Nonnotizie:Speciale Sanremo 2018

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6 gennaio 2018


«Aiutooo!»

Dopo numerose polemiche, comunque meno di quante ne avrebbero volute gli organizzatori, ha inizio la 68ª edizione del Festival di Sanremo. Condotto dal direttore artistico Claudio Baglioni, dal suo chilo e mezzo di plastica facciale, da Michelle Hunziker, e da uno che se la farebbe in diretta, l'edizione porta in gara 20 Campioni, cantanti di chiara fama in un Paese dell'Est Europa, o almeno in Sudamerica, con la consueta "quota Talent" fissata al 15%. Ad essi si accodano mestamente 8 Nuove proposte estratte a sorte dal Ministro Poletti fra i disoccupati più intonati, come previsto dal Jobs Act.

Il vincitore avrà l'onore di farci fare la solita figura di merda all'Eurovision.

I cantanti sono accompagnati dall'Orchestra del Sindacato Gelatai, diretta da vari personaggi loschi vestiti orribilmente, e retta con pugno di ferro dall'immarcescibile Beppe Vessicchio.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Festival di Sanremo 2018

Prima serata

La serata d'esordio di martedì 7 febbraio si apre con una versione di Penso Positivo addirittura più brutta dell'originale. Dopo 25 minuti fitti di spot veniamo introdotti al supplizio da un Fiorello in formissima nonostante il grave incidente e il cancro, e un Baglioni che invece incidenti non ne ha avuti ma ne mostra tutti i sintomi. Baglioni è assistito nella conduzione da un farfallino transgenico che vive sul suo collo e che mostra chiari segni di impazienza.

In breve fa il suo ingresso anche Michelle Hunziker, dopo 40 anni ancora uguale a sé stessa: immotivatamente sorridente, inspiegabilmente gnocca come quando ne aveva 20 in meno, e del tutto incapace di parlare in romanesco come tutti gli altri. Indossa 2 tette dure come travertino, appena velate da un abito più aperto di un'autopsia; la scollatura provoca nella Boldrini un attacco di lupus, con tutto che in quel momento stava guardando Take me out su Real Time. La sua presenza è particolarmente gradita da un Pierfrancesco Favino più garrulo del solito, col quale esegue gustose scenette rovinate dalla vistosa erezione di lui.

Ornella Vanoni in gara con la canzone Imparare a galleggiare.

Ornella Vanoni presenta insieme a due loschi figuri la canzone Imparare ad amarsi, che scorre via abbastanza innocuamente. Al termine dell'esibizione l'anziana signora coglie l'occasione per ricordare che gli uomini muoiono le donne, però ne esistono anche di carini e gentili che invece no[1]; vivranno forse nello stesso paese in cui si trovano le maestre che non seviziano gli alunni?

Il duo Ermal Meta + Fabrizio Moro minaccia di superare i limiti legali di jella già a inizio serata solo per il fatto di essersi presentati insieme. Allertata la Protezione civile. Portano il consueto Pezzo Di Denuncia Obbligatorio nel tentativo di far vergognare l'opulento pubblico del teatro Ariston, inutilmente come al solito. Il titolo è Non mi avete fatto niente, e già prima del refrain parte il polemicone plagio: la canzone risulta identica a quella che canticchia Meta sotto la doccia dopo che ha scopato, peraltro già registrata alla SIAE, come qualunque altro suono emesso dal cantautore. Secondo il regolamento, Pippo Baudo deve lasciare qualunque cosa stia facendo e andare a Sanremo per schiaffeggiare il reo finché non confessa, ma l'emergenza maltempo rallenta le operazioni. Ed è po-le-mi-CA!

La commovente esibizione di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli dà un'eccellente occasione di andare a pisciare. Al ritorno si scopre che la canzone si intitola ironicamente Il segreto del tempo.

Per la categoria "Gruppo Idiota d'Ordinanza" si presentano i[2] Lo Stato Sociale, con la loro Una vita in vacanza; da contratto, ogni GIdO ha diritto di inserire 1 parolaccia nella canzone, e la scelta del gruppo cade su "coglioni". Un testo simpaticamente qualunquista scorre su una base dance, che non si sa mai, magari va di culo come a Gabbani. Che nel frattempo rosica come una scimmia perché lui alla vecchia che balla non c'aveva pensato.

La tentazione di andarsi a vedere la Fornero che brutalizza i pensionati su LA7 comincia a farsi sempre più forte.

Anche stavolta non è mancato il solito disturbatore che si è infilato nell'Ariston.

Enrico Ruggeri torna con ciò che resta dei Decibel, riunitisi appositamente per ricordarci come mai si erano sciolti. Il risultato fa pensare a cosa sarebbero i Soundgarden se oltre a Chris Cornell fossero morti anche tutti gli altri componenti del gruppo, e ciò nonostante continuassero a suonare.

L'(ultimo) ritorno di Elio e le Storie Tese invece ci ricorda che spesso quando si sciolgono è ormai troppo tardi. La canzone si intitola Arrivedorci ed esprime tutto il disagio dell'uomo moderno che vorrebbe piuttosto riascoltare Italyan, Rum Casusu Çikti.

[A questo punto il nostro inviato gira su Italia 1 perché danno Terminator 2, ci scusiamo per l'interruzione N.d.R.]

Visto che 2 Pooh non erano abbastanza, ne arriva un terzo di cui non abbiamo voglia neanche di dare il nome (va be', Red Canzian), col brano Ognuno ha il suo racconto, un pezzo power metal senza il power e senza il metal.

Fra le innumerevoli esibizioni fuori gara ricordiamo quella del gelataio violinista, chiamato a testare la resistenza al sonno del pubblico.

A mezzanotte, colpo di scena: neanche l'idrogeno liquido può fermare il T-1000!

Seconda serata

La serata inizia con l'esibizione di 4 nuove proposte, presentate dalla Hunziker in un tipico abito svizzero: giallo e pieno di buchi, come l'Emmental.

Il primo ad esibirsi è Lorenzo Baglioni. La puzza di nepotismo si sprigiona dai televisori 4D di ultima generazione, poi si scopre che non è parente della statua di cera che presenta la manifestazione e che il cattivo odore proviene dalla nonna sulla poltrona, ferma in quella posizione dal Sanremo del '98. Il cantante è in realtà il professore di grammatica di Francesco Totti, salito sul palco per fargli una lezione sul congiuntivo nella speranza di beccarlo davanti alla TV e finire il lavoro iniziato da suo padre.

Dopo di lui arrivano un paio di ragazze: Alice Caioli che parla di Specchi rotti e Giulia Casieri che gli chiede Come stai? La risposta della prima non poteva che essere: "Con sette anni di sfiga che mi aspettano mi sento alla deriva in un mare di merda". Favino cerca di coprire la volgarità parlando del culo di Michelle, riportando nello spettatore attempato l'immagine di una mutandina ondeggiante di pubblicitaria memoria.

C'è attesa per l'ultima nuova proposta ma quelli che aspettavano Mirko e il cane restano delusi: il botolo si attarda a fiutare tutti gli angoli dell'Ariston e sale sul palco solo l'umano. Più che una canzone sembra la recita di una poesia. L'assenza dei latrati penalizza pesantemente l'esibizione.

Nina Zilli prima del trucco.
Nina Zilli dopo il nuovo piano regolatore del Comune.

Dopo un'estenuante spiegazione del regolamento, da cui emerge che i voti vengono dati da svariate percentuali di gente a caso, è la volta dei Campioni. Aprono la serata Le Vibrazioni con il brano Così sbagliato, che hanno intitolato così per distinguerlo dall'altra cinquantina di loro brani del tutto identici.

Torna poi Nina Zilli, quella che trovandosi sul ciglio del burrone che divide le strafiche dalle befane s'è fermata giusto in tempo. Ri-canta Senza appartenere, un brano scritto dalle donne cantato dalle donne suonato dalle donne per le donne donnedonnedonne però quando torna a casa si suppone che non disdegni il cazzo.

Arrivano i primi super ospiti, si tratta del trio di baby-pavarottoidi chiamato Il Volo. Dopo aver cantato Nessun dorma!, nella speranza di far rialzare qualche milione di palpebre oramai serrate, iniziano a duettare[3] con Baglioni. Il 40% dello share prende definitivamente il volo.

Dopo una serie di cantanti che non vale la pena di nominare ha inizio la Pippobaudeide, il racconto dell'intera vita di Pippo Baudo raccontato da uno che Pippo Baudo lo conosce bene e lo stima moltissimo: Pippo Baudo. Dopo 2 ore e mezza il pubblico viene soccorso dai cani del Soccorso alpino.

Diodato e Roy Paci portano Adesso, un brano che invita ad alzare lo sguardo dai "cellulari"[4] e a non parlare con la tastiera. Poi arriva Antonacci che invita a non usare i messaggini ma di tornare all'uso del "citofono"[5]. Poi torna la Vanoni e la tecnologia smette di funzionare spontaneamente, costringendo la produzione a ricorrere ai piccioni viaggiatori.

Mentre la contro-programmazione di Italia 1 si fa sempre più invitante, sorge spontanea la domanda: ma un Pooh che non canta, no, eh? No.
Prima di andare via Red Canzian annuncia che nella serata dei duetti si esibirà con Marco Masini, a questo punto si ha la conferma che il peggio deve ancora venire.

Gli ultimi quattro individui ancora vivi che si ricordano di quando Facchinetti cantava bene.

Poco dopo che Antonacci viene costretto a duettare con Baglioni sulla sua canzone più difficile, arriva Sting[6] che canta in italiano. Che altro gli vogliono fare ad Antonacci, rigargli la macchina e ammazzargli il cane?

Sting si è portato dietro quello che cantava Bombastic, facilmente riconoscibile dalla voce simile ad un lavandino che si sgorga. La coppia è male assortita e la loro canzone fa davvero cagare, ma basta parlare di Facchinetti e Fogli.

Al posto dei plagiatori, momentaneamente sospesi, viene chiamato sul palco Renzo Rubino che si presenta in pigiama con sopra una giacca. Forse dovevano avvisarlo qualche ora prima. La sua canzone non viene nemmeno annunciata, tanto è come il ruotino della macchina: si usa giusto il tempo di rimettere la ruota vera. Nel frattempo Baudo sta ancora parlando di quando ha scoperto Giuseppe Verdi, solo che nessuno gli ha detto che gli hanno spento il microfono.

Al 58° duetto di Baglioni su una propria canzone il dubbio si fa certezza: si sta facendo il mega-concertone personale coi soldi della Rai, e lo pagano pure! Comunque accoglie graziosamente gli altri cantanti nel suo teatro Ariston personale benché non siano che ingrati scalzacani, fra cui un Roberto Vecchioni che si lancia in un commovente elogio della canzone italiana; che è un po' come se Sting andasse a parlar bene della foresta amazzonica in una segheria.

Terza serata

Si apre con Claudio Baglioni che canta Voglio andar via. L'ennesima promessa preelettorale.

Iniziano le nuove proposte. Il primo ad esibirsi è Mudimbi, un tizio con origini a sud del Mediterraneo, vestito con un abito di bronzo e con la faccia dello stesso materiale. Presenta una canzone intitolata Il mago, un probabile omaggio al fautore del sortilegio che ha convinto Baglioni a metterlo sul palco. Dopo di lui è la volta di Eva, tatuata come uno Yakuza e con mezza quintalata di piercing addosso. La canzone è Cosa ti salverà, se lo chiede tutto il pubblico ascoltandola. Il penultimo è Ultimo, seguito dall'ultimo[7] che è Leonardo Monteiro, la controfigura di Eddy Gordo quando gira i locali gay e non vuole prendersi malattie. Monteiro, vestito con l'abito metallizzato di Scarface, canta Bianca. Il cognome (e l'aspetto) suggerisce origini sudamericane, a questo punto l'ipotesi che il titolo fosse il nome di una donna svanisce.

Anche quest'anno c'era, nascosto tra i tatuaggi di Eva.

Giovanni Caccamo è il primo dei Campioni ad esibirsi col brano Eterno, come il tempo che resta sul palco.

A seguire Lo Stato Sociale, che impreziosiscono la loro performance con una ballerina proveniente da Las Vegas, probabilmente lanciata alla ribalta da Al Capone in persona durante i Ruggenti anni '20.

Dopo un paio d'ore finalmente termina la pausa Festival e Baglioni può riprendere a cantare. L'eccesso di canzoni altrui rischia di fargli fare una brutta figura con quelli del Guinness dei primati giunti apposta per validare il nuovo record di durata di "Concertone Auto-celebrativo Camuffato da Concorso Canoro". Accompagna l'esibizione di Virginia Raffaele, la cui comicità, simpatia e capacità di improvvisare è paragonabile solo a quella di Fiorello, con la sola differenza che Fiorello sarà anche bravo ma in genere non te lo fa venire duro.
Poco più tardi il comitato del Festival comunica che c'è stata una piccola modifica al regolamento: d'ora in poi le canzoni in gara saranno esclusivamente classiconi di Baglioni. Di Baglioni, canta Baglioni. Dirige il maestro Baglioni.

La conferma arriva con i Negramaro che eseguono il loro brano in fretta e furia, giusto il tempo di scaldare la voce e duettare con Baglioni sulle note di Poster.

La canzone di Luca Barbarossa, Passame er sale, è in romanesco e sottotitolata alla pagina 777 di Tele Garbatella. Una scelta che testimonia comunque il grande amore del cantante per la sua città e l'odio per i piatti insipidi cucinati dalla moglie.

Il duo formato da Enzo Avitabile e Peppe Servillo è palesemente orfano di Pupo: con quest'ultimo si sarebbe ricomposto il trio Il Lungo, il Corto e il Pacioccone, che fece furore allo Zecchino d'Oro del '63. In ogni caso, invece di portarli al festival non si poteva aiutarli a casa loro?

La canzone di Max Gazzè offre l'occasione di conoscere La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, una lacuna con la quale chiunque avrebbe potuto convivere per tutta la vita senza risentirne minimamente. Voci di corridoio sostengono che Gazzè, da ragazzino, una volta disse «see, come no, se riesci a bere quella Peroni tutta d'un fiato, fra 30 anni vado a Sanremo a cantare una canzone con un titolo assurdo, vestito di carta da parati». Nonostante tutto questo, il dramma sta per compiersi: stanno per salire sul palco Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Le ragioni che spingono due artisti con un passato dignitoso a sputtanarsi in tal maniera sono ignote. Non sarà che esistono gli "spingitori di artisti con un passato dignitoso che si vogliono sputtanare"?

Ermal Meta convinto in qualche modo da Fabrizio Moro a tornare sul palco.

Ermal Meta e Fabrizio Moro tornano in gara, il sostituto Renzo Rubino torna a casa sua.

Noemi, reduce da una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, decide di oltraggiare anche il pubblico e canta di nuovo. Per sua fortuna le tette decidono di prendere una boccata d'aria e l'audience finalmente impenna.

Ora il pubblico è caldo e accoglie James Taylor, il super ospite, nel migliore dei modi. Duetta con Giorgia al preciso scopo di far vergognare sia gli autori che i cantanti, e ci riesce perfettamente. Tutti applaudono, se non altro per non fare la figura dei cretini che non sanno chi sia quello scrocchiazeppi con la chitarra.

Per ultimo[8] si esibisce il gruppo The Kolors, versione "cu 'a pummarola 'ncoppa" dei Duran Duran. Quel che è troppo è troppo: Baglioni torna sul palco e non scende più.

Dopo tre canzoni da solo, due con Gino Paoli e una con se stesso, Baglioni si avvede del gobbo che si sbraccia con un cartello. Sopra c'è scritto "Cazzo ci siamo dimenticati di Mario Biondi". I tecnici audio che stava lavorando in modo ossessivo finalmente possono smettere di cercare il guasto, il fastidioso rumore di sottofondo era il cantante che rimuginava.

Quarta serata

Michelle Hunziker che inizia a risentire dello stress.

La cosa andrà per le lunghe, questo è sicuro.
È la serata dedicata ai duetti: ciascun campione presenterà il proprio pezzo assieme ad un altro cantante. Quelli de Lo Stato Sociale hanno deciso di strafare: si porteranno appresso il Piccolo Coro dell’Antoniano e Paolo Rossi, che probabilmente palleggerà in diretta con la testa di qualche bambino.
Facendo i conti della serva saliranno sul palco scarsantanove artisti, senza contare gli ospiti. Solo per andare e tornare dal microfono andranno via un paio d'ore, alle quali vanno sommate le esibizioni, la pubblicità, una dozzina di brani di Baglioni e le chiacchiere tra Michelle e Pierfrancesco. Per tutti quelli che hanno pensato di rivedere prima o poi l'intera saga di Harry Potter, o quella di Star Wars, è la serata giusta.

Si inizia con una versione metal di Heidi cantata dai tre zuzzurelloni, tutti vestiti di pelle e con la chitarra elettrica in mano. È chiaramente un omaggio, ma non si capisce a cosa. Un brivido corre lungo la schiena: che abbia stirato le zampe Elisabetta Viviani?! Dopo due minuti entrano in scena delle ombre che si muovono dietro di loro, l'andatura è oscillante tipo zombie ubriaco e - appena arrivano sotto la luce - il terrore assale il pubblico: sono vestiti come Chucky la bambola assassina. Per fortuna si notano distintamente i 32 denti del sorriso di Michelle e questo è rassicurante. Terminata la canzone il pubblico applaude fragorosamente, è chiaramente il sintomo della tensione scaricata per lo scampato pericolo.

Tra le nuove proposte Ultimo, qui terrorizzato prima di salire sul palco.

Si esibiscono a seguire tutte le nuove proposte e viene chiuso il televoto. Per conoscere il vincitore si dovrà però aspettare ancora, come da regolamento il termine per inviare il bonifico da parte delle società discografiche scade alle 23.

Iniziano i duetti dei campioni, oramai degli artisti in gara si è detto tutto il male possibile, potrebbero montarsi la testa. L'attenzione sarà quindi rivolta a chi ha deciso di macchiare la propria carriera dandogli corda.

Il duetto di Mario Biondi e un viados senza collo di nome Ana Carolina allerta le forze dell'ordine: almeno 12 possessori di TV col subwoofer sarebbero deceduti in seguito a implosione delle orecchie.

Grande sorpresa! Il Paolo Rossi che accompagna Lo Stato Sociale non è l'ex calciatore ma il comico. I bambini del coro tirano un sospiro di sollievo e finalmente si sente cantare qualcuno in modo decente. I bambini. La simpatica messinscena attira le lodi della critica, si fa sempre più credibile un loro piazzamento al vertice. Si prevede che l'anno prossimo ci sarà un concorrente vestito da Mazinga che mima un rapporto anale con un sosia di Bergoglio: vincerà il Festival senza neanche cantare.

Come primo grande ospite c'è Gianna Nannini. La ex di Ramazzotti coglie l'occasione per spiegare al popolo bue cos'è il rock, come se ne sapesse qualcosa. La cantante senese sente l'urgenza di un duetto improvvisato[senza fonte] e per fortuna Baglioni passava di lì per caso. Dopo il duetto Consoli-Ferro della passata edizione, eccone un altro improbabile sulle note di Amore bello. Ma far cantare assieme due etero, come si faceva una volta, no eh?!

E comunque la Barbie a Michelle Hunziker je spiccia casa.

I Decibel si esibiscono con Midge Ure, ex chitarrista dei Visage e leader degli Ultravox. Per omaggiare il compianto "Duca Bianco" la scelta non poteva essere migliore, a parte la bislacca idea di far esibire anche i Decibel.

Roy Paci e Diodato cantano con Ghemon, un esibizionista da parco pubblico ancora con l'impermeabile addosso; contrariamente alle speranze della Vanoni, non caccia il pene. Dirige il maestro Fresa, omomino dell'attrezzo che probabilmente usa per tagliarsi i capelli.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli si esibiscono con Giusy Ferreri. L'aggiunta di una voce nasale manda definitivamente a puttane la pronuncia delle vocali. La situazione poteva essere salvata cantando "Ghiribildi fi firiti, fi firiti in ini ghimbi...", ma la Polizia giunge troppo tardi, ed è strage di vocali.

« Interrompiamo la cronaca per annunciare il trionfatore della categoria nuove proposte: il vincitore è Ultimo. »
(Macché, mai 'na gioia. Le cose facili proprio no.)

La gara dei cantanti veri[senza fonte] prosegue con Enzo Avitabile e Peppe Servillo, cui si uniscono gli Avion Travel, il C.A.R.A. di Mineo e Daby Touré, anche quest'ultimo proveniente da un paese nei pressi di Napoli: il Senegal. E subito è un florilegio di "grazie, ma non ci serve niente".

La comparsa del trio Meta e Moro più Simone Cristicchi desta allarme: il teatro Ariston reggerà a un tale tonnellaggio di sfiga? Comunque il regolamento del Festival prevede che, anche se pare brutto, toccarsi è lecito. Meta e Cristicchi cantano con delicatezza un testo difficile e pregno di spessore intellettuale; comodo, quando c'hai un Moro che si scassa le corde vocali al posto tuo.

Elio e le Storie Tese si esibiscono con i Neri per Caso. C'è grande attesa per il ritorno dei Fichi d'India in una delle loro gag più riuscite. I fan di Bruno Arena e Max Cavallari restano però delusi: si tratta infatti degli originali, quel manipolo di disgraziati in abito vedovile[9] che cantano a cappella. Per non dire a cazzo di cane.

Serata Finale

Ricomincia la via crucis di personaggi destinati a farsi un paio di settimane nella classifica di iTunes per poi sparire con l'arrivo dell'inevitabile Tormentone Estivo. La monotonia di canzoni che già hanno rotto le palle dopo 4 giorni viene interrotta da Laura Pausini che, incurante del morbo che le aveva dato un'eccellente scusa per starsene a casa sua la prima serata, viene braccata a casa dagli avvocati della Rai e costretta al supplizio del duetto con Baglioni. Per sfuggire alle sevizie si lancia fuori dal teatro improvvisando una sessione di karaoke coi poracci che svernano in strada, forse in questo ispirata dall'apparizione telefonica di Fiorello, che pur non essendo fisicamente presente riesce a far muovere le braccia al pubblico come Giucas Casella non era mai riuscito a fare neanche quando pagava gli astanti uno per uno.

Degna di nota quella che tecnicamente è l'ultima esibizione di Elio e le Storie Tese, accompagnati da uno spericolato Super Giovane che svolazza in giro per la sala per far cagare addosso i Matusa e il Governo. Tornato sul palco ha il fiatone, ben visibile come la panza tesa sotto il costumino. Ormai Super Giovane è diventato Matusa. È finita.

Ermal Meta non riesce a nascondere la sua eccitazione per la vittoria, e a Moro non sembra dispiacere.

Si segnalano inoltre: Ron che tenta di cantare senza microfono, ritenuto comunque superfluo sia dai tecnici che dal pubblico; la Vanoni che arriva sul palco mezza sbronza (oppure con i sintomi di una trombosi, e questo ci darebbe un enorme dispiacere); inoltre c'è l'esibizione a sorpresa di Rubino, la ruota di scorta dei reintegrati Meta-Moro, che sale di prepotenza sul palco perché oramai aveva già pagato due notti di albergo con la pensione dei nonni, che porta sul palco con l'inganno facendogli credere di essere in balera.

Dopo l'ennesima ripetizione di brani che se la prima volta lasciavano perplessi, al terzo ascolto già invogliano a rivolgersi a Telefono amico, Pierfrancesco Favino regala al pubblico un'intensa e commovente interpretazione di un migrante indignato perché al centro d'accoglienza non c'hanno Sky Cinema, da cui si desume che gli italiani sono tutti dei razzisti di merda. Anche Matteo Salvini, Forza Nuova e CasaPound si emozionano, pensando alla centomigliaiata di voti che hanno appena guadagnato senza muovere un dito.

In un simpatico stacchetto fra la classifica parziale e quella corretta dalle case discografiche, i conduttori si lanciano in una cover di La canzone intelligente. Curiosità: dai manoscritti del Mar Morto risulta che la Hunziker che canta Jannacci è il terzo segno dell'arrivo dell'Armageddon.

Si giunge quindi alla consegna dei premi per i perdenti: il premio "della critica" a Ron, "miglior composizione" a Max Gazzè, "nome d'arte più stupido" a Mirco e il kane, "extreme survival" a Ornella Vanoni, "premio fattanza" a Lo stato sociale, e "peggiori suonerie di Italia 1" a Meta e Moro. C'erano altri premi ma hanno rinunciato a consegnarli perché il fatto che fossero in numero superiore ai concorrenti in gara avrebbe potuto causare problemi logistici.

I dati sulla classifica finale tardano ad arrivare. Baglioni si fa prendere dalla scimmia e tenta di sobillare la regia a lasciargli cantare l'ennesima canzone, ma viene stordito con un taser. Quando finalmente i dati arrivano, risultano a sorpresa vincitori Meta e Moro, nonostante per giorni e giorni si sia parlato esclusivamente della loro canzone. Ora i due sono in lizza per l'Eurofestival, e due artisti che basano tutta la loro arte sui raffinati testi in italiano non potranno certo sfigurare in una competizione in cui cantano tutti in inglese.

Verdetto della giuria stroboscop demoscopica

<poll> Chiama il 610, e al costo di soli 0,51 centesimi di milioni di dollari dello Zimbabwe potrai televotare l'artista che ti ha fatto meno vomitare! Roby Facchinetti e Riccardo Fogli - "Il segreto del Tampax" Nina Zilli - "Senza appaperarsi" The Kolors - "Frida (me la dai, dai, dai)" Diodato e Roy Paci - "Adesso, ma con calma" Mario Biondi - "Riverderti, ma con 'sti fondi di bottiglia che c'ho sugli occhi..." Luca Barbarossa - "Passame er Xanax" Lo Stato Sociale - "Una vita in vacanza" Annalisa - "Il mondooooooooo primaaaaaaaa di teeeeeeeeeee" Giovanni Caccamo - "Canzone che sembra eterna nel senso che quando cazzo finisce" Enzo Avitabile con Peppe Servillo - "Il coraggio di chiedere i 50 centesimi davanti ai supermercati" Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico - "Imparare a galleggiare (Pennywise)" Renzo Rubino - "Supplente precario" Noemi - "Non smettere mai di frugarmi" Ermal Meta e Fabrizio Moro - "Sucatemi la minchia" Le Vibrazioni - "Potevamo essere noi i Negramaro" Ron - "Ci sono anche io, eh" Max Gazzè - "L'Apoteosi di Bertoldaldo e Scazzamurillo" Decibel - "Lettera dal Duca alla Contessa" Red Canzian - "Ognuno ha una sigla di cartoni animati giapponesi" Elio e le Storie Tese - "Giuriamo che stavolta ci sciogliamo davvero" </poll>

Note

  1. ^ saranno tipo 2 o 3, ma non ci sono dati certi.
  2. ^ gli?
  3. ^ boh, forse quadrettare sarebbe più corretto
  4. ^ un termine arcaico che dovrebbe significare smartphone
  5. ^ un termine arcaico che dovrebbe indicare un oggetto usato dai Testimoni di Geova per fare gli scherzi la mattina presto
  6. ^ Nota per gli ignoranti: Antonacci è sempre stato paragonato a Sting. Perché è magro.
  7. ^ giuriamo che è l'ultimo
  8. ^ stavolta è vero
  9. ^ stavolta, per un errore di candeggio, completamente bianco
Questa è una notizia in latrina, sgamata come una delle notizie meno ruffiane evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 26 febbraio 2018 con 75% di voti (su 4).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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