Nonnotizie:I critici d'arte confessano: non capiamo un cazzo di arte

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

23 ottobre 2015

« L'arte contemporanea è quella cosa per cui se la fai tu è una cazzata, se la fa un'artista è un messaggio alla nostra società corrotta. »
Il mio falegname con trentamila lire lo fa meglio
"La ragazza col naso fallico", 2014, "un'opera del cazzo".

In universo parallelo più ricco di buon senso, la cosiddetta arte moderna o non sarebbe mai esistita o non si sarebbe mai chiamata arte. Nel nostro, purtroppo, dei loschi figuri hanno da sempre encomiato orribili opere d'arte moderna, distruggendo il concetto stesso di arte. Essi sono i critici d'arte. Tuttavia negli ultimi tempi, la loro credibilità ha cominciato a traballare dopo che hanno sponsorizzato creazioni che nemmeno gli autori avrebbero sponsorizzato.
Ci sono molti esempi: Lucio Fontana che inciampa e buca una tela per sbaglio, poi venduta a 900 milioni di euro, un neolaureato che, reduce dalla sua festa, si è messo a pisciare contro il muro di un museo ed il giorno dopo ha ricevuto i complimenti di tutti i critici, pronti a trovare significati tanto criptici quanto inesistenti nell'opera: "il piscio contro il muro di un museo, di chiara matrice futurista, è un gesto di protesta contro l'arte del passato, ormai vetusta", "l'odore acre dell'ammoniaca abbinato al giallo piscio sul muro bianco sono una perfetta combinazione sinestetica", "che opera... io la valuterei... 50 milioni come base d'asta". Il giovane tuttora guadagna milioni mettendosi a pisciare contro muri, tele ed anche contro i cani, intuizione geniale, a detta dei critici, per l'idea del capovolgimento dei ruoli.
Le dichiarazioni del critico vietnamita Noon Sacc Noo Kazz, stanco della situazione, hanno destato scalpore.

« Sì è vero, noi critici d'arte non capiamo un cazzo. Abbiamo dato valutazioni stellari a opere del cazzo per fare soldi, tanto gli sceicchi comprano tutto. »
(92 minuti di applausi da tutti i giornalisti e presenti.)