Nonnotizie:I bagni di ecoballe

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

13 luglio 2008


Le merdavigliose praterie campane

Un progetto rivoluzionario

Abbandonarsi a un caldo abbraccio del profumo del percolato e degli altri aromi che emanano le Ecoballe della Campania[1], immergersi per mezz'ora nella nuvola fetosa che sprigionano i sovvalli leggermente inumiditi fino a che il tepore delle balle comincerà ad agire beneficamente. Sono le promesse mantenute dei bagni di ecoballe che i siti campani propongono a chi decide di trascorrere una vacanza a contatto diretto con la natura e con le montagne di monnezza. L'antica tradizione della ospitalità campana che si rinnova e si adegua alle nuove realtà ambientali. Questo è l'utilizzo efficace delle ecoballe, altro che bruciarle

I bagni di ecoballe

Il processo di preparazione ecoballistico

Il bagno di ecoballe, introdotto con la Legge Bertolaso del 2008[2] , è un tipo di trattamento che rafforza il sistema immunitario, si dimostra la cura ideale per eliminare scorie e tossine e dà sollievo a chi soffre di reumatismi, oltre ad avere proprietà defatiganti, rilassanti, depurative, riducenti, stimolanti e drenanti. Il trattamento elaborato da rinomati clinici, tra i tanti mi piace citare il dott. H. Lecter, è estremamente semplice: dalle ecoballe, lasciate maturare almeno 18 mesi, si taglia una striscia di un metro quadrato, esclusivamente con la falce, poi la si batte con il martello, la mattina presto, quando è ancora umido di rugiada. Dopo la raccolta la striscia viene messa a essiccare e a riposare per tre giorni, durante i quali fermenta e si riscalda fino alla temperatura di 40°. Questa è una fase importantissima: il caldo umido che si sprigiona rende ancora più efficace l'azione dei composti chimici in essa contenuta, stimolando la circolazione sanguigna e aiutando a contrastare la ritenzione idrica. A questo trattamento di bagno si può aggiungere un trattamento inalante direttamente dai sovvali.


Provare per credere!

Fonti