PSN avrebbe subito attacchi da parte di alcuni hacker, che avrebbero rubato dati, e che forse il PSN sarebbe stato offline di nuovo. Ero già pronto a suicidarmi, quando ho notato che il PSN era ancora attivo e che i miei dati c'erano ancora tutti. Peccato, avevo già pronto il testamento.

24 maggio 2011: è offline, è online... non capisco più niente. Potrei trovarmi una ragazza...