Nonnotizie:Attentato contro Ahmadinejad, ma è ancora vivo

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4 agosto 2010


BEDUINIA, TEHERAN - È arcobaleno sul presunto e fallito attentato ai danni del presidente dittatore attuale, nonché scalmanato monello notturno, Mahmoud Ahmadinejad. Le varie versioni affermano che forse è stato il lancio di una granata anticarro, una molotov, forse più semplicemente un'anguria troppo matura, a fermare il corteo presidenziale di ritorno da una partita di calcetto contro gli ebrei, vinta comunque da questi ultimi. Per grazia di Allāh o per la forte cecità dell'attentatore, l'oggetto in questione è esploso all'impatto con un pulmino di giornalisti cristiani a caso, evitando il peggio, consentendo la fine di tutto senza danni rilevanti[citazione necessaria]. Non si conosce il nome dell'aggressore, (pare infatti essere solo), che è quindi rimasto etichettato dall'intelligence iraniana come "Attentatore". Poche ore più tardi, la presidenza iraniana ha smentito tutto:

« Non è stato un segno di rivolta contro questo governo che tutto il popolo ama, è semplicemente stata opera nefasta di un fuoco pirotecnico, lanciato all'arrivo del grande presidente in segno di rispetto e amore. Per tanto d'ora in poi chiunque verrà trovato in possesso di questi ultimi, verrà torturato, seviziato... sempre in segno di amore e rispetto. »

Alla risposta in massa da parte dei giornalisti superstiti: «Noi non abbiamo visto alcun fuoco». La presidenza ha replicato pacatamente mediante un secco: «NO COMMENT». Nascondendosi sotto il tavolo subito dopo.

Il diretto interessato, il presidente Ahmadinejad, dal canto suo nel preciso istante dell'attentato, era impegnato ad allacciarsi le scarpe, prive di laccio. Alle sempre più insistenti domande se almeno avesse sentito l'esplosione, il presidente ha risposto che stava ascoltando l'ultimo singolo di Giusy Ferreri e che proprio in quel momento, la cantante era in preda al ritornello. Intimidito dalle sempre più continue richieste di spiegazioni e dai flash dei paparazzi, il presidente si sarebbe lasciato sfuggire qualche parola confusa:

« Perché non siete morti tutti?! »

Rivista dalle tv locali come:

« State bene proprio tutti?! »

Dalle tv ebraiche come:

« Sporchi ebrei morirete tutti!! »

Fermato un bambino

Un bambino di 7 anni è stato fermato come possibile aggressore, secondo la polizia iraniana sarebbe il colpevole del lancio dell'ordigno, in realtà un petardo di dimensioni trascurabili. Torturato Trattato in modo gentile e amorevole, ha fornito l'esatta dinamica dei fatti; accuratosi di ciò, il presidente ha concesso al ragazzo il perdono... e l'ultimo desiderio. Ora il bambino si trova... beh, non si trova proprio. La vita a Teheran è tornata alla normalità e tutto è bene quel che finisce bene.

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