Nonnotizie:No al matrimonio cattolico per i paraplegici

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

7 giugno 2008


Viterbo - La blasfemia non conosce confini. Una giovane donna di 25 anni ha osato chiedere al vescovo di Viterbo di unirsi nel sacro vincolo con una cosiddetta "vittima" di un "incidente" stradale, arrivando addirittura a sostenere che la trasformazione da buon cristiano a paraplegico di lui abbia rafforzato la loro unione.

La posizione ufficiale della Chiesa sulla questione dei diversamente abili.

Ma la Chiesa combatte da secoli simili perversioni. Addestrato a combattere il male in ogni sua forma, il monsignor è sordo alle vane richieste di pietà del nemico, e con freddezza dichiara il suo "Non possumus", spingendo il demonio su rotelle lontano dall'altare.

"Non è possibile che nel Terzo Millennio esistano ancora fedeli intenzionati a mescolarsi a tali simboli di immoralità e vizio. L'impotenza copulatoria sta diventando sempre più importante tra i cosiddetti 'nuovi vizi capitali'. Il loro insistere sul fatto la capacità di procreare possa essere recuperata, assieme a quella di deambulare, è ulteriore indice del degrado etico che sta dilagando nella nostra società, sempre meno capace di assumersi le proprie responsabilità.", osserva il vescovo.

I due promessi sposi sono ora alla ricerca di un'altra religione attraverso cui compiere il rito. La scelta verosimilmente ricadrà sull'ateismo, che ovviamente è la fonte di tutto il male nel mondo senza eccezione alcuna.

Fonte

Articolo de Il Messaggero