Nonnotizie:Fischiano la Gelmini: giustiziati dalla polizia

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La Gelmini lancia un anatema contro i bolscevichi che osano contestarla.

11 settembre 2008

Roma – La presentazione del nuovo libro di Giovanni Floris Curare il tumore al colon con una cannuccia doveva essere l'occasione per la prima apparizione in pubblico del ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini dopo l'approvazione del decreto legge omonimo che punta a risollevare le sorti della scuola pubblica licenziando 1.000.000.000 di insegnanti e che chissà perché aveva sollevato da subito un vespaio di polemiche inutili.

Ma un gruppo di una decina di terroristi bolscevichi introdottisi illegalmente alla serata di gala ha scatenato un putiferio, contestando aspramente la Gelmini, che è stata costretta a fare intervenire le forze dell'ordine. La polizia, equipaggiata con i nuovi manganelli richiesti dal sindaco Alemanno (provvisti di fascio littorio serigrafato sul manico), non ha esitato a sparare alle gambe dei terroristi e a far trangugiare loro litri e litri di olio di ricino.

«Potevo rimanere offesa veramente!» ha dichiarato in seguito la povera Gelmini ai microfoni del Gazzettino dei Giovani Balilla, ringraziando successivamente i suoi salvatori e condannando aspramente gli attentatori «Non è possibile che in Italia dilaghi ancora il perverso verbo comunista. È anche un mio dovere promuovere l'eliminazione fisica di questo cancro, che ci divora dall'interno, ed è per questo che il prossimo passo sarà quello di chiudere definitivamente gli istituti pubblici e destinare tutti gli aiuti economici alle scuole private e a quelle cattoliche».

Alla stampa che chiedeva alla signora Gelmini dove sarebbero finiti gli esuberi dell'istruzione pubblica, il ministro ha fatto intendere che alle Poste, dopo aver accolto i lavoratori di Alitalia, ci sarebbe ancora qualche posto disponibile.

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