Nonnotizie:Attentato in magistratura, morto Santi Licheri
4 aprile 2010
Il Licheri, credendolo l'omaggio di qualche ammiratore, non ha resistito alla tentazione di testare il martelletto, battendolo sul tavolo e accompagnandolo col celebre grido:
Il martello nascondeva tuttavia al suo interno un certo quantitativo di polvere pirica. A contatto col tavolo il rudimentale ordigno è letteralmente esploso nelle scheletriche mani del giudice, riducendo quest'ultimo a un mucchietto di cenere e brandelli di toga.
Gli inquirenti non hanno dubbi: Santi Licheri è proprio morto. Sollecitati a dare maggiori informazioni, hanno aggiunto che l'attentato è di chiaro stampo mafioso. Evidentemente a Totò Riina e Bernardo Provenzano non è andata giù la puntata di Forum del 17 settembre 1994, quando il giudice Licheri li condannò a pagare centocinquanta milioni delle vecchie lire alla loro vicina di casa, la signora Mazzulati, come risarcimento per aver sciolto nell'acido il di lei chihuahua Spartaco.
Presidente onorario della Corte di Cassazione e dell'Azione Giovani, Santi Licheri era nato nel Precambriano nell'odierna Sardegna, già laureato in giurisprudenza grazie alle conoscenze del padre magistrato. Giovanissimo, ha contribuito all'unificazione d'Italia imbarcandosi con i Mille di Garibaldi. In seguito si è dedicato instancabilmente alla diffusione della giustizia sommaria. Fu lui l'uomo che a Norimberga condannò i gerarchi nazisti a una settimana di lavori socialmente utili, fu lui a scagionare se stesso dall'accusa di stalking a Tina Lagostena Bassi, fu sempre lui con un paio di sentenze discutibili a mettere fine all'odio secolare tra hutu e tutsi, tra turchi e armeni e tra Silvio Muccino e il suo logopedista.
Santi Licheri se ne è andato come ha sempre vissuto: bestemmiando come durante i fuorionda a Forum. Ci piace pensare che adesso ci stia condannando alla sedia elettrica da lassù.