Nonnotizie:Sempre più buchi durante il giro d'Italia, e non si parla affatto di strade

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31 maggio 2016

Eppure darsi uno stimolo è così facile...
« Lo disse Dante, lo confermò Di Luca: se qui non ti buchi... di sicuro ti va buca! »
(Detto popolare sul Giro d'Italia)

Il doping colpisce ancora.
Non è il titolo dell'ultima spremuta di meningi di Spielberg.
Ultimamente i controlli si sono fatti tanto asfissianti che persino mollare una scoreggia può passare come propulsore illecito. Controllano i polsi, l'alito, le urine, ... controllano passisti, velocisti, gregari... e da poco controllano anche la troupe in scooter, che non ce la fa più a star dietro a monitorare il gruppo di testa e sono costretti a dopare la benzina del loro Piaggio MP3.
Ci sono i sofisticati, che nascondono un motorino da 200 KW nel pignone posteriore, e quelli sofisticati ma poco svegli, che lo stesso motorino sì lo applicano, ma al fanalino anteriore. Ma la più classica rimane lei: la miscela esplosiva, quella che con questa arrivi primo, li stacchi tutti quanti, e te lo fa pure arrizà!

« Toh, eccone un altro: denso come mosto, alto tasso di acidità, elevata percentuale di zuccheri disciolti... Ma questi qua concorrono per la maglia rosa o per un rosato dolce? »
(Commissione antidoping su emocromo di un concorrente a caso del Giro d'Italia.)

Che cosa è successo? Una volta il vero ciclista era disposto a morire pur di tagliare il traguardo, oggi ancora bisogna prestare occhio al giusto taglio, ma non del traguardo. La macchina perfetta dell'evoluzione ha generato una bestiaccia incontrollabile, sempre due passi avanti alla specie predatrice che dovrebbe tenerla sotto controllo. E nemmeno stessimo parlando del maledetto ragnetto rosso, che st'anno m'ha distrutto tutti i limoni.
Eppure qualche segnale avremmo dovuto carpirlo, come quando ci si rende conto d'aver sbagliato direzione all'ultimo bivio. Qualche temerario tentò persino di denunciare il fatto tra le righe:

Persino il colonnello O'Neill ha ceduto allo "stargate".
« Ce ne son decine tra cui scegliere a seconda del colore, anche se, ultimamente, il nero va per la maggiore »
(Frankie hi-nrg mc su Giro d'Italia del 2004)

Era rivolto forse al cioccolato extra-fondente da mangiare prima di una gara? Al grasso da spalmare per bene nelle giunture della bicicletta? Alle mutande degli scalatori dopo l'ultimo tornante del passo dello Stelvio? Ma neanche per il cacchio! Ci si riferiva alla discrezione dei ciclisti del XX° secolo, che non fremevano certo di eccitazione se si trattava di essere sbattuti sulla prima pagina della Gazzetta. Ma in tempi in cui cercare disperatamente l'attenzione costituisce il sale della vita cosa vuoi che sia uno scandalo al Giro d'Italia per dopping? Acqua passata, se di acqua vuoi riempir la tua borraccia. Ora vanno di moda ben altre sostanze, quelle mortali per la salute umana: vaccini, glutine, insaccati, caffè... E insomma, tagliamola corta, giornalisti di merda: la piantate di romperci i coglioni per qualche fottuta puntura di testosterone?!