Nonbooks:Uscire vivo da un bagno pubblico

Nonbooks, bignamini liberamente imboscabili.
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« Che cavolata! Io so benissimo come andare in bagno! Ma che succede? No! Ah... »
(Inesperto che si è rifiutato di leggere questo manuale)
« Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare. »
(Persona appena uscita da un bagno pubblico otturato)
Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è.

Ci sono molte persone per cui viaggiare è una necessità per vari motivi quali il lavoro, la famiglia, il bisogno di allontanarsi dalla famiglia, guai con la legge, e, per tali persone, niente può essere più importante di avere a disposizione un posto in cui svolgere i propri servizi igienici.
Ed è per tale motivo fondamentale, in certe situazioni, essere capaci di usufruire in maniera ottimale di un bagno pubblico.
Questa può apparire, soprattutto ai pedofiti, neofili, neofiti come un'operazione di routine pratica e semplice, ma rimarreste sorpresi dalla elevata difficoltà ed esperienza che è altresì necessaria per evitare gravi incidenti quali la morte per annegamento nella tazza del gabinetto, l'asfissia dovuta all'eccessiva concentrazione di gas nell'aria e la combustione spontanea (sì, può succedere anche questo).
In considerazione di tutto ciò, questa guida si prefigge lo scopo di aiutare tutti coloro che si trovano nella necessità di usufruire di un bagno pubblico.

Naturalmente questo manuale non può esservi d'aiuto nel caso in cui non siate in grado di utilizzare il bagno di casa vostra.

Quando è necessario

In realtà entrare all'interno di un bagno pubblico deve rappresentare la vostra ultima spiaggia, l'unica possibilità che vi rimane prima che la tappezzeria della vostra auto sia irribediabilmente compromessa, costringendovi tra l'altro a dare la colpa di tutto al componente più giovane o semmai al più anziano della vostra famiglia.
Ciò significa che prima di arrivare a questa soluzione dovete valutare varie possibili alternative.

La bottiglia

Questo metodo è uno dei più vecchi de mondo, veniva usato dagli uomini delle caverne fin dal diciottesimo secolo e consiste nell'utilizzare un apposito contenitore di liquidi di forma cilindrica composto da polimeri di idrocarburi comunemente conosciuto come bottiglia di plastica.
La procedura è molto semplice e si rifà alle vecchie tecniche di guerra:

  • Mirare;
  • Gridare "Altolà, Chivalà";
  • Se nessuno risponde, sparare.
Imbattersi in un orso è uno dei rischi più comuni legati ai bagni pubblici.

Naturalmente utilizzare questa tecnica non è sempre possibile, per prima cosa perché non sempre si può avere una bottiglia a portata di mano e in secondo luogo perché è molto difficile essere precisi mentre si sta guidando e, oltre a quello di sporcare la propria auto, esiste il serio rischio di imbottigliare il proprio pene come fosse il modellino di una nave.
Per non parlare dell'eventualità di confondere la bottiglia contenente l'urina con una bottiglia di aranciata.
Inoltre alcune donne non possono giovarsi di questo metodo, a meno che non usino una bottiglia di thé, la quale ha un collo più largo. Altre, molto più scafate, conoscono benissimo la loro anatomia e, per loro, il problema non sussiste.

Urinare in mezzo alla strada

Questa eventualità è la preferita dai camionisti e da chiunque altro sia felice di mostrare il proprio deretano alle famiglie in viaggio in macchina. L'unico vero problema è che in questo modo ci si espone agli attacchi di temibili predatori quali coccodrilli, tigri scappate dallo zoo, leoni scappati dal canile, ippopotami, coniglietti bianchi e guardoni con macchina fotografica.
Perciò è necessario che durante questo tentativo vi guardiate attentamente intorno, non facendo caso ai sorrisetti di eventuali gigolò in mezzo alla strada, e che soprattutto indirizziate il flusso di urina nella direzione opposta alla strada, magari in direzione di un ponte o dell'auto di uno sconosciuto.
Per quanto riguarda le donne, la procedura è più o meno la stessa, tranne per il particolare che non esiste la possibilità che qualcuno si fermi a guardare, ma la certezza assoluta. Tanto è vero che la quasi totalità di ingorghi per le strade è dovuto a uomini che si fermano a guardare donne in una tale situazione.

I bagni degli altri

Se nessuna delle due opzioni precedenti fa per voi, allora potete fare un ultimo tentativo cercando di infiltrarvi nella casa di un altra persona e urinare nel suo bagno.
Una volta raggiunta una casa potete usare una scusa qualsiasi per accedervi dicendo, per esempio, che dovete usare il telefono o che l'umanità è in pericolo e che il destino del mondo dipende dal fatto che voi entriate nel bagno della casa prima possibile.
L'unico vero problema di questa strategia consiste nel fatto che può portare ad avere noie con la legge, perciò abbiate almeno la cura di pulire dopo aver finito così, magari, nel caso in cui veniate scoperti, la pena potrebbe essere meno dura.
Naturalmente dovete stare attenti a non tirare lo sciacquone o gli inquilini capiranno cosa sta succedendo; inoltre dovete ricordarvi che non è consigliabile entrare con un quotidiano o una rivista in mano, altrimenti potreste destare sospetti. Per di più, dovete evitare di entrare nella casa di una famiglia di assassini, perciò scartate case buie e paurose con una nuvola di temporale sopra.
Infine, se ne avete l'occasione, potete approfittarne per rubare qualcosa prendere in prestito qualcosa di utile per il vostro viaggio.

Questi metodi non sono spesso eseguibili, ed è per questo che dovete essere pronti a seguire le cinque fasi che vi permetteranno di entrare in un bagno pubblico e di uscirne indenni. Tali fasi vengono anche chiamate da noi esperti del settore, e con noi intendo io e il pupazzo Uan, le cinque terre.

Prima Fase: Riconoscere un bagno pubblico

I bagni chimici svolgono anche un'altra funzione molto importante.

Per entrare al suo interno è fondamentale saper riconoscere un bagno pubblico o potreste finire per urinare all'interno di un seggio elettorale, nella reception di un hotel o in diretta televisiva sul palco di San Remo.
I bagni pubblici sono spesso rintracciabili nei pressi di luoghi quali stazioni di servizio, edifici pubblici, luoghi di lavoro, navette spaziali, Marte e in qualsiasi altro luogo sia lontano dal bagno di casa propria. Spesso è possibile raggiungerli attraverso delle segnalazioni sparse dappertutto: sui cartoni del latte, sulle fottute pareti, nei libri, alle uscite delle autostrade, alle tue spalle; le quali segnalino la presenza di un bagno pubblico dai tre centimetri ai cinquecento chilometri di distanza da esse.
A questo punto si presenta davanti a voi una importante scelta, in quanto tali servizi igienici vengono divisi in base a criteri stabiliti giuridicamente dall'ONU, ed entrare nella zona sbagliata comporterebbe una morte per lapidazione immediata seguita da un processo.
Per compiere tale scelta è necessario analizzare con grande cura una targhetta con un omino disegnato sopra e la cui forma è regolamentata dagli standard ISO. Se l'omino possiede due gambe allora attraverso quella porta si accede al bagno degli uomini, se l'omino disegnatovi presenta una gamba sola, il bagno è riservato alle persone aventi una gamba sola; se infine l'omino è seduto su una sedia a rotelle è consentito l'ingresso alle donne.
Attenzione, prima di entrare assicurati che ve ne sia veramente bisogno, perché una volta entrato non si può più tornare indietro!
Davvero, le file al bagno sono molto lunghe e se non vi muovete vi fregano l'auto.
Questo genere particolare di servizi igienci non devono essere assolutamente confusi con altri quali i bagni chimici, dei quali il solo nome dovrebbe fungere da ammonimento verso tutti coloro che non sono ancora stanchi della vita e che non hanno neanche stipulato un'assicurazione sulla vita.
Essi svolgono però una importante funzione per la società in quanto vengono usati per limitare l'aumento della popolazione mondiale e il suo conseguente sovraffollamento.
Neanche i bagni delle scuole devono essere scambiati per bagni pubblici in quanto in questi ultimi vi si accede per fumare indisturbati o per sparire in una nuvola di fumo durante un compito in classe per il quale non si è preparati, tanto è vero che negli ultimi anni i gabinetti delle scuole sono stati sostituiti con appositi posacenere e, perciò, non vi potranno essere d'aiuto.

Seconda Fase: Accedere al bagno

Che c'è? Pensavate che, poiché si chiamano le cinque erre, tutte le fasi iniziassero con la erre? Tsss.
Tanto per cominciare, per accedere al bagno è necesario attraversare la porta, in quanto non è possibile passare attraverso i muri a meno che non siate dei fantasmi, e in questo caso non avreste bisogno di urinare.
Dunque, la prima barriera che vi separa dallo svolgere i vostri servizi igienici è una trappola insidiosa molto comune nelle abitazioni delle popolazioni occidentali, comunemente conosciuta come: porta.
Statistiche compiute dall'ISTAT rivelano che l' 80% degli incidenti mortali avviene sotto le porte dei bagni pubblici. Infatti a chiunque sia intenzionato ad entrare in un tale edificio si presenta un gravoso problema esistenziale di difficile risposta:

Tirare o Spingere?

Le stesse statistiche dimostrano che molto raramente l'uomo medio risponde correttamente alla domanda e che, di conseguenza, seguono circa cinquanta minuti interminabili durante i quali lo stesso uomo tira la porta anziché spingere o spinge anziché tirare, per poi accorgersi dell'errore dopo aver urinato per terra.
Per questo, la scienza moderna ha ideato ultimamente dei speciali contrassegni da affigere sulla apposita entrata e che consentano di capire cosa fare per entrare. Purtroppo, però, queste sono solitamente scritte in serbo-croato, perciò sono di difficile comprensione per chi proviene da un paese dove non si parla una lingua talmente inutile.

Terza Fase: Selezionare un obiettivo

Nei bagni pubblici è possibile fare incontri molto interessanti

Una volta entrati è fondamentale capire dove fare ciò che dovete fare e come farlo. Infatti dovete essere capaci di trovare un gabinetto in mezzo alla gran confusione che vi si presenterà davanti. Ogni bagno pubblico è costituito da una grande sala principale, simile ad una sala d'aspetto di un ospedale, solo un po' meno sporca, in cui è possibile trovare qualsiasi tipo di feccia umana: ladri, assicuratori (che in realtà altro non sono che una sottocategoria dei primi), assassini, bambini capricciosi, suocere arrabbiate, ecc...
In tale sala potrete trovare un gran numero di oggetti pronti a distrarvi tra cui, lavandini, distributori di sapone, di merendine; e dai quali non dovrete farvi ingannare. Per prima cosa, non azzardatevi a urinare nel lavandino: sebbene possa sembrare la via più facile è anche quella con il maggior numero di probabilità di venire pestati da un omone che proprio in quello stesso momento si stava lavando le mani.
Poi, non fraintendete la funzione degli asciugatori attaccati ai muri, infatti essi servono ad asciugare le mani, dunque non inseriteci il vostro denaro aspettandovi che ve lo cambino. Invece, dovete tirare dritto senza guardarvi intorno ed entrare nel primo stanzino possibile. Il problema è che spesso questi ultimi sono occupati e quando non lo sono è perché al loro interno per terra c'è più merda che pavimento.
Dopo aver atteso per poche decine di minuti che un bagno si liberi (e a liberarsi per primo sarà sempre il bagno fino a quel momento occupato da un camionista con problemi intestinali che non defecava da tre giorni) ed esservi assicurati che al suo interno non vi sia alcuna forma di vita aliena, potrete entrare. Una volta al suo interno, e dopo aver udito dall'esterno il rumore dei lucchetti di tutti gli altri dieci bagni, tutti più puliti del vostro, che si aprono all'unisono, troverete uno strano attrezzo chiamato gabinetto e, intorno ad esso, un insieme di altre cose che è meglio non toccare.
Inoltre troverete sulle pareti di questo angusto e magico luogo alcune incisioni lasciate dai vostri predecesori, che rappresentano testimonianze di civiltà ormai passate. Tra queste scritte vi sono alcuni numeri di telefono e, accanto, dediche che vi potrebbero spingere a contattare la ragazza desiderosa di affetto che ha scritto tale messaggio. Ma in questi casi è utile porsi alcune domande:

  • Sei sicuro che Luca sia il nome di una ragazza?
  • Pensi che se lei fosse attraente scriverebbe il suo numero in un bagno?

Per di più è importante assicurarsi di chiudere ermeticamente la porta allo scopo di evitare che chiunque passi per il bagno entri e inizi a scorreggiare prima di notare che c'è qualcuno dentro.
Se riuscite a sopravvivere ai gas presenti all'interno, senza essere colti da allucinazioni, allora potete svolgere le voste funzioni fisiologiche.
A questo punto sono molte le tecniche che possono essere utilizzate:

Farlo è meno difficile di quello che sembra.

Tecnica classica

Questa è la tecnica più utilizzata e apprezzata. I primi ad utilizzarla furono gli antichi longobardi, che stanchi di sentirsi chiamare barbari, decisero di imparare ad urinare senza sporcare l'intero villaggio.
Dunque, tale pratica ha come cardine, l'idea di avere tra le mani il volante di una macchina (per i longobardi era il timone di una macchina), perciò bisogna puntare dritti davanti a sè, avendo la certezza che si centrerà la tazza più di quanto avremmo fatto puntando la tazza stessa.
A questo punto potrebbe sembrare logico e di buon gusto evitare di sporcare ulteriormente, e magari pulire tutto a operazione terminata, ma chiunque conosca la dura realtà dei fatti sa che in una situazione del genere la cosa migliore da fare è chiudere gli occhi, sparare e uscire, lasciando così il lavoro sporco a qualche imbranato che non ha letto la guida. Rimane, però, preferibile lavarsi le mani una volta finito! Non per voi stessi, ma per quei poveretti che vi siedono accanto alla tavola calda e vi chiedono di passargli il pane!

Tecnica del tiro al bersaglio

Consiste nel porsi a dieci metri dal gabinetto mirando al centro della tazza. Vari test hanno provato che non è possibile centrare il gabinetto e che si finisce per la maggior parte delle volte per colpire dei passanti che capitano nella traiettoria. Ma se si è abbastanza veloci da scappare da chi cerca di pestarti per avergli rovinato il vestito, è un gioco divertente da fare con gli amici.

Tecnica del caimano su due zampe

Sebbene io non sappia che cosa sia un caimano, è nome che fa un certo effetto. Questa strategia ha un alto coefficente tecnico tanto da richiedere un lungo allenamento e anni passati a studiare danza per essere praticata. Essa consiste nel disporsi obliquo rispetto al gabinetto, capovolto, reggendosi con le mani per terra. Non ha nessuna utilità pratica, ma permette di ottenere molti punti alle Olimpiadi. Inoltre ha lo svantaggio di far cadere più urina su sè stessi che nella tazza.

Tecnica al femminile

Le file al bagno per le donne posso raggiungere lunghezze chilometriche.

Questa tecnica consiste nel farla seduti. Così si evitano molte problematiche ma, dal momento che nei bagni pubblici non c’è la mamma che pulisce per terra o la bidella che rimedia ai guai della gente (e anche se ci fosse non pulirebbe comunque), e anche perché, a quanto pare, ogni uomo della terra è affetto da una patologia che gli rende impossibile mirare nella tazza del cesso, in questo modo si rischia di contrarre malattie molto contagiose e che sembrano non avere cura, dato che gli scienziati preferiscono studiare l'accoppiamento dei lombrichi piuttosto che salvare vite umane, tanto è vero che i bagni pubblici sono al terzo posto per le cause di morte precoce, subito dietro gli incidenti autostradali e gli ospedali.
Per evitare di contrarre malattie è consigliabile non indossare sandali o scarpe leggere nei bagni. Benché questa possa sembrare una piaga circoscritta in luoghi poveri e lontani, dove le multinazionali hanno distrutto l'economia e in cui la parola igiene non compare nel dizionario (come l'Asia, l'Africa o Foggia), in realtà si tratta di una condizione molto diffusa.
Dal momento che le donne possono usare soltanto questa tecnica, spesso per voi signore è preferibile portarsi da casa una decina di rotoli di carta igienica da appore sulla tazza del water (la quale inevitabilmente cadrà un secondo prima che voi vi sediate facendovi sporcare). Da qualche tempo, recenti ricerche per le pari opportunità, hanno appurato che, anche per la donna, è possibile orinare in piedi al pari degli uomini. Purtroppo ancora nessuno ha pensato ad aprire adatte scuole.

Il Vespasiano

A questo punto è giusto fare un accenno al Vespasiano.
Una parola difficile vero? Per chi non ha superato l’esame d’ammissione all’asilo basti sapere che la sua etimologia (ora non posso spiegare anche che vuol dire etimologia) deriva dall'imperatore romano Vespasiano, il quale ebbe un giorno la bella idea di istituire una tassa per ogni litro di urina espulso.
Una domanda che potrebbe farsi un lettore sveglio, in mancanza del quale farò a io stesso, può essere: perché un uomo di spiccata intelligenza quale Vespasiano istituì una tassa del genere? Ebbene, considerando le forti pressioni del senato, le esigenze del popolo e la situazione economica dello stato in quell'epoca... non lo so.
In compenso, so che a differenza di quanto si possa pensare tra il popolo una tale notizia non ebbe molto scalpore poiché i plebei, non mangiando niente di sostanzioso, non potevano permettersi nemmeno di andare di corpo. Coloro che davvero vennero penalizzati furono dunque i benestanti e gli incontinenti. Quello che seguì fu terribile: rivolte, assassinii, complotti, concerti di Gigi D'Alessio!
A questo punto la gente, per evitare di pagare la tassa, iniziò a urinare sui muri dando così vita al cosiddetto Vespasiano, che altro non è che un urinatorio attaccato al muro o alle spalle di qualcuno a cui si vuole fare uno scherzo.
Una situazione del genere si concluse solo grazie a un intervento dall'alto: si dice che un giorno, durante la sua passeggiata di mezzanotte, Vespasiano venne colpito in testa da una freccia vagante e, secondo la leggenda, il dardo venne scagliato dall'Olimpo da parte degli dei. Naturalmente una tale leggenda non venne molto accreditata, non solo perché l'Olimpo si trova in Grecia ma perché, secondo una ricostruzione storica, Vespasiano venne in realtà sostituito da un governo tecnico.

Un'antica raffigurazione del buon vecchio Vespasiano

Dopo la sua morte, il successore di Vespasiano avrebbe abolito la tassa sull'urina (per poi istituire l'ICI, l'IMU e molte altre).
Il vespasiano non venne ritenuto una grande invenzione al momento della sua ideazione poiché all'epoca si usava farla dove capitava, ma ultimamente, grazie all'avvento della birra, accade spesso agli uomini di dover espletare i propri bisogni nei luoghi più impensabili e nei momenti meno adatti, decretando di conseguenza l'affermazione dell'importanza del vespasiano. Per tale motivo, oggi il vespasiano finalmente ricopre la posizione che meritava.
E vissero tutti felici e contenti.

FINE

Il vespasiano riveste un ruolo di particolare importanza nella società odierna. Purtroppo, nonostante la sua funzionalità e importanza, esso non è molto accreditato dalle donne (ma chi le capisce), e per questo motivo oggi esso viene considerato segno di virilità, forza e sporcizia.
Negli ultimi anni i vespasiani hanno assunto anche un forte significato culturale, confermato dal gran numero di saggi e romanzi incentrati sulla tematica vespasiana come:

  • Il Cesso di da Vinci,
  • L'incontinenza dei numeri primi,
  • Tre metri giù per il cesso,
  • E questo manuale.

Notevole è anche la sua rilevanza all'interno dell'ambito cinematografico e televisivo. Basti pensare alla serie tv di grande successo "Pee", la quale descrive la vita di alcuni comuni ragazzi americani e i loro problemi intestinali; la famosa scena dello scherzo del vespasiano ne "Il Marchese del Grillo", capolavoro del genere toilet humour; il film vincitore di un Oscar, "Midnight in the Toilet", in cui si parla della vacanza di un ragazzo americano incontinente passata nei bagni di Parigi; e, infine, una puntata di "Art Attack" durante la quale Giovanni Muciaccia ha addirittura spiegato come crearne uno usando solo carta, Colla vinilica e un Idraulico!
Inutile parlare dell'importanza che essi rivestono in ambito politico, dato che, come si sa, i partiti non sono altro che un gruppo di stronzi.

Nel caso in cui voi non doveste urinare, ma espellere un altro tipo di sostanze di rifiuto, la procedura è all'incirca uguale, con le uniche differenze di dover impiegare più tempo, più carta igienica e meno interesse per la soppravivenza degli altri. Inoltre potreste imbattervi in uno strano attrezzo chiamato scarico il cui uso è opzionale, anzi sconsigliato dalle associazioni ecologiste per non inquinare le acque del mare.
Nota bene: Forse non è il caso di farla nel vespasiano.

Quarta Fase: Guardarsi intorno

Guardate a destra.
Guardate a sinistra.

Fatto!

Quinta Fase: Uscire vivo

La fase di uscita dal bagno consiste nel fulcro di questo manuale, senza la quale nulla avrebbe senso, la cui mancanza causerebbe la vostra segregazione per l'eternità all'interno di un bagno pubblico. In realtà essa sarebbe bastata da sola a spiegarvi cosa fare, è senza dubbio fondamentale, inestimabile, insostituibile.
OK. Ciao a tutti.

20 minuti dopo...


La pratica consistente nell'uscire da un qualsiasi bagno pubblico è frutto di un lavoro durato secoli, affinato dai più grandi esploratori e viaggiatori della storia, dai tempi in cui Magellano cercava di pisciare in mare senza bagnarsi, fino ad arrivare a Neil Armstrong che subito dopo l'atterraggio sulla Luna urinò approfittando di un cratere.
Per chi invece si ritrova a viaggiare sull'autostrada la pratica è molto più complicata.
La prima cosa da fare è guardare verso il basso, ma non per evitare di cadere in un fosso adibito a letamaio (cioè, non solo), ma anche per trovare quella che sarà la vostra via d'uscita. Infatti in strutture simili è facile trovare una strada dorata simile a quella del film "Il mago di Oz", con l'unica differenza che questa odora di carciofi.
Seguendo tale strada, tracciata da chi prima di voi è entrato nel bagno e... (come dirlo educatamente?)... si è pisciato le scarpe, correndo più che potete e senza mai guardarvi indietro, forse riuscirete a sfuggire al vostro destino e agli schizzi di urina.
Inoltre, viene considerata buona educazione che voi lasciate a vostra volta una traccia in tali luoghi (letteralmente), in modo che le generazioni future possano raggiungere l'uscita come voi avete fatto (tanto non esiste il più minimo rischio che qualcuno pulisca), cossicché possa continuare il cerchio della merda vita. Naturalmente si spera che la suddetta traccia sia gialla e non di altri colori.
Una volta usciti dal bagno potrete vivere una vita serena, senza più domandarvi cosa si celi all'interno dei bagni pubblici; in compenso vivrete il resto della vostra esistenza chiedendovi cosa si celi l'interno delle stanze su cui vi è scritto "privato", ma questa è un'altra storia.

Conclusioni

Si spera che questo manuale possa aiutare l'umanità nell'arduo compito di svolgere le proprie funzioni fisiologiche fuori casa, diminuendo allo stesso tempo il tasso di mortalità in Italia (degli altri paesi invece non ce ne frega niente). Naturalmente, se non si vogliono correre i rischi legati a questa pratica, si può semplicemente trattenerla e pensare ad altro.


Ringraziamenti

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto negli ultimi cinque anni durante l'elaborazione di questo articolo.