Nonnotizie:Il corvo colpisce ancora

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6 marzo 2009

Rabbia, sconforto, rassegnazione: con un cocktail di questi tre sentimenti, ieri, il nostro più grande esperto di economia e finanza, Giulio Tremonti, ha siglato la resa e si è consegnato alle forze oscure del pessimismo.

Ha dovuto soccombere, ma lo ha fatto eroicamente, come impone il codice d'onore di un berlusconiano che si rispetti. Il tutto mentre in sottofondo echeggiava la malvagia risata del corvo, Emma Marcegaglia, la quale aveva fatto resuscitare l'anima di Marx perché si vendicasse contro il capitalismo ha ribadito che le prospettive apocalittiche da lei riferite erano già state delineate dalla Banca d'Italia e dalla Banca centrale europea, e che Tremonti non è altro che un cogl avrebbe dovuto aprire gli occhi un po' prima. La critica, con il sadismo tipico degli iettatori filo-sovietici, era rivolta anche al ministro Scajola, reo di averle fatto notare con garbo, lo scorso 18 febbraio, che se le cose stanno peggiorando è tutta colpa di chi si diletta a girare il coltello nella piaga. Frase che evidentemente ha spinto la vecchia strega a gettare ancora di più il malocchio sul nostro Paese.

Ciononostante, Scajola ha avuto la dignità di chiedere comunque scusa per quelle affermazioni: «Mi sono sbagliato», ha detto, «Emma non è un corvo: è solo una stupida cornacchia!».
Anche Tremonti, pur fra le lacrime, ha reagito, ed ha avuto la forza di rivelare la sua arma finale: un gruzzoletto, che verrà presto destinato agli ammortizzatori sociali. Una manovra di una misericordia infinita dunque, considerato che a beneficiarne saranno proprio quegli uccellacci del malaugurio che più di tutti sono responsabili della crisi, in quanto oltre ad avere diffuso inutile e deleterio allarmismo hanno cercato qualsiasi scappatoia possibile per sottrarsi al loro dovere di consumatori, facendo crollare il mercato.

Naturalmente questi stessi individui, nel sentir parlare di gruzzoletto, hanno subito gridato al plagio, visto che uno dei loro, anni fa, se n'era uscito con la barbara idea di mettere da parte un tesoretto (manco esistesse una parola del genere) ricavato dalle maggiori entrate di un'economia allora sana. Ma dimenticano che stavolta la promessa verrà mantenuta: dalle pieghe (da decubito) del bilancio verrà ricavata una somma che, lascia intendere Tremonti, sarà esorbitante. Con essa, manco a dirlo, ritroveremo presto la serenità economica e spirituale che quei sinistri individui ci vogliono negare a tutti i costi.

Infine al nostro eroico ministro è balenata in mente un'idea degna di... di... beh... di lui: riavviare l'economia con le grandi opere. Il che significa che, presto, avremo il tanto agognato Ponte sullo stretto di Messina! «Un gruppo di ingegneri è già diretto a Messina per un sopralluogo», afferma, «Fra pochi anni, quando il traffico che li ha bloccati sulla Salerno-Reggio Calabria si muoverà, avranno (forse) inizio i lavori!»

Fonte

  • Alessasto Sallundri «Un eroe che quei pezzenti di Italiani non meritano» – Il Giornaletto