Nonbooks:Vincere il festival di Sanremo

Nonbooks, cose da non fare e come non farle.
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È risaputo che vincere il festival di Sanremo è uno degli obiettivi più ambiti in Italia, secondo soltanto ad ottenere un posto in Parlamento e trovare un modo per evadere il fisco. Ebbene per la gioia di tutti gli appassionati questo utilissimo manuale svelerà passo dopo passo come arrivare al primo posto della famosa competizione canora pur non avendo alcun talento per la musica e senza neanche il bisogno di sapere quale nota viene dopo il Mi!

Attenzione: tenere lontano dalla portata di Pippo Baudo!

Primo passo: il tema della canzone

Povia, attraverso messaggi subliminali incisi sul suo vestiario, ammette di aver usato questo manuale.

La prima cosa da fare è scegliere accuratamente di cosa parlerà la vostra canzone. Il tema della canzone è molto importante perché da esso può dipendere la vostra sorte! Sconsigliamo vivamente di scervellarsi per trovare qualcosa di intelligente, poiché, come la storia ci insegna, a Sanremo nessuno ha mai vinto comportandosi da intelligente (qualcuno, al massimo, è riuscito a suicidarsi). Consigliamo invece di proporre una canzone che tratti delle solite litanie trite e ritrite su: amore; fidanzati che si lasciano; tristezza in generale; fidanzati che tornano insieme; fidanzati che muoiono; fidanzati che risorgono; fidanzati che parlano al telefono; fidanzati che fanno la raccolta differenziata; fidanzati che giocano a dama. Come dimostra la lista dei vincitori, a Sanremo bisogna fare una gara di banalità a chi dice la cosa più scontata. Nel 2008, ad esempio, i Sohnora (successivamente arrestati per aver messo nel loro nome una "h" che non c'entra un cazzo, solo per sembrare fighi), sono arrivati al primo posto della classifica delle banalità nuove proposte con una canzone intitolata "L'amore". Morale della favola: mettete da parte l'originalità e concentratevi esclusivamente su ciò che la giuria vuole sentir dire.

Secondo passo: passare le selezioni

Quest'uomo era uno sfigato prima di scoprire l'esistenza di questo manuale. In effetti è rimasto uno sfigato, però ha vinto il Festival di Sanremo!

Prima di poter competere al Festival ovviamente bisogna arrivarci. Sì, ma come? vi chiederete. Semplice: ecco di seguito alcuni stereotipi da adottare per fare buona impressione agli esaminatori:

  1. Il cantautore onesto: funziona quasi nel 50% dei casi. Questo sistema, utilizzato tra l'altro anche da Francesco Renga, consiste nel cantare una canzone di cui il mondo davvero non sentiva la necessità, senza tuttavia dare fastidio a qualcuno. Si basa sull'assioma "Canto perché lo fanno anche altri". Vantaggi: difficilmente susciterete antipatia. Svantaggi: il cantautore onesto serve più che altro per "fare numero".
  2. Lo pseudo-intellettuale: categoria di nicchia, funziona in una percentuale limitata di casi, ma serve a darvi un'aria da intelligentoni. Per rientrare in questa categoria occorre essere in possesso dei seguenti requisiti: 1)Aver partecipato almeno una volta a "L'Arena" del famoso cazzaro Massimo Giletti; 2)Essere contrari all'energia nucleare, al ponte sullo stretto, alla Tav e all'Ikea; 3)Conoscere l'alfabeto; 4)Sapere la differenza tra minima e semiminima; 5)No alla caccia alle balene, sì a Valsoia! Vantaggi: gli esaminatori vi crederanno intelligenti e impegnati nel sociale. Svantaggi: rischiate di diventare come Adriano Celentano.
  3. Il ragazzo di provincia dalle umili origini: decisamente la più gettonata, con una percentuale di successo elevatissima. Gli esaminatori tendono a far passare questo tipo di cantante poiché va molto di moda trasmettere alle masse ignoranti dall'altra parte dello schermo che tutti possono arrivare lontano e senza raccomandazioni pur partendo da situazioni sfavorevoli. Questa categoria serve per comunicare al pubblico "Ehi, guarda: sono arrivato a Sanremo! Se ce l'ho fatta io, ce la può farcela anche un idiota come te!" Vantaggi: buone possibilità di passare le selezioni. Svantaggi: c'è il rischio di creare nuovi mostri alla stregua di Povia
    Questo è ciò che succede se questo manuale capita nella mani di due evasi da un centro di igiene mentale.
  4. L'artista controcorrente: consigliata solo se si sa quello che si fa. Ricordate che alla Rai non piacciono tipi che pensano troppo o che facciano riflettere il pubblico su questo e su quello. Qualora decidiate di attuare questa strategia non dimenticate i capelli blu e una canzone che offenda qualcuno o qualcosa. Vantaggi: se passate le selezioni, la gente si ricorderà di voi. Svantaggi: Pippo Baudo vi placcherà all'ingresso del teatro Ariston.
  5. Il cantante tutto casa e chiesa: ampia categoria che ha guadagnato sempre maggiori consensi negli ultimi anni, poiché di semplice attuazione e dai buoni risultati. Per dare di sé l'immagine dell'artista casa & chiesa è sufficiente: 1)Ringraziare Dio per essere arrivati fin là; 2)Dire che il vostro amato trisnonno di cui sentite la mancanza vi sta guidando da lassù; 3)Dire di voler arrivare vergini al matrimonio; 4)Affermare tassativamente che la famiglia viene prima di tutto (ma non prima del canone Rai); 5)Osannare il papa. Vantaggi: probabilmente passerete le selezioni ed entrerete nelle grazie della giuria. Svantaggi: essendo una categoria molto ampia nessuno si ricorderà di voi.

Scegliete la categoria che meglio si addice alla vostra indole e passate al passo successivo!

Terzo passo: farsi amico Vincenzo Mollica

Esatto. In pochi lo sanno, ma la mente machiavellica che influenza e "consiglia" la giuria è proprio lui: il subdolo ciccione che striscia abilmente attraverso gli studi della Rai, lustrascarpe autorizzato di tutti i personaggi che contano qualcosa, armato di microfono, occhiali e doppio mento. Una sua parola di buono sul vostro conto potrà innalzarvi verso mete che consideravate irraggiungibili fino al giorno prima! Sorge spontanea la domanda: come diventare amico di Vincenzo Mollica? Semplice: prima di tutto, evitate battute sul suo cognome, e non paragonatelo a una pagnotta, così si sentirà a suo agio. I ricercatori dell'Università della Pennsylvania hanno dimostrato come Mollica sia un ingordo esemplare di lecchinus recidivus, ghiotto di tramezzini, brodo di gallina e zuppa di cozze. Potete avvicinarlo durante le ore di pausa e offrirgli cautamente qualcosa da mangiare (No! Non le noccioline!) per poi passare a temi di conversazione più ordinari, come ad esempio che verso fa l'ornitorinco oppure dove vivono i toposauri. Ma se volete veramente entrare nelle sue grazie, chiedetegli di raccontarvi la biografia di Paolo Limiti oppure i fumetti di Blek Macigno: c'è il rischio che parlerà ininterrottamente per 72 ore, ma (se sopravviverete) ne sarà valsa la pena.

Quarto passo: le interviste pre-Festival

Lui è la chiave di tutto!

Come avrete già intuito è importante anche l'opinione pubblica, ovvero ciò che gli spettatori pensano di voi. A tal proposito dovete assolutamente evitare approcci provocatori verso il pubblico, e puntare sulla vostra banalità politically correct facendo sfoggio dei più stupidi e abusati stereotipi possibili. Per venirvi incontro proponiamo di seguito un esempio di classica intervista pre-Festival tra un giornalista e un cantante vincitore di un qualche (ir)reality show qualsiasi:

Giornalista (presumibilmente Vincenzo Mollica) : Ed eccoci, siamo qui con il cantautore Felice Sticazzi[1] per chiedergli come si sente prima della grande sera al suo esordio al Festival della canzone italiana! A te Felice!
Felice Sticazzi[2](presumibilmente vincitore di X Factor) : Beh, non saprei, sono molto emozionato! Spero di dare il massimo.
Giornalista : Come sappiamo non possiamo rivelare nessuna indiscrezione sulle canzoni in gara, ma dicci almeno di cosa parla la tua canzone.
Felice Sticazzi : Beh, che dire! È una canzone molto originale, parla di quella forza misteriosa che è l'amore, che è presente in tutti noi, e nasce da una necessità interiore! In fondo aveva ragione Manzoni quando diceva che "Amor ch'annullo amato à mar perdona!
Giornalista : Ma dicci di più! Dove trovi l'ispirazione per la tua musica?
Felice Sticazzi : Allora, vediamo un po'... l'ispirazione è sicuramente nei nostri sentimenti, nelle persone che amiamo! E poi credo che una rondine non fa primavera!
Giornalista : Un'ultima domanda: che piazzamento speri di ottenere al Festival?
Felice Sticazzi : Mah, non saprei, credo che l'importante sia partecipare! Qualsiasi cosa andrà bene, poi se dovessi vincere tanto meglio. Dopotutto chi fa da sé far per tre!
(Voce fuori campo) : Ma che cazzo c'entra?

Giornalista : Bene, e ora passiamo la linea allo studio! Un saluto da Vincenzo Mollica e Felice Sticazzi

Quinto passo: cose da evitare

Lui, anche se fosse italiano, non vincerebbe mai il Festival. E probabilmente se ne sbatterebbe i coglioni.

La prima cosa da evitare assolutamente se volete vincere il Festival è parlare di problemi seri nelle canzoni! Mai una cosa del genere! La gente non vuole pensare, la gente non deve pensare, ma rincoglionirsi davanti al televisore mentre tu canti la tua canzonetta d'amore. Di seguito proponiamo una lista di cose che dovete assolutamente non fare se volete vincere il Festival di Sanremo:

  • Mai pronunciare la parola Metal.
  • Mai arrivare al teatro Ariston da sottoterra.
  • Mai arrivare al teatro Ariston in elicottero.
  • Mai contraddire Pippo Baudo.
  • Mai contraddire Pippo.
  • Mai contraddire Topolino.
  • Mai uccidere la giuria.
  • Mai uccidere Pippo Baudo. (Tanto risorge)
  • Mai parlar male di Chiesa, preti, papi e affini. (Tanto vi censurano)
  • Mai esprimere pensieri personali. (Qualora ne aveste)
  • Mai dire di venire dal Molise! Assolutamente!

Dietro le quinte

Il passo finale, per chiudere il cerchio e assicurarvi la vittoria, sta nel capire tutti i retroscena del Festival di Sanremo al fine di sapere sempre come comportarsi davanti alle telecamere. Per fare ciò è sufficiente sbirciare dietro le quinte nascondendosi dietro a un muro, come fa, anche se con poca abilità, il cantante-niubbo di questo questo video (quello col cappello), che tenta di spiare il coro dell'orchestra di Sanremo mentre si esercita prima di andare in scena.


Congratulazioni

Se sei arrivato fin qui, hai vinto il Festival di Sanremo!

N.B. Ovviamente, c'è un modo ancora più diretto e semplice per vincere alla grande il Festival, che farebbe decadere tutti i punti sopradetti: far sborsare una cifra considerevole alla tua Casa Discografica che, pagando giuria e organizzatori, si assicurerebbe una vittoria lampante. È il metodo più usato e quindi il più difficile da attuare, vista la concorrenza spietata. Infatti, è stata creata una sorta di lista d'attesa. I tempi sono adeguatamente lunghi: il primo Festval disponibile è quello del 2118.

Note

  1. ^ nome verosimile che qui prendiamo come esempio
  2. ^ sorridendo come un imbecille

Voci correlate