Nonbooks:Scrivere un romanzo fantasy

Nonbooks, manuali e libri di testo che se li leggi dopo 3 giorni muori.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Molte persone credono (erroneamente) che scrivere un romanzo (o una serie di romanzi) fantasy di successo sia un'impresa epocale che soltanto poche penne elette possono portare a termine. Niente di più sbagliato! L'unico vero problema è la noia che certamente incorrerà durante la stesura... Ma seguite i consigli qui riportati e la strada come futuro scrittore di fama universale sarà alla vostra portata.

Il Signore Degli Anelli

Punto chiave della carriera di ogni futuro scrittore di un romanzo fantasy che si rispetti è aver letto Il Signore Degli Anelli. Lo so, alcuni di voi potrebbero avere improvvisi attacchi di sonno al secondo capitolo del suddetto tomo, a causa del vivace stile di Tolkien che arriva subito al punto, senza perdersi in inutili spiegazioni che nulla hanno a che fare con la storia o canzoncine per bambini, ma il vostro destino dipende da questo.

Tipico Signore del Bene. Potente, fiero e inarrestabile.

Una volta terminata la lettura di suddetto capolavoro epico (si consiglia di assumere 50 cc di caffeina per capitolo se non volete cadere in letargo), copiate la trama e il gioco è fatto. Plagio? No, citazione, lo fanno tutti da più di mezzo secolo e nessuno si è mai lamentato. Per chi nonostante la buona volontà è caduto in coma profondo dopo il primo paragrafo de "La compagnia dell'Anello" ecco un breve riassuntino dei punti cardine da rispettare:

  • In passato tutti vivevano in pace, amore e armonia (come una comunità hippy, ma senza canne, orge gigantesche e nemmeno musica rock...), poi gli umani corrotti da un oscuro signore del male (spuntato dal nulla) hanno alterato l'equilibrio cosmico generando una serie di giganteschi casini che rischiavano di portare il mondo sull'orlo della distruzione.
  • Ci fu una violenta battaglia, gli elfi con la loro perfettinosità sconfissero il signore del male e le sue armate, o almeno così sembrava perché...
Il signore del Male non necessita di una caratterizzazione tanto differente.
  • Ma L'oscuro signore del male ha un punto debole. Un artefatto, che ha perso durante la battaglia con gli elfi, gli è necessario al fine di conservare tutto il suo potere...
  • Destino vuole che questo artefatto sia nelle mani dell'alleanza del bene (capitanata dagli elfi perfettini, che non si fidano dei propri alleati, e li considerano "minus quam merdam", visto che non sono assolutamente perfetti come loro). Di solito l'artefatto ha bisogno di un particolare rituale per essere distrutto, rituale che necessita lunghi viaggi in terre pericolose infestate da gente che ti vuole abbassare di una testa con una scure arrugginita.

Elfi

Gli elfi devono essere obbligatoriamente presenti, magari già che ci siete create un centinaio di diverse sottorazze (elfi del sole, elfi della luna, elfi del sottosuolo, elfi metalmeccanici, elfi mangiabambini, ecc ...) una più perfetta dell'altra.
Gli elfi devono essere obbligatoriamente: belli (al contrario degli orchi, che sembrano avere un esempio pratico di teoria del caos, sul viso), agili, scattanti, incorruttibili (al contrario degli umani, che vendono l'anima anche per un lecca lecca con su scritto "maggia pottentte"), amici della natura, abili arcieri, maghi imbattibili, custodi di antichi segreti, immortali, omosessuali (i maschi, i nani con folte barbe e alito impestato da birra, sono un must), ninfomani ( le femmine, ma solo nei confronti del vigoroso eroe umano, sembrano disdegnare i maschi della loro stessa specie) ma soprattutto perfettini.
Già, perfettini, cosa significa ciò? Che qualsiasi cosa, loro la fanno meglio: Riesci a colpire un fagiano a 25 metri di distanza con un arco? Loro uccidono un topolino che si trova a mezzo chilometro di distanza dietro un monte con gli occhi bendati. Tu sei un'abile cantante? Loro riescono a ruttare in Dolby Sorround, da soli. Fulmine, il tuo cavallo, ha vinto tutte le gare possibili nella contea? Bene, state sicuri che anche il più scalcinato ronzino elfico può batterlo in corsa, trottando all'indietro e utilizzando una sola zampa.

Nomi

4) Un altro punto importante di ogni capolavoro fantasy sono i nomi da affibbiare a persone/luoghi/regni/oggetti magici/razze/super alcolici/ecc... tutti devono avere le seguente caratteristiche:

  • devono essere lunghi
  • devono essere impronunciabili
  • devono assomigliarsi tra di loro
  • devono essere difficili da ricordare

Ecco un paio di esempi:

  • "La mite popolazione dei Rogi viveva nella vallata di Sandu, rinomata per la produzione di Kiram, un vino ad alta gradazione alcolica che fungeva anche da collutorio e liquido per frizioni idrauliche. I loro acerrimi nemici, I Gonrak intanto tramavano nell'ombra... " - Oh mio dio che orrore! In questa maniera il lettore potrebbe perfino capire qualcosa della storia!
Classica rappresentazione di un Orco. Anzi, questo è molto più carino del solito.
  • "La mite popolazione dei Vringherbilltinky viveva nella vallata di Vringherbilinky, rinomata per la produzione di Ingherbilltinky, un vino ad alta gradazione alcolica che fungeva anche da collutorio e liquido per frizioni idrauliche. I loro acerrimi nemici, I Vringerbilstiky intanto tramavano nell'ombra... " - Ottimo, sublime! in questa maniera il lettore perderà il filo del discorso entro 5 righe, ma poco importa visto che i romanzi fantasy non ne hanno.

Razzismo e donne

Siate schifosamente razzisti: gli elfi perfettini, e lo sa Dio sono tutti perfetti, buoni e carini, i nani sono tizi barbuti dalla voce roca e ubriaconi, gli hobbit sono una razza di pigmei, bigotti, amanti della pipa e nemici dell'igiene degli arti inferiori, gli umani sono una plebaglia di contadinotti tozzi e sovrani corrotti, gli orchi sono tutti cattivi dal primo all'ultimo e il loro unico scopo è quello di finire infilzati dall'eroe di turno. Inoltre siate maschilisti. Fino all'eccesso. In tutti i romanzi fantasy le donne vivono nelle condizioni che avevano ai tempi dell'uomo delle caverne (non che questo sia necessariamente male). Tutte le donne, in tutta la fantasy senza esclusioni, o sono dei veri cessi o delle gnocche pazzesche. Nel primo caso si tratta sempre di streghe potentissime e incazzate con il mondo che si vogliono fare l'eroe, senza che questi le caghi naturalmente, o paesanotte con centinaia e centinaia di figli. Le seconde, le gnocche per intendersi, risultano essere esclusivamente caste donne dedite al Dio Slardifast o avventuriere senza speranza. Comunque, a prescidere dalla situazione e dal contesto, hanno tutte il quoziente intellettivo che ci aspetterebbe da un undividuo con una lumaca psichica attaccata alla testa.

Eroi

Eccezione alla regola sopraccitata! Gli eroi si elevano sopra la marmaglia per diritto divino! Non perché hanno le abilità, la forza o l'intelligenza per vincere, ma perché gli dei (lo scrittore sempre più frustrato) hanno deciso così (meritocrazia nel Fantasy? Ma dico, siete impazziti per caso?!). Gli eroi ce la fanno sempre e comunque, sono il meglio del meglio. Perfino gli elfi perfettini accettano di buon grado di aver a che fare con eroi umani e le elfe hanno ricorrenti perdite di sangue al naso, non appena vedono il rude eroe scendere da cavallo con la barba incolta, mentre sventola un'arma/simbolo fallico. Come già detto il principale potere degli eroi è il fatto che sono predestinati: non avendo dalla loro nessuna abilità di sorta per affrontare le avversità, si possono affidare soltanto al loro culo (o meglio, agli strani eventi favorevoli che guarda caso capitano intorno a loro e permettono loro di proseguire nei loro viaggi). Voglio dire, secondo voi, un nano di 90 cm, senza né armi, né armature, né addestramento militare, che possibilità ha di passare attraverso le fila dell'esercito nemico, infilarsi nella sua Santa Sanctorum, passare sotto il naso (o l'occhio) del signore del male e distruggere l'artefatto del male nel cortile di casa del rispettivo padrone?

Nessuna? Errato! È predestinato! Quindi avrà successo, anche se è un pollo con la difterite e la forfora.

Destino

Punto chiave della narrazione fantasy: ogni personaggio è predestinato e non può scappare al suo destino. Korris il pavido morirà affogato anche nel bel mezzo del deserto del Sahara, se Lala la sibilla ninfomane (lo scrittore) ha stabilito così. Bergaramh V il casto (o "colui che si amputò le mani pur di non toccarsi") sconfiggerà il terribile Vrumgrum scorticatore della valle dei fucili a tappo poiché il profeta ha così predetto (anche se magari Bergham è un tizio con più testicoli che neuroni nella scatola cranica).

Punto di vista (neutrale?)

Il fantasy è il mondo del politically correct al 100 %, nessuna remora morale se massacrate villaggi su villaggi di orchi, goblin e troll, anzi, sarete un rispettabile eroe che combatte il male. Viceversa, se un orco pensa anche di aver un benché minimo diritto (oltre quello di rantolare e contorcersi dal dolore dopo essere stato colpito a morte dall'eroe) e fa notare che anche la sua specie è in fondo una civiltà degna di rispetto, questo dovrà essere massacrato seduta stante per le sue assurde idee! Altra particolarità è l'immutabilità totale del mondo: i contadini sono amorevolmente sfruttati dal loro signore che lascia loro la possibilità di scegliere se morire in maniera violenta durante una battaglia come truppe sacrificabili o come zappatori malnutriti, il tutto da 12.000 anni circa.

Giri di parole

Il 99% del testo di un qualsiasi libro fantasy è composto da parti che nulla hanno a che vedere con la trama principale: antiche leggende di come il mondo è stato creato da 4 divinità ubriache che giocavano a Twister, descrizioni delle perversioni sessuali del sindaco della città nei confronti degli ortaggi da giardino, ricette a base di testicoli di orco, canzoncine senza senso (da cantare ad alta voce nel bel mezzo di una foresta oscura piena zeppa di bestie sbrandella-carne), storielle piccanti con elfe e minotauri, ecc...
Dette parti devono essere piazzate strategicamente, per distruggere psicologicamente il lettore. Per esempio: l'eroe è circondato dai nemici, si trova sul precipizio di un baratro, la sua lama è rotta e la sua fidanzata lo ha appena lasciato per un orco impotente. Carica, gettandosi nella mischia, gli occhi carichi d'ira e mentre un orco perdeva la sua virilità a causa di un suo fendente, gli tornò in mente una filastrocca della sua infanzia: "Oh balla l'elfo ballerino, balla sotto la luna, dolce stellina chioma fatata, si chinò scurreggiando a tonalità alternata... (la filastrocca prosegue per circa altre 180 pagine)."
Tutto ciò ha tre scopi fondamentali:

  1. Gonfiare una storia che poteva tranquillamente finire in un'edizione tascabile, trasformandola in un'interminabile raccolta d'innumerevoli volumi da qualche centinaio di pagine cadauno.
  2. Nascondere al lettore il fatto che sta leggendo un'altra versione del Signore Degli Anelli.
  3. Torturare il lettore.

Estetica

Con una copertina così venderete migliaia di copie, anche se la vostra opera è composta da sole 5 pagine. Bianche.

La copertina e il titolo del vostro libro non sono cose da sottovalutare. Anzi molto probabilmente il vostro cliente (non lettore, quello è un termine che utilizzano ancora soltanto scrittori comunisti mangia bambini) acquisterà il vostro capolavoro basandosi sui colori presenti sul frontespizio. Se volete sperare di vendere più di una dozzina di copie la vostra copertina dovrà presentare:

  • Draghi (da soli o cavalcati come un qualsiasi animale da soma poco importa; un drago è sempre un drago)
  • Tizie anoressiche con addominali scolpiti e seni giganti, (S)vestite con aderenti tutine in cuoio borchiato (poco importa se nel periodo in cui è narrata la storia il must dell'abbigliamento era il pastrano in pelliccia di orso) e/o bikini in ferro battuto e ghisa (per qualche strana ragione, il costume a due pezzi, se indossato da una femmina, offre la medesima protezione di un'armatura completa), mentre brandiscono spadoni/simboli fallici grandi quanto loro.
  • Brutte copie di Conan il barbaro.
  • Fortezze a 150 piani piazzate in posizioni assurde (di fronte a una montagna, sotto terra, sotto un ponte, ecc...).
  • Personaggi carismatici che fanno qualcosa che non ha luogo nel libro.
  • Eventi epocali che non hanno luogo nel libro.
  • Navi volanti.
  • Giardini fantastici con zucchini troppo cresciuti.
  • Miss luglio in pose equivoche.

Per il titolo invece esistono delle leggi codificate, come al solito non rispettarle vi condannerà a un'esistenza da mesto scrittore fallito tra sciroppi per la tosse contraffatti e reality show in terza serata:

  • Le <avventure/cronache/storie/leggende/guerre> di <nome impronunciabile>.
  • La <condanna/sfida/maledizione> di <nome che che provoca spasmi involontari alla lingua se pronunciato correttamente>.
  • Il/la <nome arma> di <parola pronunciabile solo in un dialetto thailandese dimenticato da tempo >.
  • <nome protagonista> e <oggetto magico/congiura galattica/luogo sacrilego/mago che soffre di aerofagia / ecc...>.
  • Pornocasalinghe lesbiche lottano nel fango.

Ricordatevi però che scrivere un romanzo fantasy isolato è proibito dagli Immortali: il minimo è una trilogia! Dovrete quindi trovare un titolo per tutti i tomi della vostra saga; la regola fondamentale è quella di farli il più simili possibile, per almeno due ottime ragioni:

  • Così il vostro lettore medio, generalmente un bambino di 10 anni con QI di 0,04, avrà qualche possibilità di riconoscere i libri della serie
  • Se i titoli sono sufficientemente simili, aumentano le probabilità che qualcuno acquisti per sbaglio due o più copie dello stesso volume, aumentando quindi il vostro conto in banca

Conclusione

Scrivete, scrivete, scrivete! Voglio dire, se Fabio Volo ha scritto un libro perché non potete voi?

Articoli correlati

Collegamenti esterni