Nonnotizie:Scoperto traffico di ostie alla cocaina

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16 settembre 2014


« Dio por... portentoso! »
(Dichiarazione ufficiale del cardinale.)
L'auto incriminata, Dio abbia pietà di essa.

PARIGI - I due gendarmi parigini devono essere rimasti piuttosto perplessi quando hanno visto aggirarsi, con fare sospetto, una macchina pontificia - di quelle pagate con l'otto per mille dei fedeli - sul suolo francese, consci che la sede papale non era più ad Avignone da un pezzo. Allarmati dalla circostanza hanno subito fermato il mezzo per un veloce controllo, immaginandosi di dover dare indicazioni a qualche vecchio prete. In effetti, l'automezzo risultava appartenere al vegliardo cardinale Jorge Maria Mejia, 91 anni e ancora con la patente; l'abitacolo, però, ospitava due italiani difficilmente equivocabili per membri del clero, così i gendarmi hanno deciso di approfondire il controllo, vista anche la nomina non certo brillante che gli italiani hanno in Francia... vabbè, un po' ovunque.

Dopo aver controllato tasche, taschini, taschette, astucci, calze e altri scomparti segreti addosso ai conducenti dell'auto, le autorità hanno provveduto, dopo un breve inchino e un segno della croce, ad aprire il portabagagli, scoprendo così perché i sospettati stessero sudando quanto dèi maiali. Il mezzo trasportava diversi chili di polvere bianca e strani mazzi di erba secca; gli italiani hanno subito dichiarato trattarsi di farina per ostie e incenso biologico, ma una veloce sniffata di entrambi ha rivelato ai gendarmi la loro vera natura: cocaina e marijuana. I sospettati hanno subito ribattuto che effettivamente vengono usate per impastare ostie e preparare il turibolo, ma sono stati comunque denunciati per contrabbando di stupefacenti. Ad aggravare la situazione è stato anche il ritrovamento di diversi crocifissi affilati e con la matrice abrasa e alcune finte bibbie che contenevano bottiglie di un liquore illegale detto "Acqua SeSSanta"[1].

Il card. Mejia ha appreso la notizia durante una riunione con i distributori di quartiere.

In seguito alla notizia del sequestro della propria automobile il cardinale ha rilasciato - dopo quella che sembrava un'imprecazione sottovoce - alcune dichiarazioni. L'auto celeste sarebbe stata affidata ai due mariuoli perché si occupassero di farle tagliando, revisione e benedizione, ma il cardinale non li conoscerebbe di persona, in quanto gli sarebbero stati raccomandati da un uomo che si fa chiamare "Er papa der corviale". Non si sa che collegamento abbia quest'ultimo con il cardinale, il quale ha glissato tutte le altre domande dei giornalisti dicendo che il commercio di stupefacenti non è tra i peccati capitali.

L'inchiesta sulla vicenda è ancora al primo stadio, ma non si hanno dubbi che i futuri sviluppi faranno altra luce sulle sospette presenze religiose tra la malavita italiana.

Fonti

Note

  1. ^ Riferito probabilmente alla gradazione alcolica.