Nonbooks:Viaggiare in autobus
Viaggiare in autobus è una pratica, tipica della vita quotidiana di ognuno, molto pericolosa e deleteria della quale sono ignote ai più le potenzialità masochiste. In queste righe saranno spiegati, a grandi linee, i principali metodi per conservare intatta la sanità fisica e mentale dopo ciò che, per molti studenti italiani e non, è un supplizio quotidiano, accresciuto dalla scarsa igiene di suddetto luogo.
Istruzioni
Di qui in seguito vi mostreremo delle elementari linee guida necessarie al vostro obiettivo, ovverosia affrontare un viaggio in autobus senza riportare abrasioni o incacchiature, a cominciare dalla prima fase, quella di attesa e di entrata.
Fase 1: Entrare nel bus
La fase di entrata nel pullman, nonostante sembri la più sciocca, è in realtà una delle più pericolose e ardue. Decisiva per la buona riuscita del vostro ingresso nell'autobus sarà l'attesa, che a seconda di vari fattori quali il tempo atmosferico, il giorno della settimana, la temperatura, la posizione astrale di Mercurio, l'andamento del campionato di curling e delle borse americane potrà variare considerevolmente nello spazio e nel tempo. Poiché gli orari, i tragitti e la distribuzione dei posti all'interno del mostromezzo vengono calcolati tramite logiche inintelligibili alla mente umana, tra gli studenti e i gruppi di viaggiatori più assidui si sta gradualmente diffondendo l'abitudine di salire sull'autobus solo dopo ore di letture specialistiche – quali riviste dedicate alla difesa da pericoli alieni e/o paranormali – oppure portando seco collane d'aglio, crocifissi di marmo bianco da due chili, e aspirapolveri acchiappafantasmi.
Tralasciando le pur consistenti variazioni dell'arrivo dell'autobus, non identificabili neppure con i migliori sistemi di calcolo temporale, vi illustreremo come riuscire a prevedere il punto di arresto del pullman con buona approssimazione spaziale che vi dovrebbe consentire una rapida entrata.
Calcolate l'area totale di fermata dell'autobus, alla quale dovrete aggiungere una percentuale di errore dell'autista a seconda dell'identità dello stesso; mediante un'osservazione visiva che potrebbe durare dalla settimana al mese a seconda delle vostre esigenze di fretta e della durata del vostro biglietto o del vostro abbonamento, sempre che non viaggiate a scrocco come l'84% dei passeggeri (percentuale che raggiunge picchi del novanta per cento in caso di studenti): memorizzate nella vostra piccola testa il punto esatto in cui si ferma il mezzo e il giorno dopo rimemorizzate: otterrete una misura differente. Calcolate la media aritmetica dei due punti di arrivo e otterrete un terzo punto. Continuate così ogni giorno, anche a costo di perdere l'autobus stesso o di finire spiaccicati contro il finestrino, finché avrete l'esatto punto medio di tutti gli eventuali punti in cui si ferma di solito il bus. Così, occupate a tempo indeterminato suddetto punto medio, anche a costo di rifiutare le avance della più bella del liceo o di dover spintonare il vostro migliore amico.
Quando il pullman arriverà, voi dovrete restare immobili, senza lasciarvi contagiare dalla ben nota sindrome del treno che scappa, così quando avverrà la fermata voi sarete, più o meno, avvantaggiati rispetto al resto della folla e con un po' di fortuna non vi procurerete lesioni agli zigomi come invece accade alla totalità degli altri. Nel caso in cui l'autobus dovesse fermarsi molto prima o molto dopo il punto esatto dove siete voi, beh... sono affari vostri.
Ricordate di obliterare il vostro biglietto\abbonamento! È facile, basta ignorare la folla dietro di voi che insulta e scalcia per entrare e la mano tremante di rabbia e magari sonno.
Fase 2: Trovare i posti
E qui viene il bello! Se avete eseguito alla lettera i nostri precedenti consigli, non dovreste avere problemi, in teoria; ma non è così, perché comunque vada il gruppetto di truzzetti locali riuscirà sempre e comunque a entrare per primo. A questo punto, voi dovreste guardarvi intorno alla ricerca di un dannatissimo posto libero.
Nel caso (rarissimo e improbabile) che voi troviate un posto libero, accertatevi che:
- Colui che siede nel posto accanto non sia un appartenente al gruppetto di truzzi precedentemente descritti: se voi provate a sedervi lì, e in ogni caso è sconsigliabile, la suddetta creatura truzza vi respingerà inveendo contro di voi nel dialetto locale, poiché persone comuni vs. bulli sono come Pisa vs. Livorno.
- Colui che siede nel posto accanto non abbia posato lo zaino\valigia sul sedile che voi vorreste occupare. Vuol dire semplicemente che lui non vi vuole sul chezzo e che quel posto è ufficialmente occupato per il suo amichetto immaginario.
- Non vi siano cicche o chewing-gum risalenti al paleolitico sul sedile. Sia chiaro: è impossibile trovare un sedile perfettamente candido, ma c'è un limite a tutto...
- Nel posto vicino a quello di cui vi volete appropriare è seduto un adolescente socialmente nullo. In questo caso, o nel caso in cui ci sia qualsiasi altra forma di primarolo scassaballe nel sedile, evitate il posto se volete arrivare a casa senza problemi di scassamento di palle o voglia di compiere sanguinosi delitti.
- Se vedete un posto libero in lontananza e nessuno dei 452 pendolari che vi precedono ve lo frega, ci sarà un motivo. Ed è meglio non investigare
- È conveniente studiare le abitudini di tutti i passeggeri abituali della linea per essere sempre pronti a prendere il posto appena si libera
Qualche semplice dritta per rubare un posto
- Travestirsi da vecchietta può essere un buon metodo per raccattare un posto sull'autobus. Secondo una norma non scritta del codice dell'autobus, infatti, bisogna sempre cedere il posto qualora colui\colei che vi chiede amichevolmente il posto biascicando con la dentiera da fuori sia ultracentenario\a.
- Sedurre il proprietario del posto che volete occupare. Nel caso siate un essere umano abbastanza attraente, cosa di cui dubito, cercare di adescare il proprietario facendo finta di starci potrebbe essere utile. Nel caso siate alquanto ripugnanti fisicamente, potrebbe essere utile travestirsi da trans sperando di scovare un uomo sessuale fra i presenti nell'autobus. In caso contrario, rischiereste il linciaggio da parte di leghisti e questo non va bene.
- Minacciare a morte il proprietario del posto. Fingete di essere armati, parlate con cadenza mafiosa, e magari per fare effetto rompete un vetro. Tale tecnica non funziona in caso il pullman sia diretto alla Chinatown milanese o al quartiere Scampia di Napoli. In tal caso, però, avreste un sacco di amici che vi uccideranno.
- Fingervi kamikaze: funziona sempre. E se vi mettete qualche candelabro sotto il giubbotto e vi chinate verso la Mecca state pur sicuri che non dovrete neanche pagare.
- Scorreggiare: altro metodo che funziona spesso. Il trucco è semplice, vi mettete vicino a chi vi deve cedere il posto (se possibile tenetegli proprio il culo davanti alla faccia per farla annusare meglio al malcapitato) e sganciate una bella scorreggiona. Al quel punto, se fatta bene(cioè abbastanza puzzolente), il proprietario avrà l'impulso di allontanarsi da voi e perciò di alzarsi dal posto. Per sicurezza, in caso una non basti, a colazione, mangiate una bella razione di fagioli messicani conditi con aglio e cipolle. Così ne avrete anche qualcuna di riserva per qualsiasi evenienza.
- Non lavarsi. Prima di salire in autobus è consigliabile fare una bella corsa riscaldatoria, in modo da sudare come delle bestie partorienti. Una volta adocchiato il vostro bersaglio avvicinatevi, avendo cura che il diretto interessato sia investito in piento dal tanfo che emanate. Badate bene di non mettervi controvento. Il trucco non funziona sui clochard e sui romani.
- Fingervi controllori: il migliore. Sperando che non ci siano veri controllori in giro.
- Salire con un paio di stampelle. Se avete ancora le stampelle del nonno morto, vi possono tornare utili per trovare un posto molto facilmente. L'importante è assumere la classica camminata da infortunato/zoppo/malformato oppure farsi ingessare una gamba da un parente medico.
Guardare 40 repliche del dr House ti sarà servito a qualcosa!
- È molto indicato inoltre fingersi affetti da qualche malattia per allontanare gli invasori, suggerita l'influenza aviaria (parlando con l'amico del pollo dal sapore strano mangiato giorni prima)...
Nei rari casi in cui voi abbiate possibilità di scelta, potete scegliere fra suddette categorie di posti.
Posto vicino al finestrino
È uno dei posti più ambiti, perché chi lo occupa ha, in teoria, l'immenso vantaggio di godere del bellissimo panorama di smog delle città. In caso di pioggia, questo vantaggio svanisce causa vetri appannati, ma avrete, in compenso, il piacere di poter scrivere sui vetri senza compiere un reato e in più magari di scrivere frasi ingiuriose contro il vostro nemico immaginario o contro quello che vi sta davanti con tanto di freccia.
Un paradiso quindi? Certo che no! Poiché il posto accanto al finestrino non confina con il corridoio centrale, avrete il piccolo handicap di dover scavalcare il vostro vicino in caso in cui egli non debba scendere alla vostra stessa fermata. Il che non dovrebbe essere un problema in teoria, ma nel caso in cui il vostro vicino si fosse addormentato o fosse incredibilmente grasso, il problema si accentuerebbe. Facendo notare al vicino grasso che la sua enorme mole vi impedisce di attraversare, o al vicino dormiente che le astrazioni metafisiche biomolecolari sono interessanti facendolo svegliare, riceveste una bella condanna a ergastolo dalla Cassazione, in barba al vicino grasso che in realtà appariva grasso solo perché nascondeva il suo porto d'armi illegale sul ventre.
Posto vicino al corridoio
In parole povere, il posto accanto al posto vicino al finestrino. Di solito è molto meno desiderato dell'altro, nonostante presenti la bistrattata comodità di poter attraversare l'uscio senza dover scavalcare omoni dormienti o grassi. Tale vantaggio viene però annullato quando l'autobus è molto pieno, Ovvero: quasi sempre. In tal caso, è necessario proteggersi con cura per evitare lesioni alle articolazioni o ai gioielli di famiglia derivati dall'urto con altri corpi.
Infatti, come vedremo in seguito, quando un autobus è pieno i posti divengono insufficienti e i poveri sfigati che non hanno seguito i nostri consigli rimangono in piedi appesi come salami, e i meno esperti cappottano spesso addosso a quelli che si siedono ai posti come quello di cui stiamo parlando, mentre coloro che sono situati accanto al finestrino sono belli riparati, soprattutto se voi siete abbastanza robusti da attutire il colpo derivato dalla caduta di un grave, Vedi fisica.
Posto vicino alla porta anteriore
Il migliore se non per i truzzi, almeno per le persone comuni. È come avere i 2 suddetti posti allo stesso tempo, anzi meglio! Il sedile è più spazioso (taglia Giuliano Ferrara) e la vista dal parabrezza dello smog uscente dagli scarichi delle auto davanti è molto più soddisfacente della solita vista dei palazzi di merda che scorrono. Purtroppo la pacchia finisce quando vi avvicinate alla vostra fermata: una coda di gente si forma fino alla porta centrale, che attende che il tanto atteso varco per la libertà si apra, lasciandovi impossibilitati a scendere dal vostro magnifico sedile pregno di sudore, facendovi talvolta mancare la fermata. Perciò sarebbe sempre meglio iniziare a prepararsi la fermata prima, anche se alla fine, una volta che vi siete preparati, se siete talmente sfigati, la coda di gente non si forma.
Posto in fondo al pullman
Stranamente, i cinque posti in fondo al bus sono da sempre i più ambiti. Forse perché dal finestrone posteriore è possibile insultare i passanti di turno, questi emeriti cinque posti sacri sono da sempre prenotati a vita da bulli e bulloni vari. Tutto ciò appare come un controsenso.
Si dividono in tre sottocategorie: i posti laterali, quelli intermedi (o a sardina) e quello centrale, perennemente occupato dal più truzzo dei truzzi. È facile che però addosso a tal truzzo cadano svariati esseri umani. Continueranno per l'eternità a essere considerati i posti migliori, nonostante un viaggio su di essi equivalga a una combustione a carbone.
In piedi
Anche se avete seguito i miei consigli precedenti, spesso è difficile evitare di essere investiti dalla folla e quindi entrare fra gli ultimi. Di conseguenza, si finisce nel mucchio degli in piedi, ovvero quasi tutti. Dato che l'autobus sterza e traballa con eguale intensità, il rischio di cadere e rompersi qualche osso è pari al 97 % circa, 99% quando piove.
Nel poter affrontare un viaggio autobus in piedi senza incorrere in traumi cerebrali gioca un ruolo fondamentale l'esperienza. È risaputo che aver perso almeno tre diverse parti del corpo durante frenate varie aumenta la possibilità di non cadere successivamente. Un po' come i Saiyan, insomma. Comunque, seguendo codeste regole semplici, riuscirete a evitare lesioni pur senza averne avute altre in precedenza.
- Cercate di tenervi appesi al portabagagli e non al sedile dell'amico. In caso di sterzata particolarmente brusca, morirete te e il tuo amico, e forse anche il suo vicino.
- Cercate di stare lontani dalle ragazze. Sì, è dura, ma vi assicuro che traballare con l'ascella ai quattro venti davanti alla ragazza che vi piace non è un corroborante per la vostra già bassa reputazione.
- State lontani dai più grandi. Avete presente quelli che riescono a stare in piedi sbadigliando senza appoggiarsi? Avvicinarsi a loro è autolesivo per due motivi:
- Nel caso cadeste, loro ci metterebbero il massimo nel ridicolizzarvi davanti a tutti.
- Vedendoli così sicuri, pensereste che tenersi in piedi su un bus traballante sia un gioco da ragazzi, ci provereste e finireste distesi per terra. Ciò riporta al punto precedente.
- Se scegliete il posto accanto alla seconda porta, quella centrale, potreste aver fatto una gran cosa o un'emerita cazzata. Perché è vero che rifugiati in quell'angolino non si rischia di cadere, ma nel caso a una fermata si dovesse aprire la porta voi finireste stesi sull'asfalto sanguinanti o, in caso voi abbiate i riflessi necessari a evitare di cadere, finireste spiaccicati fra la folla e i nuovi entrati. Se poi si aggiunge il truzzo che schiaccia il pulsante dello stop per non far chiudere la porta, allora è grave. Dovrete schiacciarvi con gli altri passeggeri fino a quando l'autista scende dalla sua postazione incazzato e dice che qualcuno deve scendere. E se sei particolarmente sfigato, l'autista fa scendere te che scendi 30 fermate dopo e non fa scendere il truzzo che ha schiacciato lo stop e che deve scendere la fermata dopo.
Fase 3: Uscita
Una volta imparato a entrare tra la folla, dovreste avere imparato anche a uscire. Ricordate di scegliere sempre l'uscita più vicina a voi: è ragionevolmente inutile scegliere di uscire dalla porta vicino all'autista se voi siete a due passi dall'altra uscita, sappiatelo bene, anche perché il temuto controllore è perennemente in agguato e potrebbe accorgersi che voi siete scrocconi e magari transessuali o kamikaze in erba.
Attenti a non finire investiti dalla folla urlante: dimagrire schiacciati da cento coetanei armati di zaino non è una cosa piacevole, sappiatelo. Occhio anche a non essere usciti alla fermata sbagliata. Come? Non lo sapevate che l'autobus non va dritto da mammina? Tanto piacere.
Bene! Siete arrivati a destinazione e il vostro compito è terminato... oh, dimenticavo. Dovrete ripetere tutto al ritorno. E farà anche più caldo. E se siete studenti, dodici volte alla settimana. Grazie per aver seguito le nostre istruzioni e buon viaggio.
Come non pagare il biglietto
- Colleghi: Se avete più di 25 anni, vi basta trovare dei vestiti che somiglino alla divisa del conducente. Una volta saliti, salutate l'autista con "ciao collega!": lui farà finta di riconoscervi e tutto filerà liscio. Fate lo stesso con il controllore.
- Fingersi stranieri: Portare sempre con sé uno zaino da campeggio oppure assumere l'espressione da tedesco in gita. Se il controllore si avvicina, fate finta di niente: appena vi rivolge la domanda fatidica inventatevi una lingua. Dopodiché armatevi di pazienza e finirete non appena il controllore sarà stanco o quando sarete arrivati. Mostratevi incazzati per la maleducazione e l'ignoranza del controllore, che non sa parlare il vostro dialetto ungherese.
- Travestirsi da Vigile Urbano: salite e scendete sempre dalla prima porta. Salutate il conducente e indignatevi per il traffico (serve per imbonirsi l'autista). I controllori non vi chiederanno il biglietto: siete in divisa!
- Nascondersi nel vano motore: questo metodo è sconsigliato d'estate, in quanto vicino al motore c'è molto caldo. State attenti a cinghie e pistoni e il gioco è fatto.
- Rubare l'autobus: questo è il miglior modo per viaggiare gratis, ma è anche il più pericoloso e inoltre dovete avere qualche nozione di guida. Quando l'autobus è fermo al capolinea, sedetevi con nonchalance al volante e partite. Abbandonate l'autobus all'arrivo (meglio incendiarlo, per cancellare le prove).
Come non pagare l'eventuale multa
Se tutto ciò descritto sopra non è servito a nulla, ecco qualche modo per non pagare la multa. Uno studio dell'Università di Vienna ha dimostrato come il metodo Ajeje Braazorf è pressoché inutile in quanto è ormai conosciuto da tutti: non si direbbe, ma anche dai controllori.
- Metodo 1: recarsi in un paese a scelta del sud-est asiatico o rivolgersi a una organizzazione mafiosa sotto casa (un partito politico va bene ugualmente) e procurarsi un passaporto falso. Fornire questo documento in caso di verbale.
- Metodo 2: fingersi incinti/e e dire che se sottoposti a stress (come quello indotto dalla contestazione di un verbale) potreste partorire sul mezzo, con evidente responsabilità del controllore.
- Metodo 3: leggere furtivamente il nome del controllore sul cartellino (se non ne ha uno, è meglio chiamarlo "carissimo") e fingere di essere vecchi compagni di scuola. Lui, per imbarazzo, farà finta di ricordare. Se ciò non dovesse avvenire, spaccare il vetro di sicurezza e scappare.
- Metodo 4: fornire le esatte generalità, indirizzo, numero civico, nome, cognome, soprannome e calzolaio di fiducia della prima persona che vi sta sul cazzo che vi viene in mente, facendo molta attenzione nell'accertarvi che non sia quello seduto appena dietro di voi.
Dialoghi tipici tra controllore e passeggeri scrocconi
(Se pensate che non c'entri niente con il manuale, sappiate che potete prendere appunti anche con la carta igienica. È utile.)
Dialogo 1
- Controllore: Biglietto, prego...
- Passeggero: Ehm, buongiorno, tutto bene in famiglia, vero? Scommetto che sua moglie e i suoi figli sono grati di avere un padre serio e professionale come...
- Controllore: Io non ho figli. Mi dia il biglietto, per cortesia.
- Passeggero: Non ha figli? Mi scusi... comunque sono sicuro che sua moglie è una bella signora e che...
- Controllore: Non sono sposato. E ora, per favore, mi faccia vedere il suo biglietto o il suo abbonamento. Sempre ammesso che ce l'abbia.
- Passeggero: Abbonamento? Certo che ce l'ho! Sono una persona onesta, io.
- Controllore: Me lo faccia vedere, per favore. Mi scusi, ma sta perdendo tempo prezioso. La pregherei di sbrigarsi, devo lavorare io.
- Passeggero: Certo, sicuro, lo so che il suo lavoro è utile alla comunità e che...
- Controllore: L'abbonamento, per favore.
- Passeggero: Ehm, sì, certo. (estrae un foglio di carta) L'abbonamento a Topolino va bene lo stesso, vero?
- Controllore: Mi prende in giro? Ora, io sono una persona tranquilla, ma se c'è una cosa che mi fa davvero spazientire è un passeggero senza biglietto.
- Passeggero: Ha ragione, brav'uomo, gente come quella bisognerebbe eliminarla tutta a colpi di fucile. Viaggiare senza biglietto... quale idiota potrebbe mai fare una cosa simile?
- Controllore: Dunque lei ammette di essere un idiota.
- Passeggero: Prego?
- Controllore: Ora basta: son qua dalle sei di questa mattina, esigo che lei mi dimostri di essere autorizzato a viaggiare su questo autobus statale, in caso contrario sarò costretto a farla sbattere dentro!
- Passeggero: Dentro l'autobus? Ma io non posso vivere in un autobus come fa lei! Ho una casa e una famiglia da mantenere, sa?
- Controllore (ormai visibilmente incazzato): Come osa! Io vivo in una casa come tutti gli esseri umani normali!
- Passeggero: E allora perché non è sposato lei, eh? È gay, non è vero? Beh, sappia che mi rivolgerò al mio partito perché lei venga messo sotto giudizio per il suo comportamento ignobile!
- Controllore (sull'orlo di una crisi di nervi) Come osa darmi del gay! Se non sono sposato è solo... solo perché... (comincia a piangere) fin da piccolo non mi ha mai voluto bene nessuno! E tutte le ragazze dicevano che puzzavo! E i bulli della scuola mi appendevano alla grondaia e... (singhiozza)
- Passeggero: Su, su... non lasci le sue emozioni dentro di sé, si sfoghi! Io la capisco!
- Controllore ...e poi quel giorno che mi hanno tolto le mutan... Un momento! (torna in sé) Ma perché sto a parlare con lei della mia vita? (arrossisce e assume un'espressione bestiale) Il punto è: biglietto, prego!. O la faccio arrestare per calunnie e ingiurie a pubblico ufficiale!
- Passeggero: Si calmi, si calmi... ora le faccio vedere il mio biglietto, ho solo fatto finta di non averlo per... beh... perché sono un attore teatrale e mi stavo esercitando...
- Controllore: Davvero? Io adoro il teatro! Perché non parliamo un po' di opera lirica?
- Passeggero: Dice sul serio?
- Controllore: No. E ora basta, mi dia il biglietto e facciamola finita qui.
- Passeggero: Umpf... ma lei pensa sempre al lavoro... eccole il suo biglietto! (Gli porge il biglietto)
- Controllore (guarda il biglietto inorridito): Ma questo è un biglietto per un night club! Senta, ora mi sono davvero stufato: prima che la multi mi dica le sue generalità. Immediatamente!
- Passeggero: Certo, aspetti che le do il mio biglietto da visita...
- Controllore: Le sue generalità, adesso!.
- Passeggero: Subito: il mio nome è Mario Rossi e sono colui che l'ha appena fottuta!
- Controllore: Come?
(L'autobus si ferma con uno scossone e il controllore finisce lungo disteso per terra, sanguinante)
- Passeggero (scappando via dalla porta): Ci vediamo, tonto!
Dialogo 2
- Controllore: Biglietto
- Passeggero Abbonamento
- Controllore Vedo
- Passeggero Bluff, scendo.
Curiosità
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici? |
- Tutto ciò, per quanto sia scritto per gli autobus, è applicabile anche a treni, tram, filobus, aerei e talvolta anche taxi.
- Il dialogo sopra descritto è tratto da una storia vera [e la marmotta confeziona la cioccolata].
Voci correlate
- Autobus
- Gente da pullman
- NonPoesie:Autobus
- Sindrome del treno che scappa
- Suicidio
- S.C.A.P.I.T.O.
- SITA
- Nonbooks:Guadagnarsi il posto sul bus
- Fermata dell'autobus
- Ragazza che parla con l'autista dell'autobus
Questo è un manuale di squallidità, uno di quelli un po' meno loffi della media. È stato miracolato come tale il giorno 30 settembre 2007 col 40% di voti (su 15). Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto. Proponi un contenuto da votare · Votazioni in corso · Controlla se puoi votare · Discussioni |