Nonnotizie:Nasce lo sciopero virtuale

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26 febbraio 2009

Un autista che sciopera virtualmente.

Roma - Dopo la Realtà virtuale, il Cinema dinamico e il sesso via internet, nasce ufficialmente lo sciopero virtuale. Da un'idea dell'illustre Karl Marx, condivisa successivamente persino dall'economista britannico John Maynard Keynes, lo sciopero virtuale è stato perfezionato dal poliedrico Maurizio Sacconi proprio in questi giorni ed è pronto a cambiare per sempre la vita dapprima degli impiegati nel settore trasporti, successivamente di tutti gli italiani.

"Un giorno stavo aspettando il pullman per andare a sincerarmi delle condizioni di Eluana in ospedale" racconta commosso lo stesso Sacconi "quando, dopo due giorni di attesa, sono stato informato che era in corso uno sciopero. Così per colpa di questa brutta abitudine nostrana, non sono potuto andare a scambiare quattro chiacchiere con l'arzilla giovinetta. Ed è stato proprio in quel frangente che ho ricordato la lezione dei padri dell'economia mondiale!"

Ma come funziona lo sciopero virtuale? Quale simpatico accorgimento potrà mai coniugare il diritto allo sciopero con il diritto alla schiavitù? Ebbene, il funzionamento è molto semplice e può essere riassunto in due parole: lavorare gratis. Proprio così amici! Basta occupare illecitamente le piazze per qualche soldo in più in busta paga! Basta organizzare cortei, assentarsi all'improvviso dal posto di lavoro e minacciare la libertà di spostamento di ogni cittadino sul suolo italiano!

« In una democrazia virtuale, i lavoratori meritano diritti virtuali »
(Maurizio Sacconi)

Da oggi, ogni autista di pullman sottopagato potrà aderire allo sciopero standosene comodamente seduto al suo posto di lavoro per le canoniche 8-10 ore lavorative, ottenendo inoltre di non ricevere la paga giornaliera proprio come in un vero sciopero! Perché sbattersi fino in centro città o sotto la sede del governo per manifestare, quando è possibile fare tutto questo in remoto? Con l'installazione di una webcam (che non lederà assolutamente il diritto alla privacy) il lavoratore potrà cantare e inneggiare nel classico stile comunista, direttamente dal sedile di guida!

Naturalmente, non si sono fatte attendere le reazioni sul fronte politico: Dario Franceschini, leader virtuale della sinistra virtuale, ha espresso al Tg1 il proprio plauso all'iniziativa, dichiarando: "Noi siamo avanti, è da mesi che facciamo l'opposizione virtuale".
"È indubbiamente un passo avanti nel confronto tra politica e lavoratori." hanno dichiarato all'unisono i portavoce di UIL, CGIL, CISL, COBAS, KINDER, e tutti gli altri sindacati legati ai trasporti pubblici, per nulla preoccupati da questo nuovo provvedimento definito da alcune malelingue liberticida e in aperto contrasto col diritto allo sciopero. Inoltre alcuni ex membri delle Brigate Rosse avrebbero dichiarato che se durante gli anni '70 ci fosse stato un simile trattamento per i lavoratori, non ci sarebbe stato alcun spargimento di sangue, confermando implicitamente di essere totalmente a favore della politica del governo Berlusconi.

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