Nonnotizie:Muore Paolo Villaggio: lutto pazzesco

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3 luglio 2017

Roma, Italia - Dopo 140 morti inscenate e 225 annunci di morte falsi, solo nell'ultimo anno, Paolo Villaggio mette in scena forse la sua ultima gag: stavolta è proprio morto.

Non c'è ritorno, né clonazione che tenga (figuriamoci il 2000 che è passato ormai) anche colui che evitò la morte tanto a lungo è finito ad aumentare il punteggio di qualche smanettone del Fantamorto. Lascia una famiglia che lo ha amato, libri e film che lo hanno reso immortale e un pubblico che... beh lo stima moltissimo. Uno scrittore pazzesco, un sociologo ad onorem, un attore poliedrico, più sferico in alcune zone, che ha saputo strizzare qualche risata ed una standing ovation di 92 minuti anche a quei cazzoni dei soviet de La corazzata Potëmkin. La sua immortalità l'ha acquisita però come incarnazione di Ugo Fantozzi, perdente tra i perdenti, marito disilluso, padre castrato, ragioniere imperturbabile, una merdaccia insomma: un rappresentante della classe borghese bassa, bassissima, più proletaria che borghese; l'homo novus del XX secolo. Tanto è legato al personaggio che solo per il rotto della cuffia dei rotatori quest'articolo non è stato intitolato "È morto Fantozzi". Ma non si ferma a Fantozzi la sua teatralità: in tutte le sue opere si è vestito dei panni, e del basco, dell'oppresso dal padrone, oppresso dalla burocrazia, oppresso dai vizi e oppresso dal colesterolo.
Alla camera ardente ci saranno i familiari, gli amici e i colleghi di sempre: Dracula, il Megadirettore Galattico, il compagno di sventure Ragionier Filini, la seconda moglie terrificante e la prima ancora più spaventevole, quella scimmia della figlia cinematografica, Renato Pozzetto e tutti i collaboratori, incluso il sempiterno baschetto di scena, che si appresteranno a salutare le spoglie con una pernacchia pazzesca. Perché lui avrebbe voluto essere salutato così. Quella merdaccia!
Potrebbe aver passato anni provando a cancellare da sé il personaggio di Ugo Fantozzi, ma che cosa ce ne importa in fondo. Come direbbe Pirandello sotto LSD, "è più facile indossare una maschera che ci propinano, che distruggerla ed essere noi stessi" e allora noi vogliamo ricordarlo all'apice della sua carriera pazzesca, mentre esprime i dissapori di una classe bassa e schiacciata; intrappolato nella memoria come Ugo Fantozzi, così, usato come piatto per la polenta:

« Ridete! Ridete pure! Ma ride ben, chi ride ultimo! Dite quel che volete ma io sono un uomo proprio riuscito! [Riceve una sonora pernacchia] Vabbè, riuscito magari no, ma diciamo almeno che sono fortunato! Che cosa mi manca? Io ho tutto: ho una bellissima casa ad equocanone, in fondina un telecomando a 99 canali, una figlia meravigliosa...[guarda la figlia bertuccia, rabbrividendo] m-meravigliosa! E una moglie bellis... [guarda la moglie] ...fedele! Io sono il più felice di tutti! Ho voglia di giocare, spostati, Mariangela... sono for-tu-na-ti-ssi-mooooooooooo! [cade in un pozzo profondissimo] »

Ma ancora non ci fidiamo della notizia. Vogliamo l'esame del DNA. Non vorremmo andasse a finire come quella volta nel 33 d.C.

Fonti