Nonbooks:Separarsi dalla moglie

Nonbooks, bignamini liberamente imboscabili.
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« A mio padre. »
(L'autore del manuale dedica sbadatamente l'opera alla persona sbagliata)
Vuole separarsi?Questa è l'immagine mentale che ha di Voi.

Per quattro uomini ammogliati su cinque, arriva prima o poi il brutto giorno in cui le consorti gli si parano davanti mentre sonnecchiano pigramente davanti alla TV e guardandoli con occhi gelidi e sprezzanti dicono, con voce stentorea: "Dobbiamo parlare!" Lo stereotipato seguente dialogo è all'incirca questo:

Lei : Non ti amo più. Mi sei diventato indifferente. Ti trovo fastidioso e inutile, caro.
Lui (cercando di scherzare) : Ma Amore, come inutile? Come lo scopino del cesso?
Lei (serissima) : No, stellino! Lo scopino del cesso è utilissimo, quando la cacca resta attaccata al water. Tu invece sei inutile come... il rotolo di cartone della carta igienica. Voglio la separazione!
Lui (stupito e affranto) : Sigh!

In realtà Lei avrebbe voluto dire: inutile come la merda che galleggia placida prima di tirare lo sciacquone. Ma si è trattenuta per non ferirvi troppo. Le donne chiamano questo: "Avere un cuore".

Probabilmente (99,9% dei casi) vi tradisce già da anni con il vicino di casa, il collega, il giardiniere, il ragazzo che porta la spesa, la squadra di calcio del paese, il cane, il cavallo, l'elefante del circo vicino, il cetriolo nel frigo, il salame appeso in cantina a stagionare, il pomo d'ottone del letto. Bel popò di puttanone vi siete scelti, eh?

Uno tra questi, di solito l'elefante, animale per natura possessivo e geloso[citazione necessaria], Le avrà detto, tra un amplesso e l'altro: "Ma cosa te lo tieni a fare, quell'inetto? Chiedi la separazione, no?" Il che è bastato per convincerla a fare questo passo.

Per il marito, che sino al giorno prima era un uomo cornuto ma comunque felice, inizia quindi il calvario della separazione giudiziale.

Le chances di vincere la causa sono scarse: due Giudici su tre sono donne; una volta al mese (alcune anche due, o tre, o quattro) hanno le loro cose e non capiscono un cazzo; tifano sempre per le mogli. Lei, con gli occhi lacrimosi, racconterà la solita storia: che l'avete trascurata, che la sera andavate ad ubriacarvi al bar con gli amici, che non siete più lo stesso uomo che aveva sposato etc. etc. etc.

L'imparziale susseguente Sentenza reciterà all'incirca così:

Il Tribunale, definitivamente pronunciando, così dispone: separazione con addebito in via esclusiva al marito, con obbligo di versare il mantenimento dovuto per i figli, la moglie e gli amici della moglie, in una somma pari a ventordicimila euro mensili oltre a rivalutazione, tredicesima e quattordicesima. Con condanna al pagamento dell'ulteriore somma di un fantastiliardo di euro per rimborso delle spese processuali e per i danni morali patiti dalla coniuge. Così impari, Stronzo! E ringrazia che la pena di morte è stata abolita!


Voi dovrete andare a vivere sotto un ponte, mentre la vostra ex bella, con i vostri ex soldi, se la spassa nella casa ex coniugale avuta in assegnazione giudizialmente, avendo l'accortezza di non risposarsi per non perdere il diritto all'assegno di mantenimento.

Non disperate, cari amici: grazie a questo manuale, redatto a cura di un avvocato matrimonialista con esperienza decennale recentemente radiato dall'Albo vi verranno svelate tutte le tecniche, legali e non, necessarie a bilanciare la sorte avversa.

Alcuni "consigli" potranno sembrare forse poco ortodossi, ma ricordate questo: "È tutta colpa del sistema"; "Moralmente avete ragione voi"; "Bisogna aiutare la fortuna"; "Chi dorme non piglia pesci".

Trucchetti procedurali

Un compromettente fotomontaggio che inorridirà Vostro Onore.

Testimoni falsi: sono un classico in ogni processo che si rispetti. Trovate gente sveglia e istruitela bene. Cercate ad ogni costo di evitare questo:

- Giudice: “Buongiorno: prego, si sieda!”
- Teste: “È vero, ho visto tutto. Si stavano baciando.”
- Giudice: “Ma se non le ho ancora fatto la domanda... Lei è un teste falso?”
- Teste: “Io, be', non proprio... io credevo...”

All'occorrenza è sempre possibile rivolgersi ad una delle tante agenzie specializzate nella fornitura di testimoni falsi (pare che a Reggio Calabria siano la seconda più lucrosa fonte di reddito locale): sono un po' cari, ma si tratta di gente bene addestrata e non rischierete brutte figure.

La carta di credito: sottraete con l'inganno il bancomat a vostra moglie e utilizzatelo per svuotare dei risparmi il conto corrente cointestato. Fate presente la cosa al Giudice: in questo modo vostra moglie, oltre ad essere rimasta senza il becco di un quattrino, dovrà pure rimborsarvi!

Documenti falsi: la firma falsificata di vostra moglie apposta in calce ad un documento scomodo potrà far volgere il processo a vostro favore. Non temete che scoprano l'inganno: con i tempi della giustizia italiana prima che il falso sia accertato giudizialmente mediante perizia calligrafica, il reato si sarò prescritto. I periti calligrafi, inoltre, spesso non sanno che pesci prendere e, a meno che il falso sia evidente e clamoroso, si affidano alla sorte (di norma tirano in aria una moneta, alcuni usano i dadi) per stabilire l'autenticità della sottoscrizione. Pagando il giusto si trovano in commercio ottimi falsificatori di professione. Anche un fotomontaggio che ritrae vostra moglie in situazioni imbarazzanti servirà egregiamente allo scopo.

Fatture compromettenti: procedete all'acquisto di vibratori, gadget erotici e tanta, tanta droga (eroina e cocaina vanno benissimo). Fatevi rilasciare la relativa fattura intestata a suo nome: lo spacciatore probabilmente all'inizio apparirà contrariato di dover emettere il documento fiscale, ma spiegategli la situazione e sarà lieto di aiutarvi. Anche lui, dopotutto, avrà una moglie. Producete la relativa documentazione in causa: Amore, non avrei mai immaginato che fossi una ninfomane tossicomane!

Espedienti vari

Intimidazione

A tutti i mariti piacerebbe strangolare, picchiare, violentare, torturare la propria ex moglie. È un comportamento puerile: in cambio di una gioia effimera di pochi minuti rischiate una condanna penale e di trascorrere lunghi anni in galera. Non siate sciocchi, non serve a nulla che facciate del male alla vostra ex moglie: fate fare il lavoro sporco a qualcun altro! L'Italia è piena, pure troppo, di baluba che ucciderebbero la propria madre per qualche euro. Assoldatene un paio, con il preciso incarico di far visita alla vostra ex moglie e intrattenerla per qualche ora. In alternativa, qualora riteniate che l'incontro potrebbe magari anche farle piacere, fatela investire da un sicario.

A questo punto, comprate un bel mazzo di rose Fiore e andate a farle visita in ospedale. Fatele capire che siete stati voi ad architettare tutto, ma senza dirlo in maniera esplicita. Qualcosa del genere, detta sorridendo ma con tono affranto, andrà benone:

« Amore, anche se ultimamente le cose tra di noi non andavano bene, sono profondamente dispiaciuto per quanto ti è successo. Io prego Dio perché in futuro non debba nuovamente capitarti qualcosa di brutto. Sei sicura, stellina, di non voler rinunciare all'assegnazione della casa? »

Rapporto con i figli

Se c'è una cosa che i Giudici non sopportano e trovano riprovevole in massimo grado, è quando un genitore cerca di mettere i figli contro l'ex coniuge. Evitate pertanto di seguire l'istinto naturale delle cose e lamentarvi con i vostri bambini di quanto la mamma sia stata con voi una stronza e una bastarda. Usate il cervello: dovete fare tutto il contrario! Prendete l'abitudine di ripetere sempre, ogni volta che se ne presenti l'occasione ed i vostri figli siano presenti: "Sono un coglione", "sono una testa di cazzo, un fallito". Potrete star sicuri che i marmocchi, quando verranno ascoltati dal Giudice, ripeteranno come piccoli pappagallini "Quel coglione di mio padre ieri mi ha comprato un gelato!", "mio papà non capisce un cazzo". Il gioco è fatto: il Giudice guarderà vostra moglie con occhi carichi di severo rimprovero. Guarderà anche voi: assumente un'espressione di sincero e rammaricato stupore. Mi raccomando di atteggiare correttamente il volto: esercitatevi allo specchio, è molto importante.

Davvero mi porti a fare una gita, papà?

Il figlio adottato

Se vostra moglie, oltre ad essere un troione da antologia è anche sterile (ve la siete andata a cercare con il lumicino, eh?), sicuramente avrà voluto soddisfare il suo desiderio di maternità adottando un bambino. Voi pur di farla smettere di starnazzare, per amore, l'avete accontentata e vi siete ritrovati in casa un disgustoso Mario Balotelli in miniatura, atteso che quando una coppia adotta un figlio non si becca mai un italiano ma immancabilmente un negretto o immondizia roba simile.

Non tutto il male vien per nuocere: in corso di separazione il piccolo bastardo si rivela un alleato prezioso.

Facendo attenzione a non essere visti da nessuno, portatelo a fare una bella gita, in qualche bosco solitario o meglio ancora in una buia caverna. Giunti sul posto, al riparo da orecchie ed occhi indiscreti, sbarazzatevene. Ogni sistema è buono, purché sia rapido ed indolore: è inumano infliggere alle nostre vittime sofferenze inutili, quando innocenti[citazione necessaria].

A questo punto recatevi alla più vicina stazione di Polizia e, con gli occhi gonfi e la voce strozzata, denunciate la scomparsa del pargoletto. Accennate incidentalmente al fatto che l'ultima volta che lo avete visto era in compagnia della mamma. Un paio di testimoni falsi (reclutateli in agenzia, questi: qui si parla di omicidio) confermeranno la vostra versione.

Saranno più dolci le lunghe serate d'inverno davanti al caminetto sorseggiando un cognac, quando il pensiero corre a vostra moglie che batte i denti in una cella umida e fredda, accusata e condannata per un delitto che non ha commesso!

A mali estremi, estremi rimedi: l'omicidio

Amore, sei caduta? Sei ancora viva?

La scelta di uccidere vostra moglie durante la separazione giudiziale non deve essere presa alla leggera, poiché si sta pur sempre discutendo di troncare una giovane vita. Ovviamente, qualora l'abbiate sposata per i suoi soldi, il discorso cambia: avete fatto un investimento di lungo termine congiungendovi carnalmente con un roito (se era bella e ricca non sposava voi, vi pare?). Adesso Lei, chiedendo la separazione, rischia di mandare tutto il vostro progetto a monte: non ci sono ragioni morali che tengano, il ricorso all'omicidio può e deve ritenersi giustificato, in questi casi.

Evitate quei sistemi che possano attirare l'attenzione degli investigatori. Niente armi da fuoco, coltelli, percosse, veleni ed altre amenità simili: un banale "incidente" è in questi casi la soluzione migliore.

Non fate la cazzata di buttare l'asciugacapelli nella vasca mentre fa il bagno per folgorarla: scatta il salva vita e rimedierete solo una brutta figura. È successo ad un mio cliente: sta finendo di scontare otto anni di prigione per tentato omicidio. Io consiglio sempre di buttarla giù dalle scale: basta una spintarella e nessuno saprà mai nulla. L'87% degli incidenti domestici mortali nascondono in realtà altrettanti casi di omicidio coniugale.

Qualora la caduta non fosse stata sufficiente ad ucciderla, procedete in questo modo: afferratela delicatamente per i capelli e con un colpo deciso fatele sbattere il cervelletto contro lo spigolo del gradino. Basta un colpo solo, non prendeteci gusto altrimenti poi il medico legale si insospettisce per le fratture craniche multiple. All'opposto, non esitate nell'applicare la forza necessaria ad infliggere il colpo fatale. Non abbiate paura di farle male: ricordatevi che volete ucciderla! Prima di procedere, in caso di tentennamenti dell'ultimo secondo (abbiamo un cuore anche noi uomini) fate un bel respiro e ripensate mentalmente a tutte le volte che vi ha detto: "Caro, ti spiacerebbe alzare quella stramaledetta tavoletta quando devi pisciare?". Vi aiuterà senz'altro.

Il Manuale è finito: felice separazione giudiziale a tutti!

Voci correlate

Questo è un manuale in latrina, sgamato come uno dei manuali meno loffi evacuati dalla comunità.
È stato punito come tale il giorno 25 settembre 2016 con 80% di voti (su 5).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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